la promessa dell'assassino regia di David Cronenberg USA 2007
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

la promessa dell'assassino (2007)

 Trailer Trailer LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

Commenti e Risposte sul film Recensione sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

Titolo Originale: EASTERN PROMISES

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiNaomi Watts, Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Armin Mueller-Stahl, Raza Jaffrey, Radoslaw Kaim, Cristina Catalina, Alice Henley, Tamer Hassan, Gergo Danka, Olegar Fedoro

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 2007
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 2007

•  Altri film di David Cronenberg

•  Link al sito di LA PROMESSA DELL'ASSASSINO

Trama del film La promessa dell'assassino

Una prostituta muore durante il parto. Un'infermiera, interpretata da Naomi Watts, si ritrova a indagare sull'identità della giovane e viene coinvolta in un'operazione della polizia su un grosso giro di prostituzione gestito dalla mafia russa.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   7,20 / 10 (361 voti)7,20Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su La promessa dell'assassino, 361 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

bagninobranda  @  16/01/2014 20:39:43
   2 / 10
Ma che film bruttissimo! Ho faticato per arrivare alla fine. Viggo Mortensen è troppo imbalsamato e troppo bonaccione per interpretare un mafioso. Bravissimo invece Vincent Cassel che nel ruolo del cattivo ci sta sempre.

5 risposte al commento
Ultima risposta 18/01/2014 20.31.12
Visualizza / Rispondi al commento
hghgg  @  17/06/2013 16:04:11
   8 / 10
Davvero un ottimo film questo, a mio avviso l'ultimo ad alti livelli di Cronenberg fino a questo momento (non mi è piaciuto A Dangerous Method ne tanto meno Cosmopolis). Ma qui ci ha regalato ancora una volta un gioiello (uno dei tanti di una carriera notevole). Un film solido, con una trama e uno svolgimento molto interessante e senza dubbio coinvolgente non annoia nemmeno un attimo grazie ad un ottima sceneggiatura, la regia abile di Croneneberg e le ottime interpretazioni, in un intreccio che porta dritto nell'abisso della meschinità e dei sotterfugi umani. Viggo Mortensen si dimostra e conferma attore abile, qui alla sua migliore interpretazione davvero da applausi, e molto convincenti anche i sempre bravi Naomi Watts (una delle sue prove migliori) e Vincent Cassel, per non parlare di Mueller-Stahl, bravissimo. Tutti ben entrati nei loro personaggi, ottimamente caratterizzati e, su tutti quello di Mortensen, estremamente complessi e ambigui. La direzione di Cronenbreg certo aiuta parecchio, precisa senza sbavature e con tante soluzioni notevoli. Il regista canadese ci regala pure un momento di IMMENSO cinema: lo strepitoso scontro nella sauna, crudo e selvaggio all'ennesima potenza, momento purissimo di purissimo grande cinema, con un inchino ad un Mortensen da brividi. Finale ottimo, degna conclusione di un gran film.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2013 01.36.56
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  23/04/2012 20:26:50
   8½ / 10
Mi spiace dire certe cose ma a volte le medie voto di questo sito mi fanno cascare il morale a terra (per non dire altro). Questo mi succede puntualmente con le opere di David Cronenberg che non esiterei a giudicare fin troppo bistrattate e sottovalutate, specie le ultime da lui dirette.

Eastern Promises è un noir alla Cronenberg: dilatato, denso, crudissimo ma anche elegante. Il canadese si addentra al di fuori del Canada in un mondo distante per spazio, cultura, tradizioni che sarebbe quello della mafia russa in un'Inghilterra opprimente.
I dilemmi morali che l'ottima sceneggiatura scatena non sono pochi e la stessa storia si dipana con lentezza, permettendoci di conoscere personaggi che nel cinema odierno (ahinoi) è raro trovare con tale spessore.
Basti considerare le allusioni omoerotiche frequenti che Cronenberg inserisce quà e là nei rapporti tesissimi tra un personaggio e l'altro (in questo caso tra i due russi Mortensen e Cassel), ma anche la famigerata scena della sauna...

Arriviamo però a Viggo Mortensen, che qui sfodera quella che con ogni probabilità resta la migliore interpretazione di un'interessante carriera: il suo Nikolai Luhzin è un personaggio che sovrasta tutti gli altri, un'enigma vivente contraddittorio e impenetrabile. Merito di Mortensen e di Cronenberg (oltre che ovviamente della sceneggiatura), che non banalizzano un mondo complesso come quello della mafia russa, figurarsi poi semplificandolo rendendoli tutti cattivoni e sadici. In verità Nikolai è il personaggio emblema del film stesso, non potrebbe essere altrimenti; è talmente eccezionale la sua figura che nei capovolgimenti dell'ultima mezz'ora veniamo a sapere di lui tutto e il contrario di tutto, per poi ripiombare nell'enigma nell'inquadratura finale.
Non credo sia un caso che Cronenberg abbia espresso più volte sin dall'uscita del film di voler realizzare fortemente un sequel che con ogni probabilità prima o poi vedremo: Nikolai sembra avere ancora tanto da raccontarci.

Per il resto il film è visivamente spettacolare, e alle lunghe scene lente e infarcite di dialoghi e situazioni mai banali Cronenberg contrappone attimi di una violenza esagerata, cruda, spiattellata senza pietà sin dall'incipit.
Un marchio di fabbrica che però non rende mai la violenza gratuita, tutt'altro: e in una sequenza da antologia come quella della sauna, dove Mortensen e Cronenberg insieme danno vita a un momento di cinema indimenticabile, è facile capire il sottile divario enorme tra un autore come il canadese e tanti altri registucoli che credono di fare film fighi perché con sangue e quant'altro.
Questa sacrosanta sequenza della sauna contiene tutto: una tensione sanguinaria e sessuale insieme, suspance e adrenalina. Cinema allo stato puro. Siamo cosi disabituati a vederne da restare sconvolti forse, e per questo il vecchio zio Crony ci prende alla sprovvista.
Ma faccio un appello: non sottovalutate questo film. Non sottovalutiamo Cronenberg.

2 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2013 19.40.00
Visualizza / Rispondi al commento
John Carpenter  @  08/10/2009 17:15:36
   6 / 10
Mi piace moltissimo David Cronenberg ma questo film sebbene risulta molto curato come regia e scenografia non mi ha appassionato molto. La cosa che rende più intrigante il film secondo me è la vicenda di Naomi Watts che trova il diario, mentre quella parallela di Mortensen è piuttosto noiosa. Ma per questo non posso mettergli un'insufficienza.
Bellissima la scena della sauna.

John.

4 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2009 01.00.26
Visualizza / Rispondi al commento
dariomarra82  @  09/09/2009 18:34:03
   9 / 10
Sarò sintetico: un vilm assolutamente da vedere per tutti coloro che riescono a sopportare le scene un pò cruente di Cronenberg. Un storia non troppo complessa ma sapientemente narrata. Le scene si susseguono in maniera fluida e mai forzata, senza annoiare mai neanche per un minuto. Bellissima la fotogradia, superlativa l'interpretazione di Viggo Mortensen. Alcune scene, come ad esempio quella del bagno turco, sono addirittura indimenticabili perle del cinema contemporaneo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/02/2010 22.52.51
Visualizza / Rispondi al commento
carriebess  @  23/07/2009 13:19:21
   6½ / 10
non è malaccio questo film, discreto, passabile, meglio sicuramente di tanti altri che escono al cinema al giorno d'oggi.
ma di cronenberg -secondo me- non c'è nulla.

5 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2009 14.52.34
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  13/07/2009 12:08:29
   8 / 10
Film ottimo, comunque un po una delusione... anche rispetto ai soli ultimi film del regista, che è passato recentemente a sfornare pellicolare dal più alto budget, risulta di molto inferiore a Spider. Comunque un gran film girato magistralmente fra l'altro.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/08/2009 19.52.49
Visualizza / Rispondi al commento
inferiore  @  30/04/2009 17:57:53
   6½ / 10
Ultima fatica di David Cronenberg che dirige una pellicola sulla mafia russa londinese.
Comincio col dire che non mi ha colpito più di tanto, infatti il film scorre con una certa prevedibilità.
I personaggi sono tutti caratterizzati psicologicamente molto bene e parecchio affondo. Soprattutto quello interpretato da un fantastico Viggo Mortensen. Ma tutto sommato l'insieme non colpisce più di tanto lo spettatore, probabilmente sarò io che non riesco a cogliere la fantastica essenza del cinema di Cronenberg.
La narrazione è piuttosto tradizionale e la trama è troppo fine a se stessa.
Solo la scena della sauna meriterebbe un voto molto più alto ma nel complesso il film è abbastanza deludente tenendo conto delle mie aspettative iniziali.

3 risposte al commento
Ultima risposta 01/05/2009 12.53.38
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Don Callisto  @  19/01/2009 17:41:12
   4 / 10
non kredo ke qst film meriti questi voti alti, xkè la trama nn mi ha appassionato, nn mi kolpisce nulla del film, nemmeno la parte nei bagni turki con Viggo! bravi gli attori ma senza un buona trama il film va tutto a farsi fottere!

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/01/2009 19.09.06
Visualizza / Rispondi al commento
sick23  @  14/11/2008 14:13:17
   9 / 10
bellissimo violento cinico grande lavoro dei fratelli cohen
da vedere e rivedere

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/11/2008 14.55.02
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  28/07/2008 22:24:34
   7 / 10
Accattivante, non c'è dubbio. Senza sottotitoli però stavo impazzendo. Fortunatamente li ho ..raccattati in un angolino, se lo 'noleggiate' assicuratevi che ci siano o in alternativa munitevene, eh.

È solido e scorre in modo particolare e intrigante, tuttavia non l'ho trovato un film grandioso. Aggettivo che invece userei come eufemismo per Armin Mueller-Stahl. Che classe ragazzi.

Dasvidania, Cronenberg.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2008 13.14.32
Visualizza / Rispondi al commento
mikland83  @  11/07/2008 23:18:31
   7½ / 10
Sicuramente un buon film.Girato molto bene ed interpretato superbamente.
Da apprezzare sopratutto l'attenzione per il dettaglio che il regista ci offre, veramente impressionante.
La storia seppur non una novità è ben narrata, grazie anche alla profondità di taluni aspetti che in altri film non trova spazio.
La fine forse lascia un po' di" appetito"(come ha giustamente fatto notare un altro utente)ma pensandoci bene va bene anche così.
Da vedere assolutamente

4 risposte al commento
Ultima risposta 13/07/2008 20.04.56
Visualizza / Rispondi al commento
goldtw  @  08/06/2008 18:40:31
   8 / 10
Magico.
L'ho visto plurime volte al cinema e non mi ha mai stancato.
Si è vero,la storia non è originalissima,ma il segno del regista lo si riconosce da subito!Sembra un pò una sorta di remake/sequel del film precedente,ma piuttosto godibile e ben riuscito,equilibrato con scene di humor grottesco con altre violente e crude.
Un bel lavoro anche per i nostri doppiatori,mi aspettavo una catastrofe e invece si sono fatti valere.
Il vero peccato è per il finale affrettatissimo...comunque ottime interpretazioni di Viggo Mortensen e di Naomi Watts!
Un 8 ci sta tutto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/06/2008 23.08.03
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento Dante  @  07/06/2008 01:32:59
   10 / 10
Bellissimo!!
Intenso, girato benissimo, caratterizzazione dei personaggi fantastica, Viggo e David
fanno un'accoppiata vincente; chi lo valuta poco nn lo ha capito ed è meglio che guardi altro

5 risposte al commento
Ultima risposta 30/06/2008 22.02.50
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  12/04/2008 16:05:44
   6 / 10
I film di Cronenberg sono spesso così: si devono guardare almeno due volte per capirli bene.
Comunque non sono impazzito guardando La Promessa Dell’Assassino, i colpi di scena sono pochissimi, di tensione non se ne sente e l’atmosfera non è né inquietante, né fredda, né claustrofobica, né niente di thriller, quindi si poteva fare qualcosa di più sulla fotografia… la storia è passabile e gli attori sono bravi.
Diciamo guardabile, ma non quando si ha sonno.

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.11.46
Visualizza / Rispondi al commento
antonioba  @  01/04/2008 12:49:51
   7 / 10
Peccato per il finale un pò surreale ma per il resto grande film, grande scena nella sauna

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/04/2008 13.55.46
Visualizza / Rispondi al commento
giax-tommy  @  14/03/2008 14:35:07
   8½ / 10
La promessa dell'assassino mi ha finalmente aperto gli occhi sulla linea cinematografica di Cronenberg.Linea cinematografica non molto distante da quella lynchiana,soprattutto per la costante presenza di un personaggio e il suo alter ego(con Lynch abbiamo un alter ego psicoanalitico,con Cronenberg abbiamo due personaggi reali,l'uno l'ater ego dell'altro).In questo film abbiamo vari personaggi tutti profondamente simili e dissimili contemporaneamente.Una donna normale(con un cuore da eroina),e un uomo senza scrupoli,capace di staccare dei denti dalla bocca di un morto,ma che si emoziona dinnanzi alla bellezza femminile,abbiamo un verme,succube di un padre despota del quale non è altro che una brutta copia,pederasta ma che si emoziona dinnanzi agli occhi languidi di una neonata impaurita.Ognuno è l'alter ego di se stesso e di ogni altro personaggio,tutti accomunati,anche se profondamente diversi,proprio dalla loro capacità di essere ambivalenti.
Un film interessante anche dal punto di vista fotografico(una Londra cupissima) e registicamente con una scena che da sola vale il prezzo del biglietto (la scena della sauna è spaventosamente bella,e ciò che più mi ha colpito è stato soprattuto la realtà del suono delle carni contro le carni e il pavimento,e il rumore delle unghie sulla carne...impressionante).Ma come già detto,ciò che risalta immediatamente è la forza di una sceneggiatura policromatica,analizzabile sotto molteplici punti di vista.
Quasi dimenticavo le prove dei quattro attori principali...semplicemente superbe!

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.20.20
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento logical  @  12/03/2008 11:50:27
   5 / 10
Ho visto il film in un multicimitero per il cinema, al terzo piano con ampio parcheggio, entro in sala con una trancio di pizza tiepida a cui avrei preferito il cartone piegato e aspetto che finisca la pubblicità di chi aspetta un figlio e dipinge il box, di chi ha il toupé o il reggiseno imbottito e di chi ha perso il papà per un incidente sul lavoro.
E' la vita normale, dice Cronenberg, e io devo stare là dentro.
ok.
Ora però dimostrami che l'upgrade del mafiamovie è riuscito, fammi sognare la libertà dell'Organizatsya, della Mafya a Londra, no?
No. Il boss è il proprietario di un ristorante, il cattivo/scemo/cattivo è suo figlio, il cattivo/buono/cattivo è il suo amico, quando si mangia si canta Oci Ciornie con le lacrime agli occhi, quando si parla si barla gon la voce di ruzzo, come alle elementari per fare paura a qualcuno e tutta la storia ruota attorno a una neonata di cui un'infermiera motociclista cerca il nome, aiutata dallo zio russo.
Non basta aggiungere qualche Ceceno nero per rendere il circo meno grottesco e clonato da qualunque pizza connection. Unico vero merito e che vale il dolore del film, la lotta di Viggo nudo e tatuato come un tavolino di un bar con i due cattivoni dalla roncola facile. Tacciono, gemono, si rotolano nel sangue e si tagliano dove possono. Si respira, finalmente.
Anche Cassel però ha una perla in bocca - che dedicherei di cuore a Milano:
"ehi, ma quanti vecchi ci sono di là, che festa è? quella dell'angelo della morte?"

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/03/2008 19.39.31
Visualizza / Rispondi al commento
ducerieti  @  06/03/2008 09:19:10
   4½ / 10
Salvo le buone interpretazioni di Mortensen e della Watts.... discreta l'ambientazione.... ma davvero una noia assurda, una inconsistenza clamorosa per quanto riguarda la trama!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/09/2012 15.21.40
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  25/02/2008 15:45:43
   7½ / 10
Sicuramente molto interessante quest'ultimo film diretto dal celebre regista David Cronenberg ed interpretato con stile dal buon Viggo Mortensen e dalla bella Naomi Watts, entrambi molto bravi (non male nemmeno la prova di Vincent Cassel). Eppure a mio parere manca qualcosa , che impedisce a Cronenberg di arrivare al capolavoro. La trama è abbastanza prevedibile, nonostante riesca a catturare l'attenzione dello spettatore e il finale abbastanza scontato. Un vero peccato!

Voto: 7,5

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/08/2008 12.11.22
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  13/02/2008 20:22:26
   7½ / 10
ottimo viggo, e bravi anche gli altri attori.. manca un po del vecchio cronenberg, ma il film è bello.
stupenda la scena del bagno turco

2 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.25.19
Visualizza / Rispondi al commento
Chemako  @  09/02/2008 07:10:19
   7 / 10
Bello, anche se un po' lento.
Da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/02/2008 11.31.37
Visualizza / Rispondi al commento
isabella  @  05/02/2008 21:02:06
   6½ / 10
è guardabile,parte da un'idea buona e non logora come i vari filmetti che vanno tanto di moda,peccato per il ritmo molto lento e il carattere dato alla protagonista,mi è sembrato che lei fosse l'unica a non capire dove era capitata e cosa fosse successo..

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.27.52
Visualizza / Rispondi al commento
Furyo  @  02/02/2008 22:49:43
   8 / 10
Questo è un grandissimo film, uno dei migliori di Cronenberg, secondo me superiore a History of Violence; ma vale sopratutto per la magistrale interpretazione di Viggo Mortensen, un attore fantastico, capace di reggere scene incredibili (sauna) con una fisicità-profondità da fuoriclasse.
Scene che pochissimi altri attori renderebbero in questo modo.
Lunga vita al binomio Cronenberg-Mortensen.

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.29.58
Visualizza / Rispondi al commento
flynt  @  02/02/2008 16:22:25
   9½ / 10
Ecco Cronemberg in un atto di drammaticita’ a tratti truculenta, mista a scene puramente nude e crude. Già in “History of Violence “ a mio avviso aveva toccato queste sfumature dell’ animo umano. Parlare di violenza , anzi inscenare la violenza ,a mio avviso, puo’ comportare l’ alto rischio di apparire gia’ visto o ripetitivo.
Questa pellicola invece si discosta da ogni forma di banalita’ , guardando alla violenza come atto ultimo della parabola discendente dell’ essere umano, ma con uno spiraglio di salvezza. Ecco allora che nel film assistiamo a dolore , sofferenza, sangue ed odio…e una profonda frustrazione di un figlio succube del padre.
Cronemberg ha voluto oltremodo trasmetterci la duplicita’ dell’ essere umano, a tratti brutale e cinico, a tratti nobile d’ animo e carico di sentimenti come l’ amore o la compassione.
Il protagonista , il bravissimo Viggo Mortensen, è proprio l’ incarnazione di questa duplicita’, il bene e il male…. Violento e oscuro all’ interno dell’ ambiente malavitoso , forse sadico nella scena memorabile del combattimento nella “ sauna”, ((dove a mio avviso Cronemberg si è davvero sbizzarrito e forse ha osato un po’ troppo, rendendo quella scena pero’ freddamente realistica)) , compassionevole nei confronti di una prostituta che sottomette contro il suo volere, e premuroso ed elegante nei confronti dell’ ostetrica di cui si innamora ( Naomy Watts).
La ragazza, Anna, gioca un ruolo molto importante in questo film, il suo incontro con Nikolaj ( Viggo Mortensen ) costituisce la svolta decisiva per quest’ ultimo. I sentimenti e le attenzioni quasi delicate che rivolge Nikolaj nei suoi confronti cominciano a mostrarci il suo lato piu’ intimo , piu’ umano, che lo avvicinano all’ idea di umanita’ e del bene del regista.
Inoltre è proprio Anna , nel momento in cui trova il diario della prostituta morta , e si reca nel ristorante russo dal “boss”(detto all’ italo-americana) che ci catapulta in un “mondo nuovo”, un mondo che forse pochi conoscevamo, fatto di tradimenti,punizioni, abusi, misoginia, falsi valori e falso onore…lo specchio di una realta’ malavitosa, nascosta ma che agisce alla luce del sole .A questa sub-cultura malavitosa si intreccia una cultura vera e propria,affascinante a dir poco, “ quella russa” , appena accennata nelle sue tradizioni, nei suoi costumi, nei suoi canti, nella sua cucina…che si innestano nello scenario della Londra moderna, apparentemente aperta e “cosmopolita”, ma che secondo me mostra ancora quei disagi e quegli elementi di intolleranza tra mondi diversi…….tra persone che agiscono quasi fossero “invisibili” ai più.
Infine spendo due parole sul co-protagonista, a tratti antagonista, il figlio del “boss”( Vincent Cassell), tormentato e asfissiato dalla figura imponente del padre.
E’ una figura controversa,che nasconde tutte le sue ambiguità e le sue insicurezze dietro una finta maschera di sicurezza , violenza e spietatezza.
Il tutto si dissolve nella scena in cui è incaricato di uccidere la “bambina” che potrebbe compromettere l’ “impero” del padre.
Ecco allora l’ essere umano, il suo io piu’ profondo che in lacrime, come un bambino ripete “perche’, è solo una bambina?” . Ancora una volta, e in un ulteriore personaggio , il regista a mio avviso, sottolinea e rappresenta la duplicita’ dell’ animo umano, l’ istinto e la ragione in eterno conflitto , il bene e il male che si affrontano; la difficolta’ di una scelta da cui non si puo’ tornare indietro….la possibilita’ di tradire un padre, di tradire il proprio sangue.
Potrei spendere ancora ulteriori parole…ma per non dilungarmi ritengo che si debba pensare a questo film come ad un indagine speculativa sull’ animo umano, sui contrasti della nostra natura stessa, e sulla forza dei sentimenti soffocati troppo spesso dalla brama di potere e sull’ influenza delle nostre radici, della nostra cultura.
Il regista ci ha lasciato cosi’ con mille interrogativi, ma la rivincita dei sentimenti puo’ forse rappresentare un monito di speranza… l’ ultima ancora di salvezza.

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/03/2008 21.22.24
Visualizza / Rispondi al commento
Bathory  @  01/02/2008 21:42:56
   7 / 10
Ci ho pensato molto prima di dare questo voto, perchè finora è il più basso messo da me ad un film del Grande David, però questa pellicola in parte ha deluso le mie aspettative..
Me lo aspettavo estremamente diverso, forse un pochino più avvincente, e con una trama un po' più sviluppata, degna dei capolavori a cui il maestro ci ha abituati.
Alcune scene restano comunque splendide, su tutte il lungo e violento combattimento nella sauna, in pieno e inconfondibile stile cronenberghiano.
Altra nota dolente è il finale, a mio avviso troppo frettoloso e forse banale, anche se comunque dato lo sviluppo della trama davvero non si poteva pretendere di più..
I tre attori protagonisti li ho trovati grandiosi, su tutti Vincent Cassel, perfetto nel ruolo di un quanto mai scapestrato e folle gangster da quattro soldi; anche Mortensen e la Watts fanno il loro dovere egragiamente, anche se forse quest'ultima, forse per colpa di un personaggio non troppo caratterizzato, non emerge rispetto agli altri due.

In conclusione, forse non uno dei migliori film di Cronenberg, anche se comunque si conferma uno dei più bravi registi in circolazione, elevandosi di molto rispetto alle ultime uscite cinematografiche..

Va bene cosi David, però la prossima volta voglio un capolavoro!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 08/11/2012 01.42.08
Visualizza / Rispondi al commento
chucknorris87  @  31/01/2008 11:04:37
   5 / 10
Che delusione Cronenberg!
Film COPIATO da un vecchio film russo.
Noioso. Insopportabile (almeno per me) con tutti quei anglo-russi con l'accento odioso. E il doppiaggio di Pino Insegno mi ricorda troppo quello di Borat!
La Watts non mi ha mai convinto molto.
Pessime le scenette con battutine e frasi ad effetto che vorrebbero risultare epiche,memorbili e invece... (Anna che dice: passavo di qui per caso)
Scene di sesso e violenza assolutamente gratutite!

Apoteosi finale ed emblema del film:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.33.18
Visualizza / Rispondi al commento
SANDROO  @  31/01/2008 00:24:33
   3 / 10
Nooo noooo ragazzi non ci siamo.... Mi ha proprio deluso e non capisco come faccia ad avere un voto così alto... Film lento, sensa suspance, senza colpi di scena e scontato dall'inizio alla fine.....
DELUSIONE....

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2008 13.05.49
Visualizza / Rispondi al commento
gianca86  @  26/01/2008 18:59:57
   4 / 10
secondo me proprio un film senza alcun senso...noioso e lento...non ve lo consiglio proprio!!!

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/01/2008 18.50.56
Visualizza / Rispondi al commento
hitman  @  25/01/2008 16:55:36
   7 / 10
Il mio primo voto che emozione. Scusate non so voi ma a me piace di più history of violence. Mia opinione personale ma questo è un gran film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 25/01/2008 20.25.58
Visualizza / Rispondi al commento
popoviasproni  @  24/01/2008 18:39:46
   8½ / 10
Spaccato di mafia russa trapiantata a Londra.
Tutto ruota attorno a pochissimi personaggi.

LENTO, FEROCE, SOLIDO!

X la prima volta un grande Mortensen.
Una grande sceneggiatura al servizio del cattivo Cronenberg.
Peccato x la chiusura un po' troppo sommaria.

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2008 13.37.59
Visualizza / Rispondi al commento
onda  @  21/01/2008 14:40:38
   8 / 10
L'accoppiata Cronemberg - Mortensen si ripropone dopo "History of Violence" in un thriller di ambientazione inglese sulla mafia russa.
Molto intenso e violento come il film precedente, per quanto la storia non manchi di stereotipi. Vi sono almeno due sequenze da antologia.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Ottimi gli interpreti (in particolare, un Viggo Mortensen magnetico).
Il finale evita, giustamente, eccessi di sensazionalismo; risulta però un pò troppo rapido e non pienamente convincente.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2008 21.04.49
Visualizza / Rispondi al commento
lesaripresa  @  20/01/2008 13:05:44
   6½ / 10
che noia!!!
solo in finale è "carino"!

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/06/2009 20.45.13
Visualizza / Rispondi al commento
Max78  @  16/01/2008 16:28:08
   7½ / 10
Sarò breve e circonciso

La trama è la solita minestra riscaldata ma servita con classe ed eleganza
Cassel e Viggo sfoderano un duetto degno del miglior rigoletto di Verdi ove la donna è mobile, la Watts appare + come la donna immobile.
Cronenberg è il solito pervertito,feticista ma con classe ed eleganza.....
La Watts può darsi alla creazione di giardini Zen(ne avevo già parlato?)

Dasvidania tovarish!

8 risposte al commento
Ultima risposta 24/01/2008 16.58.23
Visualizza / Rispondi al commento
genzo24  @  15/01/2008 23:49:31
   9 / 10
grande prova di viggo,ottimo carpenter

20 risposte al commento
Ultima risposta 19/05/2008 22.33.26
Visualizza / Rispondi al commento
Dan of the KOB  @  13/01/2008 13:53:11
   7½ / 10
Ho apprezzato il primo Cronenberg e continuo ad apprezzarlo tutt'ora!
Sceneggiatura banale e molto semplice? diciamo che è più che sufficiente!
Personaggio della Watts piatto e insignificante (ma non affatto mal recitato dalla Watts come ho letto)? può essere!
Resta però una storia apprezzabile, girata, fotografata e interpretata in modo divino! Cassel e Mortensen sono stati super, Mortensen magari di più ma è stato sicuramente aiutato da un personaggio cucito a misura su di lui, personaggio che alla fine è il vero protagonista dell'intero film! La storia della ragazzina passa subito in secondo piano appena vediamo entrare in scena Nikolai Luzin!
Ti cattura e ti rapisce!
Bè poi naturalmente c'è la scena del bagno turco, da antalogia, affascinante come altre poche scene della storia del cinema secondo me!
Il finale poi è perfetto, andare oltre non avrebbe avuto senso, sta a noi immaginare cosa ne sarà di Nikolai!

Che dire, se questo è un Cronenberg minore, ben vengano i suoi film minori, quando tornerà ad alti livelli sfornerà sicuramente un capolavoro indimenticabile!

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2008 22.16.27
Visualizza / Rispondi al commento
gringo80pt  @  11/01/2008 18:14:09
   8 / 10
Son andato a vederlo al cinema, ispirato dai voti medi e dalla regia: BEL FILM, non c'è che dire!Alla fine del film permangono un paio di dubbi, ma è davvero un piacere seguire tutte le scene...
VELOCE, SENZA PAUSE, RICHIEDE MASSIMA ATTENZIONE!

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/01/2008 20.26.07
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Rask  @  11/01/2008 16:07:48
   6 / 10
Perfetta l'antiestetica della violenza nella neutralità emotiva della violazione dei corpi, in ideale polemica con Tarantino. Buone le interpretazioni (compresa la criticata Watts, diligente e incolpevole della piattezza del suo personaggio).
La struttura narrativa e filosofica a sostegno è discretamente banale. Espedienti troppo abusati come la voce della ragazza fuori campo sono ormai nell'immaginario collettivo e sanno di retorico proprio in quanto codificati. Lo stesso per il senso etico generale, che non aggiunge nulla al già visto; la situazione in cui l'unica salvezza possibile arrivi da un antieroe glamour che "è morto a 15 anni e da allora vive in una situazione di perenne distacco" sembra una cover di Taxi Driver senza necessità catartiche.
Inoltre, mood decisamente sottotono rispetto ad altri film che esplorano il link mafia russa-prostituzione (La sconosciuta di Tornatore, n.d.c.).
Sa di pretesto per esercizio stilistico.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/09/2009 13.38.35
Visualizza / Rispondi al commento
TIGER FRANK  @  11/01/2008 01:29:56
   7½ / 10
Cavallo vincente non si cambia diceva qualcuno....

Conservando storie di mafia,squartamenti e il protagonista del film precedente, Cronenberg ci regala un altro film veramente piacevole.
Un po' come gli U2 che cambiando due accordi due ti rifanno un'altro successo quasi identico al precedente ma con un sapore leggermente diverso
quasi da autoplagio direi...

Comunque.....
non so chi devo ringraziare per il repentino cambio di stile che C. ha avuto a partire dal quasi capolavoro history of violence tant'e'....il film e'buono
sebbene abbia preferito di gran lunga le scene di violenza del precedente cosi'come i dialoghi fantastici tra mafiosi
scene che avevano davvero dello STILE!

Forse qua e la un po' di sviolinate potevano essere evitate
per i miei gusti un film di mafia lo vedrei piu' asciutto
Naomi e' brava ma sospetto che qui la sua parte nn sia stata scritta con lo stesso entusiasmo di pupillo Viggo
Se un grande attore si ricorda soprattuto per i grandi ruoli
qua lei ce la possiamo dimenticare dopo du'ore
anche perche'pure zio Cassel,qui,fa la sua por.ca figura e spacca lo schermo in quattro.
Bravo anche il boss-nonnetto che fu odioso allo stesso modo in music-box,prova d'accusa.Bravo e odioso allora quanto qui.

Contentissima che le visioni e le manie del vecchio Cronenberg siano state lasciate a casa....o meglio....si siano evolute come in una nuova metamorfosi in cui le paranoie e gli incubi non sono piu'manifestati sottoforma di scene di splatter dozzinale ma in qualcosa che si potrebbe collocare tra le atmosfere di un delitto e castigo e un dramma tipo i milanesi ammazzano il sabato.
Esistenziali e complessi.Come la letteratura russa,come Scerbanenco.

francamente questo nuovo C. mi piace mooooooooooolto di piu'
vecchio Cronemberg?Pace all'anima tua!

Viggo:
1)Spero per te che le scene di nudo tu le abbia girate al freddo(oppure non hai visto Vincent Gallo in brown bunny) d'altra parte in Svezia c'avete IKEA,H&M...mica ce potete ave' tutto!
2)Se fai palestra solo dal busto in su con quelle zampette magre magre non ti stupire se poi pari un pungiball!






3 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2008 21.07.12
Visualizza / Rispondi al commento
Invia una mail all'autore del commento DonD  @  10/01/2008 00:16:00
   3 / 10
Sinceramente nn capisco i voti alti. Io l'ho trovato noioso, nn mi ha emozionato e nn l'ho trovato coninvolgente. Speravo almeno in qualche colpo di scena... invece zero!

1)che lui fosse

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERlo si capisce praticamente subito
2)che lo zio nn venisse

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERera ovvio e infatti così fu

Insomma, una delusione.

44 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2008 14.13.26
Visualizza / Rispondi al commento
private_joker  @  08/01/2008 16:59:08
   9 / 10
Non siamo di fronte a un capolavoro ma poco ci manca. Un film che più essenziale non si può, racconta una storia triste e crudele senza lasciarsi andare in inutili (per la storia) sentimentalismi, i personaggi sono indimenticabili e ogni attore è perfetto per il ruolo che interpreta. Il personaggio di Mortensen è uno di quelli che ti fanno fuggire via solo a vederli, perchè sembra che in faccia abbia scritto: morte. Molti di voi hanno criticato il finale, invece secondo me quello era il miglior finale che ci potesse essere per una storia del genere. Insomma, questo è un film che chiunque ami il cinema è obbligato a vedere, almeno una volta.

9 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2008 19.02.36
Visualizza / Rispondi al commento
PulpGuy88  @  06/01/2008 17:37:17
   4½ / 10
Sono entrato in sala con delle aspettative piuttosto alte verso questa pellicola.

Alla fine però il film si è rivelato essere di una noia mortale.

La trama insulsa e mal raccontata non ha offerto nessuno spunto interessante in grado di catturare l'attenzione dello spettatore.

Gli attori poi totalmente privi di carisma (tranne l'ottimo Viggo Mortensen) non contribuiscono di certo ad enfatizzare il ritmo della pellicola che difatto non decolla mai ed in più di un occasione ci si chiede quando arrivera il colpo di scena (MAI).

Regia e fotografia sono sembrati veramente scarsi per altro. Brutta caduta di stile per Cronemberg.

Un thriller scialbo e presuntuoso che non trasmette assolutamente nulla dall'inizio alla fine (che si rivela essere totalmente priva di senso ed eccessivamente buonista rispetto all'andamento generale del film)

Pessimo.

8 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2008 22.38.31
Visualizza / Rispondi al commento
bisio100  @  06/01/2008 16:31:47
   4 / 10
Sono rimasto molto deluso...dalle recensioni e dai trailer sembrava un filmone e invece....non mi ha lasciato niente.
Film piatto e lento, recitazione modesta e senza colpi di scena.
Da vedere tra un anno su canale 5.

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/01/2008 01.16.29
Visualizza / Rispondi al commento
CinemAlex  @  06/01/2008 04:32:15
   4½ / 10
Saro’ sincero. Il lungometraggio elargisce un senso di smarrimento straziante. In questo senso come Noir coglie il segno. Un plauso anche per la denuncia tra la righe allo sfruttamento e relativa schiavizzazione delle ragazze-prostitute.. Tra i peggiori crimini che gli uomini possano commettere. Il resto purtroppo è veramente deludente. Sono andato a vederlo poiché consigliatissimo e ce n’era un grande parlare in giro in positivo. Purtroppo sono rimasto scottato da un prodotto scadente. Eppure mi sono sforzato di leggere i commenti, le opinioni, le recensioni, soppesare e controllare.. Concludendo non capisco cosa abbia di interessante e degno di nota. Il ritmo è veramente troppo torpido e lento, tanto che sembra quasi che le scene di violenza “veraci” siano state messe unicamente per risvegliare lo spettatore da uno stato obnubilante di sonno cascante. Anche il rapporto tra l’autista e il figlio del mafioso, ambedue costretti ad eseguire una volontà esterna, quindi due puri esecutori che svolgono il loro “destino” in maniera differente: l’uno distaccato e l’altro concitato. Ebbene cosa c’è in questo passo di così profondo e trascendentale? La frase, poi, “ Sono solo un guidatore” mi pare piuttosto banale. Mi ha ricordato quelle frasette fatte che ci propinava il buon vecchio Robocop. Inoltre, tutto il discorso del corpo e dei tatuaggi che con la loro solida presenza in verità nascondono cio’ che serbano all’interno, vai sullo spirito e le emozioni e cosi’ via, veramente molto grossolano. Per non parlare di tutte le poco dignitose scopiazzature nei confronti del “Padrino”di Coppola, vedi la scena del boss che cucina. Al termine lo spettatore dovrebbe pensare, ma su cosa cavolo si dovrebbe riflettere? Tutto molto dozzinale, cose che tranquillamente già realizzano i bimbi alle elementari..
Sia chiaro, non voglio offendere nessuno fan ed estimatore di questa pellicola e del suo regista, rispetto ogni commento; volevo solo lasciare la mia impressione. Magari è un mio limite, ma sono strasicuro che se questo film non l’avesse realizzato un tipo di nome Cronenberg sarebbe stato presto dimenticato.

10 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2008 23.47.44
Visualizza / Rispondi al commento
sweetyy  @  04/01/2008 13:26:50
   6 / 10
Non trovo che sia un capolavoro, è un film che raggiunge a stento la sufficienza, un gangster/movie con qualche scena violenta..

9 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2008 12.52.23
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  04/01/2008 12:20:26
   9 / 10
Una chiara premessa anticipa a ciò che andremo incontro nel film: un luogo pubblico che una volta chiuso custodisce un tenebroso inferno, una falsa amicizia carica di sangue e morte; un avviso e una preparazione verso il tortuoso percorso nel quale ci guiderà Cronenberg. Le scene sono raccontate in modo esplicito e brutale mostrando egregiamente le situazioni più torbide e violente.
Gli elementi cari al regista ci sono tutti: una città ostile e piovosa, un labirinto di fedeltà e corruzione, scene notturne, un porticciolo con cadaveri, la mafia, il codice d’onore e l’ambiguità di alcuni personaggi.
Una delle lotte più sadiche, contorte e straordinarie è quella della sauna come punto culmine delle intenzioni di Cronenberg: ogni essere umano porta dentro di se una dualità che lo rende imprevedibile anche per colpa delle emozioni. Il regista canadese da sfogo alla sua visione realista e vendicatrice con una delle scene più violente del film: una lotta per sopravvivere, un uomo nudo da ogni corazza e sprovvisto da qualunque difesa.
Il film non ci propone una morale né una conclusione: ci racconta una storia lasciando uno spazio libero allo spettatore affinché tragga le proprie di conclusioni.
Alcuni dialoghi risultano bui e tristi, alcune frasi sono da ricordare; e così mentre l’anima di Nicolai, (un eccellente Viggo Mortensen), diventa sempre più nera intanto che aumentano i suoi tatuaggi; il film procede verso un epilogo buono ma carico di tristezza. Forse Cronenberg è riuscito, (di nuovo), ad illuminare l’anima e scoprire che ci sono buchi che assorbono tutta la luce per non farla uscire più.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/01/2008 12.27.25
Visualizza / Rispondi al commento
alesfaer  @  03/01/2008 13:18:12
   5½ / 10
visto cn enormi aspettative, una delusioni al 70% .
non sono d'accordo cn voi su viggo mortensen ke abbia trovato la sua dimensione.
il mortensen di aragorn è e sarà inarrivabile, x la magia del suo personaggio.
davvero bravo cassel , scadente la watts

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/01/2008 14.03.51
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/01/2008 21:20:09
   8 / 10
Ennesimo grande Cronenberg. Dopo il perfetto "A history of a violence", David realizza un'altra pellicola memorabile che vede ancora una volta protagonista la violenza, in tutte le sue sfumature. Viggo Mortensen perfetto, ma anche la Watts mi ha convinto (in un ruolo che facile non era assolutamente).

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2008 18.29.00
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI martina74  @  02/01/2008 10:44:43
   7½ / 10
Il corpo ancora una volta è protagonista delle ossessioni di Cronenberg, stavolta avvolto in una trama meno malata rispetto a quelle che caratterizzano gli incubi filmici degli anni '80 e '90. Dal precedente "History of violence" ci troviamo di fronte all'incubo calato in una realtà che perde i contorni surreali e claustrofobici di capolavori come "Inseparabili", ma non per questo è meno contaminata dal bubbone pestifero della violenza e della morte.
Ancora una volta è Viggo Mortensen il protagonista assoluto della visione estetizzante del regista canadese: sempre più iconico, assurge di diritto a uno status quasi mitico, calato profondamente nella realtà mafiosa eppure da essa distante per provenienza e per un senso di pietas che affiora dietro i suoi gesti spietati e al suo corpo istoriato. Nikolaij è il pilastro attorno cui ruota l'intera vicenda che, pur trovando in Kirill, Semion e Anna altrettanti filoni narrativi, raggiunge la perfezione solo quando segue le gesta dello statuario e misterioso autista.
Più simile a una storia di Gogol' che a una parabola di Dostoevskij, pur nella sua bellezza "La promessa dell'assassino" mi ha lasciato un senso di vuoto, la delusione per il prefinale quasi melodrammatico, come un passo falso prima dell'ultima splendida e "necessaria" inquadratura.

5 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2008 12.27.55
Visualizza / Rispondi al commento
Vegetable man  @  30/12/2007 11:44:52
   8 / 10
Un ottimo thriller, molto curato nella sceneggiatura e sorretto da buoni interpreti (Mortesen su tutti).
Solo un appunto per il 'finale in sordina', che mi ha dato l'impressione di uno sbilanciamento dei tempi del film (vedi, dall'altro canto, la lunghezza della sequenza nella sauna). Può essere comunque vista come una scelta motivata di Cronenberg..

1 risposta al commento
Ultima risposta 30/12/2007 11.45.41
Visualizza / Rispondi al commento
Zurlistuta  @  29/12/2007 23:17:44
   8 / 10
Personalmente Cronenberg l'ho scoperto con History of violence, di conseguenza questo è il suo secondo film che vedo.
Non potendo confrontarlo con i suoi lavori precedenti,così tanto ben criticati, considero questo film davvero ben fatto.
Un Viggo Mortensen che ispira simpatia e carisma da subito e la Watts come si suol dire senza infamia e senza lode.
Mi è davvero piaciuto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/12/2007 13.27.50
Visualizza / Rispondi al commento
Lord_Trashone  @  29/12/2007 11:19:35
   7 / 10
Un buon film dell'ottimo Cronenberg.
Il film è asciutto, glaciale nell'illustrare la crudezza della vita della Vory y Zakone ma manca di qualcosa.
Ottima interpretazione di Mortensen e di Cassel, un pò meno quella di Naomi Watts.
La sceneggiatura è buona anche se a tratti si perde.
Ottima la fotografia e le scenografie.
Il film mi piaciuto ma come dicevo manca di qualcosa, specie nel finale, troppo misterioso e distaccato, i personaggi non sono ben delineati e tutto sembra cosi distante dalla vita reale che quasi sembra tutto irreale.
Crude e ben fatte le scene d'azione mentre i dialoghi sono un pò più scarsi.
Sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, comunque è un buon film anche se devo dire ho apprezzato di più History of Violence (del medesimo regista) dove la storia era più delineata cosi come i personaggi.

1 risposta al commento
Ultima risposta 29/12/2007 13.03.35
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  28/12/2007 20:24:35
   10 / 10
"The horror! The horror!"

Cronenberg torna ad ambientare un film nella Londra che fu di Spider con un’altra storia di violenza che questa volta si svolge in un contesto mafioso d’importazione russa.
È ancora il corpo l’oggetto d’indagine che Cronenberg scruta sin dalla prima scena e dalla successiva dalla quale prende le mosse il film: l’emorragia dell’adolescente partoriente, il cui corpo è segnato dalle violenze subite, dalle punture di aghi, e che da solo racconta storie di abusi portati al culmine. E, quasi per paradosso, dall’estremizzazione della violenza – e dalla conseguente morte – giunge una nuova eXistenZa, mostrata nel suo arrivo, ancora avvolta nella placenta e nel sangue, elementi primordiali e costitutivi di una vita, di un nuovo corpo.
La violenza diventa così un agente di trasformazione del corpo, la cui modifica produce un’ambivalenza fisica e morale, per la quale si fondono insieme entità estreme, ancestralmente vita e morte, bene e male.

Il ruolo, delicato e appassionato, di Anna/Naomi Watts è quello di condurre il discorso dell’ambiguità dalla vicenda della bambina appena nata a quella di colui che sarà poi il vero protagonista del film, l’autista russo interpretato da Viggo Mortensen, e di unirne i percorsi.

Lo sviluppo della trama si affida, a questo punto, agli stilemi del noir e del gangster movie, ma l’essenza del cinema di Cronenberg lo caratterizza con inequivocabile personalità. E ad illuminare questa essenza è il volto bellissimo e penetrante di Viggo Mortensen, il cui ghigno, racchiuso in lineamenti fortemente marcati, basta di per sé a esprimere tutta l’ambivalenza feroce che il suo personaggio richiede. Il suo corpo incarna esteticamente l’idea e le ragioni profonde del cinema del regista canadese, sublimandolo con inquietante e fascinosa perfezione. La sua rigidità espressiva, compostamente immobile, evoca una duplice valenza fisica di uomo-macchina, imposta dal ruolo di autista e fedele servitore di una importante famiglia mafiosa russa in terra londinese. L’uomo è preposto al suo lavoro e non gli è consentito il diritto di opinione e di pensiero autonomo: così come potentemente evocato dalla mimica e dall’espressività, il volto e il corpo di Nikolai/Mortensen rimanda all’immaginario fantascientifico con i tratti marcati, la pettinitura alta e squadrata e le movenze quasi automatiche di un robot, ovvero l’automa dalle sembianze antropomorfe. D’altronde, “robot”, come c’insegna la cara Wikipedia, è un termine ceco che significa lavoro (e qui lo si potrebbe intendere con tutto il carico fortemente simbolico che esso assume nella cultura sovietica da cui proviene il protagonista).
Il confine tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo, diventa impercettibile nelle sfumature che ogni situazione offre. L’anziano patriarca è un volto rassicurante, buono, una figura “paterna” sostitutiva/protettiva e (almeno all’inizio) insospettabilmente mostruosa. Nikolai/Mortensen è gentile e spietato, feroce e generoso, una macchina da guerra capace di lampi d’umanità, come squarci nella tenebra. Essi sono due personaggi simmetrici che finiscono per riflettersi e respingersi nel momento in cui si riconoscono. La verità sul padrino è rivelata a metà dell’opera. Quella del guardaspalle Nikolai la si apprende solo nel finale. Entrambi sono dei cascami dell’ex impero sovietico in decadenza, anzi già sgretolato e in decomposizione, ed eredità della nuova Russia delle infinite contraddizioni. Cronenberg, come ogni grande regista o scrittore, riesce a raccontare una realtà storico-politica e sociale scrivendola sui personaggi, senza doverla spiegare didascalicamente da autore onnisciente. Ancora una volta è il personaggio di Viggo Mortensen ad “incarnare” la duplice pelle del killer e dell’apparato burocratico-repressivo dell’ex-URSS: spietatezza, efficienza, ma anche coscienza… La disciplina di partito, la disciplina militare e poi la disciplina della mafia: ognuna porta con sé un bagaglio di valori insieme contrastanti e simili, che forgiano l’identità di Nikolai e al contempo la disintegrano: il rituale d’iniziazione mafiosa (l’ingresso ufficiale nella famiglia, questa volta come dignitario) richiede lo spossessamento/abiura di ogni forma di identità e affettività originaria e l’acquisizione di una nuova identità e fedeltà. Il corpo la recepisce nella propria esibizione e nell’incisione dei tatuaggi; la paga con le lacerazioni delle lame dei coltelli che infieriscono su di esso. Cronenberg fissa, nel totale della sauna, il corpo nudo di Nikolai/Mortensen un attimo prima dell’agguato, con una lunga inquadratura frontale, in una sospensione metafisica che pare dilatare i tempi dell’azione e restituire ontologicamente l’identità dell’uomo come unicum fisico e morale ma potenzialmente molteplice. È quell’attimo prima della violenza, della deflagrazione, in cui Cronenberg rende simulacro il suo protagonista feticcio.

Il finale. “From ritual to romance”
Volendo mettere da parte, anche solo per ipotesi, le ovvie considerazioni su un finale che pare volgere verso una soluzione positiva e consolatoria, un’altra interpretazione possibile – a mio avviso – prenderebbe le mosse a partire dalle parole che Mortensen pronuncia al suo capo quando si svela la sua identità. Egli intende portare a termine la propria missione operando una “sostituzione” al vertice della cupola mafiosa. L’eliminazione dei vertici criminali e l’assunzione del potere in loro vece suggerisce questa lettura alternativa che fa venire in mente il mito del “re del bosco”, narrato nel “Ramo d’oro” da James G. Frazer:

“[…] in ogni momento del giorno, e probabilmente anche della notte inoltrata, si poteva vedere aggirarsi una truce figura. Nella destra teneva una spada sguainata e si guardava continuamente d’attorno come se temesse ad ogni istante di essere assalito da qualche nemico. Quest’uomo era un sacerdote e un omicida: e quegli da cui si guardava doveva prima o poi trucidarlo e ottenere il sacerdozio in sua vece. Era questa la regola del santuario. Un candidato al sacerdozio poteva prenderne l’ufficio uccidendo il sacerdote e, avendolo ucciso, restava in carica finché non fosse stato ucciso a sua volta da uno più forte e più astuto di lui. […]”.

Nella “terre gaste” russa, che si perpetua, in questo caso, nel microcosmo londinese (anch’esso “waste land” eliotiana), il personaggio di Nikolai è una sorta di cavaliere errante che fonde in sé l’archetipo strutturale di due poteri: quello poliziesco della FSB (l’ex-KGB) e quello mafioso.
Nikolai/Mortensen, diventando egli stesso capo dell’organizzazione mafiosa (e concentrando in sé i due poteri sopra citati), replicherebbe di fatto la regola del sacerdozio propria di un’età barbarica, ma il cui modello mitico resta pur sempre riproducibile.
Cronenberg non arriva a mostrare l’esito finale della missione, ma la lascia nel fondo dei pensieri del protagonista, consacrando in una splendida inquadratura definitiva, che rimanda al “Conan” troneggiante e riflessivo di Milius, il Nikolai rivelato. È una vera e propria consegna del personaggio al mito e di mitizzazione del Cinema stesso quale strumento eccelso di deificazione.
Essa pertanto non esclude che Nikolai abbia preso il potere con la consapevolezza morale di portarlo avanti come nuovo capo a tutti gli effetti dell’organizzazione, piuttosto che di combatterlo ed eliminarlo definitivamente. In questo senso, l’inquadratura finale, con la fissità del volto di Mortensen celato dietro gli occhiali da sole e inserita nel contesto mafioso (il ristorante dell’ex-capo), assume i contorni di una inquietante e nichilistica dimensione evocativa-celebrativa del “cuore di tenebra” dell’eroe. Dimensione concettuale che è forse alla base di tutto il cinema di Cronenberg.

6 risposte al commento
Ultima risposta 02/01/2008 13.11.07
Visualizza / Rispondi al commento
faluggi  @  27/12/2007 21:08:09
   2 / 10
grande delusione...Cronemberg poteva e doveva fare di piu...non è riuscito a portarmi nel suo incubo...non c'è nessun incubo!
una storia convenzionale con una protagonista fuori ruolo che non da il meglio di se...non esistono colpi di scena e il finale abbassa di un punto la valutazione!
non capisco come possa essere considerato un "capolavoro" un film con quel finale...a volte il fondamento del film è proprio il "come finisce"...
quella sequenza ridicola sul molo tra abbracci e baci è inguardabile e non fa parte dell'arte di questo regista...
David regalaci un horror...

Pessimo film di Cronenberg, la protagonista faceva veramente pena e quello che faceva il padre di Cassel idem, il finale dire pietoso è poco,
inguarduabile o meglio un c4gatone di film !!!

Come fa ad avere una media così alta un film inguardabile come questo???

Vi hanno pagato per mettere voti così alti?

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

27 risposte al commento
Ultima risposta 02/07/2008 01.12.53
Visualizza / Rispondi al commento
mignigro  @  27/12/2007 19:52:36
   4 / 10
mah... forse sono il solo a nn averlo capito...

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/12/2007 12.04.02
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  24/12/2007 09:54:09
   8½ / 10
Controverso e insolito, Cronenberg si rinnova e abbandona le mura domestiche di una strana famiglia (A History of Violence) per gironzolare nei bassifondi della mafia russa di Londra, cercando la Morale anche in quei posti dimenticati daddio.
Il film infatti è la dimostrazione palese che Cronenberg sta cambiando pelle e ha ancora bisogno di tempo, i suoi film sono ancora zoppicanti e non si può gridare al capolavoro, Cronenberg saggia molte strade: la Morale, la tematica del corpo, il doppio, tutte cose che sono sempre state a lui care e che hanno fatto dei suoi horror alcune fra le opere cinematografiche più mature e interessanti del cinema. ma ragazzi ricordiamoci che D. C. sta provando a rinnovare uno stile, si può dire che il precedente suo film sia riuscito a tutti gli effetti? io non credo, alcuni punti sono discutibili e, non a caso, in tutt'e due i film nella scena finale ho avuto un senso di inappagamento che è riconducibile sicuramente all'etereità del prodotto...mi spiego meglio: si ha un senso di incompiutezza alla fine, pare che Cronenberg non abbia completato il film e non abbia saputo come farlo e l"etereità" di cui parlavo è semplicemente l'insicurezza di un prodotto adolescente, minorenne che ancora fatica a costruirsi un'identità. non voglio dire che Cronenberg sia un incompetente alle prime armi, ma il suo rinovamento di stile esige qualche imprecisione e qualche insicurezza.
Premio decisamente questo bellissimo film, questi bravissimi attori (a parte la Watts, porella) soprattutto Cassel (un mostro), il grande e onnipresente Howard Shore e Cronenberg che ci ha assicurato alcune fra le scene migliori del cinema...e gliene siamo grati.

13 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2008 13.43.47
Visualizza / Rispondi al commento
Atomico  @  24/12/2007 01:34:46
   5½ / 10
Il voto reale è 5.40, qui approssimato a 5,5.

Tale film ha scene raccapriccianti e disgustose: non sono tante, ma è giusto sottolinearlo, in modo che coloro che non amano tali caratteristiche siano avvertiti in anticipo prima di decidere di vedere questo film.

Il film è impostato per avere due colpi di scena. Naturalmente sono entrambi facilmente anticipabili da uno spettatore accorto.
Ma anche uno spettatore medio che venisse sorpreso dai due colpi di scena, si troverebbe comunque di fronte a un film piuttosto lento, e privo di vera azione o suspance.

L'unico lato positivo del film è che fa conoscere particolari della mafia russa che in genere non si conoscono. Ma non so quanto ciò possa essere realmente utile o ambito alle persone comuni.

7 risposte al commento
Ultima risposta 25/12/2007 01.15.54
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  24/12/2007 00:52:16
   8½ / 10
Con uno script che rimanda vagamente (involontariamente?) al caso Litvinengo, e un fortissimo senso di appartenenza che mi ha ricordato moltissimo il Munich di Spielberg (sequenze efferate comprese, ma con un'ottica molto Cronenberghiana), "Eastern promises" sembra focalizzarsi su una serie di schemi centrali (il perno del film) attraverso cui si snodano labirinti che solo la mano attenta del regista riesce a tramutare in un gioco di complesso realismo formale... il film è dunque l'ennesima riprova della capacità di un grande autore di sorprendere attraverso le modalità di una sorta di thriller dalle reminescenze più disparate (Mann, Ferrara e Lynch tanto per fare dei nomi).
Confesso di aver dubitato in certi spunti della buona fede di Cronenberg: va da sè che il film è e resta splendido, tuttavia a una contrapposizione così fortemente antitetica ai dogmi del cinema classico prevale talvolta una sorta di rifugio verso l'epicità ridondante del melodramma, genere inedito nella carriera del regista prima di "History of violence" e da cui attinge fortunatamente con una personalissima capacità di controllare una certa enfatizzazione emotiva (cosa che forse non gli era riuscita altrettanto bene nel suo pur ottimo film precedente).

Il respiro del film è comunque enorme, quasi un mosaico di famiglia che passa da Dostoevskji ("Karamazov") alle moderne riletture bibliche di "Scanners" e al dualismo imperfetto di "Inseparabili".

Il corpo resta (ancora) una macchina al servizio della violenza umana ("Sono morto a 15 anni. Oggi vivo sempre in uno stato di perenne distacco") , una fonte inespugnabile di appartenenza (non solo razziale), fino all'atto della carne che diventa privazione, quasi una castrazione fisica (le dita delle mani al posto del sesso). La mente controlla e raggiunge quella discesa all'inferno dove è impossibile tornare indietro

Straordinarie le sequenze della comunità russa in una Londra catturata in pochi, sinistri ambienti, dove esiste un sottobosco di crudeltà che implode senza che nessuno possa davvero ostacolare l'escalation di morte e sopraffazione. Notevolissima e agghiacciante la sequenza della sauna, un richiamo quasi manicheo del regista alla metafisica dell'orrore.

Notevolissimi Mortensen e (soprattutto) Cassel, un binomio di contrasti uniti dallo stesso codice familiare, interpretazione anti-glamour della Watts rappresentante di quel "mondo normale" che si affida all'escamotage materno per riabilitare una condizione empatica di violenza.

"Eastern promises" diventa pertanto un dramma familiare, razziale, sociale dove i pregiudizi si confondono sulle scelte sessuali, morali, affettive prima di arrendersi a uno sviluppo che porta ciascuna scelta a essere rispettata, ora in modo famigerato, ora in un deleterio bisogno di speranza.
L'apoteosi del film, così sgradevolmente omofobo e anzichenò misogino, sembra coltivare l'impronta maschile di un'ingombrante catastrofe, un mondo senza uomini, senza padri e sicuramente senza figli


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2007 20.24.19
Visualizza / Rispondi al commento
STYLOS  @  22/12/2007 20:55:47
   8 / 10
Indubbiamente bello. Ottimi gli attori. Non annoia mai e da la sensazione di una pellicola forte ed importante. Ma perchè ho anche la sensazione che manchi qualcosa? Sembra inconcludente. Non avranno mica intenzione di fare un secondo episodio! Sarebbe stato meglio, in tal caso, allungare questo di una ventina di minuti e dargli un finale più solido. Tra l'altro non è proprio il genere per fare dei sequel, visto il risicato favore del pubblico. Comunque assolutamente consigliato.

P.S. : La voce della ragazzina fuori campo è al limite della demenza con quell'accento russo da barzelletta.

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2007 22.14.23
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  22/12/2007 00:23:48
   9 / 10

Vedi recensione

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2008 21.40.58
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE maremare  @  21/12/2007 08:58:38
   8½ / 10
Ad un anno esatto dalla prova precedente, Cronenberg sforna un altro film di notevole fattura. Se in 'History of violence' era la violenza a generare mostri, qua, si può dire, che siano i mostri a generare violenza. Insomma invertendo i fattori il prodotto non cambia. Cambia invece la realizzazione, il modo di raccontare di David. Se, infatti, nel precedente i livelli erano molteplici e il film, sostanzialmente, una metafora, qua si narra una storia ben precisa. Sostenuto da una sceneggiatura di ferro, Cronenberg racconta, col suo stile caratteristico, una storia di mafia russa (ma potrebbe benissimo essere cinese o italiana). La violenza scoppia, improvvisa, in scene di una ferocia inaudita, mai gratuita. Recitato divinamente perfino da un attore mediocre come Cassel, il film manifesta la forte mano del regista e contiene una delle scene (l'imboscata nel bagno turco) più violente e realistiche degli ultimi anni. Da non perdere.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2007 00.10.34
Visualizza / Rispondi al commento
benzo24  @  20/12/2007 17:34:34
   6 / 10
questo è un vero e proprio passo falso di cronenberg. film piuttosto retorico, un bluff. non capisco che cosa abbia attirato il regista a girare una storia così banale e già vista. sufficiente solo per alcune sequenze, ma da cronenberg bisogna aspettarsi di più.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/01/2008 12.28.16
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  20/12/2007 10:00:22
   8½ / 10
Ancora un film memorabile per Cronenberg.
Il grande regista sembra aver seguire la strada del precedente e fantastico "a history of violence", dove apparentemente seguiva le regole del genere thriller personalizzandole comunque ai suoi temi e alle caratteristiche del suo cinema.
In "eastern promises", anche se le premesse sono differenti i personaggi interpretati da Mortensen sono più o meno simili. Padre di famiglia nel primo, spietato assassino nel secondo, ma in entrambi i casi con un passato da nascondere, che inevitabilemte viene scoperto.

Al di la di questo, il nuovo film di Cronenberg è un cupo melodramma londinese, tesissimo e molto complesso, in cui regna sovrana la violenza, ovunque e in ogni singola azione, e il regista, solo apparentemente si muove all'interno di un genere. Questo ha fatto si che molti critici parlassero stupidamente di cinema più accessibile, quando in realtà gli ultimi due film di Cronenberg non hanno nulla di classico e non assomigliano assolutamente a nessun altro film.

Sublime come sempre il lavoro sui corpi: fantastica la sequenza in cui il bravissimo Mortensen , nudo si fa tatuare le stelline ed entra definitivamente nel mondo della mafia.
Ma più di tutte è la sequenza della sauna ad essere un vero e proprio capolavoro: una vera esplosione di violenza improvvisa di grande lucidità, e davvero impressionante , indubbiamente una scena di culto in tutta la carriera di Cronenberg.


Bravissimo Mortensen, intenso e perfetto, sublime anche Vincent Cassel, in un ruolo molto più complesso di quanto sembra.
Non troppo convincente ne la Watts ne il personaggio che interpreta.
Lo script è dello stesso del film di Stephen Frears "piccoli affari sporchi", che era ugualmente ambientato in una Londra anonima e cupa.

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2007 11.03.20
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  20/12/2007 09:20:13
   4 / 10
grande delusione...Cronemberg poteva e doveva fare di piu...non è riuscito a portarmi nel suo incubo...non c'è nessun incubo!
una storia convenzionale con una protagonista fuori ruolo che non da il meglio di se...non esistono colpi di scena e il finale abbassa di un punto la valutazione!
non capisco come possa essere considerato un "capolavoro" un film con quel finale...a volte il fondamento del film è proprio il "come finisce"...
quella sequenza ridicola sul molo tra abbracci e baci è inguardabile e non fa parte dell'arte di questo regista...
David regalaci un horror...

17 risposte al commento
Ultima risposta 26/12/2007 22.24.21
Visualizza / Rispondi al commento
castelvetro  @  19/12/2007 19:32:08
   8½ / 10
Grande Cronenberg! Già nei primi minuti
di film annuncia il suo ritorno creando oscenità e furore
dal barbiere... Roba da chiodi...

Effetti speciali, Olegar Fedoro, musiche scoppiettanti,
Olegar Fedoro, grandissima fotografia, Olegar Fedoro,
sequenze glamorose come quella nel cesso!

Insomma un film coi botti

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 23.07.45
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  @  19/12/2007 13:00:55
   7½ / 10
Cronenberg vira al noir senza abbandonare i suoi temi più cari, dall'ossessione per la carne, che si fa disperato veicolo narrativo attraverso i tatuaggi, a quella per il doppio, con vari riferimenti a Inseparabili. Drammi shakesperiani e fantasmi di Dostoevskij si fondono in una storia essenziale e simbolica su alcuni fronti, debole su altri.
Miserella la Watts ma in compenso buon Cassel e statuario Mortensen, che ha trovato probabilmente in Cronenberg il suo pigmalione.
Da notare un paio di sequenze da urlo e la splendida fotografia di un'anonima Londra, in cui sarà una bimba figlia di uno stupro a trasfigurare e imbastardire la festa della natività.



Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

6 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 15.27.22
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo REDAZIONE Invia una mail all'autore del commento cash  @  19/12/2007 10:57:19
   7½ / 10
E Cronenberg scoprì Viggo (anche di fatto). L'osmosi che fra i due portava a compimento qual capolavoro di "history of violence" qui latita. O compare per poco, per poi dileguarsi nelle strade di un'inghilterra-russa fredda e per nulla evocativa. Il film è perfetto quando compare il faccione di Viggo, per sfigurare in un triste polpettone domestico circondato da quell'aura da film inchiesta quando si rifugia tra le mura domestiche di Anna. E' proprio lei a non funzionare, e lo fa in maniera duplice: il suo personaggio è esile, esiguo e senza direzioni. E, incredibile, Naomi qui dà prova pessima. ma pessima pessima. Probabilmente a Cronenberg non interessava dirigerla, tutto preso da Viggo. E della povera quattordicenne stecchita alla fine non interessa a nessuno; a parte Anna, che però è un personaggio con pochissima forza evocativa per riabilitare la ragazzina madre.
Sulle tematiche cronenberghiane manco si discute; come gioca lui con i corpi, vivi o morti, non gioca nessuno.
C'è un concreto rischio, secondo me, che Cronenberg inizi a costruire i suoi film attorno a Viggo, casomai la coppia dovesse fare tris. Qui ha tralasciato un po' troppe cose.

17 risposte al commento
Ultima risposta 04/01/2008 12.43.14
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/12/2007 15:02:15
   9 / 10
“A history of violence” ha segnato per Cronenberg un passaggio determinante nel suo modo di fare cinema,confrontare quel film e “La promessa dell’assassino” con le inquietanti e visionarie pellicole precedenti potrebbe addirittura indurre a pensare che siano state realizzate da filmaker diversi.
Cronenberg infatti, lasciati da parte alcuni affascinanti “astrattismi”, ci cala in un incubo che trasuda realta’ da ogni fotogramma,si affida alla sua maestria tecnica dietro la mdp ed all’ottima fotografia del fido Peter Suschitzky,per mostrarci una Londra molto lontana da quella arcinota del Big Ben o di Piccadilly Circus,una Londra in cui anche il Natale è una festa destinata ad essere oscurata dalle ombre dense del male che può annidarsi dietro ad ogni angolo,dietro ad ogni volto,dietro ad ogni storia.
La pioggia incessante,il cielo plumbeo fanno da scenario cupo al mondo violento della malavita russa,destinato allo scontro con la realtà quotidiana,quella “pulita", rappresentata da una testarda levatrice di nome Anna,interpretata con efficacia da Naomi Watts.Tra la realtà della donna e quella della criminalita’ organizzata si interporra’ Nikolai,uomo di fiducia dei russi ,autista ma anche guardia del corpo e glaciale “becchino” all’occorrenza.Viggo Mortensen,ormai attore feticcio di Cronenberg, è a dir poco eccellente nel calarsi con aderenza sorprendente al personaggio…la sua fisionomia,i suoi gesti,il suo sguardo danno vita ad un’interpretazione magistrale alla quale, per onor di cronaca, vanno aggiunte anche quelle di Vincent Cassel e Armin Mueller-Stahl.
Cronenberg analizza la moralita’ dell’uomo,quanto questa possa essere messa a dura prova e induca l’essere umano a schierarsi dalla parte della luce o del buio,inoltre non tralascia l’ossessione per la carne,ancora ben presente e mostrata attraverso svariate scene di nudo e soprattutto mediante l’utilizzo del corpo come una mappa dell’esistenza umana.
La miriade di tatuaggi che ricoprono i corpi sono testimoni del vissuto e di un passato che non si puo’ cancellare,storie prive di parole,ricordo indelebile di ogni azione compiuta,oltre che simbolo di fedelta’ e prestigio. Le improvvise scene di violenza sono devastanti,eccezionali nel loro realismo e toccano l’apice della brutalita’ nella scena della sauna, dotata di una forza sonoro/visiva sconvolgente.
Interessante è notare come il regista presenti i suoi personaggi:apparentemente forti ma anche insicuri,splendidamente sfaccettati nella loro forma metaforica di angeli e demoni , capaci di fondere attraverso un percorso di crescita il bene ed il male,individui affascinanti sospesi tra limpidezza e mistero affinchè sia lo spettatore a dare un'interpretazione ad un loro sguardo o ad una parola.
Il raggiungimento dell’epilogo equivale alla catarsi finale,gli ultimi minuti pur essendo ben ideati stridono con il resto della pellicola,personalmente avrei preferito che Cronenberg insistesse su una certa drammaticita' degli eventi.
Ma a parte questo piccolo appunto il film appare splendido nella sua realizzazione e straordinario nella sua lineare brutalita',un gioiello da non perdere.

10 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 09.31.03
Visualizza / Rispondi al commento
roywolf  @  18/12/2007 14:42:46
   4½ / 10
A me non è piaciuto.Lento e noiosetto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/12/2007 15.06.33
Visualizza / Rispondi al commento
Mirea  @  17/12/2007 12:09:48
   6½ / 10
E' un film che si svolge molto lentamente.
Non è male, gli avrei dato anche un 7, ma alla fine manca una parte (che è scontata, daccordo) ma che doveva essere trattata a mio parere, perchè è troppo ampia e fondamentale per lasciarla al caso -vedi SPOILER-.
La scenografia è perfetta per questo film: richiama continuamente l'aria claustrofobica che si respira tra i personaggi.

La prova degli attori è molto buona.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

20 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2007 15.26.44
Visualizza / Rispondi al commento
simone76roma  @  17/12/2007 02:34:49
   7½ / 10
Direi particolare, non molta azione ma davvero profondo.Il film racconta la vita di un organizzazione mafiosa Russa che vive a Londra in modo affascinante e molto crudo.Ottimo l'attore del signore degli anelli e la bionda e' davvero fica :-)))
Non manchera' naturalmente l'attimo romantico finale ed un paio di colpi di scena.

2 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2007 11.54.58
Visualizza / Rispondi al commento
norah  @  16/12/2007 23:41:51
   10 / 10
Mille parole non basterebbero per descrivere cotanta bellezza.
Capolavoro.

12 risposte al commento
Ultima risposta 18/12/2007 20.41.31
Visualizza / Rispondi al commento
dhagos  @  16/12/2007 23:39:16
   5½ / 10
Un film a mio parere sopravvalutato dalla critica , pieno di stereotipi e con una trama prevedibile. La sceneggiatura è sicuramente il suo punto debole, incapace com'è di dare spessore ai personaggi ; anche la violenza, che si manifesta soprattutto nella scena della sauna ,è una classica scena genere splatter che un Tarantino avrebbe reso ugualmente bene , se non meglio. Quello che in fondo delude è la mancanza di introspezione "originale" che ci si aspetta da un regista come Cronenberg ,il tutto reso ancora più scialbo da una storia noiosa e insignificante ed da un montaggio che lascia molto a desiderare.
Sicuramente Vincent Cassel è la maschera più convincente del film ,forse per il suo ruolo dichiaratamente secondario mentre Viggo Mortensen ha una sua ragione d'essere solo per per la brutale freddezza che trasmette in virtù del suo aspetto fisico.Quanto a Naomi Watts , la sua recitazione è stata priva di qualsiasi spessore , ma a sua discolpa non credo si potesse fare molto meglio per rendere un ruolo in sé piatto e mortificante.

7 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 00.04.53
Visualizza / Rispondi al commento
Mizoguchi  @  16/12/2007 00:03:50
   4½ / 10
Cronenberg ma che fine hai fatto?
Osannato dalla critica per aver compiuto un passo inimmaginabile verso una cinematografia impeccabile, io (dopo history of violence) non capisco veramente dove sia finito una dei miei registi preferiti.
Dove sono finite le sue ossessioni? dove è finita la voglia di sperimentare con i generi? dove sono finite le metamorfosi? ovviamente tutti dicono che in realtà cronenberg c'è tutto, ma è solo più stilizzato e rarefatto, che le metamorfosi sono psicologiche e non più "carnali", ma in realtà questo film non mi dice niente.
Detto papale papale sembra che, stanco di mettersi in gioco, stia solo facendo il gioco di quel pubblico e di quella critica filo-coppola/scorsese/mafia movie anche un po' bigotuccia che cerca in altri film gli stessi temi e stilemi che ha amato in precenti pellicole.
Passando al film in sè è una banalissima pellicola, giocata su stereotipi sfruttatissimi: il boss straniero finto bonaccione/padre padrone moralista, il finto cattivo/infiltrato, la bassa manovalanza, gli usi e costumi russi un po' comici, il ristorante copertura, l'infermiera dal cuore d'oro mossa da sentimentalismi mistici (una insostenibile Naomi Watts che sembra ancora serbare le nevrosi da telenovala di Inarritu).
Il tutto incorniciato da una voce narrante che già sai benissimo cosa dirà per tutto il film dopo le prime due battutte.
Insomma un film dossier, "nobilitato" da una fotografia più curata e dalla solita colonna sonora di howard shore a cui secondo il mio modesto parere il signore degli anelli ha dato proprio alla testa.
Poi, dico io, Cronenberg si è anche atteggiato di averci messo due giorni a girare la scena della sauna, DUE GIORNIII!!!!???? ma non si vergogna a strombazzarlo ai quattro venti?? mentre tu giravi questa "scenetta" corman, con quattro soldi e scenografie riciclate ti sfornava un capolavoro!
La nota positiva del film comunque è Vincent Cassel, bravissimo davvero, qui grande nell'esprimere una vasta gamma di traumi psicologici, dall'omosessualità repressa, al killer mancato, al figlio non voluto...

12 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 23.39.01
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  15/12/2007 13:47:40
   8½ / 10
Mi aggiungo ai pareri molto positivi sul film: il nuovo cinema di Cronenberg sarà meno sperimentale e di nicchia rispetto al passato ma ugualmente interessante e affascinante.
Tecnicamente ineccepibile e con un cast semplicemente perfetto (da Oscar la prova del glaciale Viggo Mortensen che si toglie definitivamente di dosso i -pochi- panni rimasti di Aragon), EASTERN PROMISES continua il viaggio del regista canadese sull'animo umano, giocando sui suoi mutevoli stati e sull'apparenza.

Unico mio personale rammarico e di non averlo visto in lingua originale, anche se devo riconoscere che il doppiaggio è stato notevole.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/12/2007 19.43.10
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  15/12/2007 12:26:19
   8½ / 10
Lontano dai temi e dalle ossessioni tipiche della sua filmografia,Cronenberg sforna un film di rara bellezza,continuando la strada intrapresa con il precedente History Of Violence...piu'accesibile ma ugualmente spiazzante e capace di colpire duro ogni tipologia di spettatore,il nuovo Cronenberg racconta una storia criminale ambientata nei sobborghi di Londra:grazie alla straordinaria sceneggiatura di Steve Knight l'opera non tarda a entrare nel vivo,immersi in ambienti malavitosi ripresi senza forzature e dotati di un'atmosfera ambigua e accattivante dalla prima all'ultima sequenza.
Pur utilizzando poco gli esterni della capitale inglese,Cronenberg non rinuncia alla ricerca del dettaglio,in quello che forse rappresenta tecnicamente il suo miglior film di sempre(semplicemente straordinarie fotografia,costumi,scenografie e musiche).
Per quanto mi riguarda l'unica cosa che non riesco a digerire,e'stata quella di aver bocciato troppo velocemente sia un'attore del calibro di Viggo Mortensen,sia un film come History Of Violence:e'si ragazzi,scordatevi Il Signore Degli Anelli o la gran parte dei filmacci interpretati dall'attore fino ad oggi,e preparatevi ad una prova attoriale semplicemente devastante,con la sequenza della sauna gia'entrata di diritto nella storia del cinema...forse due anni fa non ero ancora pronto per il nuovo ciclo intrapreso dal regista canadese,forse ero ancora troppo ancorato a un tipo di cinema fatto di carne,macchina e cervello,ma ora non ho piu'dubbi,Cronenberg e'uno dei piu'grandi registi viventi e il suo cinema in continua evoluzione continuera'a regalarmi ancora grandi emozioni.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2007 12.52.08
Visualizza / Rispondi al commento
Crimson  @  10/12/2007 00:20:18
   8½ / 10
Con un film superbo Cronenberg torna a raccontarci una storia di coscienza e di identità, mediante un thriller serrato, che tiene costantemente sulla corda, e non privo di colpi di scena da manuale.
Fin dall'inizio il film entra nel vivo del rapporto tra radici culturali e identità personale, in una Londra completamente stravolta, ben poco inglese.
Senza fronzoli ma al contrario, con il suo inconfondibile stile asciutto e crudo, il regista ci catapulta immediatamente in una vicenda torbida animata da personaggi spigolosi, difficilmente decifrabili: fanno parte di un clan di mafia russa, implicato in un regolamento di conti per mano dei suoi maggiori esponenti: Kiril e il suo autista factotum Nikolaj (due intensi e convincenti Vincent Cassel e Viggo Mortensen, a proprio agio nelle loro parti).
Una volta entrati in sintonia con la cristallina infermiera (Naomi Watts - che adoro), siamo indissolubilmente schiavi di un film che man mano che si rivela nella sua natura di thriller spietato e sceneggiato impeccabilmente, allo stesso tempo ci lascia interrogare sulla personalità dei protagonisti, ci fuorvia, ci ricongiunge immancabilmente, e ci sorprende.
E così ci spinge a penetrare in qualcosa che và al di là dell'apparenza, e ci mostra degenerazione e umanità in modo davvero sublime e coerente, senza il minimo accenno a retorica o presa di posizione, ed è questo il dato più significativo, a mio avviso.
Difficile dimenticare diverse sequenze, su tutte quella della sauna.
E sul piano più profondo fà centro questo film, per mio conto, perchè smussa efficacemente un quadro di routine secondo cui il codice morale di una persona sia imprescindibilmente legato al proprio humus inteso non solo come storia di vita personale ma anche come basi culturali di provenienza. Cronenberg ha questa capacità rara nel panorama cinematografico, quella di deformare una realtà avvilente a causa di concezioni poco approfondite e talmente routinarie da diventare veri e propri dictat. E con questo film è riuscito a sbarazzarsene e a farcene sbarazzare, almeno per un'ora e mezza, e spero che certe riflessioni evocate dal film non mi abbandonino facilmente.

6 risposte al commento
Ultima risposta 14/12/2007 22.07.28
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  07/12/2007 22:45:13
   8½ / 10
nuovo centro perfetto per cronenberg. la sua svolta verso il thriller/drammatico, verso lo studio profondo dell'animo umano, crea ancora qualcosa di unico e distante da qualsiasi classificazione.
questa volta il genio canadese si cimenta nel sezionamento della scena criminale russa a londra o, meglio, nel fotografare minuziosamente le figure ombrose che la costituiscono.
una ragazzina di 14 anni, incinta, viene portata in ospedale a causa di un'emorragia. non si salverà (non preoccupatevi, non è uno spoiler), ma la dottoressa di turno, anna (naomi watts), riesce a far nascere la bambina e, attraverso il diario della ragazza, si mette alla ricerca delle sue origini e della sua storia, che scoprirà legata a filo doppio con quella del boss semyon.
clinico e del tutto asettico nella narrazione, in eastern promises si susseguono scene brutali mostrate senza alcun compiacimento malsano e brevi contatti umani distanti da ogni gusto retorico. cronenberg non romanza, non fa proseliti. mostra impietoso quello che accade, suggerisce senza imporre, lascia lo spettatore libero di subire l'insano e magnetico fascino di personaggi dipinti in maniera sublime, di una storia nera ma in fondo così realisticamente possibile, e ci regala una scena che entrerà negli annali per la sua barbaria: quella nella sauna.
superlative le prove di tutto il cast, consiglio vivamente di guardare il film in lingua originale per notare l'enorme mole di lavoro che mortensen e cassel hanno dovuto svolgere per costruirsi un così realistico accento russo.

16 risposte al commento
Ultima risposta 08/01/2008 17.53.59
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico


1049889 commenti su 50709 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

7 BOXESBLIND WARCACCIA GROSSACHAINED FOR LIFECHIEF OF STATION - VERITA' A TUTTI I COSTICONFESSIONI DI UN ASSASSINOCONTRO 4 BANDIERECUGINE MIEDAREDEVIL - IL CORRIERE DELLA MORTEDAUGHTER OF DARKNESSDISAPPEAR COMPLETELYDOUBLE BLINDGIRL FLU - MI CHIAMANO BIRDGUIDA ALL'OMICIDIO PERFETTOI 27 GIORNI DEL PIANETA SIGMAINTIMITA' PROIBITA DI UNA GIOVANE SPOSALE DIECI LUNE DI MIELE DI BARBABLU'MERCY (2023)NOTTI ROSSEORION E IL BUIOOSCENITA'RAPE IN PUBLIC SEASANGUE CHIAMA SANGUESPECIAL DELIVERYSUSSURRI - IL RESPIRO DEL TERRORETHE BELGIAN WAVETHE DEVIL'S DOORWAYTHE EXECUTIONTHE GLENARMA TAPESTHE PAINTERTHE WAITUNA SECONDA OCCASIONEUNA TORTA DA FAVOLAUN'ESTATE DA RICORDARE (2023)VENDETTA MORTALE (2023)WHAM!

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net