the possession of michael king (2014)

Dopo aver perduto la moglie in un tragico incidente Michael King decide di provare che il soprannaturale, l'aldilà, il paradiso e l'inferno sono solo una serie di panzane. Questo perchè la consorte a causa di un'infelice coincidenza, seguendo il consiglio di una chiaroveggente, finisce col trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
L'uomo diventa così una cavia consenziente, ed è questo il primo punto a favore di un film a tematica abusata; non siamo in presenza di una povera vittima ma di un ateo convinto, il quale trova un modo quanto meno rischioso per elaborare il proprio lutto.
Il lavoro di David Jung è poi convincente per un utilizzo intelligente del found-footage, con riprese mai troppo invasive o irreali, a ciò si aggiunga la performance molto fisica del protagonista (Shane Johnson), bravo a prendersi in carico la pellicola senza ricorrere a grottesche esagerazioni.
Non mancano scene capaci di generare una certa inquietudine (su tutte quella dello scantinato), anche se il solito vigliacco utilizzo del sonoro sparato a cannone favorisce sia il salto sulla sedia che una certa irritazione.
Il film perde qualcosina nel finale, quando il dubbio -tra influenza di un'entità maligna e delirio di un uomo eccessivamente tormentato- viene spazzato via da una serie di eventi un po' troppo debitori a certo discutibile cinema horror.
Tuttavia non male per essere l'ennesimo mockumentary sulla possessione diabolica.

Curiosità: il pupazzo della figlia del protagonista si chiama Crowley, come Aleister Crowley. Ovvero il controverso esoterista britannico dedito a pratiche occulte e, secondo alcuni, ispiratore del satanismo.