twilight saga: new moon (2009)

Il neo-cinefilo del nuovo millennio è come un vampiro. Ma no, non come i vampiri di una volta: vade retro Nosferatu, lungi da me Dracula. Quella è roba vecchia, stantia, fuori moda. Tzè.

Il neo-cinefilo non ha paura dei crocifissi ne tantomeno muore se a contatto con il sole. Il neo-cinefilo non ha bisogno di bare per riposare ed i suoi ridicoli denti aguzzi nemmeno li usa più. Gli umani, se si accorgessero soltanto di una di queste cose, ne riderebbero. Una risata così divertita ed isterica che probabilmente il neo-cinefilo si sentirebbe quasi un emarginato.

Dunque il neo-cinefilo si organizza in caste e va a vedersi i bei film in cinema sempre più piccoli ed esclusivi, e quando guarda un bel film... bhè, è quello il momento in cui l'umano potrebbe riconoscerlo, è lì che si nota il luccichio, “the shining”, dei suoi occhi. Il tramonto e l'alba rappresentano le cerniere sulle quali si articola il suo stato d'animo: il crepuscolo mattutino, “the twilight”, è il suo peggiore incubo.

E allora bisogna scendere a compromessi, stare al gioco degli umani e far girare la loro economia. D'altronde, senza di loro, noi non esisteremmo nemmeno. Però, non pretendiate che ci piaccia, la cura Ludovico non è piacevole nemmeno al più cruento fra i sadici.