sotto il segno del pericolo (1994)

Mi stupisce molto la media.

Io l'ho trovato un film lungo e noioso, che finisce presto nel dimenticatoio.

Da guardare se non c'è proprio altro da fare.

Superiore al precedente, è un bel thriller sui giochi sporchi dei servizi segreti e di certa politica americana che si snoda tra Stati Uniti e Colombia e che risulta molto coinvolgente con dei personaggi, seppur schematici, ben caratterizzati.
Ebbe anche più successo di GDP, ma curiosamente non si continuò con Ford.

Intrighi politici in salsa americana , con abbondante spruzzata di narcotraffico colombiano ad insaporire la trama , tratti dai romanzi di Tom Clancy , che di queste cose è un maestro conclamato . Tutto è sacrificabile , tutti sono danni collaterali , tutto è sporco in questa pellicola . Tutto tranne la coscienza di Harrison Ford , l'eroe tutto d'un pezzo per il quale tutto o è bianco o è nero e che non si ferma di fronte a niente e nessuno . Per tre quarti è un gran bel political thriller , genere in cui Noyce ci sa fare , con scene complesse molto ben orchestrate come quella dell'agguato per le vie di Bogotà , poi nel finale scade un po' ad un "Missing in action" qualsiasi , con la solita sovrabbondanza di retorico patriottismo americano .
Mamma mia quante volte ho scritto "tutto" !!!

Ci sono i colpi di scena, le scene d'azione ( poche per la verità ), i volta faccia, i personaggi idealisti, quelli senza scrupoli, quelli patriottici, le mele marce ed i soliti luoghi comuni che il genere si porta in dote. Tratto da un best seller di Tom Clancy, un thriller nato vecchio dalla confezione professionale.

Adue anni di distanza da "Giochi di potere" torna la coppia Noyce/Ford in un'altra avventura di Jack Ryan. Il risultato è un buon thriller, forse con meno azione, ma dalla trama piu avvincente rispetto al precedente episodio.
La doppia figura del Presidente Americano fa si che si possa evitare di definirlo "Americanata".

Bel thriller targato Noyce, sicuramente un bel passo avanti rispetto al precedente "Codice D'onore" che vedeva sempre lo stesso protagonista. Qui Jack Ryan si trova scaraventato all'interno di un intrigo molto più grande di lui, dove arriverà a scontrarsi con le più alte cariche politiche degli Stati Uniti. Il Film è ben congegnato, adrenalinico quanto basta e strutturato su una trama nemmeno troppo sempliciotta. Ryan incarna il simbolo dell'onestà, e dell'integrità che si andrà a scontrare con il governo degli Stati Uniti, non proprio trasparente e protagonista di un'azione deprecabile. Il ritmo incalzante trova qualche intoppo qua e la, anche grazie a dei dialoghi spesso non del tutto efficaci. Non possono di certo mancare le solite scene di battaglie ed esplosioni altamente fantascientifiche, ma se si considera il film precedente, il livello perlomeno è migliorato, e sono abbastanza godibili, soprattutto a livello visivo. Bravo Harrison Ford a calarsi nuovamente nei panni di Ryan, e ho particolarmente gradito anche il personaggio interpretato da William Dafoe.
Complessivamente direi un Thriller ben riuscito.

Stavolta, l'analista della CIA Jack Ryan è davvero nei guai: in seguito a una strage collegata al cartello della droga colombiano, il governo americano decide di ricorrere a misure illegali pur di porre fine ai loschi traffici. Si scatena così una vera e propria guerriglia armata, in cui vigono le leggi del voltafaccia, dei tradimenti e del doppiogiochismo, non solo ai vertici del governo, ma anche fra gli stessi colombiani. Una guerra nella quale Ryan finisce per trovarsi in mezzo...
Terzo appuntamento con le avventure del personaggio creato da Tom Clancy, in un adattamento che, dopo il floscio episodio precedente, torna a livelli più che accettabili. Merito più che altro della sceneggiatura, la cui qualità è probabilmente garantita dallo stesso materiale di partenza, che io non ho mai avuto occasione di visionare.
Il fatto è che, mentre il primo lungometraggio su Jack Ryan era un thriller sottomarino giocato tutto sulla suspense e il secondo un mero "revenge movie" in cui le sottigliezze politiche e una trama genuinamente di spionaggio erano sacrificati a un debole scontro incentrato sulla vita privata del protagonista, questa nuova versione è letteralmente una macchina ad ingranaggi, in cui tutti i personaggi non sono altro che degli stereotipi che fanno andare avanti la storia: a partire dallo stesso Jack Ryan (un Harrison Ford molto più convinto e grintoso dell'ultima volta), così buono, onesto e pulito da non sembrare neanche vero, passando poi per i classici politici sporchi e corrotti che manipolano gli eventi unicamente per i loro scopi e infine ai colombiani cattivi che cercano di farsi le scarpe l'un l'altro. E la cosa, proprio perché il film è quello che è, funziona.
Detto in altre parole, ciò che interessa in film del genere sono la trama, i colpi di scena, il percorso che, come in un gioco dell'oca, porta da un tassello a quello successivo, non certo personaggi che vadano oltre una caratterizzazione standard, anche se i dialoghi e le interpretazioni sembrano volersi muovere proprio in tal senso. Se, poi, il tutto è condito con una discreta dose di azione, ancora meglio.
Questo è ciò che il film è, e ci viene offerto proprio quello che ci si aspetta, fra trame (anche troppo) cervellotiche, individui ambigui e qualche botto, nonché una critica velata quanto, forse, superficiale, alla condotta del governo stesso, benché questo ultimo aspetto potrebbe nascondere una vena di patriottismo di cui si sarebbe potuto fare a meno.


SPOILER

Tuttavia, ciò non vuol dire che il film in sé perda di credibilità o di godimento; anzi, se tutti i film di "spionaggio dietro le quinte" fossero fatti così, sarebbe meglio. Qui si può stare al gioco grazie a un'azione sempre incalzante e ben girata


SPOILER

a una trama, come ho già detto, intrigante e fluida, nonostante sia un po' avvitata su sé stessa, e delle decenti interpretazioni, fra le quali spiccano Willem Defoe, probabilmente nel suo unico ruolo da "buono" nella sua carriera, e un maligno duo di villain, il viscido Henry Czerny e il ferreo Joaqim de Almeida.
Manca ancora un episodio prima di concentrarmi sul nuovo lungometraggio di Jack Ryan; speriamo che il livello qualitativo si mantenga intatto.

Buon film, anche se non raggiunge i vari capolavori del genere come "I tre giorni del condor" o altri film simili dove i vertici politico/militari agiscono in maniere ambigue (come in "Codice d'onore").

Storia ben costruita, anche se mi è parso che il regista avesse voluto porre enfasi più sull'azione e sui capovolgimenti di fronte che sugli intrighi politici. Bene Harrison Ford, idem Dafoe, azzeccato anche l'attore nei panni di Ritter. Un pò meno convincenti quelli che interpretano il presidente USA e il capo dei trafficanti colombiano. Le vicende narrate suscitano le solite riflessioni sugli abusi di potere e l'agire non nel bene della nazione, ma per fini privati e segreti. L'argomento è interessante, anche se in tal caso trattato con un pò di superficialità e come detto prima si punta soprattutto sull'azione. In ogni caso consigliato.

Fantastico thriller politico!
Storia molto bella, inventata ma perfettamente credibile, del resto Tom Clancy (autore del libro che ha ispirato questo film) è molto più che una garanzia in tal senso. Oltre all'ottima trama ci sono svariate scene d'azione molto ben fatte e un ottimo cast con tutti gli attori perfettamente in parte. Per quel che riguarda il genere thriller politico è il mio film preefrito a pari merito con "Caccia a Ottobre Rosso" (guarda caso anch'esso ispirato ad un libro di Tom Clancy).

Indubbiamente migliore questo al suo prequel, "Patriot Games", sempre diretto da P. Noyce, con un cast meno famoso, ma molt più effecciace: superlativi Ford e Dafoe.
Buonissima la trama; agile lo svolgimento; intense le scene d'azione; luoghi più ricercati; regia di lineare ed esperta; musiche leggermente più trascinanti; e scene d'azione, molto meglio girate.

Tratto dal romanzo di Tom Clancy il film di Phillip Noyce è un puro action movie che però si dilunga un po' troppo e rischia in più occasioni di annoiare. Ho trovato alcuni dialoghi eccessivamente retorici ed altri ripetitivi, inoltre il film mi è parso troppo lungo per la trama narrata. Di questo genere preferisco altri film. Dignitosa prova dell'intero cast.

Un pò troppo lungo, forse... non è un film particolarmente complicato. E' abbastanza ben fatto.

Scene d'azione discrete ed interpreti abbastanza convincenti.Storia classica ma sufficientemente efficace.
Guardabile.

A mio parere migliore del precedente Giochi di Potere. Coinvolgente al punto giusto e trama ben sviluppata specialmente nello spiegare i meschini sotterfugi alla base della politica. Molto bravo Donald Moffatt nella parte del presidente, spregevole nella sua doppiezza.

Un buon film d'azione che si lascia vedere fino alla fine....

Ripeto quello che ho detto per GIOCHI DI POTERE.
Non è un film esageratamente coinvolgente, sembra più un documentario che altro.
Il Ford di questi due film non è paragonabile a quello di WITNESS in cui è veramente bravissimo.
A paragone risulta assai soporifero.

Un buon film d'azione con un bravo Harrison Ford; una storia di complotti ad livello tra narcotrafficanti Colombiani ed alte cariche degli Stati Uniti in cui Ryan (Ford) si trova intrigato senza alcuna responsabilità.

Ottimo!Avvincente,intrigante e mai scontata la trama!Interessanti gli intrighi politici,economici e militari in cui si ritrova coinvolto il protagonista(un bravo Ford),ottima la regia e il cast!Da vedere.

film discreto, per me rimane un gradino (o forse due) sotto a "caccia a ottobre rosso"

La serie di Jack Ryan (caccia a ottobre rosso),la creatura di Tom Clancy, continua con questo spy-movie dallo stile inconfondibilmente realistico, classico di Clancy.

Definirei la serie di Ryan quella del classico Anti-james Bond. JB si ricicla a ogni episodio tendendo inesorabilmente a invecchiare sulla base di sceneggiature irreali che ormai si basano esclusivamente sulla tecnologia e gli effetti speciali.

Di tutt'altro genere questo filone, sicuramente meno noto, ma più incline al "complotto internazionale" che più che meravigliare (cosa che cerca di fare lo 007 ogni anno con filmoni banali come uno stadio) fa pensare. Harrison Ford calza a pennello nella parte, altro che Ben Affleck che fa il suo ruolo
(da giovane) nel "al vertice della tensione"...