Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Un film sul senso della perdita dell'innocenza. Vediamo il giovane protagonista passare dai giochi spensierati, alla realizzazione dei propri doveri e delle proprie responsabilità imposti e non accettati, all'assorbimento del disagio familiare, che culmina in una parte finale in cui tutto il lato più giocoso, ironico, fanciullesco del film scompare, per lasciare il posto ad un senso di abbandono e di allontanamento.
Il tutto è fatto in maniera apparentemente molto semplice, con scene estremamente realistiche, quotidiane, spontanee che all'epoca definirono una rivoluzione per il cinema europeo. Questo tuttavia lo rende, visto al giorno d'oggi, un po' documentaristico, utile per capire la vita di quel periodo ma forse non troppo coinvolgente. Se vogliamo, tolto l'ultimo quarto d'ora (con la scena dalla psicologa e il bel finale sull'oceano), il film manca un po' di picchi di intensità.
L'ho trovato storicamente interessante ma alla visione al giorno d'oggi non mi ha trasmesso troppo.