il dottor t e le donne regia di Robert Altman USA 2000
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il dottor t e le donne (2000)

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locandina del film IL DOTTOR T E LE DONNE

Titolo Originale: DR. T AND THE WOMEN

RegiaRobert Altman

InterpretiRichard Gere, Laura Dern, Farrah Fawcett, Liv Tyler, Helen Hunt, Kate Hudson, Tara Reid

Durata: h 1.57
NazionalitàUSA 2000
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 2000

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Trama del film Il dottor t e le donne

Richard Gere è un affermato ginecologo in piena crisi esistenziale, totalmente in balia delle donne che lo circondano: la moglie, le figlie, le pazienti, la amanti...basta! Una commedia leggera e divertente, dalla firma indelebile del geniale Altman.

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Voti e commenti su Il dottor t e le donne, 22 opinioni inserite

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Stanleyna  @  13/10/2010 17:38:29
   8 / 10
a me è piaciuto molto e l'ho rivisto con piacere su popcorntv!
un film gratis non è per niente male, adoro il cinema!

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  22/11/2009 19:34:59
   7 / 10
Altman è stato accusato di essere misogino. Come prova si citano i film “Pret à porter” e soprattutto “Il dottor T e le donne”. In effetti l’universo femminile non è un mondo di facile lettura per chi ne è estraneo e attirato allo stesso tempo. Almodovar è uno dei pochi cineasti che è riuscito a penetrare in questo universo e a renderlo in maniera molto sentita e comunicativa. Gli altri lo vorrebbero possedere, dominare e di fronte al loro fallimento reagiscono quasi con stizza e acredine.
Altman è uno di quelli che non è mai riuscito a rappresentare l’animo femminile in sé, ma che l’ha impiegato più che altro per esprimere alcune sue idee generali sul mondo. In “Images”, per esempio, ha usato una donna per dimostrare la labilità della mente umana. In “Tre donne” ha esplorato il mondo dell’irrazionale e dello stregonesco. Con “Il dottor T e le donne” invece utilizza il mondo femminile per attaccare la futilità, la superficialità e l’idiozia imperanti nel mondo attuale.
La prima parte del film ci mostra impietosa la solita baraonda americana: frenesia collettiva, sfoggio di vanità, culto dell’apparenza, spettacolarizzazione, infantilismo. Le protagoniste sono le donne perché secondo Altman sono loro il vero motore di questo modo distorto di concepire il mondo.
Richard Gere (in pratica l’unico uomo del film) impersona un ginecologo di grido per le viziate donne della “buona” società di Dallas. Del resto nemmeno lui è “innocente”. Infatti asseconda e tollera le manie delle sue assistite e soprattutto è convinto che nella vita conti l’aspetto materiale e la ricchezza. Ne fa le spese di questo atteggiamento la moglie, forse stanca del mondo di falsità e convenienze, la quale perde il lume della ragione e retrocede mentalmente al mondo libero e spensierato dell’infanzia. Il personaggio della moglie è però lasciato colpevolmente in ombra e poco sviluppato. Le protagoniste sono le figlie, persone indifferenti al mondo esterno e prese dalle loro frivole piccolezze.
Il Dottor T ha i suoi svaghi nelle partite di caccia con gli amici uomini, ma anche qui si trova a che fare con manichini più che con persone. Va meglio con il golf dove incontra Bri, una ragazza semplice, sicura, decisa, intelligente, finalmente una Donna con la D maiuscola. Ma è proprio qui l’ironia della sorte. La Donna con la D maiuscola non ha più bisogno della tutela di un uomo, è indipendente, è lei che adesso mena le danze e decide cosa fare.
Nel finale Altman interviene un po’ nella storia e fa in modo che tutto crolli addosso al Dottor T, il quale si trova addirittura perseguitato dalla Natura stessa. L’unico barlume di speranza è nel poter ricominciare dai fondamenti, dalla funzione nuda e cruda, senza l’impalcatura della ricchezza e dell’apparenza.
Stilisticamente Altman scimmiotta e mette alla berlina il mondo delle soap opera. Non a caso il film è ambientato a Dallas (non vi dice niente questo nome, patiti di telenovelas?). Gli oggetti e le forme di questo stile stavolta mostrano il vero volto del mondo che tipicamente vi viene rappresentato. C’è da dire che questo tipo di intrattenimento (derivato dai film di Altman degli anni ’70) è seguito per la quasi totalità da donne. Forse è per questo che Altman ce l’ha tanto con loro.
Questo film rappresenta l’antitesi di “Speriamo che sia femmina” di Monicelli.

DarkRareMirko  @  11/01/2009 14:21:19
   9 / 10
Media atrocemente bassa per un altro ottimo film (surreale e grottesco) del maestro Altman dotato di un grandissimo cast in cui il seppur non indicatissimo Gere se la stracava comunque.

Brave e belle anche la Hunt, la Tyler e la Dern, che ultimamente non lavora più moltissimo purtroppo.

Come dice il Morandini è poi il surreale ed indicatissimo finale a valere tutto il film.

Da vedere senza però farsi e fare inutili paragoni e con una certa apertura mentale.

Beefheart  @  04/06/2007 16:16:44
   7 / 10
Carina questa commedia corale, un po surreale, tendente al rosa e targata Robert Altman che, rispetto ad altri più famosi, fortunati e meritevoli lavori del regista, appare un po più soft e commerciale ma sempre piacevolmente apprezzabile in quello che è un vero e proprio marchio di fabbrica. Mi riferisco all'abbondanza di personaggi, dialoghi e situazioni originali, mirata, al solito, alla rappresentazione anticonformista della variegata follia che contraddistingue gli americani e che, in questo caso, si concentra sul genere femminile, dotato di ansie, manie e tendenze proprie, tipiche ed esclusive. Forse giocando a fare il moderno Cukor, anche Altman, attraverso "il suo ginecologo" che fatica a capire le donne ed amandole troppo nuoce loro, si immerge in questo universo, non sempre ospitale, ma certamente, curioso, socialmente fervido e cinematograficamente fertile, riducendo invece quello maschile ad un mediocre concentrato di interessi e manifestazioni goffamente virili e di modesta entità. La trama, molto semplice, racconta di un affermato ginecologo di Dallas, il dr. Sullivan Travis (Richard Geere), comunemente detto "T", che annovera tra le sue clienti le signore più in vista della città, ammaliandole con professionalità e fascino. Inevitabilmente circondato ed assillato da realtà femminili sul lavoro, a casa non se la passa meglio, alle prese con una moglie mentalmente malata e regredita ad un'imprecisato stato infantile, due figlie abbastanza particolari, una delle quali lesbica ma in procinto di sposarsi ed una cognata separata, stralunata e svampita con tre figliolette infanti al seguito. A completare il quadretto non poteva mancare la presenza di un'amante che non lo corrisponde come lui vorrebbe. Fiaccato e provato, sia mentalmente che fisicamente, T troverà sollievo in una fuga notturna, sotto la pioggia, che lo purificherà e rigenererà attraverso un finale surreale e metaforico molto efficace e funzionante. Il numeroso cast fornisce una prova all'altezza, soprattutto per quanto riguarda la bellissima Farrah Fawcett che, alla considerevole età di 53 anni, mostra ancora una froma fisica del tutto invidiabile e, nella parte di Kate, la moglie malata del protagonista, appare convincente. A livello di sceneggiatura non manca qualche banalizzazione, ma niente di insopportabile. Ironico, divertente, cinico e realistico. In definitiva non si può dire di trovarsi di fronte al miglior film del regista, ma nemmeno di rimanerne delusi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  02/03/2006 17:34:10
   7 / 10
Io non l'ho trovato così male.
L'ironia non manca, a partire dalla prima scena dove una signora, attempata anzichenò, si lascia... anzi 'apprezza' la sua visita con il cappellino infiocchettato in testa.
Mai visto un film con tante donne tutte assieme, si può immaginare il povero dott. T!
Problemi di donne da ogni parte: con la moglie, con le figlie, con un'amica 'particolare', con un'ospite in casa con tre figliolette femmine...
Da non saper più dove mettere le mani.
Un finale idiota, che strappa un sorriso sul demente.
Che si vuole di più da un cast eccezionale per un filmetto di tutto relax?

dragonfly  @  14/12/2004 16:33:44
   7 / 10
Ho sempre apprezzato Altman, ma devo dire che qui (a parte l'eccellente cast e la comicità irresistibile) mi ha un po' deluso. In questo film si nasconde una vena maschilista non apprezzabile e qualche grossa caduta di stile (il finale è a dir poco ridicolo, ma anche la scena del matrimonio lascia abbastanza perplessi).
Ad ogni modo da non perdere la grande serie di battute, le situazioni border line, e lo spettacolare cast di attrici che pur di lavorare con Altman accettano parti alquanto minime.

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