dead man's shoes (2004)

Vendetta allo stato puro ma nulla di più. La storia può avere anche un senso ma l'ambientazione e lo svolgimento lasciano alcuni dubbi e abbassano il voto.

sicuramente è un film notevole.
Il protagonista è un uomo, Richard, che non ha più nulla per cui vivere, se non un unico scopo: vendicarsi della banda di delinquenti di provincia ha provocato la morte del fratello.
Non ci sarà scampo per loro, è palese fin dall'inizio. Non c'è nemmeno un secondo in cui la banda dei "cattivi", seppur numerosa, appaia costituire un reale pericolo per Richard...ma non perchè lui abbia poteri paranormali. Questo non è Il Corvo. E' semplicemente perchè il sentimento che lui prova è immensamente più potente di quello degli antagonisti: l'odio profondo che trasuda dai suoi occhi contro la paura tradita dai loro sguardi.

La vendetta sarà cruda, quasi meccanica. Richard è un esecutore di ciò che è dovuto per suo fratello.
Il film è molto bello, tuttavia il finale mi sembra che sia stato chiuso frettolosamente e non è a livello di quanto lo ha preceduto.


SPOILER

Malgrado questo finale per certi versi insoddisfacente e incompleto e qualche difetto, è un film davvero consigliabile: la regia, le musiche, le atmosfere, le interpretazioni, tutto è perfetto.

" voglio solo stare con mio fratello "

Tricicli abbandonati, altalene spinte dal vento. Interni sudici e disordinati, abitati da spacciatori da quattro soldi; survoltati animali che campano a pizza, birra e giornaletti porno, le bocche impastate da alcool e acidi. Quadri incompleti che stanno per essere riempiti dai ricordi dolenti di un passato in bianco e nero. Ricordi che tornano vividi; voci lontane sempre presenti. Richard è pronto ad agire, vendicarsi. Non può più aspettare. E deve proteggere Anthony, il fratello ritardato che dalle bestie di paese ha subito le peggiori angherie.

Meschinamente mal distribuito in Italia (evidentemente certi salti qualitativi urtano le intorpidite vedute di esercenti sempre più simili a bottegai), Shane Meadows ha un'idea lucidissima di cinema: monta il racconto in modo splendido, lo sospende tra passato e presente, tra amore e castigo, campagna e piccola città, suddividendolo in brevi ed esemplari atti chirurgici lontani da Tarantino e Park Chan-wook.
Il regista inglese rifiuta gli estenuanti dialoghi POPolari del primo e l'estetizzante ridondanza del secondo, unendo l'assunto del "genere vendetta" a uno stile emancipato. Sposa il verismo sociale epurandolo da ciò che potrebbe distogliere lo spettatore, riappropriandosi di quella spina dorsale essenzialmente divisa tra rivalsa e remissione.

Chiosate da una colonna sonora malinconica, le gesta di Richard (un meraviglioso Paddy Considine) sono perfette. E anche gli altri coprotagonisti recitano alla grande: spacconi, braccati, impauriti, fanno venire la tremarella solo a guardarli. Pensate che qualcuno di loro si salverà? L'ultima rievocazione delle violenze patite da Anthony si rivela scioccante, e così comprendiamo l'amore profondo e indissolubile che lega il destino dei due fratelli.
Congiunti da una tragedia innescata da un grido e finita con un cappio al collo.
Ci sarà un sorprendente passaggio di testimone nel ruolo di "mostro", qualcun'altro si macchierà le mani e la coscienza di sangue. Il nuovo criminale silenzioso avrà una pelle che brucerà alla prima luce del sole, abiterà per sempre una roccaforte in collina, maniero fantasma senza finestre. Gli occhi vuoti sul baratro della perdita.

Dominando l'espressività della forma, e passando da vecchi filmini super 8 alla cupa e umida fotografia del colore dei giorni nostri, l'inedito di Meadows non può che essere catalogato tra i thriller drammatici più belli degli ultimi 10 anni. Anche i gesti più meschini e violenti diventano, nelle sue mani, disperata poesia.

Secondo me la maestosità di questo film è proprio il fatto che racconta una storia molto reale, nell'infanzia ognuno di noi poteva esser, oppure è stato, Anthony: debole, indifeso con la convinzione che quelli fossero gli unici amici.
E'una storia molto drammatica quella raccontata da Shane Meadows, ma tutt'oggi attuale, una vicenda come tante, finita in tragedia.
Molte di queste storie non terminano in questo modo, si cresce e si tenta di dimenticare, ma se ci pensate quello che è accaduto a Anthony è paragonabile ad uno stupro continuato nel tempo, un abuso del quale nessuno dei delinquenti ne ha risentito per anni

SPOILER
Un altro elemento positivo del film è il fatto che per più di un'ora riesce a farci credere

SPOILER insomma, una vera sorpresa questo "Dead man's shoes".

Un film duro, teso e violento, senza mai eccedere nel gratuito, con una storia lineare e semplicissima e con un' ottima messa in scena.
Però cavolo, mi sento un po' in difficoltà. forse c'è un meccanismo strano che ancora non riesco bene a comprendere. sembra quasi che se il primo parte con un dieci, tutti gli altri gli corrono appresso senza il benchè minimo dubbio, anche se trattasi di un semplicissimo prodotto come questo. Personalmente lo ritengo come un qualsiasi film di vendetta, a basso budget è vero, ma non vedo poi chissà quali differenze con migliaia di prodotti simili.

Inizio da 10. Sviluppo idem. Riprese altrettanto [il 16mm e le luci naturali rendono la scena estremamente realistica; forse la più bella fotografia che abbia visto in un film indipendente]. Tutto splendido e perfetto fino a che non si arriva al pezzo della jeep; lì ho storto la bocca, e un po' m'ha spento l'entusiasmo. Vabbe'. Il prosieguo torna sui livelli iniziali, poi la parte finale: anche questa, purtroppo, non mi è piaciuta. Sarà oggettivamente impeccabile, ma per gusto personale non riesco ad apprezzarla. Peccato, ma rimane comunque un grandissimo prodotto. E i più, che non troveranno i difetti che denoto io, lo considereranno un capolavoro.

Chioso però con l'aspetto che ho preferito: gli interpreti. Mai visti di così bravi, degli semisconosciuti - nonostante i loro curricola - che polverizzano molti colleghi ben più famosi. Pattinson, vai a lavorare.

Mamma mia che bello!
Che durezza, che intensita, che realismo!
Un pugno di attori, lo sfondo della campagna inglese (che adoro) e una sceneggiatura limpida e inesorabile che ti tengono incollato allo schermo
dal primo all'ultimo fotogramma.
La scena del primo incontro con uno dei balordi al bar me la sono
riguardata non so quante volte, tanto semplice quanto magistrale.
Non avevo per niente intuito il colpo di scena finale, e questo me lo ha fatto apprezzare ancora di più, da brividi.
La visione in lingua originale ne esalta ulteriormente la drammaticità.
Bello bello bello.

dai commenti speravo in qualcosa di meglio...allora,ha diversi spunti positivi e altri negativi.
positivi: ci metto l'utilizzo dei flashback,la fotografia molto bella e idem la colonna sonora ed infine menziono il fatto che comunque parliamo di un film a basso costo di produzione e che ben si sposa con il racconto di una vicenda "di strada"
negativi: x ovvi motivi tutti nello spoiler

SPOILER

Che dire... sicuramente non banale e parecchio coinvolgente ma non mi sento di gridare al capolavoro! Sul tema della vendetta anche a me è piaciuto di più Old Boy (ma anche Mr e Lady vendetta dello stesso regista....).
Nel complesso però il film merita sicuramente di essere visto... peccato non averlo visto doppiato in italiano anche se forse qualcosa avrebbe perso!

spinto dai vari commenti positivi,mi appresto a vedere il film. E che mi trovo davanti?
un piccolo gioiello, una storia di vendetta di quelle che piaccono a mè, con un colpo di scena che mi ha spiazzato.Veramente veramente veramente consigliato, non rimmarrete delusi

Un buon esempio di cinema indipendente, ma siamo distanti anni luce dal vero capolavoro. Il tema del'opera (vendetta, ma anche rimorso e tormento) offre degli ottimi spunti di riflessione, e il protagonista recita benissimo la parte "dell'anima in pena".
Tuttavia, il film mi è sembrato abbastanza sciatto e un po' molle in alcuni punti: se volete guardarvi un bel film sulla vendetta guardatevi Old Boy, altro che Dead Man's Shoes!

Splendido esempio di Cinema indipendente direttamente dalla Gran Bretagna, per un film realistico e sconvolgente ai massimi livelli. Shane Meadows dirige alla grande questo piccolo capolavoro, con una fotografia eccezionale fatta sempre di luci naturali e delle riprese perfette, come è perfetto anche il continuo alternarsi dei flashback rivelatori, che risultano estremamente efficaci per chiudere il cerchio di una vicenda inquietante e mostruosa, che vanta anche un finale da brividi.
Il film, che è stato presentato a Venezia nel 2004, ha anche dalla sua parte un ottimo cast, bravissimi tutti gli attori e in particolare Paddy Considine (che ha scritto la sceneggiatura con il regista in sole due settimane). Le musiche quasi opprimenti completano quest'incubo che non farà altro che risucchiarvi in un vortice di vendetta e di violenza che sarà assolutamente impossibile da dimenticare.

"Dio li perdonerà e li manderà in Paradiso. Io non posso"

Sinceramente dopo aver finito il film non mi sono ritrovato così entusiasta come i commenti sottostanti...questione di gusti.
La prima parte del film l'ho trovata deboluccia e poco coinvolgente mentre la seconda metà della pellicola è la parte più bella, più cattiva.
A mio modestissimo questo lungometraggio poteva essere migliore.

"God will forgive them. He'll forgive them and allow them into Heaven. I can't live with that."

shane meadows sforna un altro capolavoro, visto dopo this is england questo film risulta bellissimo, fatto con pochi soldi riesce a trasmettere cosi tante emozioni che neanche si possono immaginare, è un film molto toccante e bello, senza effetti speciali o cose varie, le quali non servono per dire che questo film è STUPENDO !!! ve lo consiglio davvero..


SPOILER


SPOILER

Pochi altri film son riusciti a commuovermi e a toccarmi dentro come questo. Appena visionato ed ho ancora un nodo in gola. Scusatemi, ma non riesco ad aggiungere altro, ho ancora le lacrime agli occhi. Grazie a filmscoop e a chi commente questi film ( Goat e compagnia bella ). Grazie a voi trascorro dei piacevoli momenti confrontandomi con dei film che altrimenti non avrei mai potuto scoprire.
Superbo: 10.

Durissimo. spietato, agghiacciante ... interpretato divinamente ... realistico ... fotografia e regia asciuttissime ... buone le musiche.
Davvero un ottimo lavoro indipendente, dall'impatto emotivo devastante.

"Dio li perdonerà e li manderà in Paradiso. Io non posso"

Esterefatto. Questa è la piacevolissima sensazione provata dopo la visione di questo piccolo gioiello. Dead Man's Shoes è sicuramente tra le più piacevoli e gradite sorprese che mi sono capitate in campo cinematografico. Tra queste possiamo annoverare Festen, Le Mele d'Adamo, molti piccoli capolavori orientali come l'immenso Loved Gun ma Dead Man's Shoes mi ha colpito ancora di più presentandosi ai miei occhi e al mio cuore con la sua devastante carica emortiva.
Il film è senza dubbio il migliore del regista indipendente Shane Meadow, che già mi colpì col film 24 7: Twenty Four Seven premiato a Venezia. Ma con Dead Man's Shoes nn ci sono paragoni di sorta.
Quest'ultimo è un'insieme di emozioni, di odio e di estremo amore. Una vendetta umana potrei definirla, portata avanti da un personaggio che muove i propri passi grazie all'odio che cova nel suo cuore che nutre ogni suo giorno.
Una vendetta rapida, liberatoria, ma estremamente dolorosa. Dolore che nasce dal ricordo e dall'amore fraterno, dolore che sgorga dal rimorso e che viene sfogato vanamente nella ferocia della vendetta, nell'odio verso coloro che han fatto male ad un indifeso (le scene in cui Richard parla col fratello sono di grande delicatezza).
Ma è tutto inutile. Una volta illusoriamente sfogato il dolore questo si riforma più rapido e più forte di prima e da qui l'unico modo per sfuggire al rimorso è

SPOILER
Il film è diretto magistralmente, il tutto sostenuto da una fotografia toccante. Il continuo contrasto tra i verdi prati delle Midlands e il cielo grigio, plumbeo proprio del clima inglese. Ma questo contrasto si ripropone nelle scene che si alternano in questo film: eventi cruenti quasi feroci che si alternano alla pace di queste campagne quasi a simboleggiare il desiderio di pace ed armonia interiore.
Il montaggio è ottimo, i flashback sono inseriti benissimo e finalizzati alla completa comprensione della trama che risulta immediatamente molto chiara e lineare.
Le musiche cauntry che accompagnano il film sono bellissime e a ciò si aggiunge la grande prova di Paddy Considine, amico d'infanzia di Meadows, e co-sceneggiatore.
Un film bellissimo che, ahimè, nn è stato distribuito in Italia come al solito. Una perla nera di un notevole peso specifico che vi turberà emotivamente

Vedi recensione

"god will forgive them. will forgive them and allowed them into heaven. I can't live with that"

una delle pellicole che mi abbiano più sconvolto, questo dramma di meadows applauditissimo a venezia nel 2004.
storia di due fratelli, di cui è difficile srotolare bene la trama per il rischio spoiler. film che colpisce forte e impietosamente per realismo, crudezza e forza espressiva.
richard (paddy considine, co-sceneggiatore e interprete spaziale) torna dalla guerra e scopre che il fratello, lievemente ritardato, anthony è stato vittima di abusi e mortificazioni ad opera di una banda di balordi del suo paese.
la sua rabbia e sete di vendetta investirà tutti i poco di buono, ma inghiottirà alla fine egli stesso, trasformandolo in un mostro bisognoso di essere fermato.

film cupo, disilluso e con una forte morale. eccellente nel montaggio (flashback perfetti), nella ossessiva e melodiosa colonna sonora, interpretato da un protagonista superbo e un cast capace e fotografato da dio, nelle uggiose e opprimenti locations inglesi.
e tanto per cambiare, qualcuno l'ha per caso visto uscire in italia?