dancer in the dark regia di Lars Von Trier Danimarca, Germania, Olanda, USA, Inghilterra 2000
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dancer in the dark (2000)

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locandina del film DANCER IN THE DARK

Titolo Originale: DANCER IN THE DARK

RegiaLars Von Trier

InterpretiBjörk, Catherine Deneuve, David Morse, Peter Stormare, Joel Grey, Cara Seymour, Vladica Kostic, Jean-Marc Barr, Vincent Paterson, Siobhan Fallon Hogan, Zeljko Ivanek, Udo Kier, Jens Albinus, Reathel Bean, Mette Berggreen, Lars Michael Dinesen, Katrine Falkenberg, Michael Flessas, John Randolph Jones, Stellan Skarsgård, Paprika Steen, Noah Lazarus, John Martinus, Luke Reilly, Sean-Michael Smith, Al Agami, Anna Norberg, Troels Asmussen, Caroline Sascha Cogez

Durata: h 2.20
NazionalitàDanimarca, Germania, Olanda, USA, Inghilterra 2000
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2000

•  Altri film di Lars Von Trier

Trama del film Dancer in the dark

E' il 1964, Selma č emigrata con suo figlio dall'Europa dell'Est in America. Lavora notte e giorno per salvare suo figlio dalla stessa malattia che affligge lei e che la renderā cieca. Il segreto della sua energia di vivere č il suo amore per i musical. Quando la vita č troppo dura, le basta fingere di trovarsi nel meraviglioso mondo dei musical, dove riesce a trovare la felicitā che il mondo non le riesce a dare.

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Voto Visitatori:   7,90 / 10 (124 voti)7,90Grafico
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su Dancer in the dark, 124 opinioni inserite

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bagninobranda  @  02/04/2013 12:39:28
   5 / 10
Non si capisce cosa voglia rappresentare il regista, non č nč un musical vero č proprio, nč ha una morale. Sembra che parli solo di un'altro caso di una stupida donna egoista che vuole per forza un bambino per sentirsi pių completa, ignorando completamente che non potrā offrire nulla a suo figlio.

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Ultima risposta 02/04/2013 19.13.56
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edmond90  @  12/11/2012 11:05:59
   3½ / 10
E dopo questo do un taglio netto anche con il cinema di Von Trier.
Un cinema che non rispecchia assolutamente quello che io vorrei vedere in una pellicola,anzi tutto il contrario.
Tutto fintissimo,tutto costruito per strappare commozione,tutto meccanico e irritante.Non si avverte nel cinema di questo signore la voglia di narrare una storia o quantomeno una qualche idea che lo configuri come autore originale o interessante per chi si interessi di cinema
Quello che ho visto io in questo polpettone è la pura e semplice provocazione gratuita,il solito meccanismo ricattatorio che,senza alcuna remora,spiattella in faccia al malcapitato spettatore il sentimento più facile e intellettualmente disonesto.
Vomitevoli anche i forzatissimi intermezzi musicali e il finto stile Dogma di Von Trier.

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Ultima risposta 12/11/2012 12.33.31
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Fluid-man  @  11/06/2012 16:16:59
   9½ / 10
Si parte con 3 minuti di solo buio con una melodia di sottofondo... ci si potrebbe annoiare, ma solo continuando la visione fino in fondo si può capire cosa in realtà può significare!
Poi il film si apre con una piccola prova di ballo, dove vediamo la protagonista Selma felice di quello che sta facendo e qua capiamo già subito qualcosa di lei: ama il ballo e la musica, e a confermarcelo c'è la telecamera in movimento e l'esclamazione "Ci vorrebbe un pò più di ritmo, tipo un tamburo...".
Poi vediamo il lavoro di cui si occupa, in una fabbrica. Anche qui la telecamera si muove, e quindi capiamo veramente quanto è movimentata la sua vita e quanto lo sono anche i suoi sogni e la sua passione.
Dopo vediamo suo figlio Gene, che non vuole andare a scuola e preferisce rubare insieme ai suoi amici...
Piano piano Von Trier ci vuole far scoprire sempre più cose della vita della protagonista, fino a farci scoprire qual'è il problema più grosso che invade lei e suo figlio....
Durante il film assistiamo alla trasformazione di Selma e a tutti i problemi che le sorgono, e ci sentiamo proprio come lei: sempre più CECHI!
Non vediamo più la felicità che si percepiva all'inizio del film e tutto comincia ad essere più falso, vediamo quasi solo i suoi sogni, solo ciò che è la sua valvola di sfogo: la vediamo cantare, la vediamo ballare, la vediamo in un MUSICAL! Musical con balli e canzoni che sono sempre più frequenti poichè l'immaginazione prende sempre più il posto degli occhi.
Durante queste immaginazioni le telecamere sono ferme, i movimenti sono regolari e non ci sono problemi, insomma, vediamo la sua vita come la vorrebbe.
I fantastici dialoghi del film poi contribuiscono a farci immedesimare nella protagonista, trovando anche frasi molto presenti nella comune vita quotidiana.
Purtroppo questo però non sembra risolvere niente nella sua vita, anzi! Sorgono perfino più problemi: viene accustata di aver rubato dei soldi di un vicino, anch'esso con molti problemi, soldi che in realtà erano di Selma, risparmiati per un'intervento per salvare il figlio dalla cecità, e che è stato proprio il vicino a rubare a lei, dicendo che prima erano suoi. Poi però lui si stanca della sua vita e preferisce morire, coinvolgendo fortemente la protagonista e perciò viene accustata di furto e omicidio di primo grado.
Fortunatamente però riesce a pagare il medico con i soldi che si è ripresa prima di essere trovata dalla polizia.
Ora non ha più la vista, e mentre aspetta che arrivi il momento della condanna a morte tutto ciò che gli resta è la musica e l'immaginazione. Neanche per noi ora la vista è poi tanto importante. Possiamo solo ascoltare le sue ultime (o forse le "penultime") canzoni che canta, aspettando tristemente il momento...
L'unico dubbio che resta alla fine del film è se l'intervento per Gene verrà veramente eseguito, poichè erano stati intercettati da un' amica della protagonista e usati per un avvocato...


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Ultima risposta 29/07/2012 20.46.15
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faber  @  17/02/2012 15:47:36
   2 / 10
Ma stiamo scherzando vero? questo pseudofilm d'avanguardia per pseudointenditori frustrati ha una media superiore all'8?!? Ricordo che quando andai a vederlo al cineforum delle superiori si scandalizzarono anche alcuni professori per lo squallore di questa pellicola, per non parlare degli studenti che avrebbero voluto usare i contenitori dei pop corn per vomitarci dentro! Io non metto mai 1 per principio, ma stavolta sarei tentato davvero di fare un'eccezione!

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Ultima risposta 20/04/2012 21.51.19
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elmoro87  @  26/04/2011 19:33:09
   4 / 10
Mah, a me tutto sto capolavoro proprio non pare... Le musiche e le canzoni, oltre che essere fastidiosissime per via della voce di Bjork, che non sopporto, sono anche pressochè tutte identiche, talmente brutte che a stento le definirei canzoni... Si tratta perlopiù di una storia drammatica per niente eccezionale, mal girata con il fastidio perpetuo della steadycam, condita da spezzoni di musica anticonformista francamente inascoltabile... Per concludere la recitazione di Bjork mi è sembrata abbastanza pietosa... Un film brutto che in teoria ti dovrebbe lasciare qualcosa, ma che ha me ha lasciato solo fastidio...

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Ultima risposta 11/06/2012 20.24.09
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Crimson  @  09/11/2010 20:15:13
   6 / 10
La testardaggine di Von Trier nel misurarsi con generi differenti è da una parte encomiabile, ma secondo me ha avuto esiti altalenanti.
In questo caso il regista stravolge i canoni del musical filmando con la solita steadycam anche le scene cantate e ballate. Un esperimento straniante e a mio avviso non del tutto riuscito.
Personalmente ho trovato orrendi quasi tutti gli stacchetti, benchè la voce di Björk sia notevole e anche la sua interpretazione sia sopra le righe.
La storia lascia un po' interdetti e distaccati sul piano emotivo per via di incongruenze e poca aderenza alla realtà.
Forse non mi sono lasciato trasportare dal "Cuore d'oro" (terzo e ultimo capitolo della trilogia) come Björk e ho trovato il film esageratamente irrazionale e illogico. La scelta morale di Björk è decisamente singolare ma ciò che stupisce maggiormente è il comportamento trasparente dei personaggi che le ruotano attorno e che nel film hanno una valenza positiva, come Jeff e Kathy.
La scelta di non rivelare la promessa fatta a Bill è a dir poco assurda e francamente furba per continuare a giustificare ciò che ne consegue. E la parte finale del film, seguendo questi dettami da cinema forzatamente emotivo, scade un bel po'.
La scena dell'omicidio è invece profondamente drammatica, cruda e coinvolgente. Fosse stato questo l'andazzo del film, sarei qui a scrivere di impressioni differenti.
Ottimi David Morse e cammeo per il grande Udo Kier, presente in diversi film del regista.

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Ultima risposta 10/11/2010 14.56.09
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Invia una mail all'autore del commento Mr Mandarino  @  03/03/2010 14:35:20
   5 / 10
Ottima regia e interpretazioni dell'intero cast nel complesso molto buone, anche se dalla recitazione di Bjork sembra che la protagonista sia più ritardata che malata. Montaggio discreto, anche se nella prima mezz'ora è assolutamente scadente, con scene che si susseguono a casaccio e dialoghi fatti di mezza frase, per poi migliorare a film in corso.
E arriviamo ai due grossi aspetti negativi del film.
Il primo è il fallimento nel tentativo di commuovere lo spettatore, visto che risulta veramente eccessiva la rogna che la protagonista si porta addosso, tanto che l'aspetto tragico risulta la prassi del film e tutto quello che accade nella sceneggiatura diventa la normalità.
Il secondo, e più importante, sono le parti musicali, ridicole quasi al demenziale e scarse in quanto Bjork è quello che sulla terra più si allontana dalla musicalità e dalla melodia, oltre ad avere una voce che irritante è dir poco.
Nota di merito per il testo del brano nella parte della ferrovia, mentre il resto dei brani è una noia stracciamaroni.
Nel complesso, comunque, meglio questo di quella boiata di Dogville.

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Ultima risposta 03/03/2010 15.02.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  06/11/2009 13:42:57
   8 / 10
Oh ecco finalmente un film di quelli con le palle firmati Lars Von Trier! dopo aver visto il debolissimo Europa e il piccolo Antichrist, questo film invece disegna un quadro di crudeltà e sadicità soprattutto psicologica che ti mette un angoscia che ho visto in pochi film sinceramente.
Comunque, io e il signor Von Trier, abbiamo la mentalità un pò differente, lui è un antifemminista da come ho capito e da come vuol far capire in questo film e in altri che però non ho visto, io invece, sono più un femminista devo essere sincero (con questo non vuol dire che sono gay ecco perché chissà cosa puo capire una persona) e mi piacerebbe molto avere un dibattito con lui! anche se non so come finirebbe ;-) Apparte questo, certamente il regista ci va giù pesante con la povera Bjork, e sicuramente in alcuni tratti può anche dare un emozione molto forte, da sottolineare anche questa fuga della realtà troppo cruda e malata attraverso la musica, un idea molto buona e commovente, anche se non mi ha entusiasmato molto la musica! perché lo stile di Bjork non mi piace molto, però come attrice devo dire che e stata perfetta, a recitato alla grande, la vedo molto bene come attrice sono sincero. Insomma, fortunatamente anche questo Lars qualcosa di grande anche lui per il cinema lo ha fatto infine! ora cercherò di vedere le Onde del destino. Piccolo capolavoro

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Ultima risposta 06/11/2009 14.12.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  11/06/2009 20:55:45
   10 / 10
"Lei, l'espressione perfetta della follia visionaria di lui;
Lui, il contesto perfetto per la dirompenza espressiva di lei
come ogni cosa perfetta, č destinata a rimanere unica: i due non collaboreranno pių." (cit)

questo film di las von trier č il film hic et nunc che mai riuscirō a rivedere
troppo.. davvero troppo
mi ha distrutto e incollata allo schermo per tutto il tempo un tempo infinito immobile scandito da canzoni che nel ricordo sono sempre pių struggenti

l'ho visto un sacco di anni fa
alla fine piangevo disperata
totalmente sconfitta
come una a cui hanno tolto i sogni

il mio primo von trier!!!

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Ultima risposta 15/07/2009 00.45.09
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  08/06/2009 15:59:16
   4½ / 10
Film insopportabile e insostenibile, un susseguirsi di inquadrature che, davvero, non mi hanno trasmesso nulla se non fastidio. Trier mi piace, ha personalità, ma non si sa mai cosa aspettarsi da lui (se non Trier), quindi film senza mezzi termini, che in questo particolar caso io ho odiato. Probabilmente è un mio limite e me ne dispiace, ma non posso dare un voto diverso, ne alla messa in scena ne alla tecnica.

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Ultima risposta 22/01/2011 13.10.12
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Vanillas  @  08/06/2009 15:54:22
   3 / 10
Questo film l'ho visto parecchio tempo fa. Pessimo a MIO parere, noioso.

31 risposte al commento
Ultima risposta 11/06/2009 20.57.56
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amphibian_87  @  26/05/2009 16:39:43
   10 / 10
un crudo capolavoro

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Ultima risposta 11/06/2009 20.58.14
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RedPill  @  24/05/2009 11:44:12
   7½ / 10
Premetto subito che non sono assolutamente un amante dei musical (e questo, anche se non lo è del tutto, ci va molto vicino) e tantomeno un fan di Bjork, ma devo ammettere che nelle vesti di attrice mi ha veramente stupito, merito anche del buon vecchio Von Trier, senza dubbio. Infatti il film non meriterebbe più di 5 se dovessi valutare solo la trama strappalacrime della ragazza madre che, si uccide di lavoro in fabbrica per pagare l'intervento chirurgico al figlio, nel frattempo perde la vista, viene derubata dal vicino di casa poliziotto che oltretutto le permette di vivere nel suo giardino, viene accusata di furto e tutto il resto che ne consegue. Voglio dire, risulta difficile restare insensibili a tutto questo. Ma quì si vede la mano del regista, grazie al quale, il film non rischia di scadere nel solito dramma hollywoodiano e magari di passare inosservato. La differenza infatti è data, oltre che dall' azzeccatissima scelta delle riprese a camera in spalla, dalle ambientazioni sempre dannatamente fredde e grigie, dai colori opachi e dalle inquadrature forzate che costringono lo spettatore a guardare quello che il regista vuole, lo sguardo non si può perdere da nessun'altra parte. A tutto questo si aggiungono scene senza dialoghi che lasciano alle sole immagini il compito di rendere ancora più drammatica la situazione, che nei minuti finali rasenta lo straziante. Il mio 7,5 in definitiva, più che al film in se, va alla brava Bjork e all'ottimo lavoro del regista che è stato in grado di dar vita, da una trama che non fa dell'originalità il suo forte, ad un film dal fortissimo impatto emotivo.

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Ultima risposta 28/05/2009 20.12.09
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Ciaby  @  24/12/2008 12:56:14
   10 / 10
c'è la mia Bjork *_*

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Ultima risposta 07/06/2009 18.31.10
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  25/10/2008 00:01:23
   9 / 10
Tolstoj sosteneva che l'infinita diversità delle menti umane fa si che una verità non si presenti mai allo stesso modo a due persone diverse, questo principio è universale, ed anche la critica cinematografica non se ne sottrae e lo applica, nel giudicare "Dancer in the dark" si è divisa in due correnti, una parte lo ha osannato attribuendogli il merito di essere una fucina di emozioni, un'altra lo ha condannato ad opera furbetta ed ambigua.
Lo stesso film, due opinioni completamente diverse; chi ha ragione? a me è piaciuto! per l'originalità ( un melodramma musicale ) e per la straordinaria interpretazione della giovane protagonista Selma, la cantante Islandese dal cognome che è uno scioglilingua, Bjork Gudmundsottir.
La pesante quotidianità del lavoro in fabbrica e della sua condizione ( ha una malattia che inevitabilmente la sta portando alla cecità ) , ed un figlio, Gene, con la stessa patologia e quindi destinato alla stessa sorte ), la costringono a rifugiarsi nel sogno ad occhi aperti, che bello riuscire a vedere i colori anche quando intorno a noi è tutto grigio! la sua immaginazione trasforma ogni cosa in musica, il rumore di un treno diventa un melodico motivo musicale, il fragore delle macchine utensili della fabbrica cedono il posto all'orchestra di un musical Hollywoodiano, a volte il peso della vita è insostenibile ed allora si sostiuisce la realtà con l'immaginazione.
Il pesante fardello che si porta dietro Selma è la consapevolezza di aver messo al mondo un figlio pur conoscendo il pericolo che avrebbe portato l'ereditarietà della sua malattia, è lei l'unica responsabile della condanna riservata al piccolo Gene, per togliere questo macigno dalla coscienza ritiene necessario compiere un percorso di espiazione, lavora giorno e notte per racimolare i soldi indispensabili a pagare l'operazione che toglierebbe il figlio dal dramma dell'oscurità.
Nonostante per molti la struttura del film si avvicini molto al tipico spettacolo drammatico volto a commuovere il pubblico più ingenuo in perfetto stile mélo, secondo me l'opera non arriva nemmeno a sfiorarle le corde del patetico, i due universi, quello reale e quello immaginario, inizialmente divisi nettamente nel mondo interiore di Selma, con il passare dei minuti si compenetrano fino a fondersi, le angosce della giovane operaia diventano musica, viceversa la musica avvolge il grigiore della sua esistenza.
Bellissimo e commovente, guardatelo, può capitarvi quello che è capitato a me, un groppo alla gola e gli occhi lucidi, nessun problema, è il turbinio di emozioni causati dal senso della bontà per gli umili.

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Ultima risposta 05/11/2010 15.07.04
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AKIRA KUROSAWA  @  25/05/2008 19:54:11
   7½ / 10
premetto, non adoro anzi odio lo stle di von trier, mi da i nervi , gia in dogville ho fatto fatica a reggere trte ore, seppure la storia e certe trovare non fossero affatto male, ma anche qui, la camera a spalla a volte diventa davvero fastidiosa, la storia è molto bella e raccontata davvero bene, nonostante tutto io odio i musical e le parti ballare e cantate mi davano dvvero i nervi, seppur le musiche fossero davvero belle, ma non le ho mai sopportate quel scene di canto, bellissimo il finale che fa rifletere e fa capire che bisogna davvero essere ignoranti e barbari per essere a favore della pena di morte

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Ultima risposta 14/06/2008 14.16.00
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/05/2008 12:33:42
   2 / 10
Ma per carità.....bruttissimo sul lato di un'allusione al genere musical, alto senso del patetico tutto il resto.
E sì che sono uno che si commuove pure nelle interviste, ma un effetto compiacimento a scatola cinese di questo calibro non l'avevo mai visto.
Un punto in più per l'uso del Dolly nell'ultima scena, almeno perfettamente coerente con la storia.

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Ultima risposta 11/04/2009 10.38.26
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  01/03/2008 21:43:16
   9 / 10
Si può dire peste e corna di Lars von Trier, però bisogna riconoscere che sa creare storie e personaggi di grande impatto nell’animo di guarda, o almeno di chi è disposto a partecipare a quel che vede. Questo film mi è rimasto nel cuore per la bellezza interiore dei personaggi, per la loro verità e per il realismo del mondo che li circonda. Non c’è idealizzazione o retorica, ma anzi domina la nuda e dura vita quotidiana ed è questo che fa il film così intenso e credibile.
Certo, per ottenere il massimo dell’effetto, occorre portare in scena qualcosa di speciale. Ecco che Von Trier ci regala il personaggio di Selma, una tipica sua eroina, fatta di dedizione e altruismo al limite dell’autodistruzione; una donna che incanta chi le sta vicino per la verità, la semplicità, l’intensità del suo comportamento, dei suoi stati d’animo. E’ certamente qualcosa di estremo, di “puro” e per questo colpisce, perché è decisamente fuori dell’ordinario. Anche Selma ha il suo codice etico “eterodosso” che difende a spada tratta a costo di diventare a volte fin troppo rigida, danneggiando se stessa e ferendo gli altri (vedi il povero Jeff). Un codice che prevede di nascondere il suo animo più intimo (e la sua realtà di ceca) per non “influenzare” che le sta accanto (tanto è modesta). Una svista le sarà fatale, una confidenza di troppo determinerà la perdizione e il contrappasso. Sarà costretta a scegliere fra il fine e il mezzo, fra la dedizione agli altri e la sua sopravvivenza. La scelta non è eroica, è anzi dolorosissima. Sceglierà di darsi agli altri, ma non sarà una decisione facile, tutt’altro.
La novità di questo film è che Selma non è sola, è circondata da personaggi puri e altruisti come lei, meno intensi ma forse più affascinanti perché molto più umani e ordinari. Il personaggio interpretato dalla Deneuve assiste Selma come un angelo e non pretende niente in cambio; non si sa perché si comporta così, discreta ma allo stesso tempo molto affezionata. Anche lei si “sacrifica” per qualcuno che non è nemmeno parente o “amante”. Il personaggio che mi ha colpito di più è però quello di Jeff: così buono, così modesto, così fedele. Non so, sono ancora scosso. La scena dell’ultimo colloquio in carcere, con Jeff che dice “ti amo” a Selma in maniera così semplice, modesta ma così vera e poi riattacca, è una specie di tuffo al cuore. E’ qualcosa che mi ha molto commosso e che non riuscirò mai a scordare.
Questo film è anche l’ennesima accusa alla società americana, così materialista, dura e impietosa. Se non hai soldi non hai diritto a niente, una situazione che prestò sarà attuale anche in Italia (lo è già per gli immigrati). A essere onesti la rappresentazione della società americana fa il paio con quella dei religiosi in “Le onde del destino”, cioè appare troppo cattiva. Basta vedere la scena del processo in cui viene fatta parlare solo l’accusa.
Quell’eccentrico di Von Trier anche qui gigioneggia con la macchina da presa e con il montaggio. Bisogna dire che la materia dei suoi film è cosi profonda e intensa che si dimentica facilmente la forma strana e anzi ci si fa tranquillamente l’abitudine. Qui utilizza la forma della “sincope”, cioè spezza il corso delle immagini e “seleziona” solo quelle fondamentali per descrivere la scena o suggerire uno stato d’animo. C’è poi l’inserimento continuo di pezzi da musical, il quale interrompe spesso il crescendo emotivo. Allo stesso tempo aprono una specie di finestra dentro il personaggio di Selma, rendendola più comprensibile. Danno anche un po’ di respiro alla storia che sarebbe fin troppo sentimentale e permettono un minimo di estraniamento dal personaggio (tecnica a cui Von Trier non vuole rinunciare). In quegli intervalli (che possono anche sembrare stucchevoli) è contenuta anche molta poesia. Von Trier è l’artista della “non bellezza” esteriore. Per lui conta solo la bellezza interiore. E’ strabiliante come attrici della portata della Deneuve o della Kidman assumano ruoli così modesti e quasi prosaici, mettendosi sullo stesso piano di attori qualsiasi, rinunciando così a ogni “divismo” ma guadagnando molto in significato etico, diventando più vere e sincere.

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Ultima risposta 21/06/2008 18.32.09
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everyray  @  05/01/2008 20:48:29
   5 / 10
Björk è notevole,ma questo semi-musical mal riuscito ha poco di interessante(a parte la colonna sonora)molto pesante da seguire

2 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2009 23.42.46
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Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  19/10/2007 20:04:46
   7½ / 10
ancora 1 volta von trier si conferma 1 dei migliori registi in circolazione e anche 1 tra i miei preferiti,ma purtroppo non me la sento di gridare ''capolavoro! ''
indubbiamente bjork è fantastica,recita alla perfezione ed ha 1 voce sublime,bella anke la fotografia ma purtroppo il film è piuttosto scontato sin dall inizio ed inoltre nonostante affronti 1 tematica molto delicata non ho riscontrato questo vortice di tristezza inkontenibile citato da molti commenti ke ho letto, sikuramente è triste ma non al punto di piangere x ore o addirittura da deprimersi x 1 settimana o addirittura non poterlo + vedere xkè troppo triste !! secondo me è 1 film ke puo' essere estremamente tokkante solo x 1 madre con figli,altrimenti rimane comunque 1 ottimo lavoro ma come gia detto non cosi spropositatamente drammatiko,,,,ci sono molti film ke mi hanno intristito molto di + ( elephant man x esempio ma senza ricorrere ad 1 classiko di quel livello potrei citare anke million dollar baby o monster )
Conunque è davvero 1 bel film guardatelo !

1 risposta al commento
Ultima risposta 19/10/2007 20.07.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  28/06/2007 14:36:31
   8½ / 10
Semplicemente magnifico. Björk sinceramente la preferisco molto di più qui che nei suoi CD; guardandola mi sembrava di esser cieco pur io.
Chi ha rubato i titoli di testa nei primi tre minuti? ;-)

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Ultima risposta 25/03/2008 22.50.47
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  25/06/2007 17:21:27
   8 / 10
Accoppiata regista-protagonista senza pari.
Lei, l'espressione perfetta della follia visionaria di lui; Lui, il contesto perfetto per la dirompenza espressiva di lei. E, chiaramente, come ogni cosa perfetta, è destinata a rimanere unica: i due non collaboreranno più.
Per tutta la durata del film si è sballottati tra dramma ed euforia, ovvero i due mondi complementari della protagonista, passando dall'uno all'altra con precisione millimetrica e indiscutibile. Su questo, a mio avviso, ha giocato molto la riuscita del film: non si può dire che sia un vero dramma, non si può dire che sia un vero musical. E' la vita - certo un po' flagellata dalla s.**** eh - vista - sì, beh, si fa per dire - cogli occhi di una piccola e insignificante donna che vive il suo personalissimo sogno americano. D'altro canto è questa la peculiarità di Von Trier: da maniaco realista, dissacratore e pungente qual è, non ci si possono aspettare storie dalle tinte decise e scelte palesemente partigiane; ma la pura rappresentazione di un mondo assurdo e indecifrabile, che non offre altra chiave di lettura che quello che si vede...quando si riesce.

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Ultima risposta 26/06/2007 11.00.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  10/05/2007 12:12:18
   10 / 10
questo film mi ha emozionato dall'inizio alla fine,sia perche il tema mi ha ricordato "luci della citta'" di Chaplin(permettetemi la citazione)sia per la quantita' di immagini e suoni in cui vieni catapultato!
la mano di Larse si vede(non perche non la tiene mai ferma)e quegli stacchi che ti portano da una scena di gioia ad'una di paura sono incredibili e scelti al momento giusto!
i testi delle canzoni sono molto riusciti e sarebbe bello vivere la vita come in un musical dove nulla di cattivo puo succedere...bastano queste parole!
Von trier puo anche non piacere per film come "dogville" ma non capisco come la gente non adori questa pellicola che ha tutto quello che un capolavoro deve avere per essere chiamato tale!
e dopo questo film...
"ho gia visto tutto cio che c'era da vedere"

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Ultima risposta 25/06/2007 23.33.50
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viagem  @  22/07/2005 15:18:30
   10 / 10
Un capolavoro, punto e basta.
Ho sofferto come un cane, non lo rivedrò. Ma nessun film mi ha emozionato in vita mia come questo, e ne ho visti parecchi. Bjork sembra nata per fare l'attrice.

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Invia una mail all'autore del commento tycooko  @  21/12/2004 23:27:12
   4 / 10
Sono perfettamente d'accordo col parere di alcuni di voi e con quello dell'amico (karmicamente parlando) e critico cinematografico Paolo Mereghetti: il cinema di Von Trier PRETENDE che voi piangiate! La poveretta mezza-ceca che si porta appresso una gravidanza disgraziata "per sapere cosa si prova a tenere nella braccia un bambino" (Sigh), non può permettersi di fargli regali neanche durante il suo compleanno e il pargolo cresce come uno scemo che ama saltare la scuola (Quante preoccupazioni che dai a mammà, già così disastrata! Doppio sigh!), come se non bastasse, il bambino ha problemi di salute (mi limiterò a dire questo per non rovinarvi la trama, mah....quale trama poi....) e questo fa scaturire un triplo sigh!, poi la scarognata viene pure arrestata!!!! Quadruplo sigh! E se non vi basta e non vi siete ancora messi a piangere, c'è tanto di peggio ancora da venire!! Preparate i fazzoletti!!!!! Sigh sigh sigh!!!! Ma viva la faccia (espressione romana per dire: "viva...", "magari ci fossero cose simili a...") delle tragedie del grande Eduardo (De Filippo, of course)! Quelle sì che commuovevano, ma in maniera sensata!
Orridi anche i pezzi cantati, in freddo stile video-clip da Mtv Generation (senza offesa, Mtv!), ma del resto quel sapientone di Von Trier l'ha confessato: "Ascolto solo pop. Per il resto, non ci capisco nulla di musica". No comment...
La meravigliosa voce di Bjork sprecata e la straordinaria capacità della Deneuve buttata al vento. Da vedere se avete passato una giornata troppo felice.

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Ultima risposta 05/05/2008 12.38.42
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nest  @  09/11/2004 13:01:36
   1 / 10
lars è un gran furbacchione, vi ha preso ben bene per il naso con la sua piccola indifesa polacca, non vi ha risparmiato nessun luogo comune per farvi piagnucolare per il suo triste destino, e vi ha fatto restare lì finchè i piedi non sono stati ben tesi. peggio ancora che nel già paraculissimo le onde del destino. meno male che almeno in dogville alla fine qualcuno spara
e la telecamera a spalla fa venire il vomito (letteralmente)

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