il serpente e l'arcobaleno (1988)

Pessimo. Davvero pessimo. Si salvano solo alcuni momenti.

Craven che si butta via in questo modo proprio non lo digerisco.
" The serpent and the raimbow" è un film di Craven dell' 88'.
Come già alcuni hanno detto, pure io convalido la tesi che siano stati Ghostface e Krueger a rilanciare la fama di questo regista altalenante.
Perchè è vero che il signor Craven ha molti meriti, ma purtroppo ha una lista non indifferente di demeriti.
Per esempio ha svalutato l'icona di Ghostface con innumerevoli sequel , oppure ha prodotto pellicole ( a mio parere) di dubbio valore : " le colline hanno gli occhi" , " cursed- il maleficio".
In questa pellicola Craven ha il merito di costruire una storia non banale, che probabilmente non ho visto in altri film dell'orrore.
Qua lo zombie non è più il morto vivente per antonomasia, ma è un vivo che viene avvelenato da una precisa tossina, e si ritrova a vagare per la terra con la mente che invece viaggia su altre dimensioni.
Incipit favoloso, infatti il film nella prima ora scorre che è una bellezza.
I misteri di Haiti accompagnano il nostro turbato protagonista, il quale sarà "disturbato" da visioni di notevole impronta onirica, a tratti perfino inquietanti.
Pullman l'ho trovato abbastanza in parte, anche se è un attore che conosco poco ( l'avevo visto nella ciofega di " the grudge" ).
Comunque ottima la location di Haiti e molto buona anche l'atmosfera da vodoo aborigeno che pervade tutta la vicenda.
Un pò spenta la fotografia, forse qua potevano fare un pochino meglio.
I problemi emergono tutti in una volta nell'ultima mezz'ora.
Era stata creata un'atmosfera maligna, malata, esotica, che non era affatto disprezzabile.
Anche i poteri dello stregone erano abbastanza suggestivi, e potevano essere gestiti veramente bene, per far alcune sequenze con i controca.zzi.
Invece Craven manda tutto all'aria offrendoci alcune scene che ti lasciano letteralmente basito :
- la sedia che insegue il protagonista ( ahahahahahahahhahahahah)
- Braccia allungabili che vogliono afferrare il protagonista ( ??????????)
- l'essenza del giaguaro che si sprigiona così a caso nel duello finale ( pessima veramente sta scena )
- s*****ttate alla Bud Spencer con il cattivo di turno .

Inoltre, assieme a questi difetti finali, volevo sottolineare che il tema della dittatura e della politica vengono trattati con troppo superficialità.
é vero che l'horror non ha questo scopo, però se ci inserisci certe tematiche mi aspetto anche che tu sappia approfondirle un pochino.
Troppo sbrigativo anche il finale, il tutto si risolve in 2-3 minuti.

Conclusione: film a due facce che mi fanno nutrire troppi dubbi. Tutta la prima parte è stata un grossissimo colpo di fortuna, oppure il regista ha letteralmente toppato la fase conclusiva ??
Nel dubbio, non dò la sufficienza, ma gli riconosco alcuni pregi.
Comunque non il miglior Craven.

Per fortuna di Craven i vari film, compreso NIGHTMARE, antecedenti a questo hanno riscosso un notevole interesse di critica e pubblico. Infatti se il regista americano avesse puntato tutto su questo IL SERPENTE E L'ARCOBALENO, dubito che avrebbe avuto l'ascesa che lo ha portato nel gotha della regia.
Personalmente il film non mi ha colpito, forse perchè mi aspettavo molto di più, lasciandomi deluso per una storiella che certamente ha il merito di essere più ragionata e dotata di un certo stile, ma che non coinvolge in maniera totale e non possiede grande vivacità narrativa, non consentendo una visione che mi lasciasse soddisfatto.

Un horror fiacco e noioso, incapace di trasmettere suspense o divertimento e fallimentare nel sfruttare le paure che possono scaturire dalle magie vodoo dell'inquietante Haiti. Leggendo la trama su carta sembra molto interessante, ma credetemi, non lo è per niente. Oddio, tecnicamente è ben fatto, nulla da dire, ma in un horror quello che interessa è ben altro (infatti salvo giusto un paio di sequenze violente e l'orrendo cattivone Mokae).

Passo falso per Craven.

Tema insolito e affascinante, ma con una trama molto lineare, direi banale, tanto che da metà film potremo già predire tutto senza che ci sia un minimo di suspance, ne sorprese, o qualche dettaglio interessante. L'oretta e mezza sembra molto più lunga di quanto sia. In conclusione del buon tentativo di Wes Craven ci rimarrà veramente poco.

Non mi è piaciuto molto, la trama è interessante...assomiglia vagamente ad uno degli ultimi film che ho visto "sepolto vivo", ma purtroppo non mancano momenti di vera noia.
Personalmente le aspettative erano altre, dopotutto se si legge che è un horror diretto da Craven un minimo di tensione se l'aspetta, è invece niente; si salvano alcune scene ben fatte ma nel complesso non lo ritengo sufficiente.

noiosetto in alcuni punti, niente splatter, zero tensione..sinceramente non posso definirlo un bel film (horror), sicuramente non uno dei migliori di Craven

C'è poco da fare, Wes Craven non mi ha mai convinto più di tanto..e questo film ne è la conferma.
L'idea di partenza è anche interessante e affascinante, ma con l'andare avanti dei minuti, il film si perde malamente, toccando più di qualche picco di (involontario?) assoluto trash..

Bill Pullman bravo come al solito, ma non riesce a reggere la baracca in un film superficialotto e dallo svolgimento noioso e tutto sommato inconsistente.

Il finale è uno dei più disastrosi di ogni tempo, uno dei più trash-comici che mi sia mai capitato di vedere...

Sicuramente non è un film per tutti...ecco, non fa per me.
Da un film del genere mi aspetto un minimo di suspance, invece nulla, soltanto noia e lentezza...Davvero poche sono le scene inquietanti e non bastano per farmelo piacere.

Magia nera e potere politico dittatoriale sono gli elementi base di questo "horror" ambientato ad Haiti, uno dei paesi in cui l'esoterismo e vari riti tribali fanno parte della cultura.
Peccato però che nonostante l'idea poteva sembrare carina, il regista non riesce a rimanere entro certi limiti e sconfina spesso nella confusione con continui quanto snervanti capovolgimenti di fronte che sembrano non finire mai e finiscono per annoiare lo spettatore.
Anche la recitazione e la fotografia lasciano spesso a desiderare, nonostante un volentersoso Bill Pullman.
In poche parole ancora una volta Craven dimostra di non essere in grado di produrre un film horror decente.

Sconclusionato perchè non si arriva mai con decisione a stabilire se il tema sia l'horror o la documentazione politica di Haiti.
Il risultato è alquanto indecifrabile su entrambe le sponde.
Indeciso