il papa' di giovanna regia di Pupi Avati Italia 2008
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il papa' di giovanna (2008)

 Trailer Trailer IL PAPA' DI GIOVANNA

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locandina del film IL PAPA' DI GIOVANNA

Titolo Originale: IL PAPA' DI GIOVANNA

RegiaPupi Avati

InterpretiSilvio Orlando, Francesca Neri, Ezio Greggio, Alba Rohrwacher, Serena Grandi, Gloria Cocco

Durata: h 1.44
NazionalitàItalia 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2008

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Trama del film Il papa' di giovanna

Giovanna è una bambina timida, insicura e non troppo bella. Il papà, un pittore fallito e sposato, è alle prese con la difficile educazione (anche sentimentale) della piccola. Lui vuole darle solo un grande futuro ma tutto rischierà di andare a rotoli. Famiglia compresa.

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Voto Visitatori:   6,83 / 10 (93 voti)6,83Grafico
Migliore attrice protagonista (Alba Rohrwacher)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore attrice protagonista (Alba Rohrwacher)
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Voti e commenti su Il papa' di giovanna, 93 opinioni inserite

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gemellino86  @  05/11/2011 16:34:38
   6 / 10
Carino ma c'è di meglio. Attori così così e storia accettabile. Gli italiani non ci sanno proprio fare con le commedie.

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Ultima risposta 04/04/2012 10.12.50
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Invia una mail all'autore del commento orsetto_bundi  @  25/10/2011 08:00:31
   8½ / 10
uhm...ieri giornata un po' angosciante....il tempo kupo....la tensione x le date dei konkorsi ke ankora non eskono....la signora kon la falce un po' troppo presente (ma x fortuna non vicina !!!).......e quindi, a konklusione di giornata, sarebbe stato più opportuno vedere un bel film trash-skorreggione, giusto x sorridere un po'...
e invece...mi sono lasciato ammaliare dal promo di questo film, ke, in realtà, non konoscevo.....cioè...non avevo mai sentito nominare prima (ah.,..beata ignoranza !!!) e quindi....inkuriosito me lo so' visto !!!
Storia alquanto tragika, ma non x questo meno appassionante.....anzi.....tiene kon gli okki sullo skermo x tutti i 100 e rotti minuti ke dura....il merito è soprattutto degli interpreti.....tutti bravissimi......anke Ezio Greggio fa 'na bella figura, eh.....
bella la fotografia e l'ambientazione bolognese.......sarà xkè adoro Bologna...ma vabbè...i "deliri" bolognesi li riserverò in un'altra okkasione....
quindi...tirando le somme....un bellissimo e tokkante film.....uno dei più bei film made in Italy ke mi sia kapitato di vedere di recente !!!!!

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Ultima risposta 24/11/2011 12.54.32
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  07/02/2010 17:29:25
   8 / 10
Ottima prova di Pupi Avati, sia dal punto di vista della regia sia da quello della sceneggiatura.
Il Papà di Giovanna presenta un'unità di stuttura e una compattezza narrativa assai rare oggigiorno in Italia.
Avati racconta una storia che insinua nello spettatore un senso di disagio e di malessere che cresce istante dopo istante e non lo abbandona neppure dopo che le luci in sala si sono accese. Un dramma duro e intenso, senza nessuna pietà nei confronti dei suoi personaggi né nessuna pietà nei confronti del pubblico, che si trova avviluppato in una spirale di desolante umanità.
La regia è semplice ma elegante e regala alla storia narrata il ritmo e l'intensità dovute. La suggestione visiva è coadiuvata dal color seppia, assai caro ad Avati, e dall'ottima fotografia di Pasquale Rachini. Le musiche di Ortolani, poi, completano l'opera.
Eccellenti tutti gli interpreti, mai fuori le righe e sempre perfettamente misurati. Il riconoscimento tributato a Venezia a Silvio Orlando non avrebbe potuto essere più meritato.
La trama meriterebbe un'analisi approfondita, propria di una recensione e non di un commento. L'appofondimento psicologico dei personaggi è studiato nei minimi particolari e spesso è descritto attraverso piccoli gesti, quasi impercettibili, resi dagli attori in modo impeccabile e colti con grande maestria dalla macchina da presa.
Un film che non rivedrei con piacere a causa della sua drammaticità, ma comunque un'opera quasi impeccabile. A mio giudizio uno dei migliori film di Avati.

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Ultima risposta 10/03/2010 16.21.56
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metafisico  @  21/08/2009 16:59:07
   1 / 10
premiare Orlando è stato uno scandalo

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Ultima risposta 06/12/2010 08.28.17
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dgarofalo  @  21/02/2009 16:44:36
   7½ / 10
una bella trovata di pupi avati di intrecciare una storia psico drammatica con la seconda guerra mondiale, la quale ha dato un tocco in piu di fascino

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Ultima risposta 02/07/2010 10.14.50
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AKIRA KUROSAWA  @  05/10/2008 01:14:31
   7 / 10
bello l ultimo film di pupi avati, sono rimasto molto sopreso: ero carichissimo , io kubrickforever e castelvetro dovevamo andare a vedere l ultimo film di de niro e al pacino, io ero carichissimo, poi all ultimo momento si opto per questo film, con molta delusione da parte mia, quindi rimasi molto scettico su questo film..
e invece devo dire che quest ultimo film di avati è 100 volte meglio del suo penultimo lavoro mediocre ovvero il nascondiglio, girato a bologna, ambientata negli anni 40 , bravo stranamente greggio da serio, un film che mi ha sorpreso molto in positivo

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Ultima risposta 24/01/2009 12.28.12
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diego83  @  04/10/2008 00:06:38
   8 / 10
Splendido...ambiente,musiche,costumi...Grandissimi tutti gli attori protagonisti di una storia nuova,mai banale.
Tanti aspetti psicologici trattati:da quello del padre amoroso per la filglia che cerca di farla sentire una principessa,a quello della figlia stessa che affronta problemi e gelosie fino al punto di uccidere,per finire poi a quello della mamma infelice che scopre poi che la vera felicità la aveva in casa....
Davvero bello..da PREMIO !

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Ultima risposta 08/10/2008 20.12.29
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alesfaer  @  03/10/2008 02:13:57
   3 / 10
ultimamente si grida al capolavoro troppo facilmente. il film annoia e non si differenzia da 100 e passa pellicole molto simili. i 2 coprotagonisti sono patetici.
con l'inverno torna anke la stagione dei pacchi cinematografici. dopo la mummia, 2° bidone consecutivo

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Ultima risposta 05/10/2008 11.00.43
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castelvetro  @  02/10/2008 02:04:02
   8 / 10
Un film che mi ha molto divertito.
E' bello vedere come Pupi finisce per esasperare il suo buonismo. Persone che ancora a distanza di anni riconoscono la giovane per strada e l'accusano ancora, la Neri che nonostante fosse mantenuta e andasse a letto con Greggio non batte ciglio mentre i partigiani lo portano via!

Poi c'è la scena veramente CULT in cui Greggio in atteggiamenti "aum aum" cerca di sciogliersi la corda dalle mani e scappa sul pulmino che vale il prezzo del biglietto...

Si, forse non uno dei migliori di Pupi...
Tecnicamente il suono in alcuni punti non è perfetto, le inquadrature a volte sembrano un po' andare a nascondere ciò che è moderno e ciò che è dell'epoca a Bologna e a Reggio E.
Quindi vediamo inquadrature strette a iosa e direi quasi mai campi lunghi.

Anche la storia è un po' prevedibilotta...
Conta però su attori molto validi e una colonna sonora di Riz (la garanzia) Ortolani

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Ultima risposta 07/10/2008 18.34.43
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folletto007  @  22/09/2008 18:07:34
   9 / 10
Grande Capolavoro di Pupi Avati!!! Bellissima interpretazione di S.Orlando unico davvero nelle sue espressioni. Ottima la scenografia e il colore. Che ti trasporta in quegli anni!!!

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Ultima risposta 20/08/2009 21.14.13
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  20/09/2008 17:01:39
   5½ / 10
Non mi ha convinto il nuovo di Avati, un regista che comunque apprezzo moltissimo per la sua capacità di spaziare attraverso generi all'interno dell'ormai statico cinema italiano. Certo, stilisticamente è sempre ottimo, regia sicura (anche se sottotono alcune volte, Pupi ha fatto di meglio) e una fotografia eccellente che richiama i colori sbiaditi di certe foto d'epoca per rappresentare la Bologna del 1938, ma c'è qualcosa che non convince: troppo monocorde, a volte noioso, con certe lungaggini che francamente da un esperto con quarant'anni di cinema sulle spalle non mi sarei aspettato, la ripetizione delle scene è sempre la stessa: casa-cucina e spaghetti-ospedale, raramente succede qualche evento catalizzante. Un ritmo più dinamico non avrebbe guastato, bravissima la Rohrwacher, bravo Orlando, pessima la Neri. Ezio Greggio è una sorpresa, benchè non sorprenda riesce comunque a non stonare in una storia così drammatica e a dirla tutta entra bene nel personaggio del poliziotto buono, anche se Pupi lo rovina in una particolare scena completamente sbagliata (vedere SPOILER). Sempre eccelse comunque alcune scelte del regista, tipiche del suo cinema, come la scelta dei visi dei comprimari, lo squallore del manicomio, la malinconia che regna sovrana. Ottime le musiche di Ortolani con le sue melodie inquietanti e opprimenti.

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Ultima risposta 29/09/2008 18.36.34
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rapture  @  19/09/2008 23:56:42
   3 / 10
Sottoscrivo quanto detto precedentemente da forzalube, film approssimativo, scontato, che si sofferma su banalità e non affronta come si deve la relazione padre-figlia, figlia-madre, madre-amante... di tutto il film si salvano solo i costumi del ventennio...

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/11/2008 20.18.52
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forzalube  @  19/09/2008 13:07:37
   3 / 10
Film sconcertante che non sta né in cielo né in terra ed a mio parere indifendibile.
Fulcro della vicenda dovrebbe essere Giovanna e la sua "malattia", ma di lei il film non ci spiega quasi nulla: non si sa cos'abbia, non sappiamo quasi nulla di come si comporta, non conosciamo quasi mai i suoi pensieri, le sue emozioni, ecc. Accanto e vero protagonista del film abbiamo un padre che sembra più pazzo e più suonato della figlia

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La scelta di Ezio Greggio per il ruolo dell'amico è inspiegabile, ma ancora di più lo è la figura del personaggio che interpreta:

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Fastidiosa la fotografia in stile retrò.
Per quel che riguarda la colonna sonora alcune musiche sembravano avanzate da "Il Nascondiglio" e messe lì come i cavoli a merenda.
La "chicca" più ridicola è comunque questa:

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Per concludere un finale deludente.

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Ultima risposta 04/04/2012 10.23.02
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Invia una mail all'autore del commento Larry King  @  18/09/2008 16:29:24
   7½ / 10
Sebbene con alcuni limiti in alcun caso molto evidenti, fra i quali l'ennesima riproposizione dell'ambientazione storica a cavallo fra le due guerre, la figura reotrica del perdente di Orlando, vicina nei toni e nella mimica ai personaggi avatiani recenti interpretati da Marcorè ne" Il cuore altrove" o Albanese de "La seconda notte di nozze", il film riesce ad emozionare e a coinvolgere per quasi tutta la sua durata. Avati si conferma unico nel saper dirigere gli attori e a disegnare ritratti umani. Ne sono ad esempio soprattutto i personaggi minori, come Serena Grandi o Edoardo Romano, che pur rimanendo in scena per poco rimangono impressi nella mente. Molto più che convincente la prova di Ezio Greggio, che ha l'unico difetto di essere un personaggio televisivo di spicco e di portarsi dietro alcuni ingiustificati pregiudizi sulle sue capacità recitative.
Orlando e la Rothwacher sono dei fuoriclasse, ma il film rimane soprattutto un grande ritratto corale, al quale l'impostazione teatrale di alcune scene, le cene nell'appartamento di Greggio, il processo di Giovanna, non può far altro che giovare. Sottile il filo citazionista di alcune scene e l'ispirazione dei grandi classici della cosidetta "commedia all'italiana". Non solo il Borghese piccolo di Monicelli; come molti hanno sottolineato, ma rimandi anche alla "Giornata particolare" di Scola, soprattutto nella descrizione del vivere una diversità ai tempi del regime. Altrettanto azzeccato l'auto-citazionismo delle campagne ferraresi, con le figure grottesche della propietaria della casa e del figlio sordomuto che fumano alla finestra, che sembrano uscire da "La casa dalle finestre che ridono".
Unico neo ulteriore, aver solo marginalmente descritto il rapporto fra le due ragazze, e il fatto che il fim, ma quanti se ne saranno accorti, sia raccontato da Giovanna in prima persona, cercando forse un tono assolutorio al suo atto scellerato, o forse con la presunzione di voler fare della sua storia una parabola della diversità, in nome della quale si può perdonare tutto? Fatto che mi lascia perplesso e non mi permette di assegnare un voto più alto

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Ultima risposta 02/10/2008 09.13.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  18/09/2008 10:30:28
   9 / 10
Film drammatico riuscito. Esalta il genere, oggi molto in ombra.

Il motivo conduttore del film è la pazzia psicologica (non organica) di una figlia, calata in un contesto familiare problematico sia per le insicurezze economiche che per il tipo di sentimenti presenti nel rapporto marito e moglie.

L'ossessione di un padre frustrato nei confronti della figlia, l'indifferenza sessuale della moglie ai desideri del marito, sono la causa e la salvezza del disagio della figlia, l'origine della pazzia e la sua soluzione attarverso il manicomio ( che praticava un corretto protocollo di cura) e il totale sostegno psicologico e affettivo del padre verso la figlia.

Per ovviii motivi di spazio non entro nel merito di come l'idea centrale del film sia stata realizzata visivamente, ma indubbiamente la carica drammatica è potente, credibile, grazie soprattutto alla bravura dei due protagonisti, e oggi questo non è poco a meno che qualcuno non mi dimostri la presenza nel circuito di film drammatici più credibili e intensi di questo.

Penso che il film per intensità drammatica possa essere paragonato tranquillamente al film Viale del tramonto di Wilder, pur con soggetti e temi diversi. Questo può dare l'idea dell'impressione che mi ha lasciato questo film.

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Ultima risposta 06/10/2008 18.44.32
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  17/09/2008 01:50:00
   7½ / 10
Va dato atto a Pupi Avati di aver confezionato un film di grande impatto emotivo e nello stesso tempo dandone ritmo senza inutili virtuosismi d'autore.

Ho trovato il film molto onesto e mi associo a quanto detto da Passionaria.
Un dramma che ahimè non è tanto raro nella nostra società e una grande storia d'amore.

Unico neo Ezio Greggio che sembra impegnarsi molto, tanta fatica per nulla visto che sarebbe bastato qualsiasi altro attore anche se si sarebbe impegnato poco.
Perfetta la calibrazione dei tempi e quella velata critica ai Partigiani verso il finale mi è piaciuta molto, forse anche per questo molto critici non hanno apprezzato la fine del film.

Ultima cosa.......................ma quel lieto fine azzo c'entra?

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Ultima risposta 08/11/2008 19.52.53
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  16/09/2008 09:30:47
   7½ / 10
Pupi Avati ci offre un riuscito affresco del Ventennio calandovi una storia di rapporti interfamiliari abbastanza angosciante, scavandone i retroscena, appuntandone gli aspetti psicologicamente più oscuri. Le vicende drammatiche si sviluppano in una Bologna fascista resa al meglio per le ambientazioni ricreate, la cura delle scenografie e dei costumi e per quel senso di oscurantismo, di assenza di fantasia tipico del periodo storico rappresentato.
Purtroppo il film è ottimamente strutturato per tre quarti, l’ultima parte si aggroviglia in uno sviluppo accelerato dei fatti e inciampa, scivolando verso una conclusione affrettata dove la storia di Giovanna e la Storia diventano quasi diacroniche, perdendo la coerenza, alla ricerca del lieto fine a tutti i costi.
Silvio Orlando , come ha sottolineato qualcuno prima di me, è vero che ripropone sempre la caricatura di se stesso, ma questa sua prova resta superba, Coppa Volpi meritata. Bravissima anche la Rohrwacher, mai dissociata dal suo ruolo; la Neri, pur impegnandosi, non riesce mai ad uscire dalla stessa espressione, non si capisce se a causa d’imperizia o per le labbrone gonfiate. Greggio e la Grandi non se la cavano male, nonostante tutto.
Un film coinvolgente, malgrado i limiti suddetti, per me uno dei migliori del regista.

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Ultima risposta 19/09/2008 20.41.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  08/09/2008 19:09:19
   5½ / 10
Ci sono tutti i difetti del cinema di Pupi Avati: l'approssimazione temporale degli eventi (e la superficialità con cui viene trattato per es. il tema del fascismo), il manierismo stucchevole e retrò delle ambientazioni, l'uso delle didascalie, i poliziotti buoni e onesti,l'inevitabile retorica.
Avati ci fa il bignamino degli anni 30 e 40 con un certo calcolo e con una certa efficacia (le sequenze dei "rifugi" per i bombardamenti avrà ridestato dal sonno qualche ottantenne di buona memoria...) e intinge il suo cinema di tutto il possibile buonismo atto a consacrare, anche davanti a drammatici eventi, la "speranza nella vita e nel futuro".
Ma il suo futuro è imprecisato, e resta ancorato all'idillio morale del suo passato (che è anche il nostro, in fondo).
Coppa Volpi come miglior attore, Orlando è più commovente (verrebbe voglia di consolarlo con una pacca sulle spalle) che credibile.
Molto meglio la prova non facile di Francesca Neri nei panni della madre. Imbarazzante Ezio Greggio, che sembra passato lì per caso.
Tutto in pieno stile Avati d.o.c. 2008. Ma viene da chiedersi: quando rivedremo un saggio di cattiveria cerebrale (e meno edulcorata di questa) come "Regalo di natale"?

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Ultima risposta 17/09/2008 16.45.55
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