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Forse perché e ripetitivo ,forse perché non è più la novità,questa serie interessa ti coinvolgea non appassiona,bravi i protagonisti finale scontato....in un periodo di lockdown si può guardare
Questa terza stagione riporta i binari sulla falsariga della prima. Nella sostanza viene sviluppato il dualismo tra i due personaggi principali: il detective Harry Ambrose e l'insgnante dal passato oscuro Jamie Burns. Il caso diventa il pretesto per l'interazione di questi due personaggi, sul loro rapporto speculare, sul trascinare verso l'abisso esistenziale il primo operato dal secondo, quest'ultimo irrimediablmente perduto e condannato a essere espulso gradualmente dal proprio contesto sociale. Se l'intenzione è piuttosto inusuale, cioè l'indagine investigativa pura viene messa in secondo piano, il personaggio di Ambrose ne risente maggiormente perchè costretto a suo modo ad andare a rimorchio del secondo, cadendo qualche volta in noiose ripetizioni della stessa dinamica. Francamente l'impostazione data non riscontra i miei gusti, curioso comunque un momento della settima puntata dove viene citato apertamente Il serpente e l'arcobaleno (dove protagonista era proprio Pullman). Da consigliare? non saprei.