la ragazza del lago regia di Andrea Molaioli Italia 2007
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la ragazza del lago (2007)

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locandina del film LA RAGAZZA DEL LAGO

Titolo Originale: LA RAGAZZA DEL LAGO

RegiaAndrea Molaioli

InterpretiValeria Golino, Toni Servillo, Omero Antonutti, Anna Bonaiuto, Fabrizio Gifuni, Fausto Maria Sciarappa, Heidi Caldart

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 2007
Generethriller
Tratto dal libro "Lo sguardo di uno sconosciuto" di Karin Fossum
Al cinema nel Settembre 2007

•  Altri film di Andrea Molaioli

Trama del film La ragazza del lago

Sono le otto del mattino quando Marta, addentando una ciambella, sta tornando a casa dopo aver dormito da una zia. Un furgone si ferma: Mario, ragazzo affetto da ritardo mentale, la convince a seguirlo nella sua fattoria. L'allarme scatta subito, Marta ha solo sei anni. Nel paese arriva il commissario Sanzio, un poliziotto esperto, da poco trasferitosi in quelle zona un po' sperduta. Il più giovane collega Siboldi, residente in quelle valli, diventa la sua guida anche per conoscere i legami famigliari e affettivi della piccola comunità...

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Voto Visitatori:   6,56 / 10 (127 voti)6,56Grafico
Miglior filmMigliore regiaMigliore regista debuttante (Andrea Molaioli)Migliore attore protagonista (Toni Servillo)Migliore sceneggiaturaMiglior produttoreMiglior fotografiaMiglior montaggioMiglior sonoroMigliori effetti speciali
VINCITORE DI 10 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Migliore regia, Migliore regista debuttante (Andrea Molaioli), Migliore attore protagonista (Toni Servillo), Migliore sceneggiatura, Miglior produttore, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Miglior sonoro, Migliori effetti speciali
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Voti e commenti su La ragazza del lago, 127 opinioni inserite

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PAZZINI9  @  03/01/2008 19:24:54
   6 / 10
Come poliziesco non vale più di 5 stelle,ma c'è un ottimo Toni Servillo e quindi....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  28/12/2007 14:31:15
   7½ / 10
Mi spiace che non raggiunga nemmeno il 7. In fondo meriterebbe qualcosina di più..... Adoro Toni Servillo, lo trovo straordinario. Il suo personaggio è colmo di personalità, burbero ma anche dolce, acuto e caparbio, serio ma anche sarcastico....... Un commissario così, da quant'è che non si vedeva in giro?
Forse è vero che è un po' lento, il motivo è che la storia in sé x sé non presuppone un mistero così sconvolgente. La ragazza morta che appare ogni tanto alla vista del commissario, effettivamente, è quel fattore in più che non serviva........ Suvvia....... Ma i personaggi, tutti quanti, sono stati raccontati con sincerità, coplevoli -chi più chi meno- di essere quello che sono.
L'aver snobbato questo film è stato un errore.

Montalbano può andare in pensione, vogliamo una saga di puntate sul commissario Giovanni Sanzio al più presto possibile!
Sempre e solo Toni Servillo come interprete, si capisce.

giumig  @  12/12/2007 09:36:55
   6½ / 10
un giallo niente male, riesce a catturare l'attenzione senza mai annoiare. Grandissima prova di servillo. Peccati x una regia buona ma troppo televisiva e per un finale che delude un po

Inn10  @  11/12/2007 00:08:45
   6½ / 10
Non mi è piaciuto molto. E' lento e sembra chissà cosa debba succedere.. e invece non succede niente perchè il finale è scontato.

superfoggiano  @  18/11/2007 21:44:58
   7 / 10
BEl film... ma i capolavori sono altri...

rossellaxx  @  02/11/2007 16:15:38
   9 / 10
Ottimo film davvero, con un Toni Servillo spettacolare, perfettamente credibile (perché per gli attori italiani in generale questo è davvero utopia), ho visto tantissimi orrori recentemente e questo film è davvero un piccolo gioiello, il problema è che abbiamo un bisogno impellente di aria nuova per questo cinema ormai stantio e soprattutto di facce nuove, fresche, competitive sul mercato internazionale. Sento in continuazione di gente in delirio per pseudo attori come Pierfrancesco Favino, Nicolas Vaporidie o Riccardo Scamarcio....ma vi rendete conto? Ho visto recentemente attori emergenti farsi strada in mezzo a questo marasma claustrofobico, come Elio Germano regalando performance strabilianti, stiamo parlando di "attori" e certa gente dovrebbe proprio capire il significato di questa parola. Ma come Elio Germano ce ne sono molti, vorrei ricordare una certa Carolina Crescentini che, scommetto quanto volete, presto attirerà a sè molta attenzione. E che dire di Claudio Santamaria?
E vorrei segnalarvi un attore ancora poco noto ma interessante, un attore di origini coreane ma italiano d'adozione il cui nome è Yoon C. Joyce, date un'occhiata qui www.youtube.com/yooncjoyce, che la gente apra gli occhi, il cuore e il cervello, sarebbe l'ora....

forzalube  @  28/10/2007 18:17:25
   6½ / 10
Niente di sensazionale, ma non è male. Mi è piaciuto il personaggio del commisario e l'interpretazione di Toni Servillo. Con un finale migliore avrebbe avuto un voto maggiore.

codino18  @  19/10/2007 11:34:29
   7½ / 10
Film da non perdere assolutamente, è lento è vero, ma ti lascia molto.Tony Servillo davvero bravo è lui la colonna portante, un grande.

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  18/10/2007 20:53:01
   6½ / 10
Una donna viene trovata morta sulle rive di un lago . Tutto il paesino sembra coinvolto in una storia dove tutti sanno e pochi rivelano; il commissario Sanzio ha l'arduo compito di trovare il misterioso fautore del delitto. Il primo ad essere sospettato è il fidanzato,ma questa soluzione appare fin troppo ovvia anche per lo spettatore debuttante.
Ma ancor prima di essere un giallo alla rincorsa del colpevole il film si impone per il suo stile sobrio. Non c'è colonna sonora,non ci sono toni drammatici e la ricerca della notizia non è sensazionalismo, ma finalizzata alla costruzione realistica di ogni personaggio. Il protagonista ,composto e mai sopra le righe è fin troppo naturale,quasi dimesso; il detective è realizzato in parallelo ad un lavoro frutto di passione per la verità, per la conoscenza di una comunità piccola,indifesa, pacata e che mantiene decoro e riserbo anche di fronte ad un cadavere.
Al film però manca qualcosa; l'assenza di partecipazione emotiva, diventa silenzio,eccesso di realismo che non viene compensato da uno sviluppo della trama esaustivo. Finale mozzato.

giusss  @  18/10/2007 16:43:25
   6½ / 10
La trama mi è piaciuta molto,certe scene sono davvero ben fatte,solo che il film è troppo lento,più movimento piu' tensione e suspence potevano a mio avviso creare un capolavoro cinematografico italiano.
Poteva essere fatto meglio ma vale la pena vederlo.

Invia una mail all'autore del commento Dave69  @  17/10/2007 16:14:56
   6½ / 10
Assegno questo voto positivo perchè comunque fra i film italiani attuali secondo me è senza dubbio tra i migliori.
L'ambientazione, le musiche e le immagini mi sono piaciute veramente molto. Non tutti gli attori mi sono sembrati all'altezza e sono d'accordo che Toni Servillo interpreta un personaggio dalle caratteristiche simili a quello de Le conseguenze dall'Amore, ma lo fa così bene !!! Ha un disincanto, un'ironia, talmente divertenti ! E un'espressività negli sguardi e nella voce perfetta.
Purtroppo il film sa un po' di fiction e nel finale si risolve troppo bruscamente.

serenella  @  13/10/2007 16:24:24
   10 / 10
veramente splendido: sceneggiatura, recitazione (Servillo...e che te lo dico a fare, un genio), musiche, ambientazione...tutto senza una sbavatura!

veramente strepitoso, forse il migliore dell'ultimo anno.

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Gruppo COLLABORATORI paul  @  12/10/2007 16:36:54
   7 / 10
Finalmente un film italiano che racconta una storia universale, di genere, esportabile all'estero. Bravissimi Toni Servillo e Fabrizio Gifuni, Golino inutile, alcuni attori, forse per ragioni produttive scelti sul posto, non mi hanno convinto e i dialoghi sembrano spesso troppo "romanzati". Alcuni punti sembrano troppo televisivi, ma in sostanza un buon film di esordio alla regia.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  03/10/2007 19:14:04
   6 / 10
Storpie atmosfere terse... la cosa migliore di questo film, che a volte, ahimè, ricorda più l'ispettore Derrick che altro...
Teho Teardo, l'ex "Here" autore delle musiche, è riconoscibile per il suo tocco: non a caso aveva musicato "L'amico di famiglia" e i film di Guido Chiesa.

3 risposte al commento
Ultima risposta 25/10/2007 23.36.35
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  03/10/2007 15:13:57
   7 / 10
Un paese di montagna isolato dove tutti sanno tutto di tutti e dove il vicino è buono finchè non commette qualcosa di terribile. Una realtà provinciale immota come il lago sulla riva del quale viene ritrovata una bellissima ragazza morta, una ragazza cui tutti volevano bene, compreso forse il suo assassino che l'ha composta in una posa serena, che ricorda la Santa Cecilia di Stefano Maderno

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Questo è lo scenario de "La ragazza del lago", noir italiano che, per regia fotografia e musiche, deve moltissimo alle atmosfere algide dei film di Paolo Sorrentino.
Anche qui è Toni Servillo a prendere sulle spalle l'intera vicenda, calandosi analiticamente in tutte le persone che incontra e interroga, aiutato dalla sua conoscenza del dolore e dall'attitudine autoptica/archeologica del suo carattere. Attraverso i suoi occhi ci scopriamo a sospettare di tutti, guidati dalla buona sceneggiatura di Petraglia, fino alla conclusione che lascia parzialmente insoddisfatti perchè in questo film, come nella realtà vera, niente è veramente chiaro e i dubbi continuano ad aleggiare anche quando c'è un reo confesso.
Ma uscendo dal cinema rimane il sapore amarognolo di un film riuscito a metà, dove si fa notare purtroppo la recitazione dilettantesca di alcuni attori, l'atmosfera di fiction di cui difficilmente le pellicole italiane riescono a liberarsi: questi sono per me difetti evidentissimi, che pesano molto sul giudizio comunque positivo per un film che riesce a staccarsi dalla piattezza generale delle realizzazioni attuali.
Ottime le musiche.

Sarebbe stato un sei e mezzo... ma per il particolare nello spoiler do sette.

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Ultima risposta 05/10/2007 14.14.18
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Zio_iori  @  03/10/2007 08:40:12
   6 / 10
Secondo me il regista avrebbe potuto creare un finale meno banale con tutti gli elementi che aveva a disposizione... La tecnica narrativa riesce a tenere lo spettatore incollato alla poltrona fino alla fine, ma è come un coito interruptus.

Delfina  @  02/10/2007 11:15:04
   7 / 10
Buon film di genere, abbastanza originale, per il cinema italiano (a differenza di quello francese), l'ambientazione in provincia. Bello vedere luoghi un po' stranianti come i paesini di montagna. Bravi quasi tutti gli attori. Un po' troppo fictionistica la seconda parte, altrimenti avrebbe meritato un voto più alto.

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Ultima risposta 19/05/2008 22.55.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/10/2007 14:18:12
   7½ / 10
Finalmente un "giallo" italiano come da tempo non se ne vedevano.
Ambientato in un apparentemente tranquillo paesino del Friuli dove l'armonia sembra regnare sovrana, il film si sviluppa attraverso le indagini di un ispettore di polizia riguardo al misterioso omicidio di una bella e vivace ragazza.
L'ispettore ha le fattezze di Toni Servillo, ancora una volta a dir poco eccezionale nell'interpretazione del suo personaggio.
Tratto da un romanzo dell'autrice norvegese Karin Fossum, trasportato dai fiordi norvegesi alle montagne friulane, "La ragazza del lago" non è soltanto un giallo imperniato sulla risoluzione dell'enigma ed il conseguente arresto dell'assassino,ma è anche una riflessione sulle piccole comunità e su quei segreti che a volte queste celano.
E' un film che parla con delicatezza di problemi famigliari, di malattia e di scontri generazionali e vi riesce efficacemente attraverso la rappresentazione di tanti personaggi e delle loro varie sfaccettature.
Peccato che nella soluzione del mistero il film perda qualcosina, ma nel complesso appare come un lavoro affascinante e ben diretto da Andrea Molaioli qui al suo debutto dopo aver fatto da aiuto-regista a molti nomi noti.
Molto buono lo sviluppo dell'indagine affidato esclusivamente al "fiuto" del commissario, che come un Montalbano della Carnia, si getta sul caso e lo analizza attraverso il metodo classico che abbiamo visto o letto (ed apprezzato) in tanti film o romanzi.
C.s.i e R.i.s. per fortuna sono distanti anni luce, qui c'è solo un uomo con le sue paure e i suoi turbamenti, ma anche con la sua grande umanità e sincerità determinato a far luce su un caso che giunge direttamente dalla "torbida" provincia italiana fatta di pettegolezzi, dicerie, piccoli e grandi drammi.

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Ultima risposta 03/10/2007 11.45.21
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shiatsuka  @  01/10/2007 10:47:01
   7 / 10
Non sono un amante del genere noir, ma questo film mi ha convinto. Forse il finale un pò troppo veloce, ma nel complesso l'atmosfera e l'ambientazione mi sono piaciuti. Toni Servillo, decisamente fa gran parte del film.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  29/09/2007 16:06:42
   7 / 10
Anche avendo i paesaggi e le atmosfere perfette per il genere, siamo di fronte a un film atipico per il panorama italiano. E' un genere, il noir, che in Italia ha poca fortuna, anche se questo La ragazza del lago è un buona sorpresa. Sorvolando su alcuni passaggi che si avvicinano purtroppo alla fiction televisiva (e che sono la rovina di molti film italiani odierni) si può trovare del mestiere nell'esordiente Molaioli, che sa costruire delle belle inquadrature curate e significative. Belle le musiche elettroniche, bravissimo come sempre Servillo, abbastanza inutile la Golino, invecchiata che pare la strega Helena Markos di Suspiria.

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Ultima risposta 01/10/2007 16.18.09
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viagem  @  29/09/2007 14:50:31
   6½ / 10
Film sicuramente meritevole di essere visto, già solo per l'interpretazione di Servillo: i suoi minimi ma efficacissimi movimenti facciali, i tempi perfetti delle battute e quel suo disincanto un po' amaro per la vita tipico napoletano, che contrasta sapientemente con la concretezza degli abitanti di questo paesino nella montagna tarvisiana.
Ma da un'opera prima mi aspettavo sicuramente più originalità, perchè purtroppo ciò che più piace del film è proprio ciò che lo fa assomigliare tremendamente a Le conseguenze dell'amore di Sorrentino il quale, a giudicare dai titoli di coda, una mano deve pure averla data.
Tutto questo e un finale che si risolve un po' troppo bruscamente

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER , mi spingono a dare un voto non troppo alto.

taclo  @  26/09/2007 22:07:10
   7 / 10
Atmosfere rarefatte, che rimandano a Twin Peaks, soprattutto per i paesaggi rurali.
Inizio coinvolgente, finale un po' meno, questo film dimostra la rinascita del cinema di genere.
Distribuito in non molte sale, con il passaparola si sta facendo valere.
Toni Servillo superlativo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/09/2007 16:25:54
   7½ / 10
Sono rimasto perplesso dal fatto che questo film sia stato confinato nella sezione "Settimana della Critica" piuttosto che nel concorso ufficiale all'ultima Mostra del Cinema di Venezia. Con questo non voglio certo affermare che avrebbe vinto il leone d'oro o altri premi di qualche tipo, ma sono certo che il cinema italiano ne avrebbe tratto giovamento rispetto ai film proposti in concorso.
Andrea Molaioli esordisce con un giallo dai toni dimessi, conforme alla comunità dove si svolge la vicenda, con un Toni Servillo grandioso nello spulciare tra le coscienze dei protagonisti della vicenda, ognuno dei quali con il proprio dramma personale, ognuno con il tormento con cui convivere ben tratteggiato da tutti gli attori del cast, nessuno escluso. In definitiva, un buon esordio per Molaioni, che fa ben sperare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  25/09/2007 17:27:12
   7 / 10
Questo film di Andrea Molaioli (opera prima) e' sicuramente una ventata d'aria fresca nel panorama cinematografico italiano, è un giallo in piena regola alla Agatha Christie, un whodunit che come tale mira mantienere alta l'attenzione ed in più viene reso più intrigante dalla scelta di un'ambientazione tipica (il paesino piccolo e chiuso in sé stesso dove si sa tutto di tutti, già usata da Raimi in Soldi Sporchi), un locus amoenus idilliaco ma al tempo stesso malignamente misterioso - scelta che riflette tralaltro certi fatti di cronaca dei giorni nostri, a sottolineare che i i peggiori delitti hanno radici nel clima familiare, vedi Erba e Garlasco - e dalla mogia recitazione di Toni Servillo, in pieno stile detective William Somerset.

La sceneggiatura mantiene, però, una struttura forse troppo classica per risultare originale (misterioso omicidio e scoperta di un improbabile killer al contrario delle aspettative), ed inspiegabilmente la conclusione è assolutamente deludente, sottotono, quasi frettolosa (non nego comunque che possa essere stato fatto volutamente), il momento che dovrebbe costituire l'apice emotivo è in realtà uno dei più deboli del film e Molaioli durante la narrazione ignora completamente il meccanismo del climax, a partire dalla seconda parte fino ad arrivare al finale.

Ho apprezzato molto la caratterizzazione, psicologica e non, di tutti i personaggi, decisamente attenta ed approfondita (fondamentale e ben analizzato il rapporto genitore-figlio) che impreziosisce una trama che sembrava avere come fine unico ed ultimo la scoperta del colpevole ma che invece costruisce una specie di trama parallela e forse più importante che evolve partendo dal background di ogni personaggio, creando un interessante interazione fra dramma interpersonale e giallo investigativo.

Ma è per colpa di recitazioni piuttosto scarse da parte di attori impegnati più che altro in ambito televisivo (la figlia di Servillo è impegnata in RIS, la sorella ed il ragazzo dell'assassinata, ma anche la Golino non è sto granché) che il film rischia spesso di cadere nel baratro della fiction televisiva. Questo pericolo viene sventato da uno stile di regia piuttosto elegante anche se artificioso ed autocompiaciuto a tratti, teso ad imitare maestri come Sorrentino o Garrone con basi decisamente meno solide. Comunque la mano di Molaioli è sicura, e si sente specie nella scelta di certe inquadrature (la già citata scena di Servillo e Sciarappa di schiena con lo sfondo del lago).
Abbastanza fuori luogo inoltre l'uso delle musiche.

Insomma un buon lavoro tutto sommato, ce ne fossero di film come "La ragazza del lago", ma ancora non ci siamo del tutto.
L'altr'anno a livello di film italiani eravamo messi molto meglio e questo film dimostra che il cinema italiano può tornare a decollare con i giusti spunti ed attraverso la valorizzazione di validi registi emergenti come appunto Molaioli.

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Ultima risposta 27/09/2007 13.56.39
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andreapau  @  24/09/2007 10:24:33
   8 / 10
Sorrentino senza il colpo di genio.bellissima e piacevole sorpresa.pellicola coraggiosa non solo per i temi trattati,ma anche per alcune scelte produttive e narrative.l'ambientazione neutra in una regione neutra del nordest extracronaca.in una ipotetica equazione,questo film stà ad Elisa.non urlato,ma comunque di una intensità rara.l'italia ha finalmente trovato l'erede dei grandi attori del passato,il grandissimo toni servillo,che tratteggia un enorme commissario piccolo piccolo,assolutamente ambientato nel tenore della pellicola,a sua volta calata profondamente nella realtà.dove ci sono matti veri che non sventrano nessuno,dove le macchine non sgommano,dove non interviene il ris e nemmeno csi,e la squadra se ne rimane a giocare al decimo tuscolano...non si vede un'arma.il commissario servillo si carica sulle spalle il peso del film e di tutta la vicenda,come un supereroe sul quale tutti ripongono le speranze..come una spugna,assorbe il male,lo elabora,non se ne assolve,si cala anche nella parte del cattivo,si immagina padre morboso,fidanzato insicuro e geloso,amante discreto e vigliacco.diventa praticamente tutti i personaggi nella smania di risolvere,ma non si concede un attimo di pausa,non si concede il lusso di fare il figlio,di essere ascoltato e piangere sulla spalla di qualcunonon se lo puo' permettere,è a sua volta un padre cattivo e un marito colpevole...qual'è la differenza tra lui e gli altri?.annulla il suo essere uomo,pieno di problemi,con un vissuto presente e futuribile indigesto,roba da spezzare le gambe a chiunque.non è un cattivo tenente,non è un cittadino al di sopra di ogni sospetto,le montagne che fanno da sfondo non sono le twin peaks,e laura palmer muore vergine.nella scelta del regista c'è la rinuncia all'urlo,a cogne e a garlasco,tutto a beneficio della nitidezza.a beneficio dell'essenza del dolore e del male,entrambi dirompenti,quanto silenziosi.

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Ultima risposta 26/09/2007 10.41.56
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polbot  @  23/09/2007 11:04:54
   6½ / 10
Non riesco a dare un giudizio entusiasmante a questo film. Però sono uscito dalla sala soddisfatto come con un pensiero del tipo "Secondo me sto regista ha un futuro". Ha avuto coraggio... fare un giallo non banale in un ambiente assai poco cinematografico. Servillo poi è ancora una volta diverso ed eccezionale. Lo Cascio, Accorsi ...chi sono costoro?

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Ultima risposta 24/09/2007 20.39.50
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/09/2007 00:35:40
   8 / 10
M come Mostro, Murder, Malattia, Malessere.
Pur auspicando un ritorno al film di genere, devo dire che l'esordio di Molaioli è un Piccolo Grande Miracolo del Nostro Cinema.
Un film che riesce a combinare egregiamente proprio il cinema di genere e le influenze d'oltreoceano con uno sguardo Italiano che, comunque la pensino i vari detrattori, è l'unico manifesto tangibile di Riconoscibilità del Nostro Cinema.
Tratto da un romanzo (cfr. "Lo sguardo di uno sconosciuto" di Karim Fossum) che non avevo mai letto, ha oltretutto il potere di ispirare una certa letterarietà senza essere smaccatamente didascalico.
Il commissario Tony Servillo, un pò Ubaldo Lay e un pò Duca Lamberti, è uno di quei personaggi "chiave" che spesso mancano al nostro cinema, e in tutta coscienza un'altro paese l'adotterebbe come degna Icona di una serie di thriller cinematografici post-sequel.
Ma qui non siamo un paese di sequel e difficilmente vedremo questo film ai primi posti tra i campioni d'incasso.
Male, molto male, perchè il film merita e molto: una storia efficace, sorretta da ottimi dialoghi (e da una ventata d'ironia "macabra" che sembrava dimenticata dai più) e interpretata da ottimi attori: Servillo, sempre più erede di Volontè, la Bonaiuto, una Golino finalmente sobria, un redivivo Antonutti laido e grandioso, un Gifuni una tantum valorizzato.
Un film dove "tutti sono colpevoli e hanno commesso delle colpe", un mix di Agatha Christie e Twin Peaks, dove la "nostra Laura Palmer", Anna, diventa fantasma e Presenza Oscura (testimone) delle meschinità altrui.
Notevoli la regia di Molaioli, cineasta di sicuro avvenire (le sequenze sul lago, l'aria malsana e tranquilla della provincia, le parole di Anna filtrate dai cd-rom, la confessione della Golino) e la direzione degli attori.
Alla fine anche l'identifcazione del Colpevole e la sua confessione diventano una ruotine, una formalità in un luogo che non esita a nascondere e nascondersi.

E' vero il film si prende troppo sul serio, a volte, e cede debolmente all'ambizione di visualizzare un fantasma, quello di Anna che attraversa la strada e guarda da lontano il commissario.

Ma teniamoci quest'8 pensando tardivamente che, in fondo, non tutto è perduto per il nostro cinema: e questo è un'esempio lodevole svincolato dai premi (fuori concorso al festival di Venezia) e, purtroppo, ai gusti del grande pubblico

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Ultima risposta 20/09/2007 15.51.02
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Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  16/09/2007 03:24:40
   6½ / 10
Buon esordio per Andrea Molaioli in un giallo ambientato in un paesino sul Lago di Fusine.

Regia un pò accademica ma efficace, attori così e così a parte le ottime interpretazioni del sempre bravissimo Servillo e della Golino anche se quest'ultima recita solo una piccola parte e ottimo anche il montaggio.

Peccato per il finale. Originale ma un pò tirato via, a mio avviso sarebbe dovuto durare 15 minuti in più per svilupparlo meglio. Come inizio non c'è male!

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