daisy diamond regia di Simon Staho Danimarca 2007
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daisy diamond (2007)

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locandina del film DAISY DIAMOND

Titolo Originale: DAISY DIAMOND

RegiaSimon Staho

InterpretiNoomi Rapace, Sofie Grabol, Trine Dyrholm, Charlotte Munck, Christian Tafdrup, Stine Stengade, Thure Lindhart

Durata: h 1.35
NazionalitàDanimarca 2007
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2007

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Trama del film Daisy diamond

Anna è una ragazza madre che, dalla Svezia, si trasferisce a Copenhagen per tentare la carriera di attrice. Qui inciampa in una serie di rifiuti finchè, stremata dalle responsabilità verso la bambina, che vede come un ostacolo alla propria realizzazione personale, esplode e la uccide. Questo gesto innesca un processo che la condurrà progressivamente verso l’autodistruzione.

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Voto Visitatori:   7,93 / 10 (15 voti)7,93Grafico
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Voti e commenti su Daisy diamond, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

ferzbox  @  30/01/2016 18:53:46
   8½ / 10
Quello di "Daisy Diamond" è un percorso distruttivo per la protagonista e lo spettatore, quest'ultimo trascinato a forza verso un baratro sempre più profondo di tristezza e disperazione; un turbine di emozioni fortissime ma sfortunatamente negative che nel finale lasciano un segno indelebile e amaro.
Protagonista un'aspirante attrice, vittima di una serie di eventi che l'hanno portata ad essere anche una ragazza madre, assalita dalle responsabilità di accudire la figlia di appena quattro mesi, senza un quattrino e impossibilitata nel continuare a seguire il suo percorso artistico a causa dei suoi doveri materni; un conflitto interiore nato dall'incapacità di scegliere, dalla presunzione di continuare ad essere ciò che si era prima del cambiamento, dalla cocciutaggine di voler stare con un piede su due staffe, di far finta che nulla è cambiato....
In realtà il percorso della giovane Anne sarà burrascoso e impossibile da affrontare; la sua piccola Daisy continuerà a piangere, a cercare la sua mamma,a voler mangiare e farsi cambiare il pannolino, mentre Anne studia la sua parte, vuole dormire, rilassarsi e pensare ai suoi sogni......
Arriverà un evento distruttivo che cambierà le cose; lo spettatore percepisce ed intuisce i pensieri di Anne tramite i suoi provini e le sue audizioni, dove le battute interpretate davanti ai vari registi e le varie commissioni sono dei dialoghi con la sua coscienza e il suo spirito, rivelando ciò che è più marcio dentro a persone che possono essere prevalentemente buone d'animo ma assalite dalla disperazione di non poter sentirsi realizzati o di vivere una vita dignitosa....
Le scelte comportano sempre altre scelte, considerando sempre che le conseguenze che ne nascono possono portare ad un cambio radicale della propria vita......
Una pellicola davvero intensa, ben girata, devastante e senza scrupoli......un'esempio di cinema d'autore che sa come lasciare il segno allo spettatore .....
Consigliato alla grande......

6 risposte al commento
Ultima risposta 30/01/2016 19.21.05
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vittorioM90  @  12/10/2013 14:40:22
   10 / 10
*presenti spoiler

DIO E' MORTO. MA IL CINEMA E' VIVO.

Piange Daisy. Piange in continuazione quella piccola creatura. E piange. E grida. Incessantemente. Non ti da pace. Piange di notte. Di giorno. Durante le tue audizioni. In ogni istante della tua vita. Ma è la tua bambina, innocente figlia indesiderata di uno stupro. La ami come ogni madre, ma la odi perché non la volevi, perché ti toglie il respiro, perché non ti lascia vivere.
Forse è nata per rovinarti la vita. O forse è lei ad odiarti. Forse è proprio per quello che piange. Perché odia la persona che l'ha messa al mondo. Perché non vuole essere tua figlia.
Per colpa sua vedi sfumare molte occasioni di lavoro. Ma provi a resistere. La guardi negli occhi. Niente. Non smette di piangere. E tu stai impazzendo, non ce la fai più. La soluzione è una soltanto: liberarsi di lei. Prendere il suo corpicino ed infilarlo nella vasca da bagno, fino a che i suoi polmoni non si siano riempiti di acqua, fino a che non sia diventata completamente blu in volto.
Adesso è immobile, non piange più.
Ma sei te, adesso, a piangere e gridare. Non te ne sei liberata. Daisy è ancora lì con te. Nel letto mentre non riesci a dormire. Ed è cresciuta e ti chiede: perché? Ti ricorda che madre crudele che sei stata.
Le parti continuano a non arrivare. Forse non era lei il problema. Forse sei tu che non hai talento. Come ultima beffa scopri che la vicina di casa gestisce un asilo nido. Ti avrebbe permesso di lasciarle Daisy. Senza pagare. Se solo non tu l'avessi uccisa.
Ma è tardi ormai. Sei un'assassina. Un'attrice mediocre. Una fallita. Una *******. Ma sei anche un essere umano e puoi continuare a fare ciò che hai sempre fatto: recitare. Ed allora interpreti la parte della tua vita. Ti spogli, di fronte alle telecamere. Ti immergi nella vasca. Riempi i tuoi polmoni di acqua, con gli occhi aperti, verso l'alto, fino a quando non restano sbarrati.


Dio è morto. Dio è morto in ogni scena di questo film. Ma il cinema è vivo, con tutta la sua potenza e bellezza. "Daisy Diamond", lungometraggio del 2007 firmato dal regista danese Simon Staho è un film che mette a dura prova lo spettatore, lo obbliga ad astenersi da ogni giudizio morale. E lo fa soffrire. Tantissimo. Troppo?

Un film "Bergmaniano" nell'impostazione e nei contenuti, è la storia di una giovane madre, desiderosa di fare l'attrice, ma incapace di prendersi cura della piccola figlia , frutto della violenza subita dall'ex fidanzato che ha pensato bene di sparire. E non c'è latte nei seni. E non ci sono soldi per campare. E' quindi la storia di una persona fragile che in preda alla disperazione arriva a compiere il più crudele dei crimini. Non solo omicidio. Non solo infanticidio. Ma anche figlicidio.


E così la vediamo precipitare nella follia, nel rimorso, nella profonda disperazione, mentre risuonano i monologhi e i dialoghi di "Persona" di Bergman. L'utilizzo continuo di lunghissimi primi piani ci costringe a scrutare dentro i suoi occhi. Cosa vediamo? Un essere spregevole destinato all'inferno oppure un essere umano?
Nella seconda ipotesi, possibile soltanto se accettiamo di essere a-morali, possiamo entrare in empatia con il personaggio di Anna. E la seguiamo nella sua punizione, orribile quasi quanto la colpa. La vediamo sottoposta (sottoporsi) a terribili torture sia psicologiche che fisiche. Il suo corpo nudo, privo di ogni difesa, diventa oggetto di violenza ed umiliazione. Lei continua a guardarci con lo sguardo rivolto in camera. Ci sussurra. Poi grida. Poi nuovamente sussurra, in un continuo esame di coscienza.
Ed il tutto mentre cinema (finzione) e vita (realtà) si mescolano indissolubilmente.

Credetemi, avrei preferito stroncare questo film. Avrei preferito che non mi fosse piaciuto, mi sarei sentito meno colpevole. Avrei preferito condannarlo, essere qui a scrivere: <<Perchè scomodare Bergman? Quale presunzione nel prendere dialoghi ed immagini di un capolavoro assoluto come "Persona" ed infilarli un film così mediocre che tenta soltanto di provocare e scandalizzare? >>
Ma la realtà è che questo "Daisy Diamond" è tutto tranne che un film mediocre. Non ce la faccio perché una pellicola grandiosa, magnifica, nella forma, nei contenuti, nelle musiche, nel modo in cui è scritta e recitata. Quasi perfetta nel raffigurare l'essere umano e la sua innata debolezza.
Come un film di Bergman. Ecco, l'ho detto.

Voto "a caldo": 10.

Strepitosa Noomi Rapace.

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/01/2015 09.10.34
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