Dai trailer diffusi si ha la sensazione che almeno la prima parte, LORO 1, si concentrerà su un Silvio Berlusconi nel pieno della carriera e del potere, quindi post-1994.
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La prima ora, quella incentrata sul personaggio interpretato da Scamarcio, è pura noia. Si ha l'impressione che si voglia shockare lo spettatore mostrando la corruzione e le depravazioni del peggio dell'Italia. Peccato che a livello di immagini sia tutto così ordinario e tutto sommato aspettato e l'introspezione dei personaggi mi è sembrata superficiale. Questa prima parte rischia persino di risultare un po' moralista e ingenua nelle modalità in cui rappresenta alcune situazioni
ad esempio la scena della festa a base di MDMA a bordo piscina mi sembra piuttosto mitizzata e irrealistica, contenendo inoltre dei segni (come la giustapposizione del camion della spazzatura che esplode e il riflesso immaginario della pasticca di MDMA nelle pupille dei presenti alla festa) che non sono affatto necessari e che a mio avviso sono vacuamente retorici.
La seconda parte risulta certamente più godibile, anche per via dei temi trattati e della dimensione intimista del protagonista: LUI Francamente se la prima parte fosse durata una mezz'ora il film non credo ne avrebbe perso, anzi. Ma in tal caso non si sarebbe potuto spezzare questo film in una prima e seconda parte con relativa diminuizione degli incassi. Ho deciso di vedere questo film invitato dal trailer che prometteva di far assaporare certe atmosfere e immaginando che dal punto di vista estetico fosse sulla linea tracciata da La grande bellezza. In effetti lo stile estetico è quello, forse meno potente, ma non spenderei altri 9 euro per vedere la seconda parte, mi sentirei preso in giro
Spazzatura di sinistra per poveri ex comunisti ormai avviliti. Sorrentino è il classico regista italiano mediocre, paraculato di sinistra, che dirige in modo elementare. Ma certa gente si emoziona a vedere queste pellicole propagandistiche e di parte (assolutamente vuote di contenuti o intrattenimento), io personalmente le trovo patetiche.
Il fatto che i film di Sorrentino siano dei lunghi trailer di sè stessi è una cosa inquietante e paradossale.
Per quanto riguarda la forma siamo di fronte alla solita maniera (a tratti fastidiosa) sorrentiniana: l'occhio e il cervello dello spettatore devono essere continuamente colpite ed impressionate da immagini inaspettate e spettacolari: la sequenza di una capra che muore-stacco-la sequenza di una noce che cade in una pozza di fango che si trasforma in cielo blu con nuvole verdi-stacco- una suora nana che fuma (cit.)-stacco- l'inquadratura ravvicinata di un ginocchio-stacco-un carosello in mezzo a un deserto ecc ecc, intervallati dal becchime per il povero spettatore demente: la trama o una simil storia da seguire.
Se da una parte tutta questa inconsistenza fa storcere il naso (e allo stesso tempo anche arrapare i VERI ARTISTI INTENDITORI DI CINEMA), dall'altra è innegabile che a livello di fattura i film di Sorrent sono tra i top del top: sono quasi ipnotici: il ragazzo ha buon gusto. tuttavia il suo più grande difetto e limite è quello di insistere ad ignorare il basilare funzionamento della ritmica di un film. A mio parere non è poi così funzionale costruire un film con un susseguirsi di immagini/sequenze notevoli e spettacolari, è come assistere ad una rassegna fotografica di due ore, il che avvicina il prodotto medio sorrentiniano più ad un esercizio di stile in cui inserire una trama qualunque.
Detto questo, capisco la scelta di caratterizzare la figura di Berlusconi riempiendolo con tutti i luoghi comuni possibili, ma alla fine della fiera questa scelta si rivela solo parzialmente vincente ed azzeccata.