Billy Flynn è stato un grande campione di boxe, ma ha dovuto ritirarsi perché subì un trauma al cervello. Adesso non se la passa bene: fa lo stalliere, è pieno di debiti per il vizio del gioco, ma si consola con l'amore del figlio, che vive con lui dopo che i genitori si sono divisi. La madre si fa viva e Billy decide di affidare a lei il piccolo; poi torna sul ring per ottenere i soldi che gli servono.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Dramma strappalacrime di Zeffirelli che narra le vicende familiari di un ex-pugile e del suo figlioletto...un piagnucolone senza precedenti! Di positivo posso sottolineare la buona prova di Voight ma per il resto sono poco amante di questo genere di film che puntano su facili emozioni senza offrire niente di piu'... Stucchevole
Un melodramma enfatico e ridicolo, spesso involontariamente comico, registicamente squallidissimo. Per tutta la durata si spera che qualcuno ponga fine alle sofferenze del piccolo Schroder, perennemente in lacrime. Dispiace che in un simile sfacelo del buon gusto siano stati coinvolti attori di qualità come Voight (in look da Village People) e la Dunaway (agghindata da perfetta megera). Già me lo immagino Zeffirelli durante la lavorazione: "Ehi Ricky bello, vieni qua, vieni, ti insegno questa scena, dunque tu devi piangere al mio via, ma piangere proprio, dimenati, si deve vedere che stai soffrendo per le stupidaggini di tuo padre, e appena lui ti molla un bel ceffone tu devi restare paralizzato per lo shock subìto e nel frattempo fatti venire anche un pò di tremarella, dopo di che implora il suo affetto, sempre gridando e piangendo con generosità. Bello fare l'attore, vero piccolo Ricky Schroder?" " 'mazza signor Franco Zeffirelli, 'na gioia!".
Il cast è bravissimo, Voight recita molto deciso e intensamente e anche la bellissima Faye Dunaway da spessore a questo lavoro che però pecca in regia che non ha saputo dare quel brio di cui aveva bisogno. Troppo caramelloso e strappalacrime che alla fine ti stressa del tutto. Mi sembra sia un remake di un vecchio film. Poteva dare di più.
Altra boiata Made by Zeffirelli, che pur non raggiungendo i livelli mielosi di Amore senza fine, si difende assai bene da questo punto di vista. La buona interpretazione di Voight fa da contraltare la presenza irritante di Schroeder (una sorta di Maculay Culkin dei tempi).
Ben lontano dal film di Vidor del 1931 con Jackie Cooper e Wallace Beery che esaltò la storia con un realismo vigoroso, questo primo film di Zeffirelli negli Usa è un'accozzaglia di clichè strappalacrime che, fra l'altro, tende quasi sempre ad esaltare la sconfitta (anche fatale) del "vincente/perdente" (tutta la moralina dell'eroe dalla vita affettiva e privata distrutta dove l'ho già sentita questa storia?). Si salva unicamente per l'interpretazione di Voight e la presenza della sempre affascinante Dunaway.