Dai trailer diffusi si ha la sensazione che almeno la prima parte, LORO 1, si concentrerà su un Silvio Berlusconi nel pieno della carriera e del potere, quindi post-1994.
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Il fatto che i film di Sorrentino siano dei lunghi trailer di sè stessi è una cosa inquietante e paradossale.
Per quanto riguarda la forma siamo di fronte alla solita maniera (a tratti fastidiosa) sorrentiniana: l'occhio e il cervello dello spettatore devono essere continuamente colpite ed impressionate da immagini inaspettate e spettacolari: la sequenza di una capra che muore-stacco-la sequenza di una noce che cade in una pozza di fango che si trasforma in cielo blu con nuvole verdi-stacco- una suora nana che fuma (cit.)-stacco- l'inquadratura ravvicinata di un ginocchio-stacco-un carosello in mezzo a un deserto ecc ecc, intervallati dal becchime per il povero spettatore demente: la trama o una simil storia da seguire.
Se da una parte tutta questa inconsistenza fa storcere il naso (e allo stesso tempo anche arrapare i VERI ARTISTI INTENDITORI DI CINEMA), dall'altra è innegabile che a livello di fattura i film di Sorrent sono tra i top del top: sono quasi ipnotici: il ragazzo ha buon gusto. tuttavia il suo più grande difetto e limite è quello di insistere ad ignorare il basilare funzionamento della ritmica di un film. A mio parere non è poi così funzionale costruire un film con un susseguirsi di immagini/sequenze notevoli e spettacolari, è come assistere ad una rassegna fotografica di due ore, il che avvicina il prodotto medio sorrentiniano più ad un esercizio di stile in cui inserire una trama qualunque.
Detto questo, capisco la scelta di caratterizzare la figura di Berlusconi riempiendolo con tutti i luoghi comuni possibili, ma alla fine della fiera questa scelta si rivela solo parzialmente vincente ed azzeccata.