In una baraccopoli romana vive una famiglia di immigrati pugliesi composta dal vecchio e tirannico padre, Giacinto, dalla moglie, dieci figli e uno stuolo di parenti. Scopo principale di questi è impadronirsi del milione che Giacinto ha ottenuto per la perdita di un occhio.
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Film letteralmente eccezionale il più bel film di Ettore Scola insieme a "Una giornata particolare", difficile dimenticare questa famiglia sui generis delle baraccopoli romane. Scola racconta come il degrado economico sia solo l'anticamera del degrado sociale e umano e che basti poco per trasformare una famiglia, ovvero l'embrione della civilità nel luogo dove si danno sfogo ai propri istinti animaleschi dello stato di natura.
Il tutto è raccontato in clima così grottesco e surreale da disorientare lo spettatore che non sa mai di preciso se piangere o ridere. Forse si calca un pò troppo la mano lasciandosi andare enfatizzando eccessivamente alcune situazioni, l'intento di denuncia perde di efficacia ma la riflessione sociale resta attenta.
Nino Manfredi in una delle sue migliori interpretazioni.