fritz il gatto (1972)

Il primo in ordine di tempo tra i cartoni animati per adulti. I disegni sono un po' grezzi, ma la creatività c'è, puntando molto su un'atmosfera psichedelica tipica di quegli anni, l'ambientazione di una New York urbana e malsana che da quel tocco in più di fascino, un sottotesto politico-sociale post '68 (c'è anche una gustosa frecciatina a Wal Disney), tra sesso, droga e rivoluzione. Gradevole.

Fritz il gatto è un film che sente un po' il peso degli anni, ma è indubbia la sua importanza storica nell'aver sdoganato un genere, come quello dei cartoni animati, ad uso esclusivo di un pubblico adulto. Allo stesso tempo, oltre ad essere come detto una specie di inizio, racconta la fine della controcultura americana, persa tra i fumi della droga, della ghettizzazione dei neri e del richiamo tentatore della tranquillità piccolo borghese. Da evitare la versione doppiata in italiano.

Ralph Bakshi inventa l'animazione per adulti.
Il film purtroppo soffre di un adattamento italiano pessimo, che ha snaturato del tutto l'atmosfera, i personaggi e i dialoghi del film relegandolo ad una commediola dai toni pornografici.
Ed è un peccato, perché il film si rivela qualcosa di veramente innovativo per i suoi tempi, e senza di lui forse non avremo avuto i Simpson, i Griffin, Bojack Horseman e altre serie che amiamo.
I disegni non mi sento di criticarli, visto che si rifanno alla cultura urbana di cui il film è pregno, e alla fine si tratta di uno stile sporco, psicadelico e , se vogliamo, "casinaro" che alla fine ben si addice alla satira nei confronti del 68.
Ad ogni modo, non è il mio genere, ma comunque riconosco i meriti della pellicola

Precursore dei cartoon irriverenti che spadroneggeranno nei decenni successivi, infarcito di scene di sesso, sboccato nei dialoghi e senza paura nel raffigurare l'uso di droghe (infatti è il primo cartone animato ad essere stato vietato ai minori di 18 anni, cosa che non gli ha impedito di essere il film d'animazione indipendente di maggior successo nella storia del cinema), FRITZ IL GATTO è divertente, magari un po' scombiccherato ma decisamente godibile. Il doppiaggio italiano stravolge il significato dell'edizione originale, facendo riferimento all'attualità italiana di allora e dando voci dialettali della penisola ai vari personaggi; personalmente l'ho trovato spassoso lo stesso, tra l'altro pare che la primissima voce di Fritz fosse di Giancarlo Giannini ma fu subito ridistribuita la versione col dialetto romano di Oreste Lionello, che è quella che circola tutt'ora. I disegni a tratti sono sgraziati ma c'è parecchia varietà nello sperimentare diverse rappresentazioni grafiche (alla fine c'è pure un'immagine di un esterno), con un pizzico di spocchia ma appropriati ai vari contesti in cui partecipa il gatto coatto. Sublime.

Difficile valutare questo film e difficile anche da commentare. Dico solo che mi aspettavo di più soprattutto dai personaggi. Riesce a stento a prendersi la sufficienza.

Divertente cartone underground, per adulti e con un simpatico protagonista. Alcuni svoltimenti non si legano perfettamente, ma alla fine il prodotto è riuscito, grazie anche ad un regista ben scelto per il genere. Migliore del suo seguito.

SPOILER

Primo cartone erotico, simpatico e irriverente, indissolubilmente legato alle atmosfere del tempo.
Cult

simpatico,scorretto ed irriverente cartone animato con protagonisti alcuni animali il cui principale scopo nella vita è procreare e frequentare feste ad alto tasso erotico(vedi l'orgia nella vasca da bagno)e con abbondanti dosi di droga.
le animazioni sono molto buone ed il film scorre via velocemente.
consigliato agli amanti dell'animazione per adulti.

Mi è piaciuto. Politicamente scorretto, eppure spesso contemporaneo ed attualissimo. I disegni non sono fatti male e nascondono un certo fascino. Hippie.
Francamente il divieto ai 18 lo trovo esagerato.

Primo cartone animato in assoluto vietato ai minori di 18 anni.

Nel cartone vengono difatti mostrati in maniera abbastanza esplicita elementi come nudità, palesi rapporti sessuali, volgarità varie e parolacce.
Quindi ben venga un'altra opera che tira in faccia un altro bello schiaffo ai soliti moralisti, riuscendo però ad offrire nel contempo basi abbastanza solide, come una rappresentazione piuttosto verrosimile di personaggi e ambiente sociale.

Pessimo il doppiaggio italiano con voci dialettali; si salva solo la voce del protagonista data dal grande Oreste Lionello.

Consigliato, ed esiste anche un seguito chiamato Le nove vite di Fritz il gatto.

Un simpatico quanto rivoluzionario film d'animazione, ambientato in America ma pieno di riferimenti al nostro paese, con personaggi sufficientemente caratterizzati, rappresentanti ciascuno un aspetto della società di quegli anni.
Quasi tutti comunque hanno uno stile di vita dettato dal motto "sesso, droga e rock & roll": nella prima parte in particolare abbondano le orge e i festini.
I personaggi sono ridoppiati nei vari dialetti italiani, in particolare sono troppo forti i due maiali poliziotti.
Insomma un cartone smaliziato e irriverente da vedere con amici.

Il primo cartone V.M.18 (che poi adesso è vietato ai 14), un cult mondiale. Un cartone tra alti e bassi, che oggi ha un po' perso la sua presa (la volgarità di questo cartone è poco in confronto a quella di South Park e simili). Da vedere, comunque.

Primo cartoon della storia ad essere vietato ai minori, Fritz è il gatto è un cult… Invecchiato un po’ male ma pur sempre un cult… Ideato da Crumb che finirà per litigare pesantemente con il produttore e il regista (tanto da far morire Fritz in una storia, appena successiva al film, con pesanti riferimenti ai due) la pellicola è chiaramente e vistosamente figlia di quel particolare periodo culturale…
La storia a tratti sembra abbastanza sconclusionata e non è che poi sia il massimo del divertimento (c’è infatti qualche momento di stanca di troppo durante il film) ma in alcuni singoli momenti Fritz Il Gatto è in grado di brillare… Brilla quando la si butta sul weird, quando cerca di avvicinarsi di più allo stile cinematografico (splendida la morte del suo amico durante i disordini della polizia) o nel divertente ed azzeccato finale…
Lascia un po’ così l’idea di tradurre il film in quella maniera immergendolo quindi completamente nel mondo italiano, così come convince poco il fatto di voler mettere insieme tutti i dialetti possibili e immaginabili… A tratti diverte pure ma a tratti compare anche un po’ di noia; secondo me la traduzione e il doppiaggio italiano finiscono per inficiare un po’ il livello complessivo del prodotto…
Per carità non è assolutamente un brutto film, ma vista la base di partenza si poteva fare molto di più e secondo me Fritz il Gatto è un piccolo capolavoro mancato… Rimane comunque un’interessante e valido documento di quegli anni sospeso tra lo psichedelico e il sessuale… Ma a dirla tutta forse è più di culto che bello!

Dire che questo cartone di Bakshi è un pugno nello stomaco è poco.
Il primo cartone animato vietato ai minori di 18 anni ci mostra la società americana negli anni 60 pervasa da corruzioni,scandali di ogni tipo e il filo conduttore della storia è rappresentato dal sesso. Quello non manca mai.
Un solo appunto:io l'ho visto in Italiano e devo dire che il doppiaggio è pessimo veramente. Merita la visione se non altro perchè come ho già detto è il primo cartone animato vietato ai minori e perchè attraverso la metafora degli animali ci mostra la vera natura umana e torna a respirare l'aria di quei favolosi anni 60 anche solo per un attimo. Consigliato,anche se come già detto da qualcuno alla lunga può veramente risultare pesante e ripetitivo.

SPOILER

Il gatto Fritz pensa solo a una cosa nella vita: le donne (gatte, cagne, coniglie, corve, maiale... un po' di tutto). Fino a che non si ritrova a contatto con i problemi della società del tempo (gli anni '60).
Mi piace la filosofia del gatto Fritz che si rivela tutta nella scena finale!
Cartone che tenta di criticare in maniera quasi seria le perversioni e le ombre della società se non fosse per il buon Fritz che a modo suo riesce a sdramatizzare tutto.

bellissimo

ecco qui il primo cartone animato V.M. 18.
tende spesso al pornografico,è volgarissimo e quindi il divieto non può che essere giustificato.
è però anche molto ricercato nel creare l'atmosfera di una sudicia new york ed è attualissimo in alcuni punti,come quando parla del conflitto arabo-israeliano.
alla lunga può annoiare,ma mi sento di consigliarlo.