winchester '73 (1950)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Western classicissimo e prima collaborazione tra Anthony Mann e James Stewart, se il primo era ancora agli inizi ed ha iniziato a diventare un regista di culto immediatamente dopo quest'opera, il secondo era già una star di Hollywood affermatissima. I due con questo film inaugureranno un filotto di western destinati a restare negli annali del genere ma anche del cinema classico.

Winchester' 73 propone una struttura narrativa anticonvenzionale per il periodo con un montaggio parallelo che lo rende quasi un film corale e introduce diversi personaggi legati tra loro soltanto a causa del leggendario fucile che funge da oggetto del desiderio di tutti i personaggi della pellicola.

L'incipit è spettacolare, la premessa sul fucile e le successive scene della gara di tiro a bersaglio fanno accrescere immediatamente la tensione nello spettatore, non solo tenendolo sulle spine per l'esito ma anche sottolineando il rapporto conflittuale tra i due personaggi principali della sfida, inizialmente senza spiegare il motivo di questo odio.

Dopo il furto del fucile al protagonista che l'aveva vinto in maniera lecita vi saranno diversi passaggi di consegna, alcuni molto casuali altri dettati dalla volontà di accaparrarsi un modello così raro. Mann usa come pretesto il fucile per regalarci diverse sequenze degne di nota, tra la scena del poker nella locanda e l'assalto degli indiani, fino ad arrivare allo splendido finale, di cui preferisco non rivelare il colpo di scena ma tengo a dire che tramite questo l'attenzione dello spettatore si concentra molto di più nel rapporto tra i due personaggi principali piuttosto che sul fucile, rendendolo alla stregua di un McGuffin.
In ogni caso la tensione e il pathos hanno un forte crescendo nella parte finale e arrivano - come da manuale di western classico - ad una splendida sparatoria.

Gestito bene nei tempi e molto dinamico, il film presenta degli aspetti tecnici validi, soprattutto un'ottima fotografia in bianco e nero, molto contrastata con qualche luce e tante ombre, chiariscuri e bei campi lunghi con le silouette in controluce.
La frammentarietà del montaggio invece, complice probabilmente il suo non essere ancora rodato perfettamente nel periodo, tende a tralasciare un po' una caratterizzazione dei personaggi che sembra molto basica.

In ogni caso un bel western.

Meravigliosa pellicola di un regista poco citato. Presenta molte analogie con il genere noir. Personalmente ho inizialmente faticato ad entrare il sintonia con le vicende a causa della sostanziosa carne al fuoco e dalla poca linearità della trama, ma poi i tasselli si uniscono perfettamente, culminando in un finale da antologia dove Mann tira fuori il meglio di se. Tappa fondamentale per coloro che vogliano farsi una cultura sul genere western.

Ultimo film che mi mancava di vedere della accoppiata Mann Stewart, in pratica sono partito dall'ultimo in serie cronologico per arrivare infine al primo XD.
Autentico titolo di punta della produzione western della cosiddetta "golden era" di Hollywood, "Winchester '73" rappresenta innanzitutto il primo tassello della collaborazione tra James Stewart ed il regista Anthony Mann; collaborazione che si rivelò proficua e piuttosto intensa nel corso degli anni successivi e diede vita a pellicole di diverso stampo, anche se vengono ricordati soprattutto i cinque western (tutti di grandissima fattura), che rappresentano la spina dorsale della produzione congiunta di Stewart e Mann.
Winchester 73 è un capolavoro per vari motivi: la trama ben strutturata, le molte idee, il ritmo che non molla, i vari temi che si intrecciano, alcune interessanti riflessioni sui rapporti di coppia e sull'amicizia, un messaggio pacifista che pochi hanno notato.
I pregi sono innegabili: è un western quadrato, un esempio da manuale del genere; Stewart ha il volto giusto, i comprimari non sfigurano certo, i paesaggi sono quelli di sempre, fotografati perfettamente e non mancano la tensione ed i colpi di scena.
Ovviamente straodinaria l'interpretazione del protagonista James Stewart, accompagnato da un ottimo Dan Duryea nella parte del biondino e da una bellissima Shelley Winters nelle vesti di saloon-girl.
Da segnalare due piccole parti per Rock Hudson ( insolito capo indiano ) e per Tony Curtis ( giovane soldatino )
"Wichester '73" è a tutti gli effetti uno dei migliori esempi di film western, nonchè un classico intramontabile, ingiustamente poco noto al grande pubblico, soprattutto perchè mostrato pochissimo in TV, ed è un vero peccato.
Infine, tra i 5 film dell'accoppiata Stewart Mann, Winchester 73 si colloca appena sotto all'irraggiugibile (parere mio) Terra Lontana.

Uno dei classici dell' " Età dell'Oro" del western americano , il primo a sperimentare l'accoppiata vincente Anthony Mann - James Stewart . Trama originale sviluppata splendidamente dal regista , cast di contorno all'altezza , dal torvo Mc Nally allo spaccone Duryea , dall'ondivaga Winters al fedele Mitchell . Da segnalare due piccole parti per Rock Hudson ( insolito capo indiano ) e per Tony Curtis ( giovane soldatino ) . Peccato solo che il presunto colpo di scena finale sia ampiamente intuibile sin dall'inizio , che il bianco e nero renda la pellicola abbastanza vetusta e che il doppiaggio italiano dell'epoca sia un po' troppo datato , con traduzioni ed arrangiamenti esagerati . Solo per questi motivi ( alcuni naturalmente inevitabili ) non gli do un voto altissimo .

Un fucile raro e prezioso che sembra essere maledetto è il fulcro di questo western che nasconde però un colpo di scena nel finale, amplificando l'interesse e il coinvolgimento per una storia ben congeniata da Mann e interpretata da un solido James Stewart, sempre abile e affidabile.

E' sempre un piacere vedere James Stewart! Ottimo western ricco d'azione, con al centro della storia il fucile winchester vinto dal nostro ed i mirabolanti passaggi di mano che lo riguardano. Degna di nota, comunque, anche la coppia di cattivoni: è proprio vero che la riuscita di un film è direttamente proporzionale alla riuscita del cattivo..

Dei western Mann/Stewart è quello che mi piace di meno per via della frammentarietà della trama che se da un lato rende obiettivamente "Winchester 73" uno dei più innovativi film nel suo genere, dall'altro penalizza leggermente l'approfondimento psicologico dei personaggi, che passa in secondo piano rispetto al magnifico gioco che s'innesca sul passaggio di mano di un fucile. Un gioco che però ha il merito di presentarci le ambiguità di una società in via di formazione attraverso la varietà dei possibili scenari o microstorie.

Protagonista della storia è un fucile Winchester appena approdato sul mercato e che fa gola a tutti coloro che ci posano gli occhi...un po' come l'anello di Tolkien!
Mann attorno a questo fucile ci confeziona un western splendido,il primo girato con James Stewart con cui proseguira' un ottimo sodalizio!
Niente male il colpo di scena finale che stravolge la vicenda...

Un grande classico del western, originale e avvincente nella trama. Sceneggiatura su livelli altissimi e regia di Mann perfetta nelle scene di azione pura e nella caratterizzazione dei personaggi. Interessante il personaggio di Lola che presenta analogie con quello della Cardinale in C'era una volta il West.

Primo film di Mann con J. Stuart e primo centro.
E' un film che anticipa i temi che il regista tratterà da qui in avanti migliorando fino al grande capolavoro de L'uomo di Laramie.
Molto bella l'idea di unire le sottotrame con il passaggio di mano del fucile.

Il primo e già bellissimo western dell'accoppiata Mann Stewart. Un classico!

Fenomenale ennesimo capolavoro western di Mann, col sempreverde Stewart e la piacevole presenza della Winters; originalissima la trovata del fucile Winchester che passa di mano in mano facendoci conoscere storie diverse che si intrecciano tra loro, elemento che sarà alla base anche di un altro ottimo film (anche se di tutt'altro genere però), ossia Babel di Inarritu.


Regia di Mann da manuale, ottima sceneggiatura, tutto perfetto.

Godibile e coinvolgente western che attraverso il passaggio di mano in mano del winchester ci fa conoscere storie che s' intecciano cin quella principale.

Ennesimo capolavoro di Anthony Mann con il grande Stuart, in uno dei 5 western del regista con l'attore.
Come sempre avvincente, e magnifico nell'uso degli spazi.