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Basato sul corto "China Lake", un thriller di cassetta guardabile ma totalmente assente della suspense e del terrore che trasmetteva il piccolo capolavoro di Robert Harmon. Questo film riprende praticamente le stesse situazioni già viste nel corto (con le stesse identiche inquadrature... il che non significa che siano belle uguali) riassunte e sparpagliate tra inizio e metà della pellicola, e in aggiunta a ciò, cerca di dare una continuazione alle vicende misteriose dello psicopatico agente Donnelly. Purtroppo, tirare il corto a durata lungometraggio non è stata una buona idea; le nuove trovate della sceneggiatura (molti dialoghi pallosi messi lì per mancanza di idee) tolgono tutto il fascino e l'inquietudine dell'originale, e soprattutto, non aggiungono nulla di nuovo alla storia (anzi, semmai tolgono). In più, Michael Parks (tra i futuri attori feticcio di Tarantino) per quanto se la cavi bene, non si avvicina neanche lontanamente all'angoscia che trasmetteva il Donnelly di Charles Napier. Parks, per i miei gusti, è fin troppo simpatico. Per non parlare delle musiche, piuttosto bruttine. Alla fin fine, che si salva? Ve lo dico subito... solo gli attori e le situazioni già viste (mille volte meglio) nel film di Harmon. Quindi, se proprio dovete scegliere, non state lì a rimurginarci più di tanto: "China Lake" è un capolavoro, questo un filmettino più lungo (ma incredibilmente approssimativo) apprezzabile solo ed esclusivamente se non si ha mai visto il primo (o se si pretende di non averlo mai visto). La scelta è alquanto semplice...
Passato in tv con il titolo "Non Fermarti a China Lake".