Earl Partridge, in punto di morte, desidera dopo anni rivedere il figlio che ha seguito le orme del padre nell'ambiente della televisione, attorno a questa situazione si intrecciano le vicende di altri personaggi.
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Jim Kurring (un ottimo John C. Reilly), è un poliziotto divorziato che vede nel lavoro un'occasione di riscatto. L'incontro con Claudia gli farà riscoprire il sapore della vita. Peccato che il film non ruoti attorno a questa vicenda (l'unica credibile rispetto alle altre e guarda caso quella che chiude ottimamente il film). Questa volontà di unire con un pretestuoso intreccio le varie storie, impedisce un corretto sviluppo delle stesse, in certi casi spingendo gli attori a recitare sopra le righe. Vedi Julianne Moore: è la moglie di un malato terminale e lei ha il senso di colpa per averlo ingannato, tradito e sposato solamente per soldi. Piange, sgrana gli occhi e contorce la bocca, ma come può il suo rimorso arrivare allo spettatore se lo sviluppo del suo personaggio è pressoché nullo? Stesso dicasi per Tom Cruise: venti minuti dedicati alle sue performance da imbonitore. Bella prova, ma assolutamente caricaturale e del tutto avulsa dal resto della trama. Non parliamo poi di William H. Macy, ex concorrente di un quiz televisivo che si ritrova senza lavoro e si mette l'apparecchio ai denti per conquistare il barista di un pub (?). Ha tanto amore da dare, ma non sa dove metterlo (??) … Ma che modo è? Direi un film dalle molte suggestioni e dalle poche emozioni, pretenzioso, tra l'inconcludente e il deprimente, che vorrebbe rifarsi al già sopravvalutato "America oggi" di Altman. Un incomprensibile fiore in locandina. Un'enigmatica pioggia di rane. Per cortesia basta.