il divo regia di Paolo Sorrentino Italia 2008
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il divo (2008)

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locandina del film IL DIVO

Titolo Originale: IL DIVO

RegiaPaolo Sorrentino

InterpretiToni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli, Giovanni Vettorazzo

Durata: h 1.50
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2008

•  Altri film di Paolo Sorrentino

Trama del film Il divo

Il film racconta la vita di Giulio Andreotti, ma solo in una parte ristretta, ovvero dalla fine del suo settimo governo, aprile 1992, alla vigilia del processo di Palermo, dove fu rinviato a giudizio per associazione mafiosa, con in mezzo la mancata conquista del Quirinale, la strage di Falcone e la malattia.

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Voto Visitatori:   8,00 / 10 (218 voti)8,00Grafico
Miglior attore protagonista (Toni Servillo)Miglior attrice non protagonista (Piera Degli Esposti)Miglior fotografiaMiglior truccoMigliori acconciatureMigliori effetti specialiMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 7 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attore protagonista (Toni Servillo), Miglior attrice non protagonista (Piera Degli Esposti), Miglior fotografia, Miglior trucco, Migliori acconciature, Migliori effetti speciali, Miglior colonna sonora
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Voti e commenti su Il divo, 218 opinioni inserite

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DarkRareMirko  @  04/01/2009 15:54:03
   9 / 10
Davvero davvero un signor film, coraggioso e moderno, che ha saputo rendere accattivante ed interessante la solita storia trita e ritrita, in cui mica si sà chi siano i colpevoli e chi siano gli innocenti.

Monumentale l'interpretazione di Servillo, davvero un grandissimo attore, in un lungometraggio che lascia pochi dubbi sul parere che il regista Sorrentino (che gira davvero benissimo) ha di Andreotti, qui rappresentato in modo incorruttibile, cinico ed impenetrabile.

Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  02/01/2009 19:40:48
   9 / 10
Quando talento ed intelligenza si accompagnano al coraggio, ecco che esce un film così!
Come i grandi narratori, Sorrentino non si lancia a testa bassa contro nessuno, non tenta di svelare i misteri dell'uomo politico: semplicemente li mette sotto una luce accecante, li esalta quasi, così che alla fine questi non sembrano più conservare angoli bui.
Lo stesso fa quando, esclusivamente ritraendo il comportamento esteriore di Andreotti/(Servillo magnifico), si evince l'origine e la natura del Potere di quegli anni e i suoi meccanismi di spartizione.
Il tutto con uno stile eccelso.

Un coraggio non da molti, affrontare in un film un simile personaggio: ottenere anche uno straordinario risultato, desta ancor più ammirazione.

doppiak  @  26/12/2008 14:10:19
   9 / 10
spero che sia la rinascita del cinema italiano. Film particolare,sceneggiatura e fotografia eccelenti. Ottima interpretazione degli attori. Bello,veramente bello. Da vedere assolutamente

Invia una mail all'autore del commento click  @  16/12/2008 00:46:59
   10 / 10
Al di là dei contenuti, sicuramente interessanti, e del valore artistico dato da grandi attori, sono rimasto sorprendetemente colpito dal contributo tecnico, che si discosta dal solito mestiere italiano, un pò drammatico e documentaristico. Stupendi i movimenti di macchina, stupenda la colonna sonora, magnifica la fotografia. Unico difetto? una trama un pò pesante, ma sappiamo che non è dovuta ad una sceneggiatura prolissa, bensì ad una storia vera talmente intricata da sembrare quasi inventata.

Forse (per me) il miglior film dai tempi di Nuovo cinema paradiso

Ezio77  @  15/12/2008 23:16:55
   7½ / 10
La storia è risaputa. Anzi diciamo che il corollario è piuttosto superficiale (daltronde era impossibile trattare tutta la storia d'Italia degli ultimi 40 anni) e bastava aver letto quotidiani tipo La Repubblica per sapere tutto quanto c'era da sapere (o quasi) già all'epoca senza bisogno di aspettare questo film. Ma il film è intitolato Il Divo. E quindi è un film sulla persona Andreotti, più che sulla politica di Andreotti. Lo stile Grottesco e un po' ''tecno'' di Sorrentino mi piace molto. Servillo è superlativo. E' stato stupefaciente. Le musiche scelte sono ottime. Regia ottima. Il mio voto più che positivo va quindi alla regia e all'attore protagonista, nonchè alla colonna sonora.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  13/12/2008 18:08:03
   9 / 10
Caustico, commovente, agghiacciante, corrosivo, ironico, malato, acuto, pregevole, raffinato, schietto, crudo; il Divo è uno dei film italiani più belli degli ultimi anni che consacra Sorrentino come il più grade regista italiano del momento. Sorrentino ripercorre alcuni degli avvenimenti più importanti della storia italiana in maniera mai scontata, questo film è un saggio di cinema o almeno di come andrebbe fatto il cinema. Nella rappresentazione dell'eminenza grigia Giulio Andreotti, Sorrentino lavora su tre principali aspetti: l'interpretazione fenomenale di Servillo; una fotografia a dir poco pazzesca (si pensi all'ultima inquadratura che mostra il volto di Andreotti che dalla carnagione naturale passa lentamente e in maniera impercettibile alla tonalità grigia, come se tale impressione fotografica marchiasse la pellicola, la bruciasse come se la pellicola fosse la coscienza del nostro paese) accompagnata da una regia non convenzionale tipica del regista napoletano; penso alla ripresa di Andreotti di spalle, con la gobba come peculiare elemento del personaggio nell'immaginario degli italiani assieme alle orecchie in evidenza. Terzo elemento sono i dialoghi, più precisamente l'universo di allusioni, battute, doppi sensi, il linguaggio non verbale, le velate minacce, il sadico sarcasmo, la spietata strategia comunicativa di fronte all'imperante essenzialità di mostrarsi un uomo colto. Come negli altri film di Sorrentino quello che viene tirato fuori nel Divo sono gli elementi caricaturali quegli aspetti che denotano un persona, un momento storico (es. gli anni '80 o gli anni '90), dei fatti, in un modo che nessun regista italiano riesce a fare. Sorrentino ha inventato un linguaggio tutto suo in cui riesce perfettamente a comunicare con gli italiani su un proprio canale speciale, egli riesce subito a mettersi sulla frequenza giusta per catturare la nostra attenzione.
Ragazzi, questo in due inquadrature vi mima magistralmente un'epoca, richiamando stupidi dettagli per esempio. E' evidentente che questo film non sia una mera elencazione degli eventi, non ha e non vuole avere una funzione storica. Questo film è un miraggio, è sbiadito come la nostra storia e il riflesso della nostra storia post-guerra, Andreotti è un pezzo di noi. Pensate al monologo assurdo di Andreotti, l'evidente filo di collegamento con il pensiero machiavellico e i grandi del passato non è forse la risposta al nostro sotterraneo bisogno di sapere la verità, seppur scomoda, per ricordarcela ogni tanto? Non è forse una forma di patetica nostalgia verso una moralità che il nostro paese ha perso da tempo delegandola col voto?
La colonna sonora è azzeccatissima. Mi sono piaciuti molto anche gli altri attori, tra questi mi ha divertito molto quello che interpreta Cirino Pomicino. Grandissimo film, grandissimo regista.

AMERICANFREE  @  05/12/2008 23:03:41
   7½ / 10
buon film ottime interpretazioni e buona regia! un film da 8 peccato per il finale che mi fa scendere a 7 1/2!!!

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  05/12/2008 16:01:02
   9 / 10
Era ora che uscisse anche in italia un regista con le palle...
Film girato in maniera splendida, un film sulla politica non politicizzato...
Era la prova del 9 per Sorrentino... parlando di Andreotti era facile inciampare in qualche trappolone... e cadere nel retorico o nella macchietta... invece il film è quasi perfetto

Wally  @  02/12/2008 03:15:24
   9 / 10
Un piacere per occhi e orecchie!!! Servillo è da oscar come la fotografia del film... I dialoghi sono stupendi e la regia superba!!! Vogliamo altri film italiani così!!!

popoviasproni  @  30/11/2008 10:48:44
   9 / 10
Stile e sostanza!
Servillo giganteggia!
Orgoglio del cinema italiano.

El Piccio  @  28/11/2008 09:17:26
   7½ / 10
Bel film! Gli avrei dato anche 8, però bisogna conoscere certe vicende della storia italiana per comprenderlo appieno!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  28/11/2008 01:12:29
   9½ / 10
Che film che REGIAAAA
Per quanto si possa essere detrattori del cinema italiano, basta un film così e capisci che non c'è rinascita, ma sicuramente DI NUOVI GENI IN CIRCOLAZIONE CE NE SONO.

Ma manco sembra un film italiano a cominciare dalla pellicola, FINALMENTE UNA VERA ATTENZIONE ALL'USO DELLE LUCI vivadio.
Ogni inquadratura è studiatissima, ogni movimento della macchina, ogni espressione, ogni canzone.
Una cura maniacale un grandissimo SORRENTINO!

Non mi ha emozionato più di Gomorra, ma ammetto che ne è superiore.
Superiore perchè Garrone lavorava su un soggetto forte e di facile presa mentre Sorrentino si muove su un campo minato.
Garrone lavora per sottrazione mentre Sorrentino è quasi baroccheggiante nella sua regia. Giusto, solo un film di personalità sarebbe riuscito a tenere attaccati alla poltrona.
Bravissimo Servillo, eccezionale Buccirosso ( io lo conosco alla lontana Pomicino nella vita privata è così!) Piera degli Esposti ma anche la Bonaiuti e Imarato.
CHE DIREZIONE DEGLI ATTORI ogni film di Sorrentino in quanto ad interpretazioni è un spettacolo.

Musiche talmente appropriate da ricordare il genio di Tarantino

Un film perfetto ma non metto 10 perchè molte cose resteranno misteriose per chi NON HA STUDIATO (sta storia dell'età non regge) e chi non sa oppure legittimamente SE NE FREGA di analizzare i 100.000 misteri dell'Italia del secondo dopoguerra.
Sorrentino non poteva fare di meglioe resta un film oscuro e questo, seppur invevitabile è un difetto.

Giusta la scelta agli Oscar di Gomorra perchè all'estero comunque non avrebbero capito niente.


Sui contenuti.............credo che il vero Andreotti sia quello di questo film, non credo a tutto, ma le persone attaccate al potere e che lo mantengono per tanti anni DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE SPORCHE

tati  @  25/11/2008 12:31:22
   8½ / 10
mezzo voto in meno solo perche' in alcuni punti da' per sconatato la nostra consapevolezza dei fatti.......una vecchietta come me li conosce ma...i giovani non sanno cosa accadde in quegli anni e allora avrei approfondito alcune figure politiche.......COMUNQUE GRAN CINEMA DI QUALITA'........per fortuna non ci sono solo i vanzina in ITALIA..........

Parsifal  @  24/11/2008 21:41:16
   7 / 10
Difficile commentare una pellicola controversa come questa ,sicuramente un ottimo lavoro da parte di Servillo superbo a tratti caratterista di un Andreotti da Bagaglino.Sceneggiatura a volte incerta se documentare cio' che si sa o cio' che si vorrebbe sapere ma non si dice....(un voto in meno).
Le massime per cio' che significano o come vengono dette valgono il prezzo del biglietto.
Andate in videoteca merita.

gabbo  @  23/11/2008 18:24:43
   7½ / 10
Sinceramente mi aspettavo un film molto migliore

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  19/11/2008 01:03:09
   8 / 10
Bello.

Stupendo il monologo .
Fenomenale la sequenza dove passeggia velocemente ansioso per il corridoio di casa.
Bello anche il finale.
L'unica cosa che non ho gradito è la scelta di usare didascalie scritte a mio avviso troppo piccole e in rosso.

hellknight2  @  18/11/2008 20:40:11
   10 / 10
Finalmente è uscito un grande film italiano. Nonostante il tema , il film non annoia MAI.Servillo è bravissimo e ottimo lavoro anche per il trucco sembra davvero Giulio Andreotti. Si può tornare a sperare per il nostro cinema!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  12/11/2008 20:09:30
   9½ / 10
Prendendo in prestito una frase del Divo Giulio, posso affermare con certezza che Sorrentino ha la coscienza di essere di statura media ma sinceramente io se mi giro attorno non vedo giganti...

Superfluo spendere alcuna parola per commentare questo capolavoro che ha contribuito, insieme a "Gomorra" di Garrone, a riportare alto il livello del nostro cinema. E' inutile negare, però, che Servillo meriti non solo parole, ma applausi scroscianti. La sua postura, la camminata, l'espressione, la voce... da Oscar.
Paolo Sorrentino parla con le immagini.

"Io non credo nel caso ma nella volontà di Dio"

"I preti votano, Dio no…"

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/11/2008 20.48.39
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Ernesto Guevara  @  10/11/2008 16:48:37
   9½ / 10
Film strepitoso, ironico ed agghiacciante che racconta della logica andreottiana secondo la fantasia del regista Sorrentino.
I dialoghi sono cesellati su misura per delineare l'idea della personalità fredda e rapace che gran parte degli italiani abbiamo di GiulioAndreotti.
Ancora una volta, eccezionale prova d'attore di Servillo, straordinario nella mimica ed aiutato da un trucco azzeccatissimo.
La colonna sonora è...sorprendente!
Le verità raccontate agghiaccianti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  09/11/2008 19:54:16
   10 / 10
E qui ci sgancio di gusto il votone, alla faccia delle piccole imperfezioni di sceneggiatura.
C'è poco da fare: è un film strepitoso.

"Presidente, sta entrando una brutta corrente"

18 risposte al commento
Ultima risposta 30/09/2009 13.18.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  08/11/2008 10:07:34
   8 / 10
Insieme allo splendido "Gomorra" , "Il divo" è Il meglio del cinema italiano degli ultimi anni.
Sorrentino è uno dei pochi registi davvero competenti del nostro cinema. Sarà anche per la presenza del suo attore feticcio Toni Servillo, semplicemente straordinario, in ogni caso il film di Sorrentino è davvero originale e bello , magari una spanna inferiore a quello di Garrone, ma comunque migliore del Caimano di Moretti.

Un cinema impegnato che mette in scena un Andreotti, distaccato, senza sentimenti, dagli anni '80 ai processi.
Sorrentino si confronta, almeno sulla carta, con il cinema italiano degli anni '70 (Petri - Rosi) , per gli argomenti e i temi trattati.
Ma poi inizia con monologhi e scene surreali, alternando grottesco a ricostruzioni dettagliate molto + vicine al cinema americano dei grandi autori.
Se per "Gomorra" i modelli erano apparenttemente Scorsese e Robert Altman, qui a tratti, tra ironia e grottesco, il modello a me sembra più Oliver Stone, sopratutto nella seconda parte.

In ogni caso un ottimo cinema, Servillo da Oscar, ci consoliamo per la mancata candidatura a film straniero, solo per la candidatura, a sua volta del film di Garrone.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/11/2008 14:18:58
   10 / 10
Se qualcuno avesse ancor dei dubbi riguardo Paolo Sorrentino gli consiglierei di guardare questo film.Eccellente affresco di inizio anni ’90,quando all’orizzonte si cominciava ad intravedere il declino di una determinata classe politica,ormai marcia ed incapace di governare con efficacia il paese.Quest’aria di cambiamento coinvolse anche Giulio Andreotti,il grande dinosauro della politica nostrana e presunto burattinaio di mille misteri,travolto ma non sconfitto dal nuovo "ordine" politico,capace di cadere in piedi nonostante le gravissime accuse a suo carico.Una parte della storia del bel paese e di questo discusso personaggio vanno a braccetto nel grottesco disegno di Sorrentino,virtuoso dell’immagine ma anche regista capace di trattare argomenti scottanti con una leggerezza impressionante,spiattellando il suo punto di vista,comune a quello di molti italiani, con arguzia, senza farsi prendere la mano e miscelando il proprio pensiero con ciò che le cronache riportano e riportarono.
La vita pubblica e quella privata di questa sorta di vampiro politico,capace di trarre energia vitale dalle disgrazie altrui e di sopravvivere per sua stessa ammissione a tutti coloro che lo circondavano,vengono alternate in una pellicola dal delizioso sapore surreale/grottesco,in grado di ispirare sequenze d’antologia a profusione.
La geniaità di Sorrentino risiede soprattutto nel rifuggire i pericoli di un narrato didascalico,il regista non ha timore di personalizzare a suo piacimento gli avvenimenti che costellarono la vita di Andreotti,dando sfogo alla propria immaginazione per rappresentare le nevrosi,i tic,la coscienza e le ambizioni di quest’uomo enigmatico,totalmente assorbito dal raggiungimento del potere e dal mantenimento dello stesso.
Di grande livello le interpretazioni degli attori a partire da Toni Servillo,ormai sodale quasi imprescindibile del regista campano e decisamente a suo agio nell’ abito sornione del protagonista.Eccezionale anche l’accompagnamento musicale,da encomiare inoltre il lavoro svolto sui dialoghi,tutti da gustare parola per parola e degni di riflessioni profonde.La classe del regista si nota anche dai piccoli particolari,ad esempio l’espediente di presentare tutti i protagonisti mediante una scritta color rosso sangue,come quello versato in dosi copiose durante quegli anni, appare come vezzo forse poco originale ma assolutamente funzionale ed emblematico.
“Il divo” è un’opera che assorbe l’attenzione in maniera poderosa,talmente perfetta da far paura quasi quanto l’uomo che ritrae,un magistrale esempio di cinema contemporaneo ad opera di un regista che se fosse nato in America staremmo qui ad osannare come il nuovo messia della settima arte.

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Ultima risposta 28/11/2008 09.27.38
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aiemmdv  @  04/11/2008 15:48:05
   9 / 10
Grottesco e malinconicamente ironico , questo film regala sia momenti di pura e semplice riflessione sulla storia della nostra Italia sia una divertente quando enigmatica rappresentazione di Giulio Andreotti.
Il film è di ottima fattura perchè non si ferma soltanto nella semplice narrazione di ciò che accadde in quei anni, ma romanza il tutto grazie al sublime estro dell'ormai impeccabile Sorrentino

antonioba  @  04/11/2008 09:11:44
   6 / 10
Un film non sul politico andreotti ma sull'uomo sulla sua solitudine i suoi amori le sue gesta tutto in chiave grottesca.
Fin qui è un progetto riuscito anche se a volte risulta un pò lento; avrei preferito un maggior approfondimento politico

manera4  @  02/11/2008 13:01:48
   8½ / 10
Eccezzionale spaccato della società italiana;Andreotti sembra proprio lui .Fantastico.

mountain man  @  29/10/2008 16:36:32
   7 / 10
Il Divo ci racconta bene una storia scritta bene. Buona l'interpretazione di Servillo, anche se la caraterizzazione di Andreotti, soprattutto del modo di parlare, mi pare sovrabbondante.

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  29/10/2008 10:21:39
   7 / 10
Interessante..Anche se non crederò mai a chiunque voglia descrivere con un film un qualsiasi personaggio dato che sarà sempre e comunque lontano dalla realtà, o per lo meno per quanto riguarda i suoi comportamenti e rapporti privati. I fatti invece ce li ha dati la magistratura.

kiteneomare  @  18/10/2008 19:36:24
   10 / 10
Più guardo i films di Sorrentino e più mi convinco che è un genio contemporaneo!
Mai un'inquadratura banale, massima cura anche nei minimi dettagli.....
Sfiora la perfezione!
E poi si avvale di un grande attore, il più grande del momento: Toni Servillo!
Sicuramente, insieme a Gomorra, il film più importante del 2008.
E non solo del 2008!!!!!

Sestri Potente  @  05/10/2008 10:05:31
   8 / 10
Premetto che vale la pena guardare questo film se ci si vuole acculturare un po' sulla storia politica italiana degli ultimi 20 anni!
La figura di Andreotti è raccontata in maniera incredibile: la freddezza di quest'uomo, la sua pungente ironia, il suo perenne distacco, e i movimenti delle sue mani lo rendono un personaggio davvero inquietante, impossibile da decifrare. In questo caso è stato bravissimo Servillo, mentre l'ottima regia di Sorrentino (l'ho scoperto ieri!) tiene vivo l'interesse per un film costituito principalmente da discorsi politici. Molto interessante l'approfondimento dei rapporti fra Andreotti e la mafia, e anche gli interrogatori sono ricostruiti al meglio. Un 'ottima opportunità per capire che tipo di paese è l'Italia!

Crimson  @  23/09/2008 19:25:54
   8 / 10
Ho dei ricordi vividissimi del biennio 91-92: grillo che torna in tv dopo 5 anni e ne ha per tutti, anche per la 'scatola nera' di Andreotti (quella battuta riportata nel film l'ho vista in diretta: avevo 9 anni); le parate di Schmeichel alla semifinale dei campionati europei e il gol di Vilfort in finale contro la Germania; la maestra che opera il condizionamento psicologico su noi poveri bambini, a proposito della guerra in Iraq: ricordo l'incazzatura di mio padre quando riportai il disegno in cui scrivevo 'gesù aiutaci da Saddam'.
E poi l'omicidio di Salvo Lima, la catena di suicidi legati all'inchiesta sulle tangenti, le autobombe a Falcone e Borsellino. I fatti più eclatanti lasciano il segno indipendentemente dall'età, eppure Tangentopoli oggi è stata un pò messa nel dimenticatoio. A maggior ragione lo stragismo degli anni '70 e '80, di cui fortunatamente non sono stato testimone. Questo film riporta alla luce tantissimi ricordi con una ricostruzione impeccabile, una regia esemplare e una narrazione mai dispersiva, capace di cogliere sempre il punto delle questioni e di porre inquietanti interrogativi: su quest'uomo, su una casta.
Un film superbo, sicuramente uno dei migliori che ho visto nel corso di questa rassegna. E al tizio che il giorno dopo blaterava 'ma mi metto nei panni di un finlandese: cosa vuoi che glie ne importi di un film su un politico italiano?' vorrei mostrare la scena di 'Io & Annie' in cui lui si reca al cinema a vedere 'l'immagine allo specchio' di Bergman e un tizio dietro di lui parla dell'ultimo di Fellini.

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Ultima risposta 16/11/2009 11.16.08
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tavullia86  @  21/09/2008 22:42:23
   6 / 10
il film è difficilissimo, perchè per capirlo bisognerebbe sapere a menadito la storia italiana del dopoguerra, cosa che purtroppo a me manca. per il resto memorabile la scena in chiesa

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il monologo e il dialogo con Scalfari...
colonna sonora da urlo, in perfetto stile di Sorrentino...
purtroppo mi aspettavo una cosa completametne diversa, e sono rimasto deluso

Invia una mail all'autore del commento signor_kappa  @  16/08/2008 22:25:16
   10 / 10
Che dire? Questo 2008, per fortuna non ancora finito, sembra l'anno del risveglio di un'arte, il cinema, che ha ancora troppo da dirci. Per il divo, quello in carne ed ossa, ho provato grande antipatia al tempo ma, visti questi tempi ancora più bassi, non riesco al momento a portargli un odio viscerale, proprio come si ricorda con un sorriso di ironia un professore che al tempo, al liceo, ti aveva massacrato. La pellicola è la conferma di come anche un divo, deus alla latina, possa provare emozioni umane, forse anche più amplificate dalla sua "deità".

marfsime  @  08/08/2008 00:33:05
   7 / 10
Un buon film sulla vita di Andreotti..personaggio ambiguo del panorama politico italiano di cui si discute ancora oggi. Molto bravo Toni Servillo nella parte del protagonista..veramente ineccepibile. Complessivamente m'è piaciuto..si ripercorrono alcune tappe della cronaca nera italiana..l'omicidio Moro ecc..la parte finale quando si collega Andreotti ai suoi rapporti con la mafia è la più interessante e coinvolgente. Io lo consiglio..soprattutto ai giovanissimi che magari di certe vicende ne sanno poco o nulla.

Jjanawas  @  30/07/2008 12:28:24
   6 / 10
Tecnicamente non si discute. Alcune scene sono meravigliose, la scena della camminata notturna con la scorta che segue è meravigliosa. Ma lo trovo un film scorretto, lo sfogo nella parte centrale fa confessare ad Andreotti responsabilità mai accertate. Quando si fa un film che si basa su una storia vera (quella di circa 50 anni di Italia..), bisogna attenersi ai fatti. Quella scena ha rovinato tutto. Il classico film che parla male dei potenti solo per fare scalpore.

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Ultima risposta 16/11/2009 11.20.09
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Quezar  @  29/07/2008 12:49:38
   6 / 10
Prima di tutto un immenso complimento all'attore principale.....perfetto!!! Sembrava veramente lui!!!! incredibile.....però....la pellicola è molto lenta, non succede praticamente nulla....diciamo che mi ha un pò deluso, anche se il monologo è stupendo!!!!

Mario Sapia  @  27/07/2008 12:57:02
   8 / 10
Eccellente lavoro di un regista che conosce il mestiere suo. L'ultima parte della vita politica di un mito vivente, Giulio Andreotti, è proposta con un elegante mescolanza fra sceneggiatura priva di fronzoli e direzione d'altri tempi. L'uso davvero straordinario delle inquadrature che alternano particolari anatomici a sequenze di campi lunghi i cui i margini non sono mai lasciati al caso e che ricordano molto da vicino mani come quella di Sergio Leone, veicola perfettamente la recitazione di Toni Servillo, difficilmente eguagliabile, quella di Anna Bonaiuto, come sempre elegante e minuziosa, nonchè le prove superbe di Flavio Bucci e di Piera degli Esposti.
Stupefacenti, ipnotiche quasi ,due scene in particolare: quella dei coniugi Andreotti che guardano insieme la televisione, e quella della portiera dell'auto, attraversate entrambe da una carica di tensione drammatica che la dice molto lunga sul mestiere di Sorrentino. Sfiora la genialità la scelta di utilizzare le donne, personaggi di contorno ma a loro modo importanti, per fare da controcassa intimistica alla figura politica del "Divo Giulio".
I nei, se vogliamo, per cui non do il "dieci" sono rappresentati dall'assoluta assenza di menzione dell'omicidio Borsellino, dalla ricostruzione del rapporto con Totò Riina e, minimale senz'altro ma va pur detto, dalla scelta sbagliata dell'attore per interpretare il parroco di Andreotti.

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Ultima risposta 29/07/2008 19.51.44
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peppe87  @  27/07/2008 12:17:12
   9 / 10
quando morira andreotti (presumo tra circa 40-50 pultroppo)
sto film diventera un libro di storia.

ma una storia che non piacera' a nessuno...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  23/07/2008 13:08:46
   9 / 10
E' davvero stupendo poter dire che i due film più belli della stagione siano italiani.
Un film magnifico, un ritratto surreale, grottesco, caricaturale destinato a far scuola. Questo è davvero Cinema con la "c" maiuscola.

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Ultima risposta 28/11/2008 01.17.03
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viagem  @  23/07/2008 09:20:25
   10 / 10
Ma quanto si è divertito Sorrentino a girare questo film!?
L'ottimo regista napoletano lancia la sua proverbiale visionarietà oltre ogni confine, confezionando un film tiratissimo, pieno di ritmo e letteralmente "spettacolare" su di un personaggio che invece ha caratterizzato la propria esistenza per regolarità, ripetitività e assenza di emozioni.
Moltissime scene geniali che passeranno alla storia, prima tra tutte la riunione della corrente.
Forse in alcuni casi l'estetica è un po' fine a se stessa, ma tutta assolutamente da gustare. Memorabile il personaggio di Cirino Pomicino e come al solito di livello la colonna sonora.
Molto facile cadere sul genere documentario o fiction quando si racconta la vita di un personaggio così noto, ma Sorrentino oramai sembra condannato a produrre dannatamente solo dell'ottimo cinema.
Capolavoro.

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Invia una mail all'autore del commento Atton  @  18/07/2008 15:18:27
   9 / 10
E fu così che scoprii Paolo Sorrentino!!! Un regista di straordinario talento e ancora più grande immaginazione che dipinge in maniera sapiente con tanta ironia e fantasia ma anche tantissima realtà il più controverso personaggio della storia della nostra repubblica. Quasi tutte le scene sono superlative dal punto di vista tecnico ma mai fine a se stesso. Si perde un pochino nel finale ma è un piccolissimo difetto. Dopo questo film ho visto immediatamente "Le conseguenze dell'amore" e mi sento di poter affermare che Sorrentino attualmente è il miglior regista italiano. Strepitoso!!

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the saint  @  18/07/2008 00:16:00
   7½ / 10
un po' a regione il buon Beppe Grillo: "il giorno che morirà Andreotti gli toglieranno la scatola nera dalla gobba..."

come dice la segretaria Lea: "nella vita ci sono cose che non bisogna vedere"

... ma Andreotti come l'avrà presa??? ecco la risposta:

Giulio Andreotti ha visto il film in anteprima in una proiezione privata; queste sono state le sue parole: «è molto cattivo, è una mascalzonata, direi. Cerca di rivoltare la realtà facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto»[

Sorrentino a riguardo ha commentato: «Andreotti ha reagito in modo stizzito e questo è un buon risultato perché di solito lui è impassibile di fronte ad ogni avvenimento. La reazione mi conforta e mi conferma la forza del cinema rispetto ad altri strumenti critici della realtà»

Il senatore a vita ha comunque deciso di non sporgere querela o chiedere tagli della pellicola, e in seguito ha dichiarato: «Se uno fa politica pare che essere ignorato sia peggio che essere criticato, dunque...»

Qualche giorno dopo, il Senatore a vita, intervistato da TV Sorrisi e Canzoni, sembra dimostrare un atteggiamento differente nei confronti della pellicola di Sorrentino. Afferma infatti: «No, non è una mascalzonata.................
CHAPEAU ZIO GIULIO
CHAPEAU A TONI SERVILLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!

george  @  17/07/2008 16:56:16
   8½ / 10
Film stupendo, con Giulio sintesi dei personaggi di Sorrentino, il silenzio, l'insonnia, le poche parole ma che sembrano scendere dal cielo come verità assolute di Titta Di Girolamo, il mal di testa, le movenze, passi corti e rapidi dell'"amico di famiglia", in un'assonanza con lo sgambettare di un topo, a proprio agio a sguazzando fra sporco e rifiuti
Fotografia suprema come sempre.
Forse un po' troppo slegate le 2 parti che compongono il film, il suo ultimo governo e il processo per assiociazione mafiosa.

Una volta c'erano personaggi enigmatici come Andreotti, la mafia con suoi codici misteriosi, ora ci ritroviamo con il camorrista con la villa di Scarface, le guardie del corpo stile kil bill e Berlusconi con la bandana. Il potere fine a se stesso, contro la sua ostentazione, a volte forse ridicola.
Essere il male?
Una volta lo si faceva con stile...

Daddy90  @  15/07/2008 22:12:52
   9½ / 10
Che grande film!
uno spaccato su 40 anni di marciume, e la vita di uno degli uomini più temuti d'Italia Ottimo Servillo, a tratti sembra proprio Andreotti!

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ughetto  @  09/07/2008 08:03:32
   8½ / 10
Una gioia assoluta per gli occhi. La voglia di sperimentare attingendo a stili e generi. Una sceneggiatura perfetta che in due ore riesce e pennellare il ritratto di una figura complessa riuscendovi sia dal punto di vista intimo narrativo che da quello storico cronologico. Un attore straoridnario che supera se stesso.
Una colonna sonora travolgente. Il coraggio artistico di portare sulllo schemro il fascino assoluto di un personaggio controverso, ma senza mai cadere nell'apologia. Risultato che dopo sessant'anni di arte profondamente morale, voluta del predominio del PCI nella vita culturale (Gaber: "il cinema lo richiedeva"), non è un risultato da poco. Non è da poco farlo con questa intelligenza.
Tutti questi elementi rendono il divo uno dei film italiani più interesanti usciti negli ultimi dieci anni. E alla battuta "non ho vizi minori", il mio cuore s'è colmato di gioia.

uecanaia  @  06/07/2008 23:37:30
   9 / 10
Da guardare, anche se difficile da seguire in taluni frangenti.

harlan  @  30/06/2008 12:53:35
   6 / 10
il film è ben fatto. regia fotografia colonna sonora e cose varie, tutto molto bello e raffinato. tony servillo poi è un mostro....calato perfettamante nella parte: interpretazione favolosa. monologo il picco piu alto, da brividi. (forse è un pò troppo alto rispetto ad andreotti)...tuttavia....il film mi ha annoiato....pochi colpi di scena, trama lenta e lineare...finale che non "finaleggia"...
cmq tant'è

T.r.Tancredi  @  24/06/2008 16:32:04
   9 / 10
Un film spaventosamente attraente in cui raramente si perde l'attenzione sulle scene.Ottima la prospettiva del personaggio principale data dal regista, e il suo incrociarsi impetuoso tra il mondo privato e gli eventi storici dell" onorevole".Scenografia e luci sono minuziosamente riproposte nella loro densita' storica e splendidamente inserite nel contesto del film. La colonna sonora merita una nota a parte e un voto in piu'per i riusciti contrasti e per la bellezza delle musiche adottate in ogni scena.Da lodare anche la capacita' dell'attore Servillo di interpretare uno dei personaggi piu' caratteristici del nostro tempo,nella sua veste integrale quindi resa piu' difficile agli occhi della gente comune.

DiReCtOr  @  22/06/2008 16:32:37
   8½ / 10
Come recita Servillo, COME RECITA SERVILLOOOO!!!
Consigliatissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  19/06/2008 16:04:36
   8 / 10
Film affascinate (come il suo personaggio principale) giustamente premiato dalla giuria a Cannes.
Andreotti, caricaturato magnificamente da un eccellente Servillo, è il potere e il suo attaccamento ad esso; tuttavia, sebbene ci fossero tutti gli ingredienti per farne un film-inchiesta, Sorrentino preferisce imboccare la strada cinematograficamente "più giusta" soffermandosi principalmente sulla psicologia del protagonista e abbracciando soluzioni stilistiche (l' ingresso della corrente, la carrellatta di morti) veramente eccezionali. Sebbene Andreotti venga qui dipinto come un personaggio cinico e negativo, non si prova un odio totale per lui poichè anche coloro da cui è circondato sono fatti risultare antipatici e "cattivi" , a cominciare dai componenti della corrente per arrivare fino a Scalfari il quale mette in mostra una buona dose di presunzione nel duetto insieme ad Andreotti.
Tutto il film, originale in ogni dettaglio, è accompagnato da un' eccezionale colonna sonora composta da rock e classica mischiati insieme.
Imperdibile.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  19/06/2008 13:33:39
   8 / 10
Difficile spiegare perchè ma questo film non mi ha convinto sino in fondo.
Per quanto sia splendida e sontuosa la fotografia, bellissima la regia, azzeccatissima la colonna sonora e da antologia alcuni momenti - la rappresentazione della morte dei "nemici", l'arrivo della "corrente" - ho la sensazione che Sorrentino sia stia eccessivamente votando all'estetica e che qui abbia già cominciato ad esagerare. Non mi aspettavo certo una narrazione tradizionale perchè conosco il suo stile ma la ricerca della scena illuminata alla perfezione e trattata come una sorta di quadro frena il ritmo della storia.
Personalmente ho sempre trovato delle similitudini tra il cinema di Greenaway e quello di Sorrentino dal punto di vista estetico. La ricerca della simmetria, di alcune particolari cromie, l'amore per i momenti surreali, le immagini che possono vivere a se stanti tanto sono belle e perfette. Forse per questo (e forse sbagliando) vedo in S. un pò lo stesso dannoso percorso dove, ad un certo punto, questa ricerca del bello prevale sul film, sul suo contenuto, e si perde il senso di fare cinema.

Questa rimane un'opera affascinante ma ci vedo i segni della decadenza e prediligo i lavori precedenti.

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auron84  @  18/06/2008 14:45:48
   8½ / 10
Gran film, la scena del monologo di Andreotti è qualcosa di sensazionale.

Rand  @  18/06/2008 13:00:34
   7½ / 10
Il film non è male ma con Gomorra non c'è paragone ragazzi!
Cioè ha me è sembrato che a parte il talento registico,Sorrentino certe volte sia troppo narcisistico,non dico che non è bravo però ha delle pecche non da poco.Intanto gli omicidi mafiosi sono rappresentati come se ci trovassimo in film come i cento giorni di palermo o piazza delle cinque lune che io aborro.Tende ad una spettacolarizzazione melodrammatica che però è fine a se stessa.Detto questo ci sono inesattezze non da poco,Salvo Lima non è stato ucciso in modo cosi cinematografico...
Vabbe poi certo il film ha anche dei grossi pregi,parlare dell'uomo che nel bene e nel male ha tessuto le trame di più di quarantanni di stori italiana.Però manca in parte il ragionameto critico,Andreotti è stato fondamentalmente un cospiratore nell'ombra il famoso terzo livello in contatto con la mafia.
Ma mi sembra che in parte alla gente queste cose non interessino più,eppure io me le ricordo bene
Leggevo Avvenimenti e riflettevo....
Toni Servillo è perfetto oserei dire che attualmente è il migliore attore italiano in attività,sperò che continui così...
ok,Sorrentino mi aspetti che il suo prossimo film che sarà il quinto sia ancora migliore,abbiamo bisogno di registi nuovi che facciano del cinema italiano di qualità la loro bandiera....
Andate comunque a vederlo,fate i bravi!

alexp79  @  17/06/2008 19:23:18
   6½ / 10
secondo me qualcosa non ha funzionato perfettamente nel film, bravissimi gli attori, le idee, i dialoghi ("è solo una caso o....") però non mi ha convinto del tutto.

nutellakiss  @  17/06/2008 19:22:48
   7 / 10
L'Italia non si smentisce mai...In galera ci vanno solo le persone innocenti.

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quaker  @  16/06/2008 23:50:46
   8 / 10
Non più di 8, perché è un film ben diretto, ma che non ha nulla di magistrale, solo discretamente sceneggiato, (riprende una poderosa anedottica su Andreotti, facendogli dire, in circostanze del tutto estemporanee, ciò che tutti sappiamo per averlo egli però detto in interviste o in occasioni pubbliche) e bene interpretato da un Toni Servillo, che però qualche volta, sembra (o viene fatto sembrare) l'Andreaotti del Bagaglino... . Il film nel complesso diverte e non annoia, ma non riesce a far paura né ad andare oltre il racconto delle battute d A. . Il quale, infatti, dopo averlo definito una mascalzonata, si è ricreduto, perchè un'opera del genere giova solo al protagonista...

pippopluto  @  16/06/2008 21:33:12
   8½ / 10
Gran bel film.
Fa sempre piacere vedere che gente con coraggio ce nè ancora in giro

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zeta  @  16/06/2008 16:38:01
   7½ / 10
Ironico, graffiante, grottesco, surreale. Il divo mi sarebbe piaciuto anche se non fosse stato ispirato alla storia di un personaggio come Andreotti. Ruotando intorno alla figura più enigmatica della storia italiana del secondo dopoguerra, è lampante la critica di Sorrentino a tutta una classe politica, quella della Dc, che sul viale del tramonto, a pochi mesi da tangentopoli, appare quantomai sgangherata. Belle anche alcune trovate tecniche del regista, come la presentazione iniziale delle vittime degli attentati e la qualità della ripresa è mediamente molto alta in tutto il film. Se devo trovare un appunto non mi è piaciuta la scena in cui Andreotti-Servillo sogna la confessione di tutti i suoi misfatti. L''ho trovata un po'' forzata e (anti)moralista. Tra gli attori mi preme sottolineare l''irresistibile pomicino di Carlo Buccirosso (su Servillo oramai inutile parlare).

Tommy Vercetti  @  16/06/2008 15:51:01
   9 / 10
C'è poco da aggiungere a quanto già scritto.
Sorrentino si conferma regista dal talento immenso anche quando va a toccare un personaggio complesso come Giulio Andreotti.
Regia superlativa e cast perfetto, grandissimo Servillo, troppo divertente Buccirosso.

alex75  @  16/06/2008 12:05:52
   9 / 10
Giustamente premiato all'ultima edizione di Cannes questo film splendido trascina lo spettatore dentro la Storia dell'Italia con una forza che non si vedeva da secoli.
Il divo Giulio (magnificamente interpretato da Servillo, anche se forse un po' troppo connotato in senso caricaturale) regna sull'Italia politica in disfacimento dei primi anni Novanta, tra processi di mafia, tragici festini e intrighi di palazzo.
Un film che è veramente Cinema, in cui la splendida fotografia illumina di chiaroscuri sinistri la vita di Andreotti, esibendone con onestà i conflitti e le contraddizioni e consegnandolo allo spettatore senza la facile condanna della faziosità politica (che avrebe usato un Nanni Moretti). A noi posteri l'ardua sentenza del giudizio. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  16/06/2008 09:47:51
   9 / 10
Grande Sorrentino. Grande Servillo. Uno dei film italiani più belli degli ultimi dieci anni. Con maestria degna dei più grandi Maestri del cinema, Sorrentino dipinge un affresco dell'Italia utilizzando stili e linguaggi a volte quasi "tarantiniani". Un film di cui andare davvero fieri.

baobabwired  @  16/06/2008 00:15:43
   10 / 10
Come commentare? Un capolavoro da pelle d'oca. Ottimo l'utilizzo dell' High Digital nei primi piani. Mai visto una pelle più "pelle".
Cast d'eccezione, regia strabiliante, utilizzo del lettering innovativo.
Colonna sonora dalla techno alla classica .

addicted  @  15/06/2008 23:04:18
   10 / 10
Sorrentino riesce a toccare alcuni temi cruciali della recente storia d'Italia e a tratteggiare il profilo di Andreotti con grande efficacia.
Non fallisce un colpo, mettendo in scena alcuni momenti di grandissimo cinema.
Messe al servizio di un cinema civile, le indubbie doti registiche di Sorrentino si elevano, passando da semplice virtuosismo narrativo a vera e propria sapienza stilistica.
E' un grande film di un grande autore.
Finalmente rivedo con soddisfazione il cinema italiano, quello che amo.
Dieci.

claudio54  @  15/06/2008 22:58:02
   8 / 10
L'argomento era a dir poco pericoloso. Ci vuole veramente fegato per fare un film così. Bello davvero, la sceneggiatora, il montaggio. Bravissimo Servillo. Bravo il regista. Non è un film politico, e questo lo rende ancora più apprezzabile

EcceBombo  @  15/06/2008 13:44:29
   9½ / 10
Uno spettacolo per gli occhi!
I primi 30-40 minuti entrano di diritto nella storia del cinema Italiano...spettacolo puro!Sorrentino qui si è superato nelle scelte stilistiche...Servillo come sempre una maschera(il migliore) e tutti i pesonaggi caratterizzati ad hoc,vedi Buccirosso in un fantastico C.P.
non do il voto pieno solo perchè la seconda parte non è all'altezza emotiva della prima...all'inizio ti attacchi alla poltrona e resti ancora incredulo,perchè quello che stai vedendo è arte sublime del visuale...poi però entra in campo la storia,e giustamente il film si fa più lento e difficile da seguire...
Però per me è il miglior film dell'anno!senza appello! ;-)

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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  12/06/2008 18:57:28
   10 / 10
“Presidente, sta entrando una brutta corrente”

Abituati come siamo al becerismo politico di quella che doveva essere la salvifica Seconda Repubblica, guardiamo con una strana punta di nostalgia la politica corrotta fino al midollo pre-Mani Pulite, che nascondeva i suoi misfatti sotto la facciata cristiana e devota di Andreotti.
“Il Divo” è un film che lascia quasi senza parole, per la grandezza della rappresentazione di una Roma del potere molle e barocca, buia e caravaggesca, sbraitante e sbruffona eppure sommersa, sotterranea, strisciante e quasi rassicurante nel suo ripetersi ciclica. Andreotti, un uomo che parla per aforismi, è arrivato alla Costituzione già vecchio, forse potrebbe dirci qualcosa di come si sono estinti i dinosauri… e soprattutto nel suo sconfinato archivio di uomo senza fantasia potrebbe raccontarci tutti i Misteri d’Italia per i quali Carlo Lucarelli si scervella in faldoni di documenti paludosi e pieni di omissis.
Andreotti è il potere per antonomasia, l’uomo immortale che racconta a Scalfari di essere monitorato in ogni suo spostamento eppure lascia trapelare una faccia oscura di dimensioni abnormi, tanto oscura da far gelare il sorriso sul volto della sua cinematografica moglie Anna Bonaiuto.
“Il Divo” fa riaffiorare dall’acqua scura il corpo di Calvi, il fantasma di Moro, il bacio con la Belva, la P2, Cirino Pomicino, Salvo Lima, il prontuario dei farmaci gestito da Sua Sanità, Piersanti Mattarella, Mino Pecorelli, il comandante Dalla Chiesa e la bomba che squarciando l’autostrada di Capaci uccise colui che – forse unico – voleva combattere la mafia, anche quella sottile che si insinua nelle stanze del potere.
Ma “Il Divo” non è un film pesante, didascalico, retorico come tanti film sull’attualità politica. “Il Divo” è un film straordinario in ogni suo aspetto: innovativo nella regia, perfetto nella fotografia, potente nella colonna sonora, incredibile nella recitazione.
E, mentre uscendo dalla sala ci chiediamo da CHI siamo stati e siamo governati, non possiamo che gioire per questo Rinascimento del cinema italiano, giustamente premiato.
Sorrentino rules.

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Vegetable man  @  11/06/2008 12:16:44
   10 / 10
L'ho rivisto una seconda volta, e ne sono rimasto ancora più colpito.

Cercherò di essere molto conciso, perchè già altri prima di me hanno speso parole d'elogio.
Prima di tutto, l'aspetto formale: fotografia, montaggio, sceneggiatura sono originali, arditi, perfettamente levigati, senza sbavature.
In secondo luogo, i contenuti: è tornato il grande cinema politico italiano. Questo è un discendente diretto di "Todo Modo", il suo specchio grottesco deforma la realtà restituendone per miracolo una cifra piuttosto esatta. Davvero splendido, un film che lascerà un segno indelebile. E l'affluenza del pubblico non può che fare piacere: in Italia non ci sono solo commedie adolescenziali e drammoni di trentenni in crisi.
Assolutamente necessario vederlo.

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Ultima risposta 11/06/2008 12.17.52
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  11/06/2008 11:42:00
   9 / 10
"Non ho vizi minori".

Ha una straordinaria potenza visiva questo acuto, avvolgente, eversivo ma paradossalmente quasi affettuoso omaggio di Sorrentino ad Andreotti e più in generale alla politica.
Una continua italianissima metonimia, surreale e grottesca, che prende giustamente la forma di chi è politicamente preesistente (e successivo) alla Costituzione e che, non ho dubbi, ci seppellirà tutti.
L'ala moderata della mafia, che scioglie le vittime nel caffè, si innerva nei palazzi per consolidare la democrazia, spurgandola degli elementi inquirenti. Il potere ti strozza con nastri di seta, dicevano a suo riguardo, ed è proprio questa sensazione di soffocamento da impotenza che disturba e affascina nel film, quasi una sindrome di Stoccolma, un sentimento strano misto di repulsione e nostalgia, per forzare il paradosso.
Forse perché è buono questo sapore di cinema anni '70 ma nessuna sorpresa in fondo in questi tempi in cui anche il pudore della facciata è caduto e che ormai superano ampiamente (vizi minori compresi) quanto denunciato nel film, nella assordante indifferenza generale.
Tecnicamente eccellente, a cominciare dai primi folgoranti minuti e da alcune sequenze splendide (in chiesa, in casa e nella requisitoria solitaria); musica, regia e montaggio accompagnano in modo impeccabile un film più lucido e maturo di quanto potessi immaginare. Servillo, una maschera, più che sorridere fa gelare il sangue, ottima anche la Bonaiuto, unica crepa e continuo contraltare privato della pubblica imperturbabilità dell'istituzione.

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Ultima risposta 12/06/2008 19.28.16
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  11/06/2008 00:32:46
   9 / 10
“Signora, gradisce UN trasgressione?”

Una sequenza di omicidi e stragi apre il film con un ritmo che rende perfettamente l’idea della tempistica dei misfatti italiani negli anni a cavallo tra i ’70 e gli ’80, riproducendone appunto l’impressionante sequenzialità criminale con cui la politica e la storia recente italiana si è evoluta. È un incipit visivamente strepitoso, che ricorda tantissimo, nella potenza evocativa, il grande cinema di Scorsese e, in qualche misura, quello più pomposo – ma esteticamente (e politicamente) non meno efficace – di Oliver Stone.

L’uomo in più

Giulio Andreotti è la figura politica più complessa, longeva e rappresentativa della storia dell’Italia repubblicana: simbolo ecumenico e graffiante del Potere, riassume in sé i caratteri profondi della cosidetta Prima Repubblica (che in lui si identifica totalmente), col suo carico perverso e glorioso di sviluppo economico e delle strutture democratiche italiane al prezzo di tragiche doppie fedeltà e strategie occulte e sanguinarie. Praticare (anche) il Male per avere il Bene (del Paese, si sottintende) è il senso che “Il Divo” Andreotti (secondo Sorrentino, e non solo) dà del suo operato, ma che nel confessionale diventa piuttosto una giustificazione e una discolpa sulle proprie responsabilità politiche, storiche e – da ultimo – giudiziarie.

L’amico di famiglia

A un certo punto del film c’è una scena in cui Andreotti distribuisce pacchi di pasta, biscotti, giocattoli e soldi ad alcune famiglie indigenti. È l’unica concessione al minimalismo che vediamo nel film.
Sorrentino sceglie di raccontare, dell’estesa storia andreottiana, il periodo che segna il tramonto del protagonismo politico del divo Giulio. Non è un film realista in senso stretto, né un’opera documentaria ed esaustiva sul personaggio di Andreotti. Sorrentino trova il modo migliore di raccontare una storia profondamente italiana senza ricorrere all’enunciazione didascalica (e un po’ pedante) di fatti e misfatti (come per es. in “Segreti di Stato” di P. Benvenuti, eloquente sin dal titolo), ma proponendo la sua particolare visione d’autore che reinventa un’intimità del personaggio di Andreotti, collocandolo nel contesto delle vicende italiane degli anni ’90. Con una splendida regia venata come sempre di surrealismo e grottesco, Sorrentino mostra un verosimile volto del Potere senza la pretesa, appunto didascalica (e pedagogica), di rivelarci la verità assoluta sull’ambiguità della figura andreottiana, che da sola rappresenta il potere stesso in Italia.
Il Divo dialoga spesso con la propria coscienza, si autoesamina, si autoassolve prima che lo facciano pubblicamente in tribunale. Non aspetta il giudizio della Storia, anche se nella coscienza gli resta la ferita aperta del rapimento e uccisione di Aldo Moro, una sorta di spettro persecutorio che gli aleggia attorno costantemente.
L’impossibilità storica di raccontare fatti ed eventi non provati trova una geniale soluzione nella rappresentazione onirica del bacio con Totò Riina: il surreale, in questo caso, descrive un’ipotetica realtà meglio di un convinto (e rischioso) realismo, accentuando i caratteri comico-grotteschi che attraversano il film in alcune sue parti. D’altronde l’ironia – anzi, il senso dell’umorismo – è proprio l’arma in più che possiede Andreotti, quella risata (a denti stretti) che ci seppellirà…
Splendida colonna sonora, con brani originali di Teho Teardo.

“Presidente, sta arrivando una brutta corrente”

13 risposte al commento
Ultima risposta 13/06/2008 13.12.48
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edo88  @  09/06/2008 16:32:41
   9½ / 10
Un film stupendo, che mi ha affascinato e catturato dalla prima all'ultima scena e che mi ha fatto uscire dalla sala a bocca mezza aperta. Non me lo aspettavo per nulla così e ritengo che non lo si debba affatto perdere finché lo si può trovare al cinema.
Una regia perfetta e potente (mi è rimasto particolarmente impresso l'arrivo all'abitazione di Andreotti dei suoi amici "collaboratori"), un Sorrentino che non conoscevo per nulla ma che entra di diritto tra i 3 migliori registi italiani contemporanei (mi procurerò al più presto i suoi precedenti lavori).
Prima parte capolavoro, seconda leggermente inferiore.
Non si cade in nessun cliché e non si ha la sensazione di vedere un film di denuncia o persino di parte. Anzi, la sceneggiatura è costruita in modo tale da dare una visione oggettiva, ordinata e chiara dei fatti, come fosse una mente razionale ad esaminarli senza preconcetti.
Il personaggio di Andreotti è costruito veramente bene ed è ciò che più affascina del film; non ti stanchi un attimo di vederlo e vorresti sapere sempre più cose di lui. Il merito va però soprattutto al monumentale Servillo, dannatamente perfetto e che spero veramente riceva qualche importante riconoscimento, come se lo meriterebbero Sorrentino e il film stesso (il premio della Giuria a Cannes spero sia stato solo l'inizio di una lunga serie).
Ottimi anche la colonna sonora, la fotografia, il montaggio (da quello che posso capirne io, molto efficace) e l'intero cast.

Sono felice che il cinema italiano si stia risollevando così, questa sembra la sua buona annata (vedi "Gomorra").

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Ultima risposta 11/06/2008 00.38.20
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Invia una mail all'autore del commento vittoriopoteri  @  09/06/2008 13:24:06
   9½ / 10
un grazie sincero al regista Sorrentino che non conoscevo e che mi ha regalato 2 ore avvincenti.
Questo infatti è un film innovativo dal punto di vista della regia e credo che possa essere preso come modello dai registi della nuova generazione.

Con delle inquadrature sorprendenti, una colonna sonora coinvolgente riesce a raccontare con un linguaggio sperimentale la vita "spettacolare" del protagonista.

Visti i temi trattati si poteva cadere nella trappola del solito film noioso di denuncia, invece si entra nelle stanze del potere e negli animi dei protagonisti riuscendo a cogliere la dura realtà dei fatti,

se volete fare del bene e vivere una vita serena.....
state lontani dalla politica.....

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Ultima risposta 11/06/2008 23.38.14
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suzuki71  @  09/06/2008 09:55:13
   8 / 10
I commenti che mi precedono dicono bene e molto. Un magnifico film, fotografia entusiasmante ma non eccessiva, arguta sceneggiatura (nonostante il pericolo dell'argomento e personaggio unico per due ore di pellicola), attori strepitosi tutti, commento sonoro ardito e mai banale. Fantastica la scena della festa a casa di Pomicino, e la pluricitata apologia del male a fin di bene: superlativa. Non era facile scommetterci, invece è venuto fuori "Il Divo".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  09/06/2008 09:10:19
   9 / 10
Raccontare la figura più ambigua della storia della Repubblica italiana non è un lavoro semplice e sembrerebbe un'immane opera da svolgere degnamente, Sorrentino non solo riesce a farlo ma lo fa splendidamente.
Il film ha uno stile innovativo, un ottimo esempio di rinascita del cinema italiano; dalla bellissima presentazione dei personaggi della corrente andreottiana e non solo che richiama lo Scorsese di "The Goodfellas" alla figura idealmente luciferina e grottesca di Giulio Andreotti.
Sorrentino ci regala un film e non un documentario in cui cerca di carpire l'essenza dell'Oscuro Potere, di quel maligno che è coperto da un'apparente medietà. Stupenda l'interpretazione di Servillo curata in ogni dettaglio, in ogni movenza e soprattutto in ogni battuta ironica. Ottime le prove anche degli altri interpreti.

filosofo  @  09/06/2008 01:52:59
   7½ / 10
Bello!! Gomorra in confronto è una ca.gata disumana!
Di certo è un film molto coraggioso, e il vero andreotti naturalmente non ha fatto niente per censurarlo. Se lo avesse fatto sarebbe stato ridicolo come invece l' aveva consigliato il suo avvocato che l'aveva salvato dal famoso processo!
D'altronde è un uomo intelligente e non è affatto scemo!
Comunque mi sono un po rotto le palle per una cosa... in Italia per fare film belli bisogna solo parlare di mafia? Ne sono un esempio Gomorra (Che a me ha fatto schifo) e il Divo che entrambi hanno avuto un discreto successo. E sono stati in programmazione allo stesso periodo.
Mah

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Ultima risposta 09/06/2008 23.55.40
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  08/06/2008 22:01:13
   8 / 10
Devo ancora capire bene il senso del film. Sono rimasto un po’ perplesso. Quello che invece ho capito e apprezzato è invece lo stile particolare e anticonvenzionale. Forse è proprio nello stile che si nasconde il messaggio del film. Certamente il filone artistico a cui si è rifatto il regista è quello del cinema espressionista. Ho sempre notato una certa rassomiglianza fra la figura di Andreotti e il Nosferatu di Murnau e qua e là nel film Sorrentino sembra volutamente accennarci.
Der resto, come nei film espressionisti, anche qui c’è un’atmosfera buia, chiusa, quasi claustrofobica. Le scene sono quasi sempre girate di sera o di notte, oppure in interni mal illuminati. Predominano i colori rossastri. In ogni caso la figura di Andreotti è sempre associata alla penombra, al buio; quasi mai alla luce piena. Gli effetti lumistici sono curatissimi e come nei film espressionisti le luci e le ombre distorcono i tratti, accentuano i contrasti e creano un’atmosfera cupa, gravata di ansie e angosce. I primi piani insistiti esaltano ancora di più il lato espressivo dei personaggi. Anche la musica con i suoi ostinati e angosciosi assoli classici, intervallata da scoppi di assordante musica moderna, si combina a fondo con le immagini e ne esalta l’atmosfera.
L’accentuazione espressionista sta anche nel fatto che i personaggi sono isolati dal contesto, posti al centro della scena e esasperati. Il filo narrativo è molto esile e si affida al bagaglio di conoscenze storiche e giornalistiche dei fatti a cavallo fra ‘70 e ‘90 che deve avere lo spettatore (un adolescente è tagliato fuori dalla comprensione del film). Non a caso spesso c’è bisogno delle didascalie come in un film muto, per indicare chi recita in quel momento.
Non si vuole quindi spiegare perché sono accadute certe cose, ma gettare luce (o ombra) sulla personalità enigmatica che potrebbe stare dietro questi fatti. Però anche Sorrentino è costretto a gettare la spugna, in quanto pure lui non può far altro che certificare l’impenetrabilità di una tale figura umana. Il personaggio della moglie serve proprio a testimoniare l’ermeticità del protagonista che non si apre con nessuno, nemmeno con la persona che affettivamente gli sta più vicino. Servillo poi è bravissimo nel riprodurre la maschera di impassibilità, gelo, ironia, distacco, viscidità che ha sempre caratterizzato anche dal vero Andreotti.
Per poter penetrare al di là della cortina di ferro, Sorrentino si affida ai fatti accidentali. Vengono messi in risalto i malesseri e tic di Andretti, i frequenti mal di testa, le insonnie, gli accenni a nervosismi. Il fatto stesso che sfugga sempre ai confronti diretti affidandosi alle ironie e alle battute viene fatto passare per una specie di sfida con la verità, come un tentativo di dimostrarne l’illusorietà, l’impossibilità di raggiungerla. Sembra quasi che Andreotti non voglia negare tutti i fatti turpi che gli vengono addebitati, ma semplicemente sfidare gli altri a dimostrare che siano veri.
Si cerca di insinuare che al di là di tutto non ci sia una coscienza in pace con se stessa, lo stile espressionista poi accentua l’aspetto demoniaco e inquietante del personaggio, infine per “smitizzare” il personaggio gli si mette accanto una corte fatta di personaggi a dir poco grotteschi. Si tratta quindi di “suggerimenti” indiretti, suggestioni o intuizioni, ma niente di più.
Le mie perplessità stanno anche nel fatto che il film non aiuta a capire meglio i fatti e l’Italia di quell’epoca. La risposta migliore a Sorrentino l’ha data Andreotti stesso nel film, quando rispondendo alle accuse fattegli da Scalfari ha risposto secco: “la situazione è molto più complicata”. Inoltre non si può ridurre tutta la filosofia di Andreotti all’idea di poter fare anche del male per poter fare del bene. Quale è questo bene?
E poi, mi domando, non è che questo film alla fine abbia amplificato ancora di più il mito di Andreotti nell’immaginario collettivo e che in fondo lo abbia ancora più esaltato? Sto ancora cercando di sciogliere questo dubbio.

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Ultima risposta 11/06/2008 14.29.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  08/06/2008 15:07:43
   9½ / 10
Registicamente perfetto, piani sequenza geniali, primi piani strettisimi, soundtrack indovinatissima,a farcire il tutto una sceneggiatura mai noiosa e non facile, che non scade mai nel docu-fiction, un Toni Servillo ormai, credo, miglior attore italiano vivente.......da palma d'oro...
Politicamente, Sorrentino sceglie di non prendere posizione er acconta la verità dei fatti oggettivi, mostrandoci un Andreooti,anche tenero, che forse è stato in contatto con poteri al di sopra di lui stesso......forse è da assolvere?......

pivetes  @  08/06/2008 03:16:56
   9½ / 10
Ovverosia le conseguenze dell'amore parte terza.
Dopo Titta di Girolamo e Geremia cuore d'oro, le cui esistenze a un certo punto della loro vita vengono sconvolte dalle conseguenze dell'amore, Sorrentino ci racconta alla sua geniale maniera le vicende di un uomo, questa volta reale, la cui vita è stata dominata da sempre per un altro tipo di amore, quello per il Potere. Le conseguenze in questo caso le ha pagate per buona parte il nostro paese.
Andreotti, condannato in cassazione per collaborazione mafiosa -reato non scontato solo perchè caduto in prescrizione- ha detto che è un film cattivo e scorretto. Quanto basta per dire che il film è arrivato anche a giusta destinazione.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  07/06/2008 21:31:18
   9 / 10
Rappresentare sul grande schermo la più enigmatica figura della nostra repubblica, forse la più enigmatica della millenaria storia italiana, poteva sembrare un'impresa ardua, se non impossibile. Ci è riuscito, con uno stile "sorrentiniano" al 100%, proprio Paolo Sorrentino. Il Divo (per antonomasia) non ci viene descritto con noiose (ed improbabili) immagini da cinema verità, ma con un'ironia che riesce a non scadere mai nella caricatura. Laddove Gomorra è tanto neo-realismo, qui siamo a neo-cinema allo stato puro. Gomorra e Il Divo: ed il cinema italiano torna ad essere Cinema. E si riparte.

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Ultima risposta 09/06/2008 22.41.45
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Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  07/06/2008 20:07:16
   10 / 10
Siamo in presenza di un film strepitoso. In sala ero completamente annichilita dalla potenza delle immagini create da Sorrentino che credo sia davvero uno dei migliori registi a livello internazionale.
Dopo tutto quello che avete già detto voi su Il Divo, non voglio essere ripetitiva e quindi mi limito a scrivere che sono orgogliosa di avere un autore del genere nel mio paese, coraggioso e dotato di uno stile personalissimo e unico.
Capolavoro.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  07/06/2008 13:02:44
   9 / 10
"Se non riuscite a parlar bene di una persona, non parlatene…"

Il Divo di Sorrentino è un film fantastico. Poi per gli appassionati di politica e soprattutto per tutti coloro che sono interessati alle collusioni tra mafia e politica diventa sublime.
Personalmente mi è piaciuto di più che Gomorra, seppur entrambi siano strepitosi.
Toni Servillo è straordinario. Postura, movimenti, tono di voce, sguardo. Una prova profondamente studiata e fatta con grande passione per il personaggio.
Un ritratto di Andreotti cinico e a tratti grottesco. Un personaggio completamente immerso nel suo ermetismo bugiardo e a tratti profondamente contraddittorio.
Un tuffo al cuore quando ho visto Salvo Lima, Cirino Pomicino e l'inizio descrivente la Loggia P2 a cui partecipò anche il nostro Presidente del Cosiglio.
Un film sulla memoria a mio avviso. Per non dimenticare Falcone, Calvi, Ambrosoli, Moro e tanti tanti altri. Per non dimenticare personaggi come Riina, Di Maggio, Badalamenti e tantissimi altri che influirono pesantemente sulla vita politica.
Un film per ricordarci anche che mediante il nostro voto abbiamo permesso al fascista poi democristiano Ciarrapico di sedersi ancora su quelle poltrone e che mafia e politica sono andate e vanno tutt'ora a braccetto tanto da aver condannati per mafia ancora presenti nella vita politica del nostro paese.
Regia di Sorrentino strepitosa, per un film splendido e giustamente premiato a Cannes.

"Gli alberi, per cerescere, hanno bisogno del concime."

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Ultima risposta 07/06/2008 15.40.17
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cappellaio  @  07/06/2008 12:38:49
   8 / 10
film davvero eccellente.. monumentale servillo e geniale sorrentino alla regia. mix di grottesco humour e dramma che non stufano mai ma riescono a coinvolgere sempre lo spettatore. Fottutamente tutto vero, malgrado qualche libertà che Paolo si è (giustamente) preso e spettacolo assolutamente da non perdere.

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