the possession of michael king (2014)

Horror mockumentary inquietante e anche ben recitato.
Niente di trascendentale, ma si può vedere!

Un nuovo film horror sulle possessioni?...ma non mi dite.....

L'hanno girato come un Mockumentary?....certo che no, mica sono scemi; hanno preferito buttarsi sul Found Footage......qualcosa di nuovo finalmente.....(si certo)....

Lo so che sono pesante e che probabilmente ho pure stancato con questo segone dei mockumentary da boicottare, ma veramente non se ne può più......ma quanti Mockumentary o found footage hanno fatto nel corso degli ultimi 10 anni?.....ma magari fosse solo questo....quanti ne hanno fatti che affrontano la stessa tematica?.....questa è la domanda più appropriata.....
Ok, li guardo per due ragioni:
1) Sono una di quelle persone a cui piace avere un panorama cinematografico ampio, al di là dei gusti o della qualità, quindi esploro continuamente con la consapevolezza di poter incombere in roba che mi sconfifera poco...
2)Di tanto in tanto mi capitano Mockumentary o Found Footage originali o innovativi, quindi me la rischio sempre con la speranza di.....

"The possession of Michael king" si distingue solo per la formula narrativa, leggermente diversa da quella adottata di solito sulla tematica delle possessioni; il male si manifesta diversamente strizzando un pochino l'occhio a "Shining" fino a cavarglielo.....
Ennesimo filmetto per coloro che amano vedere un realismo artefatto che risulta ancora più finto di quanto non lo sarebbe stato se girato come un film normale.....questa è la cosa che mi fa più ridere......
Ma basta dai......che rottura di cazzò....

ne ho visti tanti di film sulle possessioni demoniache, ma devo dire che questo film mi è piaciuto molto. prima di tutto finalmente è un uomo ad essere posseduto, di solito nel 99% dei film di questo genere è una donna. poi mi è piaciuta la trama, e anche le scene inquietanti e horror. Davvero un bel film.

Questo "The possession of michael king" si rivela una mezza delusione,è il classico mockumentary che tratta ormai l'iper abusato tema delle possessioni demoniache ed anche se riesce a rivelarsi superiore agli altri film del solito genere,non riesce mai a colpire come dovrebbe.
La trama è tutt'altro che originale,e risulta anche abbastanza prevedibile, anche se mai noiosa,grazie alla buona interpretazione del protagonista che riesce a sorreggere sulle sue spalle l'intero film,carino il finale.
Non mi ha fatto impazzire la regia,non è pessima ma non riesce mai a creare tensione,per spaventare purtroppo utilizza sempre i soliti trucchetti da quattro soldi,molto buona invece la fotografia.
Insomma per concludere è un film tranquillamente guardabile che alterna aspetti notevolmente curati ad altri purtroppo più scontati e tirati via,una visione comunque la merita,migliore di tanti altri.

L'andamento della pellicola di David Jung è abbastanza prevedibile : Michael King è un uomo sposato con una famiglia, ambizioso, vuole dimostrare che le possessioni non sono fenomeni reali. Che dietro il satanismo si nasconda solo fuffa ideologica e nient'altro.
Ma deve fare i conti con una realtà ben diversa da quella che si prospettava.
Non credo che Jung abbia saputo descrivere con la stessa efficacia del regista di Emily Rose il senso di perdizione morale, la disperazione dell'indemoniato, però ci si è avvicinato. E sicuramente a vantaggio di ciò si aggiunge il fatto che la pellicola è girata secondo le regole del mockumentary, che rende lo spettatore coinvolto da vicino nella storia e quindi difficilmente annoia.
L'andameno è molto prevedibile, il che sicuramente non giova in termini di tensione. Lo spettatore sa già quello che succederà e come si svilupperà la pellicola, anche senza aver letto alcuna recensione. Sangue, gore e qualche atmosfera ansiogena non mancano, ma nel complesso risultano insufficenti per un film horror.
L'errore del regista è stato quello di concentrare i momenti difficili da digerire tutti in poche scene e non diluirli bene nel mezzo della storia ; così l'inizio risulta molto calmo e senza alcun colpo di scena, mentre il finale si snoda in modo molto più articolato.
Credo che in generale David Jung abbia compiuto un lavoro passabile. Non è un horror eccezionale, ma è un horror della serie ''possessioni demoniache'' che merita almeno una visione, per chi è un amante del sottogenere.

Mi trovo a vedere un altro film sulle possessioni demoniache girato in stile mockumentary, dopo aver visto a stretto giro The Taking of Deborah Logan e The Atticus Institute.
La cosa carina è che ognuno di questi tre recentissimi film ha un pretesto diverso per giustificare la tecnica del mockumentary, ma questo The Possession of Michael King è molto originale: Michael King ha perso da poco la propria giovane moglie in un incidente stradale. L'incidente non sarebbe mai accaduto, se la moglie non avesse dato retta ai consigli di una sensitiva, annullando il viaggio vacanza in Europa perché, secondo la predizione, un'importante offerta di lavoro le sarebbe stata offerta proprio in quel periodo.
Ironicamente, se lei non avesse seguito i "saggi" consigli della chiaroveggente, sarebbe ancora viva e felice.
Michael, che già prima non aveva un gran senso religioso, dopo la tragedia matura un ateismo feroce: egli, essendo una specie di giornalista-blogger, decide di fare un documentario per dimostrare che le religioni, la chiaroveggenza, la negromanzia e la demonologia sono tutte sciocchezze inventate dall'uomo per ragioni di business (per far soldi ai danni dei creduloni).
In conseguenza della sua volontà di realizzare tale documentario, Michael entrerà in contatto con i peggiori elementi underground - presunti esorcisti, sette sataniche, allucinati, drogati dell'occulto e quant'altro; si sottoporrà a qualsiasi rito magico e offrirà il proprio corpo agli spiriti che vagano in cerca di un ospite, il tutto per dimostrare che non c'è nessuno spirito, nessuna magia, che non c'è proprio nulla…al di fuori del business, in virtù del quale delle persone malvagie succhiano soldi ad altre persone approfittando della loro ingenuità.

Il problema è che, dopo alcuni rituali molto spinti, Michael comincia a sentire un rumore nelle orecchie; un rumore indistinto, ma sempre più forte, che non passa mai...e che, purtroppo, non è soltanto un rumore.

The Possession of Michael King è un originale film sulla possessione diabolica; il demone è malvagio ed inquietante, lo splatter è in dosi massicce, la possessione porterà il protagonista a compiere gesti atroci.

E non manca un grandissimo omaggio a L'Esorcista


SPOILER
Promosso!

Ennesimo mockumentary sul tema della possessione ed ennesima delusione. Banale, scontato e che ricalca i peggiori cliché del genere visti milioni di volte. Non c'è un pizzico di originalità anzi, nella seconda parte peggiora appiattendosi vertiginosamente e rischiando di annoiare non poco lo spettatore a causa di alcune scene ripetitive dovute a un evidente carenza di idee. La storia alla fine è sempre quella, vista e rivista in decine di film, non c'è tensione ma solo azioni telefonate che poco interessano. Tralasciando la psicologia dei personaggi, cosa difficile da trovare in prodotti amatoriali di questo tipo, la cosa che infastidisce è la brutta realizzazione delle scene, rubate a piene mani da altri film. Prodotti del genere, per come la vedo io, non hanno modo di esistere oggi come oggi, potevano impressionare 20 anni fa ma oramai sono troppo inflazionati risultando tutti uguali. "The possession of Michael King" è l'ennesimo esempio di filmetto a basso budget, limitato e per questo poco pretenzioso, che nulla aggiunge a questo vasto filone e che si perde in un mare di lavori modesti.

A me è piaciuto. Tralasciando la poca originalità (ma ormai è difficile esserlo in molti generi figuriamoci in questo ormai stra abusato) la pellicola riesce ad inquietare molto anche se io come altri ho trovato un po fastidiosa la tecnica del suono sparato a mille in maniera improvvisa col fine di procurare lo spavento allo spettatore. Ottima recitazione del protagonista della vicenda che sicuramente contribuisce in maniera significativa alla buona riuscita della pellicola. Personalmente per questo genere uno dei migliori film degli ultimi tempi.

Dopo aver perduto la moglie in un tragico incidente Michael King decide di provare che il soprannaturale, l'aldilà, il paradiso e l'inferno sono solo una serie di panzane. Questo perchè la consorte a causa di un'infelice coincidenza, seguendo il consiglio di una chiaroveggente, finisce col trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.
L'uomo diventa così una cavia consenziente, ed è questo il primo punto a favore di un film a tematica abusata; non siamo in presenza di una povera vittima ma di un ateo convinto, il quale trova un modo quanto meno rischioso per elaborare il proprio lutto.
Il lavoro di David Jung è poi convincente per un utilizzo intelligente del found-footage, con riprese mai troppo invasive o irreali, a ciò si aggiunga la performance molto fisica del protagonista (Shane Johnson), bravo a prendersi in carico la pellicola senza ricorrere a grottesche esagerazioni.
Non mancano scene capaci di generare una certa inquietudine (su tutte quella dello scantinato), anche se il solito vigliacco utilizzo del sonoro sparato a cannone favorisce sia il salto sulla sedia che una certa irritazione.
Il film perde qualcosina nel finale, quando il dubbio -tra influenza di un'entità maligna e delirio di un uomo eccessivamente tormentato- viene spazzato via da una serie di eventi un po' troppo debitori a certo discutibile cinema horror.
Tuttavia non male per essere l'ennesimo mockumentary sulla possessione diabolica.

Curiosità: il pupazzo della figlia del protagonista si chiama Crowley, come Aleister Crowley. Ovvero il controverso esoterista britannico dedito a pratiche occulte e, secondo alcuni, ispiratore del satanismo.

Per cortesia non se ne può piu di spiritelli che infestano corpi e si fanno vedere solo quando non c'è nessuno o al massimo nel finale e ammazzano sempre qualcuno....basta con queste *******te!

Bravino lui, un film che poggia sulla performance solitaria del protagonista, il lento declino verso la follia, ma tutto sa di già visto. Il genere è talmente abusato che ogni scena sei lì che pensi: ok ora accade questo. E accade.
Va visto giusto, ma giusto per gli amanti dell'horror.

The Possession of Michael KIng non riesce ad affrancarsi dai clichè di un genere ormai giunto ad livello elevato di saturazione. La regia stessa stessa sembra soffrire di uno stile ormai codificato, però probabilmente sfruttando questo elemento la messa in scena che si suppone oggettiva lascia in sospeso inquietanti ambiguità che una storia ben scritta riesce ad intrigare per almeno due terzi del film, cioé se il demone che alberga nel protagonista sia reale o frutto di demoni più interiori che hanno devastato il personaggio alle prese con la rabbia di un lutto mai assorbito e fonte di risentimento verso il mondo soprannaturale, demoniaco o meno. Le immagini possono suggerire maggiormente la prima ipotesi ma non esclude totalmente la seconda. Bravo il protagonista Shane Johnson, autore di una prestazione convincente anche dal punto di vista fisico e capace di reggere da solo tutto il film con disinvoltura. Peccato per l'ultima parte, un po' troppo Paranormal activity per i miei gusti.

Quando vedo film con un NOME e COGNOME nel titolo sono automaticamente portato a starne alla larga, come mi era già successo con "The Last Will and Testament of Rosalind Leigh "...se poi ci aggiungiamo delle locandine del cavolo il gioco è fatto, ma mi sono fidato dei commenti positivi che mi son passati davanti ed infatti ogni volta vengo smentito.
Non è un brutto film ma anzi a suo modo è un film figo che potrà sicuramente far colpo su giovani neofiti dell'horror, quelli che magari sono attratti dal satanismo e dalla musica metal (la sigla finale li farà felici)...non intendo i veri satanisti ma tutti coloro che nell'ignoranza dell'adolescenza credono sia forte seguire certe mode macabre.

Tornando al film posso dire che la storia non è originale, però è comunque intrigante quanto basta per lasciarsi trasportare nella visione.
La regia non mi è piaciuta molto perché è troppo spesso caotica (montaggio spesso da videoclip e tecnica di ripresa ancora una volta in found footage), fa un uso errato degli effetti speciali in CGI ma sopratutto usa troppi giochini per spaventare.
Ho davvero odiato più volte questo film per i colpi che mi ha fatto prendere...audio sparato a mille e suoni ricercati dal database degli scarysound! Quasi sempre telefonati o comunque inseriti di colpo per far cagar sotto lo spettatore...ok sono funzionali, però manca la ricerca della vera tensione e della paura che colpisce a fondo e che lascia il segno anche i giorni successivi alla visione.

Piuttosto bravo l'attore protagonista, ottima fotografia e qualche scena è molto riuscita tipo il rito iniziale in preda all'acido o quello di notte nel cimitero...altre scene sono ostentate come l'ipnosi o le possessioni nel finale.
Tirando le somme è una pellicola che mentre la si guarda riesce ad inquietare e spaventare, realizzata piuttosto bene e con una storia apprezzabile.
Osservandola con un occhio critico però questa opera verrà conosciuta da pochi e dimenticata dai più perché offre solo che intrattenimento.
Comunque se cercate film sulla possessione questo una visione la merita.

Film straordinario...da non perdere..e fa veramente paura....
Sceneggiatura ottima.....grandi gli attori.

veramente valido questo mockumentary a sfondo titubo-demoniaco che parte dal basso per colpire lo spettatore con schegge di spavento impazzite ..ultimamente uno dei migliori ..

Tra la marea di cavolate in stile found footage che ci vengono propinate ultimamente, questo film di Jung riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo pur non mostrando particolare esuberanza horror. Il più delle volte gli spaventi sono telefonati, perdendo di efficacia, ma nel complesso la storia non è male e riesce a mantenere quella certa carica emotiva che il genere richiede, facendolo in maniera sufficientemente valida da intrattenere senza sforzi.

Avevo aspettative molto basse nell'approcciare questo found-footage a tema "possessione demoniaca", invece tutto sommato è un film dignitoso e ben congeniato, per quanto non originalissimo, con un tema dominante plausibile e sviluppato in modo interessante fino al quasi scontato (ma intelligente) epilogo.