until death (2007)

Già da qui si può cominciare a notare il cambiamento di Van Damme che tenta di interpretare personaggi diversi dal passato e più complessi.
Ed in effetti il film non è disprezzabile, funziona il confronto tra i due protagonisti,ci sono un paio di sparatorie ben girate e un finale dai toni grigi lontano dalle passate pellicole del marzialista belga.
Certo in molti momenti ricorda un po' troppo il "Cattivo Tenente" e si casca in qualche cliché di troppo ma se ci si accontenta va più che bene.

Racchiude il lato peggiore dei film europei e di quelli Usa.
Almeno una cinquantina di morti tra buoni e cattivi, come sparatutto meglio John Wick.

Non aggiunge niente di nuovo al genere action-poliziesco, si tratta della solita minestra..Per carita' si lascia guardare, le scene d'azione sono ben fatte...ma non e' Die Hard, Fellows non e' Tony Scott e soprattutto Van Damme (qui particolarmente sornione) non e' un Bruce Willis o un Mel Gibson..poi speravo in un lieto fine..

jcvd in questi ruoli si esalta

Non particolarmente riuscito questo film con Van Damme, che offre per altro una buona prova di recitazione. In realtà è la storia e la regia che non mi hanno fatto impazzire. Anche il cattivo troppo stereotipato e senza personalità. In sostanza un prodotto senza infamia e senza lode. Voto 5.

Anthony Lowe è un detective della polizia di New Orleans. Tutto congiura contro di lui: durante un'operazione antidroga perde due colleghi per colpa di Lopez, trafficante di droga. Inoltre, la moglie gli comunica di aspettare un figlio non suo. Lowe entra in un bar per ubriacarsi e... si risveglia in ospedale dopo sei mesi di coma. L'ultima cosa che ricorda è il sogghigno e la pistola di Lopez.
Pian piano la memoria ritorna ed uno diventa il suo unico obiettivo: vendicarsi di Lopez...
Un Van Damme diverso rispetto ai suoi soliti film, perfetto comunque nella parte, per gli amanti del genere azione con tanto di sparatorie direi che va bene, per me invece è un 6

Partito con buone intenzioni a guardare questo until death, mi ha lasciato un pochino l'amaro in bocca. Un buon, e diverso, Van Damme che da vita a un bel personaggio. Sfortunatamente poco evidenziato dallo spessore di certi dialoghi, e una "trametta" semplice. Pur essendo un film duro, a volte molto duro, rimane coi piedi per terra, privo di esaltazioni. La sfida dei due colleghi (assai scarna) naufraga in un finale che quasi mi ricorda face off; una versione più monotona. Alcuni piccoli e piacevoli dettagli risvegliano ogni tanto lo spettatore, dando però poca consistenza al film. In conclusione è sicuramente godibile, soprattutto innalza il livello di Van Damme, rimanendo però come se fosse una pellicola che deve ancora maturare. Un film simile, appena visto, ma che mi è piaciuto poco più: Narc

Grandiosa sorpresa. Finalmente, dopo quasi 10 anni di abominevoli schifezze una peggiore dell'altra (a parte In Hell e JCVD), Van Damme ritorna alla grande in un poliziesco crudo e violento che avrebbe decisamente meritato almeno una decente distribuzione nelle sale. Dopo le ultime porcherie, ormai ero davvero rassegnato e riluttante verso un qualsiasi film con il suo nome sopra. Invece, da superfan accanito di Jean Claude che sono, è con immenso piacere che vi confermo che forse si intravede ancora un pò di luce alla fine del tunnel. Questo film si differenzia dagli altri per parecchie ragioni, ma le più importanti sono queste:
1) per una volta, non ci si ritrova davanti al solito prodotto action trash straight to video con la solita trama trita e ritrita del tipo gli ammazzano la moglie, gli violentano la figlia, ex marine ritirato che riprende le armi ecc... Al contrario, il film si presenta cupo e serio, con una storia molto ben costruita (non particolarmente originale ma tutt'altro che banale), ed impregnata di un'atmosfera corrottissima, dark e squallida praticamente impossibile da trovare in prodotti simili;
2) la realizzazione: finalmente, malgrado il low budget, un film con una bella ed attenta regia (interessanti alcuni movimenti di macchina), una sceneggiatura solida, convincente ed (abbastanza) imprevedibile, fotografia scura e stilisticamente adatta alla situazione, scene d'azione realistiche, sanguinose e ben fatte, e musiche davvero buone;
3) last but absolutely not least: il grande Van Damme. E' vero, non è mai stato particolarmente incisivo o memorabile come attore (ho sempre pensato che non gli fosse mai stata concessa la possibilità di esprimersi in questo senso). Ma bisogna dirlo: qui è proprio bravo, recita benissimo, e sorprenderà (e spiazzerà) un pò tutti nei panni di un'agente della narcotici sgradevole, tossico ed antipatico ma dalla giusta morale (per certi versi, ricorda molto Keitel ne "Il Cattivo Tenente"). Non aspettatevi combattimenti, salti o acrobazie, perchè non ci sono. Per una volta, Jean Claude, con basettoni e volto segnato dagli eccessi in ogni singolo tratto, mette da parte il repertorio che lo ha reso celebre in tutto il mondo, e sorprendentemente, ci delizia con una squallida e sofferta performance che sarà impossibile non apprezzare ed ammirare, soprattutto per chi, come me, è sempre stato abituato a vederlo interpretare tutt'altro tipo di personaggi. Forse la sua miglior prova in fatto di recitazione, superiore anche a JCVD in cui interpretava se stesso. Inchino con tanto di cappello!
Insomma, un poliziesco dal ritmo mozzafiato, sporco, cattivo, violento (molto: alcune scene ed uccisioni sono al limite del sopportabile), con ottimi dialoghi e bravi attori. Che si può volere di più? Altro che Steven Seagal, questo sì che è un'artista di talento che ha deciso di migliorarsi sul serio! (anche se gli darei una botta in testa per aver rifiutato il ruolo nei mercenari di Stallone).
E come facevo per Mickey Rourke (un'altro eroe di vita che, a parte pochi come me, prima di "The Wrestler" non cacava nessuno e ora pateticamente viene idolatrato da tutti) auguro anche a JCVD una fortunata, meritata e prosperosa rinascita. E se non dovesse succedere, pazienza, ci accontenteremo di Bloodsport, Kickboxer e Lionheart, che bastano e avanzano.

Duro e spietato nella prima parte, più calmo nella Seconda.
Un Action sporco e violento, interpretato dal, almeno per me, poco conosciuto Van Damme.
Sparatorie e s*****ttate a iosa.
Buoni gli ultimi 15 minuti nel casale.
In certe scene è un gran pugno nello stomaco, ma nel complesso è piuttosto moderato.
Per amanti del genere.

L'interpretazione di Van Damme non è la classica dei suoi film noti sino ad oggi. Qui si lascia da parte la pura azione esagerata (magari non sempre) e si conia un film di maggiore spessore più verso un poliziesco puro. Poliziotti buoni e corrotti, in un miscuglio di rivalutazione dei personaggi nel corso del film stesso.
Accattivante pellicola, se vista come poliziesco o thriller, non come azione. Qualche mossa di repertorio la regala Van Damme, ma grande passo avanti dell'attore in una interpretazione meno di azione e più profonda. E' sulla buona strada per cambiare ormai genere ed interpretare parti meno monotematiche.

Buona la musica di fondo.
Personaggi ben interpretati.

Gustabile pienamente.

Classico film in cui si cerca di rinnovare l'immagine di un attore. Due parti nettamente distinte tra loro: la prima che fa il verso al Cattivo Tenente, la seconda un po' alla "A proposito di Henry" in cui il protagonista è alla ricerca della propria redenzione. Il risultato però mi è parso poco lusinghiero e poco originale. Appena passabile come passatempo.

Un genere in grande spolvero negli ultimi tempi (forse lo è sempre stato) è il genere di "Azione", in queste pellicole i registi forti degli effetti speciali, effetti sonori e di inevitabili "pillole" di stravaganza danno vita a film entusiasmanti e quasi mai banali.

"Until Death" (pellicola del 2007) soddisfa in linea di massima il pubblico, la pellicola presenta una grandissima fotografia e un grande Van Damme nei panni di un cinico, misterioso, ambiguo detective…
Lo spettatore sarà accompagnato in un viaggio particolare, quasi beffardo…
Le musiche sono di grande aiuto e "gestiscono" gli umori della pellicola…
Importante è infatti l'icona di questo personaggio, il poliziotto ha diversi problemi e fa uso di droghe, viene a crearsi una insolita personalità che attrae senza dubbio lo spettatore.
Ovviamente Van Damme è un personaggio spavaldo, orgoglioso, "tosto", per questi film è praticamente il top la sua carismatica presenza!
Oltre alle note positive riguardo cast e fotografia (sempre sul piano tecnico Sottolineo le bellissime, convulse inquadrature) il film presenta nel complesso una trama accettabile, la pellicola è abbastanza scorrevole, dinamica non complessata ma quasi mai prevedibile e banale.
L'azione, l'emozione non mancheranno, fra le tante scene di tensione Evidenzio quella del bar (grande sparatoria!)…

"Until Death" a tratti si estranea dalla massa, la pellicola infatti non cade mai nella totale confusione (ovvero sparatorie ed uccisioni), il film è molto "equilibrato", l'azione e la distruzione sono elementi molto importanti che vengono introdotti con discrezione, con logica senza mai abbuffare la massa spettatrice, nel film infatti sono curate anche altre tematiche…
Ovviamente quando si entra in azione il sangue e la violenza spadroneggiano!
Il finale è molto drammatico, quasi insolito, a Mio avviso la scelta della regia di regalare al pubblico il dramma è una scelta azzeccata, la sequenza di "guerriglia" (ovvero quella che precede l'ultimo atto) è un po' troppo forzata, ma era difficile fare di meglio!

Nel complesso "Until Death" è un film da vedere,purtroppo non mancheranno piccole grandi forzature (ma in questi film si sorvola); la pellicola è uscita direttamente in Dvd, dunque si capisce che tale film è stato boicottato e sottovalutato (un'apparizione nelle sale era secondo Me una grande cosa, oggigiorno il film potrebbe godere di una fama maggiore!)…
Film a tratti innovativo, particolare, bellissima la "ripresa" del personaggio che torna ai vecchi fasti seminando paura e distruzione!
Un altro grande pregio sono le allucinazioni che "armonizzano" ulteriormente il tutto, l'allucinazione della macchina è davvero inquietante e suggestiva; rinnovo le lodi alla regia, "Until Death" risulta essere senza dubbio una pellicola positiva, da vedere ed apprezzare..!

Non e niente di speciale però si lascia guardare, certamente non e il miglior film d'azione che ci sia, però c'è di peggio in giro.
Personalemente la trama e le scene d'azione mi sono piaciute alla grande, anche gli effetti sonori, il finale rovina praticamente tutto quello di buono che e stato fatto.

L'ultima fatica di Van Damme ci consegna una performance un pò al di fuori dei suoi schemi classici, infatti il detective Stowe è tutt'altro che un eclettico maestro d'arti marziali, ma un tossico eroinomane, ottenebrato dalla ricerca del suo ex-partner ora veramente cattivo cattivo Stephen Rea (per altro bravo), la faccia del belga d'acciaio è diventata tutta rughe e forse questo non è proprio un dramma, i nostalgici qui di un certo tipo di cinematografia avranno la loro sanissima dose di piombo. Francamente mi aspettavo che il film fosse meno lento, meno stereotipato e meno canonico, ma non sò bene perchè (forse per la particolare propensione verso un certo tipo di atmosfere e personaggi) in alcuni tratti mi ha positivamente colpito (non ultimo il leit motiv della colonna sonora). Da non perdere per i Fan di Van Damme, evitabile per chi cerca solo cinema d'essai, apprezzabile per chi ha letto almeno un libro di Ellroy o di Hammett nella vita, attenzione apprezzabile non vuol dire bello.

"Sarebbe successo comunque, in ogni caso."

Un classico film d'azione, con il solito Van Damme che risorge dal baratro e fa piazza pulita ottenendo la sua vendetta.

un van damme diverso dal solito e bravo in questo film, che si discosta dai suoi soliti action movie.

Un Van Damme diverso dal solito, drogato, bastardissimo, in un poliziesco dalle buone intenzioni ma con risultati disastrosi.
Un bel pasticcio, prevedibile, monotono, abbastanza assurdo, e francamente piatto.