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Non esagero assolutamento quando affermo che è uno dei film più belli che io abbia mai visto. Perchè il film di Crowley non è un film che va visto e dimenticato ma, al contrario, è un film che stimola la riflessione su svariati argomenti. Esiste la redenzione? E' possibile il perdono? Si può provare rimorso verso una persona e guardarla per ciò che sta costruendo e non per ciò che ha fatto? Il film è crudo, sotto ogni aspetto (linguaggio, aspetto, eventi, circostanze). La fotografia scarna, logora e semplice n'è la chiara dimostrazione. La prima parte, lenta, non è altro che uno slegarsi di eventi continui dove il nuovo Eric - Jack - cerca di costruirsi una vita nuova fatta di amici, prime esperienze e scoperta del mondo. Eventi che si snodano verso una ovvia, ma comunque delicata e potente, vicenda che farà finire il film nella maniera che tutti si aspettano. Ma sebbene questo finale arrivi palpabile, purtroppo sempre più certo, non provoca fastidio quanto, per l'appunto, riflessione.
E' una delle prove più brillanti che io abbia visto su Garfield, sottolineando e ribadendo ancora una volta la bravura di questo attore che, a mio parere, trova terreno fertile all'intero di film low-budget (basti citare anche "Never Let me go!") dove esprime appieno le sue potenzialità. Una menzione speciale anche a Peter Mullan, credibile sotto ogni aspetto. Il film va ASSOLUTAMENTE guardato in lingua originale, per apprezzare tutto ciò che ho appena citato. La traduzione, per quanto buona, purtroppo fa perdere una buona parte del film.
Un applauso e un encomio speciale verso un film che in Italia è passato, ingiustamente, inosservato e da cui, invece, dovrebbe trarre spunto a causa dell'arretratezza di cui siamo, praticamente, i capi mondiali.