i migliori anni della nostra vita regia di William Wyler USA 1946
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i migliori anni della nostra vita (1946)

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locandina del film I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA

Titolo Originale: THE BEST YEARS OF OUR LIVES

RegiaWilliam Wyler

InterpretiMyrna Loy, Fredric March, Dana Andrews, Teresa Wright, Virginia Mayo, Cathy O'Donnell, Hoagy Carmichael, Harold Russell, Gladys George, Roman Bohnen, Ray Collins, Minna Gombell, Walter Baldwin, Steve Cochran, Dorothy Adams, Don Beddoe, Marlene Aames, Charles Halton, Ray Teal, Howland Chamberlain, Dean White, Erskine Sanford, Michael Hall, Victor Cutler, Claire Du Brey, Pat Flaherty, Jackie Jackson, William H. O'Brien, Bert Stevens, Marion Gray

Durata: h 2.52
NazionalitàUSA 1946
Generedrammatico
Tratto dal libro "I migliori anni della nostra vita" di MacKinlay Kantor
Al cinema nel Luglio 1946

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Trama del film I migliori anni della nostra vita

Il difficile reinserimento di tre ex combattenti ritornati, al termine della guerra, nella loro piccola cittadina di provincia. Uno si impegna per gli ex-commilitoni, uno è tradito dalla moglie, un altro torna mutilato. Lacrime e sospiri in una struggente storia ben raccontata da Wyler.

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Voto Visitatori:   8,41 / 10 (16 voti)8,41Grafico
Miglior filmMiglior regiaMiglior attore protagonista (Fredric March)Miglior attore non protagonista (Harold Russell)Miglior sceneggiatura originaleMiglior montaggioMiglior colonna sonora
VINCITORE DI 7 PREMI OSCAR:
Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista (Fredric March), Miglior attore non protagonista (Harold Russell), Miglior sceneggiatura originale, Miglior montaggio, Miglior colonna sonora
Miglior filmMigliore attore non professionista (Harold Russell)
VINCITORE DI 2 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film, Migliore attore non professionista (Harold Russell)
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Voti e commenti su I migliori anni della nostra vita, 16 opinioni inserite

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DogDayAfternoon  @  25/04/2021 14:21:30
   7½ / 10
La durata e l'anno di uscita potrebbero spaventare, e a dire il vero un pelino si sentono (più la prima che il secondo), però è innegabile che questo è veramente un bel film.

Visto all'epoca probabilmente è stato ancora più emozionante, dato che molte persone e famiglie si saranno sentite coinvolte nelle vicende dei tre reduci, oggi diciamo che è un tema meno attuale e meno generalizzato (fortunatamente) ma ciononostante il film riesce a toccare le giuste corde emozionali, senza cadere mai nell'eccessiva stucchevolezza o banalità (a differenza ad esempio del coevo "La vita è meravigliosa"). Venire a sapere poi che l'attore che interpreta il reduce che ha perso le mani in guerra, tra l'altro giustamente premiato addirittura con due Oscar, è veramente così, fa un certo effetto.

Nonostante il tema e appunto la durata non risulta comunque una visione più di tanto impegnativa, grazie anche a dei dialoghi interessanti e non troppo datati, e a delle ottime performance da parte di un po' tutto il cast. Il ridoppiaggio degli anni '70 potrebbe leggermente destabilizzare fino a che non ci si fa l'abitudine, più che altro sentire la voce di Ferruccio Amendola in un film degli anni '40 sembra un po' anacronistico. Ma parliamo di anni '70, quindi grandi doppiatori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/04/2021 10:16:47
   9½ / 10
Probabilmente I migliori anni della nostra vita è il miglior film di Wyler. Migliore per il modo in cui i tre personaggi, di estrazioni sociale diversa, rientrano dopo l'esperienza comune della guerra nel loro paese natio. Wyler sottolinea la coralità della storia dove i tre reduci incrociano i proori destini e la difficoltà iniziale a togliersi quella divisa militare da dosso. Da sottolineare che per oltre un'ora non li vediamo mai in borghese, come se la guerra ormai apparentemente lontana e finita, sia ancora dentro di loro. La paura di essere etichettato come un freak (Homer), i ricordi dolorosi dal quale non si riesce a riemergere (Fred) quando ancora la cosidetta sindrome post-traumatica era ancora un concetto sconosciuto e l'idealismo di Al pronto ad aiutare e dare speranza ai reduci come lui attraverso il suo lavoro. Un lavoro minuzioso sui personaggi, primari e secondari, cercando di rimanere con i piedi ben ancorati a terra senza lasciarsi trascinare dalla retorica ed improntando il film in maniera molto realistica.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/05/2022 08.41.20
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TheLegend  @  13/06/2017 01:05:38
   7½ / 10
Film che nonostante sia datato risulta ancora godibile e racconta bene un periodo si storia americana.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  24/02/2016 16:34:49
   8 / 10
La storia di tre reduci al rientro dalla seconda guerra Mondiale in una Societa' molto diversa da quella lasciata. I gradi ottenuti sul campo valgono poco per potersi godere la vita, quello che influisce di piu' sono le mutilazioni ricevute che permettono di avere una dignitosa pensione d'invalidita'.
Proprio la storia di quest'ultimo personaggio, delle tre, è la piu' commovente.
Oscar meritato ad Harold Russell, vero reduce mutilato in guerra.
Gli altri premi sono stati "soffiati" a Frank Capra che lo stesso anno gareggiava con "La vita è meravigliosa".
In conclusione, il sempre ottimo Wyler, dirige un film neorealista che non stanca malgrado la lunga durata e che evita qualsiasi tipo di retorica, cosa non facile.

Goldust  @  08/10/2014 17:15:55
   9 / 10
Con il mestiere di un equilibrista consumato Wyler riesce a conciliare i toni della commedia con quelli del dramma, riuscendo a mettere in risalto una emozione pura che non sfocia mai nel facile patetismo. Per questo ed altri motivi ( le storie personali che si intrecciano fino a rendere il racconto corale, la magnifica direzione degli attori, un tema sempre interessante come quello del reinserimento in società dei reduci di guerra, il messaggio di ottimismo che trasmette ) "I migliori anni della nostra vita" è ancora oggi un film di forte impatto e di grande suggestione, la perfetta rappresentazione di un'epoca ( e di una Nazione ) per noi lontane.
Dana Andrews ha sempre la solita faccia da pesce lesso, però il resto del cast è superbo, con March, Myrna Loy ed il non professionista Harold Russell una spanna sopra tutti.
Imperdibile.

bm_91  @  14/03/2014 10:39:49
   8½ / 10
La durata risulta irrilevante quando ci si pone di fronte a film del genere.

steven23  @  22/12/2013 18:07:27
   9½ / 10
Ti aspetti il polpettone pluripremiato di quasi tre ore e invece eccoti smentito.
Grandissimo film firmato Wyler, senza dubbio il migliore visto fin'ora al pari di "Ombre Malesi".
In sostanza narra le vicende di tre uomini di ritorno dalla guerra e le relative difficoltà che incontrano nel reinserimento in una società che, nel frattempo, è cambiata parecchio. In sostanza, perchè la realtà è che la pellicola mostra molto altro; limitarsi a questo sarebbe troppo riduttivo. Forte di una sceneggiatura pazzesca, di un'idea non certo molto sfruttata all'epoca (non so quanti film prima di questo abbiano trattato il tema del reinserimento di reduci di guerra) e di un cast stellare, Wyler crea un qualcosa di veramente eccellente: emarginazione, amore e sacrificio non sono che alcuni dei temi trattati, e tutti con grande tatto e senza scadere in un patetismo fin troppo facile da vedere in pellicole del genere.
Qui invece no! Ci si emoziona e, perché no, ci si commuove ma sempre guardando un film che mantiene un certo stile ed è sempre ai massimi livelli.
E poi ci sono appunto gli attori. Partendo dai due premiati con la statuetta direi che March è stato ottimo, ma poco cosa in confronto a un Harold Russell semplicemente sublime. Un attore non professionista (oltretutto realmente privo di entrambe le mani) che riesce a donare al suo personaggio una tale carica di realismo e tristezza, accentuando così alla perfezione il suo senso di insofferenza nei confronti di tutti, beh... credo ci si debba semplicemente inchinare e applaudirlo.

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Ovviamente senza dimenticare tutti gli altri, una sfilza di nomi e interpretazioni altrettanto convincenti: dall'ambiguo Dana Andrews alle splendide donne di casa March, l'affascinante Myrna Loi e la dolcissima Teresa Wright.
Ah, quasi dimenticavo Virginia Mayo e la O'Donnell, a completare un team di attrici che, se non eguaglia i relativi compagni maschili è solo per la minore importanza che queste ultime due hanno nella vicenda. Perchè per il resto sono anche loro altrettanto convincenti e ben calate nelle rispettive parti.

Film straordinario... e non credo serva aggiungere altro!

ZanoDenis  @  05/11/2013 21:07:09
   9½ / 10
Ho stoppato il film 2 minuti prima della fine, solo per mettermi il cappello, in modo da poter fare un inchino e levarmelo alla fine.

Lory_noir  @  05/07/2013 22:43:50
   7 / 10
I migliori anni della nostra vita racconta la storia di tre soldati in ritorno dalla guerra e le loro difficoltà nel reintegrarsi nella vita che un tempo apparteneva loro, ma che dopo tanti anni e cambiamenti sentono estranea.
Sin dalle prime scene si delinea molto bene il genere del film, che mi ha ricordato molto alcuni film di Capra, per esempio La vita è meravigliosa, cioè il film drammatico, che tende a commuovere e che di solito mostra in chiave molto positiva e a fin di bene eventi di vita negativi. Gli anni cinematografici e storici sono quelli in cui, appunto, il pubblico aveva sicuramente bisogno di vedere qualcosa di ottimistico visto che si usciva da poco dalla seconda guerra mondiale. Le prime scene di ritorno dei soldati dal fronte sono commoventi e piene di quella naturalezza e umanità che poi è la grande forza di questo tipo di film. Nei volti dei bravissimi attori si possono ben rintracciare sentimenti di gioia ma anche di timidezza nel riabbracciare una persona tanto cara ma che comunque è stata distante per anni.
Forse la lunghezza eccessiva lo penalizza un po' perché, visto il genere, è sempre abbastanza ovvio il lieto fine e manca quel mordente che permetterebbe di godersi un film così lungo dall'inizio alla fine. La fine però, dopo una parte centrale importante come durata, ma poco ricca di vertici per quanto riguarda la sceneggiatura, non sorprende in quanto a trama ma mi è piaciuta molto per quanto riguarda la riprese. La penultima inquadratura in cui si sono da una parte dello schermo i due amanti che hanno sofferto per tutto il film e dall'altra la folla in festa per il matrimonio di un'altra coppia di protagonisti è decisamente degna di nota.
Un film godibile, che non può non toccare malgrado gli anni che sono passati dagli eventi a cui si riferisce.

dave89  @  03/01/2012 16:14:06
   8½ / 10
LoSpaccone  @  03/11/2009 21:28:33
   8 / 10
Tre toccanti storie sul disagio post-bellico, tre diversi percorsi di ritorno alla vita dopo aver visto “l’orrore”, ricchi di umanità e autentico malessere, sebbene non manchi qualche momento artificioso e prevedibile. E’ un film dalla sorprendente sobrietà, a dispetto di un tema che facilmente si sarebbe potuto prestare a qualche polpettone zeppo di retorica. Invece la sottile propaganda del cinema americano riuscì a indirizzare in modo funzionale agli ideali patriottici tre episodi apparentemente negativi. I drammi personali restano tali, non c’è alcun riferimento esterno che possa portare ad un analisi più generale sulla società americana. Resta il fatto che sia un grande film.

quaker  @  12/05/2008 23:13:37
   9½ / 10
Amo quasi tutti i vecchi film in b/n. Questo è un capolavoro, o meglio un classico del cinema postbellico. Datato, senz'altro, ma nello stesso tempo attualissimo. Si basa su una sceneggiatura praticamente perfetta, che sa fondere tre storie emblematiche della condizione di reduce in modo abilissimo. L'insieme non è mai nè troppo retorico (un po' lo è , ma solo poco) nè zuccheroso, e W. Wyler dirige un bel gruppetto di spelndidi attori, due dei quali premiati con l'Oscar. Film OK sotto ogni punto di vista.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  27/12/2007 13:34:56
   6 / 10
L'impatto della guerra mondiale su tre reduci che, ritornati a casa, vedranno le loro vite profondamente cambiate.
Toccante la vicenda del marinaio mutilato (stupendamente doppiato da Ferruccio) che al posto delle mani ha degli uncini.
Ma togliendo la prima parte sull'aereo, qualche altra bella scena e alcuni discorsi, il film rimane un assurdo polpettone di 3 ore, lentissimo e noioso in molti punti, una caratteristiche che Wyler conserverà anche in Ben Hur.

vitocortesi  @  04/12/2007 21:36:05
   10 / 10
Per me questo è uno dei migliori film mai realizzati e non a caso ha vinto tanti oscar.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/01/2007 21:55:02
   8½ / 10
In bilico tra Melodramma tradizionale e dramma sociale Wyler sceglie la via del compromesso, innestando elementi impegnativi nel contesto di un genere adatto generalmente al grande pubblico.
In questo modo, egli sfrutta generi e sottogeneri ricordando al popolo americano (e non solo) gli effetti tremendi prodotti dal conflitto Mondiale nella mente e nella vita degli uomini che hanno vissuto e combattuto nel Fronte.
Un antisegnano di "flags of our feathers" di Eastwood, anche se predilige l'aspetto esteriore il "dopo" alle sequenze dei conflitti (comunque presenti nei sogni/incubi ricorrenti degli ex soldati).
Ed è un film superbo, con una prova d'attori straordinaria (March in particolare è superlativo), giustamente ritenuto uno dei classici della storia del cinema

Gruppo COLLABORATORI SENIOR peucezia  @  30/05/2006 16:50:50
   8 / 10
anche se datato è un film bellissimo. ben scritto e ben recitato, del resto Wyler non ha mai sbagliato un colpo nel corso della sua carriera

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