Nella giungla birmana alcuni ufficiali e soldati inglesi sono prigionieri dei giapponesi. Questi ultimi impongono agli inglesi di costruire un ponte, essenziale per i loro trasporti di guerra. I prigionieri si rifiutano di farlo. Ma in un secondo tempo, il colonnello comandante degli inglesi Nicholson, per dimostrare la propria superiorità, si dedica con i suoi alla costruzione di un ponte imponente, mettendosi per così dire in competizione con gli avversari in una specie di paradossale fanatismo patriottico.
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Colossal intramontabile di David Lean, uno di quei film che vanno visti almeno una volta nella vita. Tecnicamente è ineccepibile e ancora oggi risulta bello da vedere anche solo visivamente, ma oltre agli occhi coinvolge anche per una trama semplice ma ben strutturata e sempre chiara, con dei dialoghi e dei personaggi all'altezza.
Certo, oggi nell'era del politically correct un film del genere verrebbe stroncato immediatamente dato che siamo di fronte alla classica divisione occidentale buono e intelligente, orientale stupido e crudele; ma contestualizzato nella sua epoca tutto sommato il patriottismo non è nemmeno così troppo accentuato.
Stupefacente il realismo della scena finale, mi ha lasciato veramente a bocca aperta. Contento di aver visto questo pezzo di storia del cinema, se non altro ora ho capito da dove arriva quel celebre motivetto fischiettato.