american beauty regia di Sam Mendes USA 1999
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american beauty (1999)

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locandina del film AMERICAN BEAUTY

Titolo Originale: AMERICAN BEAUTY

RegiaSam Mendes

InterpretiKevin Spacey, Annette Bening, Thora Birch, Wes Bentley, Mena Suvari, Chris Cooper, Peter Gallagher, Allison Janney, Scott Bakula, Sam Robards

Durata: h 2.01
NazionalitàUSA 1999
Generecommedia
Al cinema nel Gennaio 2000

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Trama del film American beauty

Lester e Carolyn Burnham appaiono dall'esterno una coppia perfetta, con una casa perfetta e un vicinato perfetto. In realtà Lester è un uomo, insoddisfatto della sua vita familiare e professionale, che sta cadendo in una sempre più profonda disperazione, quando improvvisamente conosce Angela, un'amica di sua figlia e se ne infatua. Nel frattempo Jane, la figlia di Lester ha conosciuto il loro timido e misterioso vicino di casa Ricky che vive oppresso da una figura paterna ossessiva.

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Voto Visitatori:   8,27 / 10 (409 voti)8,27Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
Miglior FilmMiglior Regia (Sam Mendes)Miglior attore protagonista (Kevin Spacey)Miglior sceneggiatura originale (Alan Ball)Miglior fotografia (Conrad L. Hall)
VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR:
Miglior Film, Miglior Regia (Sam Mendes), Miglior attore protagonista (Kevin Spacey), Miglior sceneggiatura originale (Alan Ball), Miglior fotografia (Conrad L. Hall)
Miglior film drammaticoMiglior regista (Sam Mendes)Miglior sceneggiatura (Alan Ball)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior regista (Sam Mendes), Miglior sceneggiatura (Alan Ball)
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Voti e commenti su American beauty, 409 opinioni inserite

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Woodman  @  28/05/2014 21:38:21
   5 / 10
Uno dei film più sopravvalutati di sempre. Il colosso del '99.
Una falsità fastidiosissima pervade e domina il film dalla prima scena, per poi eclissarsi involontariamente negli ultimi due minuti, con le toccanti immagini sulle quali parla Spacey nel famoso monologo. ("e...Carolyn"). Sale un brivido. Nulla più.
Un film d'attori (e pure parzialmente dato che i giovani sono da trucidare, mentre si staccano grandiosamente Spacey e Cooper, cosa che poteva valere anche per la bravissima Bening, se non fosse rimasta intrappolata in un ruolo scritto col cu.lo) che non svetta mai, che non decolla, insomma, proprio perchè talmente narcisista e autocompiaciuto da stallarsi, appiattirsi sin dal decimo minuto. E infatti è una pietosa denuncia (ipocrita, come detto giustamente da molti, dell'ipocrisia (!) della famiglia, che però in quel toccante finale diventa il nido nostalgico irrecuperabile... Quindi a cosa stiamo assistendo?) dal ritmo scostante, emersa non troppo bene (per esser buoni, davvero parecchio buoni) da una sceneggiatura fastidiosa che cita in malo modo "Sunset boulevard" e incrocia "Lolita". Assolutamente pleonastici e fini a se stessi, tali rimandi accrescono la mole di assurda sconclusionatezza che è connaturata nell'opera. Che tuttavia Ball sappia scrivere si vede, che Mendes non sia incapace pure, nè tantomeno si dubitava della magniloquenza di Thomas Newman, che sfodera una colonna sonora brillante ed epocale davvero sprecata sulla patina delle immagini simmetricamente architettate e incorniciate davanti ai nostri occhietti increduli e appagati. Eppure altro non hanno fatto che assecondare le voglie del pubblico, esibendo una tavolata di prelibatezze completamente coperta da uno spesso telo rosso. Il film rimane spacciato, affogando in un diseguale alternarsi di piattume che spazia dal menzognero al trito, dall'immensa, sconfortante superficialità -tradita da una sceneggiatura che si prefissava una notevole e intrigante sensibilità- al puzzolente. Non c'è un momento autentico in "American beauty", parola mia.
I pecoroni americani hanno accolto a piena voce regalandogli 5 Oscar, di cui 3 sicuramente irritanti (regia, film, sceneggiatura). Ma anche nel resto del mondo hanno esageratamente applaudito.
Informe, bugiardo, estetizzante, pruriginoso, artificioso, furbissimo, urticante, derivativo, già visto.
Si salva comunque la magnifica atmosfera di fine anni '90-primi 2000, che regala le sensazioni più fresche di sempre, ma questo vale per me e per me solamente, e anche sul piano soggettivo è palese quanto poco sufficiente sia per salvare il baraccone.
In gran parte assolutamente d'accordo con la recensione.

Guarda da vicino. Già, per ricrederti.

fabri70  @  11/10/2012 22:20:29
   1 / 10
e questa roba ha vinto l oscar?va bene per marzullo....

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/07/2013 19.06.42
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edmond90  @  20/01/2012 09:47:28
   5 / 10
Mi ritrovo in tutto e per tutto nel commento di Terry qui sotto.
Il sogno americano è stato ampiamente trattato e sviscerato in tutti i suoi torbidi aspetti in centinaia e centinaia di pellicole.
Alcune volte in maniera radicale e convincente,più spesso in maniera sciatta,prevedibile e furbetta.Se mi chiedessero di inserire questo film di Mendes in una delle due categorie non avrei alcun dubbio,la seconda.
E i motivi sono presto detti:
-L'inizio,per me irritantissimo,che fa palesemente il verso a Sunset Boulevard
-I personaggi ultrastereotipati e ultrascontati,dai quali devo escludere quello di Spacey per la verve dell'attore,non perchè è stato caratterizzato bene.
-La regia.Che,nonostante alcuni scivoloni,per un esordiente non sarebbe poi malaccio,ma visto che è stata addirittura insignita di un oscar me la sarei aspettata un attimino più incisiva.
-Il vero tasto dolente,la sceneggiatura.Un trito minestrone di luoghi comuni sull'american way of life,sull'infelicità dei poveri borghesucci,sull'incapacità di catturare l'essenza della vita e bla bla bla...

Insomma è un film normalissimo,ravvivato qua e la dall'istrionismo di Spacey e dalla fotografia di Hall e pieno di tutte quelle debolezze che caratterizzano il 90% del cinema odierno,americano e non.Solo che questo aveva dietro i milioni di Spielberg ed è stato pompato ad arte per essere un grande successo commerciale e di critica.
Rivedetevi uno dei film corali di Altman,una qualsiasi delle grandi commedie di Wilder o di Capra,Fat city di Huston o Non si uccidono cosi anche i cavalli? di Pollack,solo per citare alcuni grandi affreschi di vita americana,e poi raffrontateli con questo polpettone.Ne uscirebbe con le ossa rotte in tutte le componenti.

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Ultima risposta 16/11/2016 02.11.59
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Sbrillo  @  24/11/2011 19:32:30
   5½ / 10
quando ho finito di vedere questo film, ho capito tutto.....la mia conclusione è stata: "Bene...per vincere 5 premi Oscar, stava gareggiando da solo!!" nulla di innovativo, niente di che... se non ci fosse stato Kevin Spacey con la sua ottima performance questo film avrebbe vinto una cesta di banane!

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  20/11/2011 13:50:59
   5½ / 10
No, non arrivo neanche al 6.
Volevo dargli sei, ma sarebbe equivalso a riconoscere la grandezza di un film a cui sono arrivati i 4 premi Oscar più ignobili della storia. Sì perché è per Kevin Spacey che sto film sembra tutto sto capolavoro. Kevin Spacey è qualcosa di stante a sé rispetto al vuoto baraccone di personaggini insulsi (e di attori insulsi) che lo circonda con fracasso per tutta l'enorme durata del film. Kevin Spacey è uno degli attori più grandi della storia del cinema e il fatto che riesca a tirare fuori un'interpretazione del genere da un personaggio così scritto male ha del miracoloso.
Ma passiamo al film (oddio). Il solito filmetto di Sam Mendes (che comunque apprezzo) che narra un'America ipocrita, disagiata e fermentante nei suoi tentativi di uscire dalla palude di grigiore esistenziale che la attanaglia. E questo poiché è una cultura votata al materialismo e al vuoto piacere da fast-food. E quindi? E poi? Ok, di film così in giro ce ne sono a bizzeffe. Quello che detesto dei film americani è l'impostazione sempre uguale del complesso contenutistico: musichette evocative. Voce fuori campo che annuncia la propria imminente dipartita. Storiella che vorrebbe insegnare o semplicemente mostrare una morale accettabile? Mi dispiace fanno cilecca entrambe. Qualche *****tta (ci sta sempre bene). Qualche dialogo interessante. Una sportina che vola da cui ricaviamo la Bellezza, la Spiritualità e la Vita. Ah! Ma aspetta! Non sarà che il regista vuole giocare con la vacuità della metafora-sportina per indicare che questi vuoti e falsi personaggi hanno un concetto di bellezza sbagliato? E Mendes col suo cinema ce l'ha giusto? No.
Questo è un film scritto a tavolino per fare una montagna di soldi e per fare incetta di premi. E la cosa per cui più lo amo è che ha fregato un pubblico anche colto e solitamente intelligente. Grande Sam, Grazie Ball.
American Beauty è la storia del cinema da baraccone, è la storia di una sportina vuota e inutile che vola per aria senza senso, come per aria e senza senso sono tutti i dialoghi e gli eventi di questo film. La storia che tristemente gli americani cercano di spiegare da qualche decennio, ma di cui ormai non frega niente a nessuno. La storia del "grande ieri" americano di cui parla Guccini. La storia del perché ora si parla di "americanate" e non di Billy Wilder, Howard Hawks e Orson Welles. La storia dei film senza arte, senza parte, e senza midollo. La storia di un nulla, dietro un nulla, annacquato e allungato con nulla.

36 risposte al commento
Ultima risposta 11/03/2012 17.24.07
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francesco81  @  22/10/2011 16:31:14
   5 / 10
Film descrittivo del falso ideale di bellezza americana tramite forzate caratterizzazioni di figure retoriche: l'adolescente che non trova punti d'incontro con i genitori, il padre di famiglia apatico che si ritrova senza accorgersene a vivere una vita priva di stimoli, etc. Si tratta di una pellicola priva di eleganza che non lascia nulla all'arguzia dello spettatore, che ti dice cosa devi provare perché e quando senza lasciare in te un minimo di stimolo introspettivo tanto sono esplicite le condizioni dei personaggi. Si può considerare un facile approccio al cinema più "imperniato" per chi non è solito del genere. Ottima la colonna sonora e l'interpretazione di Spacey ma , nonostante questo, per me, non puo' arrivare alla sufficienza.

PignaSystem  @  27/07/2011 23:31:28
   5 / 10
La bellezza americana è la patina che la pellicola in questione ama ritrovare nei suoi picchi d'ispirazione, o meglio "d'isperazione" retorica......non l'immagine di cui si fregia(va) il "sogno americano", che il film vorrebbe trasgredire e che è ben lungi dall'essere colpita, sfregiata, minimamente posta in questione. American Beauty, nella sua furbizia più o meno subliminale e assoluta non attendibilità, finisce col diventare davvero un'opera sull'ipocrisia e la crisi di una società, al caro prezzo di esserne contagiata e deturpata .

The Legend  @  09/07/2011 01:00:12
   2 / 10
Personaggi così finti da sembrare (involontariamente) caricaturali, addirittura dovremmo provare ammirazione per il ragazzo pazzoide che riprende di nascosto i vicini mentre si spogliano, sì perchè quella di filmare ogni cosa è espressione di rara sensibilità. Perchè il nostro Ricky non è morboso, è solo "curioso".


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scantia  @  23/11/2010 02:54:16
   5½ / 10
5 Oscar sono un'esagerazione per un film che, proponendosi come sferzante satira sociale, non riesce a segnare più punti di un qualsiasi episodio dei Simpson.
Personaggi tagliati con l'accetta, monolitici nelle proprie maschere, rendono difficilmente apprezzabile gran parte delle due ore di durata. Cresce e si salva nel finale

HATEBREEDER  @  13/01/2010 13:59:16
   5 / 10
Ruffianeria allo stato puro, tante pretese autoriali e poi si finisce per mostrare due ragazzini che si commuovono per un sacchetto di nylon mosso dal vento.
Mi spiace solo per Spacey, ottimo come sempre.

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Ultima risposta 06/03/2010 20.44.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Luke07  @  10/11/2009 22:39:51
   5½ / 10
Non lo reputo questo grande film. L'ho trovato noioso per buona parte del tempo. Ho apprezzato giusto la fine e il momeno in cui Kevin Spacey si riprende la vita. Per il resto ritengo sia un film normalissimo. De gustibus

carriebess  @  22/07/2009 15:07:08
   5½ / 10
buoni gli intenti, ma non raggiunge la sufficienza.

bulldog  @  20/07/2009 11:33:12
   5 / 10
Qualche buona idea,ma troppo poco per questa povera pellicola.

13 risposte al commento
Ultima risposta 22/03/2010 20.40.55
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rapture  @  04/01/2009 11:51:28
   5 / 10
Filmetto costruito a tavolino, con personaggi stereotipati, frasi studiate per colpire senza possibilità di scampo, buona la regia e qualche situazione..

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Ultima risposta 04/01/2009 11.55.44
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Invia una mail all'autore del commento ITALO1988  @  21/05/2008 16:27:35
   4 / 10
Film di una bruttezza unica. Fortuna gli splendidi attori riescono un pò a risollevarlo. Film per depressi cronici.
Scandalosi tutti i premi ricevuti.

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Ultima risposta 22/05/2008 09.25.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  26/03/2008 12:16:17
   4½ / 10
Uno dei film più sopravvalutati degli ultimi 15 anni. Non mi ha coinvolto ne emozionato e a tratti mi ha perfino innervosito.
Straordinario Spacey,giustamente premiato,che però non può reggere il film da solo. Oscar regalati!

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Ultima risposta 21/02/2009 19.43.19
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  16/10/2007 17:37:33
   5 / 10
Un film strano, insolito che ha segnato l'esordio alla regia di Sam Mendes.

Ebbe un successo clamoroso, che fece parlare molto bene del suo autore (per me ingiustificatamente), poi ovviamente tutti puntualmente smentiti all'uscita del mediocre film successivo.

E' in realtà pieno di battute ad effetto, molto retorico, sempre indeciso tra commedia nera, grottesco e dramma.
Funziona per gli attori, in testa la nevrotica Bening in una magistrale performance, seguita da Specy e da ottimi comprimari (le ragazze, Thora Birtch, e Mena Suvari).

E' un esordio, e poteva essere pure dignitoso, ma lontano da tutti i premi che vinse. E , come dicevo, poi Mendes deluse immediatamente con l'incolore e mediocre "era mio padre".

Mette tenerezza il fatto che fin dall'inizio il film rimanda ad un capolavoro assoluto di Billy Wilder.

metafisico  @  03/09/2007 17:52:54
   5 / 10
un film che si atteggia a profondo ma è abbastanza patetico, col padre segaiolo che corre dietro all'amica della figlia, il vicino duro che si scopre essere gay...
storielle grette e un protagonista che avrebbe potuto interpretare Woody Allen senza per questo essere premiato con Oscar immeritati

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Ultima risposta 09/10/2007 21.52.15
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Claymore  @  04/07/2007 17:04:23
   5 / 10
Considero eccessivi 5 premi oscar, soprattutto quello per il miglior film....nn è male in sè per sè, ma mi ha tenuto dall'inizio alla fine cn una vena gonfia sulla fronte per il nervoso, causa principale: le rose. Quei petali rossi che uscivano dappertutto mi facevano salire un nervoso, poi ha finito di fare il finale potrebbe sembrare geniale, e forse lo è, ma io nn la considero tale....un film che indubbiamente si lascia vedere, ma a me personalmente nn ha lasciato niente...anzi, sono tornata a casa delusa.... cmq mi sono iscritta oggi e saluto tutti. scusate la durezza delle mie parole, ispirate dal pensiero di questo film, ma spero che se qualcuno vuole rispondermi nn sia troppo duro cn me... :)

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Ultima risposta 28/07/2007 18.29.43
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MisterX  @  15/05/2007 16:16:09
   5½ / 10
niente di speciale...anzi...

9 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2007 18.28.11
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eletar  @  31/10/2006 17:56:10
   5½ / 10
trama 2
significato del film 8
bravura degli attori 5
bravura attore principale 7


voto finale 5.5

ds1hm  @  19/07/2006 14:47:51
   5 / 10
film ipocrita.
non è illuminante, non mi da niente di nuovo, ossia niente in termini di conclusioni pratiche.
un film, un libro ti cambiano la vita perchè ti portano lontano da stili di vita imposti e fino ad allora accettati inconsapevolmente. si fanno proprie alcune critiche, ci si analizza grazie a ciò che leggiamo o osserviamo.
American beuity passa spesso come un film critico, ma poi guarda caso ti va a vincere 5 oscar. Ipocrisia. è un pò come l'ora d'aria ai carcerati....aria infetta dall'alto e voluta far credere liberatoria, innovativa.
il topo che insegue la sua coda.
film che piace ai giovani perchè fatto di un bel niente.
film molto criticato dagli adulti perchè miseramente irreale. se alla fine le conclusioni sono quelle le critiche, le ironie, il sarcasmo non so proprio dove poggiarmele.
film che cerca solo il successo commerciale spacciandosi per film impegnato. mai avrebbero premiato un film scomodo, scomodo realmente.
l'ironia de I pugni in tasca di M. Bellocchio, la condanna borghese in Teorema di Pasolini....quelle sono critiche e non un film che come locandina ti porta su un pancino ricoperto di rose. solo un prodotto commerciale.

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2007 21.56.06
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Invia una mail all'autore del commento angelowilliam  @  15/09/2005 18:13:16
   1 / 10
Meritato il premio oscar come film più noioso .

2 risposte al commento
Ultima risposta 09/10/2007 21.57.04
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cecio  @  25/01/2004 17:02:41
   5 / 10
Lento, lento, lento. Ma la storia è carina!

1 risposta al commento
Ultima risposta 21/10/2004 13.40.59
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