Ispirato al suo romanzo omonimo (Patriottismo. Il rito dell'amore e della morte, 1960), è l'unico film diretto, e interpretato, da Y. Mishima, 4 anni prima del suo suicidio, avvenuto il 25/11/1970 per suppuku (sventramento con la spada) a Ichigaya, quartiere centrale di Tokyo. Girato a colori in un solo ambiente (scenografia dello scrittore), senza dialoghi, soltanto sottotitoli e musiche wagneriane di Tristano e Isotta, racconta come si diede la morte col rito del seppuku, con la giovane moglie Reiko, il tenente colonnello Shinji Takeyama, disonorato per non aver preso parte al fallito colpo di Stato del 26/2/1936, ispirato all'ideologia fascista di Kita Ikki.
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