quelli della calibro 38 (1976)

Per rappresaglia Il Marsigliese uccide la moglie del Commissario Vanni, tra i due, già ai ferri corti, i rapporti si inaspriscono ulteriormente inducendo un forte desiderio di vendetta nel poliziotto.
Il vile omicidio convince il questore ad armare con le innovative calibro 38 un manipolo di uomini super addestrati che affiancheranno nella lotta al crimine il commissario.
I metodi spicci con cui è solita agire la squadra vengono tollerati visti i risultati conseguiti. I guai però cominceranno con la ricomparsa in città del Marsigliese, responsabile di vili attentati dinamitardi nei confronti di innocenti cittadini. Per Vanni l'occasione di mettere le cose a posto è finalmente giunta.
Massimo Dallamano , regista abile a destreggiarsi un po' in tutti i generi, gira una pellicola in cui alle negligenze narrative abbastanza tipiche del genere, oltre ad una definizione dei personaggi piuttosto grezza, sopperisce con una trama sempre molto vivace arricchita da stunt motoristici di alto livello.
Automobili e moto da cross danno vita a spettacolari esagerazioni, come esagerato è il modo in cui il criminale di turno tenta di arricchirsi. Si nota quindi una forte ricerca del colpo ad effetto con l'inflazionata rapina o lo spaccio di droga su larga scala sostituiti da una carneficina urbana che ricorda gli attentati terroristici del periodo.
Interessante notare nel ruolo principale non il solito bellone di turno, bensì Marcel Bozzuffi, molto più uomo della porta accanto e caratterista apprezzato del polar e noir francese.
Ivan Rassimov è invece vecchia conoscenza di queste produzioni e si muove bene come "villain" tra i più crudeli apparsi nei poliziotteschi.
Nota di merito anche per la colonna sonora firmata dal grande Stelvio Cipriani coadiuvato in certe melodie da Hal Shaper. C'è anche un'apparizione dell'allora semisconosciuta Grace Jones, statuaria ed eccentrica modella giamaicana che di lì a poco diventerà un nome di punta della disco-music.