the boxer (1997)

La fruibilità di questo film non mostra indizi di un'origine nord-europea, ma le sua qualità "autoriali" decisamente sì.
La storia è incredibilmente coinvolgente nelle sue premesse e nei suoi risvolti drammatici e tutto è accompagnato da una scrittura umana dei personaggi che lascia il segno e da una regia caldissima che "alita" una luce blu intensissima in ogni scena.
THE BOXER è una storia di redenzione e penitenze, di amori impossibili e di passato che ritorna, quasi come se fosse un noir. E invece è un film che parla di un trauma nazionale e di ferite aperte tra la popolazione. Jim Sheridan parla dell'Irlanda e non ha paura di farlo aprendosi al grande pubblico. E fa bene. Questo è il suo film migliore.

Molto buono, anche se forse inferiore agli altri due film della coppia.

Molto affiatati gli attori (c'è pure il grande Cox), ottima l'atmosfera che ripropone la tensione di quei momenti, con la voglia di riscatto ed il terrorismo.

Da non perdere, anche se in tv passa poco.

Stile forse volutamente freddo, riguardo un film comunque difficile di suo ed ambizioso.

Sheridan dotatissimo.

Terza collaborazione tra Sheridan e Day-Lewis, forse l'opera minore e meno acclamata dei tre film (non ho visto ancora "Il mio piede sinistro").
Ci sono molte tematiche che accomunano la pellicola al precedente e bellissimo "Nel nome del padre", la principale è quella dell'IRA e degli scontri tra cattolici e protestanti, argomenti molto cari a Sheridan, anche se qua il punto centrale del racconto è probabilmente il riavvicinamento ed il rapporto tra i due protagonisti, interpretati dagli splendidi Day-Lewis (anche se non mi pare credibile che interpreti un 32enne, nel '97 ne aveva 40, però è una piccolezza ed è sicuramente un'esigenza di sceneggiatura) ed Emily Watson, che dimostrano di essere tra i migliori in circolazione.
"The Boxer" dopo aver messo le basi nella prima parte, nella seconda esplode, riesce a coinvolgere e ad emozionare, pur non essendo ai livelli di "Nel nome del padre".

Continua il sodalizio Sheridan - Day Lewis, e forse questo "The Boxer" è il film che mi ha convinto meno della coppia. Non è brutto ma è abbastanza freddo e distaccato, nonostante la portata degli eventi. Dal punto di vista del coinvolgimento (e non solo) "Nel nome del padre" è di tutt'altra pasta.

A fine visione lascia un po' di amaro in bocca, un film non completamente riuscito ma comunque più che sufficiente.

Altro drammone ambientato nella cupa Irlanda del Nord bombardata dall'IRA per Daniel Day-Lewis, oramai uno specialista del genere.
Non lo paragono al precedente "Nel nome del padre" poichè ne uscirebbe con le ossa rotte, ma va precisato che il titolo può trarre un po' in inganno.
Non si tratta infatti di un film incentrato sulla boxe e nemmeno a sfondo sportivo, ma di un vero e proprio dramma socio-familare dai toni piuttosto freddi e cupi.
Personalmente non mi ha esaltato, ma nemmeno annoiato.
Scorre via abbastanza liscio grazie alla durata esigua e all'ottima (come sempre) performance di Daniel, ma è altrettanto vero che non incide mai fino in fondo, non coinvolge abbastanza né tantomeno riesce a trasmettere quella sofferenza che si dovrebbe respirare in tali scenari.
Non è certo un film da bocciare, ma mi sono emozionato molto di più con altri suoi lavori.

Buon dramma con un ottimo Daniel Day Lewis.
Un pò freddo e meno emozionante rispetto al precedente sodalizio Lewis/Sheridan ("Nel Nome del Padre"), ma in ogni caso appassiona e non annoia mai.

Intenso film di Sheridan, che con Daniel Day-Lewis non ha mai sbagliato un colpo. Purtroppo questo loro terzo lavoro insieme è anche il "peggiore" dei tre, ma non tragga in inganno l'etichetta: si tratta di una pellicola che denuncia situazioni, carnefici e vittime con poca ideologia e molto buon senso. Spaccati di vita reale nella tragedia di un'Irlanda dilaniata dalle bombe, dalle ideologie che contrappongono gli invasori e gli occupati, i protestanti e i cattolici.
E non deve far cadere nel tranello neanche il titolo perché la boxe qui più che mai è solo un contorno, un mezzo per raccontare una storia più vasta che è anche un rapporto d'amore mai banale tra il protagonista e una bravissima Emily Watson.

Alcune scene di una tensione enorme che culmina poi nel fantastico e coinvolgente finale forse un pò troppo frettoloso.
Ciò che manca a The Boxer è un coinvolgimento emotivo che si arriva, ma dopo la prima mezz'ora eccessivamente lenta e didascalica. Ma ad onor del vero, è una bella storia di lotta contro i fanatismi e le distruzioni in onore del buon senso e della fratellanza.

Per la terza volta Jim Sheridan dirige Day-Lewis nel film meno brillante dei tre ma comunque pienamente riuscito...Per certi versi sembra quasi un seguito di "Nel nome del Padre" con un ex-terrorista dell'ira che esce di prigione per cercare di ricostruirsi una vita.(certo nel precedente film si tratta di un errore giudiziario ma ho notato comunque questa piccola assonanza).
Davvero difficile riprendere la vita normale,proseguire i propri sogni e i vecchi amori...sara' una vita irrecuperabile.
Tecnicamente molto valido e con un ottimo cast.

bel film, ambientato nell'irlanda divisa, fatta di guerriglia e violenza, il protagonista esce dal carcere dopo 14 anni di reclusione, ciò che vuole è solo la quiete dopo gli anni difficili che ha dovuto passare, la box è l'unico canale di sfogo che gli resta.

è un buon film, anche se paga parecchio il confronto che viene spontaneo con "Nel nome del padre".
sono d'accordo con chi prima di me dice che non viene fuori a dovere quel che dovrebbe essere uno dei temi principali, ossia la boxe e il riscatto che dovrebbe dare.
però c'è da dire che Daniel Day Lewis è stratosferico ancora una volta e riesce a proporre un personaggio ancora differente e anche tutto il resto del cast è perfetto.

Perseveranza negli obiettivi, sembra essere una delle catteristiche comuni alle pellicole di Sheridan. Perseveranza nell'andare oltre le barricate degli estremismi, andare oltre le strade lastricate di violenza per una pacifica convivenza seguendo regole comuni. Se poi nel cast hai attori del calibro di Lewis, Cox e la Watson molto ispirati, tutto ci guadagna.

Una storia drammatica nella Belfast lacerata dall'eterna lotta tra gli indipendentisti e i protestanti; ottime interpretazioni per un ottimo film denso di avvenimenti e coinvolgente

"The boxer" partiva, detta tutta, da una buona trama che fotografava una nazione ma soprattutto un determinato ed allarmante contesto.
Ma alle volte le promesse non vengono rispettate o forse è proprio lo spettatore ad aspettarsi cose che in effetti non vedrà.
Una cosa è certa, la storia iniziale faceva percepire un film di adrenalina, forse in scia con "Million Dollary Baby", ma non è per niente così.

"The boxer" vuole essere un film grigio e monotono, e ci riesce pure benissimo.
Comunque nonostante ciò è palese notare un'assenza di emozione, il ring è solo un mezzo contesto per nascondere (e non esaltare) la storia di amore travagliata dei due protagonisti, dopotutto discretamente recitati.
Il film di Jim Sheridan pecca soprattutto in fase di dinamismo narrativo, ad aumentare la pesantezza di fondo sicuramente le circostanze. Inoltre, specie nel finale il film diventa un po' esagerato, forzato.
A parere spiccatamente Personale non credo che "The boxer" voglia fungere da denuncia o quanto altro, resta un film che gode di buona fama ma visione laboriosa.

Un altro ottimo film sul conflitto nordirlandese.Questa volta Jim Sheridan focalizza la sua attenzione sulle divisioni che esistevano all'interno dell'IRA dove da una parte c'era chi voleva raggiungere la libertà con la diplomazia e dall'altra chi invece era per il terrorismo ad oltranza.La figura del protagonista Danny,di professione pugile,si trova proprio ad essere in mezzo ai due fuochi con l'aggiunta di un amore giovanile fortemente contrastato da molti ma dall'epilogo positivo.Daniel Day Lewis anche qui si conferma un grande interprete come la stessa Watson nella parte di Maggie.Regia di grande livello,fotografia impeccabile,un film da vedere.

I migliori film della sua carriera Sheridan li ha girati sicuramente con Daniel Day Lewis.
Qui non siamo ai livelli di " Nel Nome Del Padre " ma merita una senza dubbio una visione.
Grandissima la coppia Lewis-Watson: il film trova i suoi spunti migliori propio nella descrizione della loro delicata storia d'amore, contrastata a più riprese da una realtà piena di ideali distorti.
Finale tesissimo e di un intensità allucinante.

Una storia d'amore sussurrata.
Tutta la durezza di Belfast.
Punto di forza sicuramente le interpretazioni asciutte ed intense: Day-Lewis è perfetto.

Veramente un gran bel film, di quelli che ti fanno riflettere..........Ehm la situazione lì è un pochino delicata ( inglesi + lotta intestina fra cattolici e protestanti). Magnifica l' interpretazione di Daniel Day Lewis a mio avviso uno dei migliori in circolazione.

La prova di un buon cast è di sincero apprezzamento, in modo particolare (ovviamente) quella di un bravissimo Daniel Day Lewis sempre abile e capace nell' interpretare i propri ruoli in maniera intensa e calibrata. La storia però non è riuscita a coinvolgermi in maniera netta, pur avendone apprezzato l'intensità emotiva e le buone intenzioni di presentare una storia d'amore in un contesto di conflitto e morte.
Ritengo comunque una valida visione.

Apprezzabile tentativo di raccontare il conflitto nordirlandese da posizione inedita. Un film pacifista in cui la minaccia arriva non dalla fazione avversaria ma dall'interno. E' anche un film sulla box e sullo sport che ha la capacità di unire. Inferiore rispetto ad analoghi film precedenti dello stesso regista, è un film che basa gran parte dei suoi motivi di intreresse sulle interpretazione dei suoi formidabili attori: Daniel-Day Lewis e Emily Watson impeccabili protagonisti di una storia d'amore quasi impossibile.

In realtà è un 7-
Il terzo film della coppia Sheridan - Day-Lewis dopo Il mio Piede SInistro e Nel Nome del Padre (film da non perdere) questo è il lavoro meno riuscito. La storia di un giovane pugile che esce di prigione dopo anni di gallera per stupidi motivi e vuole rifarsi una vita. In una situazione difficile del paese (storicamente parlando) Danny apre la vecchia sala di allenamento riunendo vari ragazzi ed insieme a loro i cattolici e protestanti. Non è il benvenuto. Il vecchio amore rinasce, ma non può continuare sotto gli occhi tutti, dove vige una regola chiara : la moglie aspetta il marito di prigione. Un susseguirsi di vicende e vari disaccordi porterà ad un tragico epilogo.
Bene, il film non è male tutto sommando, ma come dice il commento precedente manca di intensità, qualche buon colpo di scena (solo alla fine si ha quel piacere di assistere). Di Daniel Day-Lewis non se ne parla, è una garanzia, grande attore, qui non sbaglia. Ottimo il cast. Regia discreta. Sceneggiatura debole. Mi son piaciute le musiche. E come fotografia io la voterei al massimo, mi piaciono quelle atmosfere della Great Britain (pioggia, nuvoloso, quartieri tipici, ecc).
Un buon film.

SPOILER

Il film di per se non è maluccio ed è ottimo il contesto sociale in cui si svolge la storia;non è riuscito però a coinvolgermi più di tanto,è mancata un pò di intensità.

belfilm di sheridan, con il sempre ottimo daniel day lewis

Oltre per le tematiche impegnate degli anni caldi del cattolico quartiere di Belfast ho apprezzato molto questo film per l'intensità con cui è narrata la storia d'amore tra Danny e Maggie. Una storia straziante e profonda, fatta di pochi dialoghi, molti sguardi e molto sentimento.
Un film bene realizzato, ma soprattutto ben interpretato dal sempre bravo Day-Lewis e dalla straordinaria Emily Watson.

Bellissimo film,consiglio di vederlo!

Film che descrive bene e non decanta né un ambiente squassato dalle lotte e delle prepotenze che deve subire chi la pensa in modo diverso né la boke.

Film ricco di situazioni autentiche. Gran parte delle tensioni nascono dall'iperrealismo delle scene. Fatti che si impongono come verosimili con estrema facilità.

Grande film di affreschi storici violenti. Interpretazioni sopra le righe, credibilità delle storie estrema.

Chi l'ha detto che il neorealismo è morto? Oggi si può chiamare iper realismo a causa delle capacità espressive del cinema, queste ultime si sono infatti mirabilmente triplicate in questi anni.

Regia superlativa e finale coi fiocchi.

In un'Irlanda straziata dalla guerriglia dell'IRA contro l'occupazione inglese, una storia d'amore e di pugilato.
Ottimi gli interpreti, atmosfera tesa e sospesa.

Altra bella prova di questo regista dopo "Nel nome del padre".
Molto intenso.

Bel film di Jim Sheridan, impegnato, non banale e molto intenso, come i due protagonisti, un superbo Daniel day lewis e una ottima Emily Watson.