1408 (2007)

Commenterò con la stessa reazione di Mike Enslin dopo essere entrato nella stanza: "Bè ? Tutto qui ?".
Pessimo davvero, e il fatto che un film del genere abbia fatto razzia al botteghino e sia stato apprezzato parecchio anche dalla critica mi fa solo rimpiangere ulteriormente i tempi in cui anche Kubrick faceva gli Horror.
A questo punto mi sorge spontaneo il dubbio che gli appassionati, non avendo più riferimenti stabili nel genere, si attacchino ad ogni sorta di stronz.ata che sia meno peggio delle altre e la spaccino per buon film.
Altrimenti tutto questo furore non si spiegherebbe.
Se poi vogliamo fare i fiscali studiamo per benino la trama:
Mike Enslin, fallito scrittore di fenomeni paranormali, non crede più a niente e non ha paura più di niente. Gli arriva a un certo punto una lettera da un misterioso mittente: "Don't enter in the 1408" (wow un avvertimento ! sai che novità...).
Da buon temerario e, oramai, scettico quale egli è si avvia tutto spavaldo nel Dolphin Hotel e trova ad accoglierlo l'in*****so Samuel L. Jackson che ormai partecipa (stufato) solo a film di merd.a vendendo il proprio nome in cambio di interpretazioni inutili di 10 minuti. Nonostante i 10 minuti ha anche il tempo di pronunicare una frase che si confà alla sua vecchia carriera: "È una fottutissima camera del male".
L'esperienza di Mike Enslin nella terrificante stanza consiste in visioni dei precedenti ospiti suicidatisi, apparizioni della figlioletta, sbalzi di temperatura, voci, sussurri, oggetti che si muovono e radio che si accendono. Ma alla fine, guarda un pò, lui si salva.
Il film è questo, lo sconfortante risultato di un processo di banalizzazione dell'horror che dura da anni e ha portato a migliaia di prodotti scadenti.
La ciliegina sulla torta: tutti i numeri del film sommati danno 13.
Ghghgh che ideona !