miracolo a sant’anna regia di Spike Lee USA, Italia 2008
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miracolo a sant’anna (2008)

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locandina del film MIRACOLO A SANT’ANNA

Titolo Originale: MIRACLE AT ST.ANNA

RegiaSpike Lee

InterpretiJohn Turturro, James Gandolfini, D.B. Sweeney, Laz Alonso, Walton Goggins, Malcolm Goodwin, Omari Hardwick, Valentina Cervi, Pierfrancesco Favino, Lidia Biondi, Omero Antonutti, Chiara Francini, Sergio Albelli, Joseph Gordon-Levitt

Durata: h 2.40
NazionalitàUSA, Italia 2008
Generedrammatico
Tratto dal libro "Miracolo a Sant’Anna" di James Mc Bride
Al cinema nell'Ottobre 2008

•  Altri film di Spike Lee

Trama del film Miracolo a sant’anna

Il film racconta la dolorosa vicenda della strage di Sant'Anna di Stazzema, paesello della Toscana dove i soldati americani combatterono contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Voto Visitatori:   6,07 / 10 (87 voti)6,07Grafico
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Voti e commenti su Miracolo a sant’anna, 87 opinioni inserite

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Thorondir  @  27/06/2019 11:08:51
   7 / 10
Spike Lee quì si cimenta con il cinema di guerra e ambienta la vicenda nell'Italia centrale sotto occupazione. Il suo è un film dai molteplici aspetti, solo apparentemente in film "di guerra" o "sulla guerra": c'è la storia, l'amore, la paura e il tema ricorrente del razzismo; questo rimane talmente spinto dalla sceneggiatura che riesce a stonare, a volte veramente fuori contesto e che esplode con parecchio manierismo all'apparire del personaggio interpretato da Goggins. Ma Spike Lee cerca di dare voce a chi ha combattuto quella guerra e sembra essere stato dimenticato e lo fa mescolando i suoi soliti stilemi con un tocco di grottesco, con continui richiami alla religione e al divino e al "magico". Il suo film quindi si stratifica su più livelli, diventa un film fiume che forse avrebbe necessitato di qualche sforbiciata qua e là (interessa davvero la storia degli avvenimenti passati tra i due partigiani), ma che nel complesso, pur con licenze storiche evidenti, riesce nel suo intento di testimonianza (sui generis).

SaimonGira  @  10/10/2016 14:02:38
   7 / 10
Partiamo dal presupposto che il film ha un buon motivo per essere visto, ovvero il motivo storico che da origine alla vicenda. Detto questo io valuterei bene la ricostruzione storica che Spike Lee riesce ad ottenere del periodo molto confuso che precede la liberazione del nostro paese. Un battaglione di soldati afroamericani si trova disperso nel centro Italia, abbandonato dai compagni e in una zona a forte concentrazione tedesca. A tratti il film perde di efficacia mescolandosi in un mix di cinema italiano e americano, però alla fine riesce nell'intento di descrivere una grossa tragedia che ci ha colpito in primis, e a trattare un altro tema doloroso ossia quello del razzismo in America. A scopo educativo ne consiglio la visione, non un capolavoro dei film di guerra, ma una buona pellicola.

pernice89  @  22/10/2015 14:03:41
   7 / 10
Mi aspettavo qualcosa di diverso. E' uno strano mix tra cinema italiano e cinema americano, che a volte vuol divertire e altre volte creare tensione. Nel complesso non è male, dopotutto racconta anche un triste episodio della storia italiana. Però non ho ben capito cosa volessero trasmettere, con questo film, che non è né carne né pesce.
Merita comunque una visione, si guarda piacevolmente.

ValeGo  @  19/07/2015 16:26:02
   6½ / 10
Avrei preferito, considerando anche il titolo, che fosse trattato uno solo dei due delicatissimi temi affrontati (razzismo e il tragico episodio di Stazzema), in molti tratti il film perde di credibilità. Sarebbe stato un film più coerente se si fosse raccontata solo la storia del piccolo Angelo, alla luce degli sviluppi e degli intrecci successivi. Invece in certi punti la trama è confusionaria e pasticciata e si vuole mettere insieme temi molto diversi e allo stesso modo importanti. Peccato.

gemellino86  @  08/01/2013 10:41:41
   6 / 10
La sufficienza è per gli attori che si sono impegnati tanto in questo film ma l'impressione è che si poteva fare meglio, molto meglio. Forse questo non è il genere di Lee. Comunque non è un brutto film. Troppo lungo però, qualche scena andava tagliata.

mauro84  @  07/01/2013 14:27:55
   7 / 10
in concomitanza con l'arrivo di nuovo sulla tv, in rai di sto film, mi son deciso a riguardarlo con un occhio diverso alla prima volta e l'ho trovato sicuramente migliore.. location, costumi e fotografia fatti bene.. realismi come la storia non si può dimenticare. trama un po' troppo particolare.. complicata e non ben chiara soprattutto riguardo al miracolo stesso.. lascia comunque in fondo qualcosa che ti dice da veder per non dimenticar la storia italiana, la libertà dal nostro popolo.. grazie partigiani ed americani per averci resi liberi.

unica nota al regista che poteva render di +, non lo trovato molto all'altezza del compito di filmar film storici\drammatici.. anche se nel complesso buon lavoro.

film da vedere per non dimenticare!:.

pilone  @  09/02/2012 20:27:41
   6 / 10
Devo dire che sono rimasto molto spiazzato. NOn avevo letti i commenti e mi aspettavo davvero un capolavoro. Mi son ritrovato con un polpettone parecchio confuso, a tratti noioso, con dialoghi lunghissimi che non portano da nessuna parte.
Non mi sento di dare l' insufficienza perchè comunque mi ha lasciato qualcosa...

Cruna  @  10/09/2011 23:23:53
   9 / 10
Bellissimo, fotografia fantastica e grandi attori.

siriustar27  @  17/08/2011 16:36:11
   9 / 10
Io l'ho trovato un bellissimo film. Mi é piaciuto moltissimo. Una storia molto, molto bella e commuovente. Gli attori non molto conosciuti, pero' molto bravi. Sono rimasta un po' delusa dal finale, mi aspettavo una cosa un po' differente mà non era poi cosi male. Non fatevi scoraggiare dalle primissime scene... il resto del film é molto bello. Lo consiglio!

Gruppo COLLABORATORI julian  @  20/07/2011 04:06:25
   6 / 10
Afroamericani trapiantati nella Resistenza italiana, Luigi Lo Cascio che corre per Piazza Del Popolo, miracoli e leggende poco chiari.
Ma che è ? Una polpetta fatta con macinato misto, in cui Spike Lee sembra volerci infilare di tutto: dal tema sui neri a lui caro, fino alla lotta partigiana, con un filo di magia che cerca di tenere tutto insieme. Ma poi qual è sto miracolo, io ancora non l'ho capito.
Brillante l'idea di sprecare attori come John Turturro per dieci minuti iniziali, come a voler sperperare il budger a disposizione.
Questo film poteva anche venire bello; è girato bene, innanzitutto, e poi quell'idea di rivisitare il genere bellico mischiandolo con la favola non era male. Troppa carne al fuoco però, bisognava tagliare tagliare e tagliare.
Finale da mani nei capelli.

simo96  @  05/04/2011 22:26:31
   7 / 10
davvero strano che questo fil sia stato un flop perchè è fatto abbastanza bene a mio parere e i fatti a cui si ispira sono interessanti...

topsecret  @  28/03/2011 08:45:09
   6½ / 10
Spike Lee si ispira a fatti realmenti accaduti, riconducibili alla follia nazista negli anni '40, per raccontare una storia di forti emozioni che mette in risalto l'amicizia tra un bambino italiano sopravvissuto a quella follia e dei soldati americani di colore. Una storia che riesce a catturare l'attenzione di chi guarda, per merito anche di un ritmo fluido che non permette di accusare le due ore e passa della durata, mantenendo una linearità abbastanza regolare.
Il film è ben interpretato, a mio avviso meglio il cast di attori italiani rispetto ai colleghi americani, ma comunque tutti degni di apprezzamento.
Una pellicola forse infarcita con qualche dose di retorica di troppo e magari lacunosa su alcuni punti, ma nonostante tutto credo che meriti la visione e un voto più che sufficiente.

cris_k  @  25/09/2010 14:14:44
   7½ / 10
Devo dire che nonostante i dialoghi un po' affettati, soprattutto quelli dei personaggi italiani, nonostante la forse esagerata rappresentazione del conflitto razziale (1 ufficiale bianco al comando di un reggimento di neri), il film è veramente godibile. Come già detto, la mano del regista si sente e la fotografia è ottima. Un film che parla di guerra: parla di italiani in guerra e non solo della faccia buona, parla dei fascisti e dei collaborazionisti. Un film che parla di religione, che demistifica gli stereotipi sui neri, mettendoli nei panni di comuni soldati che collaborano tra loro e che litigano.
La cornice contemporanea dell'inizio e del finale è un po' troppo "americana", ma tutto sommato è coerente con un film ben fatto, di puro intrattenimento, non pretenzioso. Secondo me vale la pena di vederlo.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  21/02/2010 13:22:00
   6 / 10
Non è un film di guerra, eppure ne ha tutte le caratteristiche. Non è un film di genere fantastico eppure ne abbraccia parecchio la forma. Non è né un film di guerra, né un film sulla guerra. Insomma, che ***** ha fatto Spike Lee?. Non entro nella questione storica che non conosco, comunque, tra una straordinaria - quella sì - fotografia si scorge qualche momento di buon Cinema e la mano di un autore che sembra rilegato oramai a trattare questioni razziali "da manuale", spesso banalmente e retoricamente. Da bruciare l' ultima bobina.

inferiore  @  08/02/2010 18:47:37
   7 / 10
Un film sulla seconda guerra mondiale che esce dalla solite linee molto rigide del genere.
Praticamente tutto curato nei dettagli, però siccome necessito di fare il pignolo dico che i dialoghi sono leggermente lasciati al caso, ma per una volta cercherò di soprassedere. Un film con tante emozioni da trasmettere, girato bene da Lee e con un cast ottimo (adoro Favino). Sicuramente da vedere, cercando di non soffermarsi troppo sull'ultima scena ai limiti del trash.

P.S Una domanda leggendo i nomi del cast nella scheda-film del sito: James Gandolfini me lo son perso solo io?

3 risposte al commento
Ultima risposta 08/02/2010 19.27.13
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Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  20/01/2010 10:24:46
   7½ / 10
Come tutti i film che contengono fatti di storia realmente accaduti, spesso accade che il regista e lo sceneggiatore vi inseriscano qualcosa di proprio per un motivo: far discutere, nel bene o nel male.
Spike Lee è un regista sorprendente, poiché stupisce ogni volta nell'intavolare un nuovo film e stupisce ogni volta in ogni suo film.

La base è l'eccidio accaduto a Sant'Anna di Stazzema, a contorno del quale si mescolano diversi spunti di riflessione: la presenza di americani di colore nell'esercito mandato a morire (diciamolo, no?) in Italia, la presenza di collaborazionisti italiani con accento della Versilia (documentata e testimoniata sul portale del Comune di Sant'Anna di Stazzema) che rivelarono la posizione del comprensorio, all'epoca alquanto difficile da raggiungere e perciò méta di numerosi sfollati; Lee però ci mette anche il suo, e inserisce la tenera storia del nero "scemo" (anche questo non impossibile, vista la necessità di fare numero nelle liste di proscrizione) e del bambino fortunato, scampato al pericolo e per questo testimone di un miracolo.

Intanto il miracolo c'è stato davvero, visto che alcuni, pochi, sopravvissero; intanto si riflette sul ruolo non tanto dei tedeschi - sanguinari gratuiti - quanto dei "fratelli" italiani che vendettero la loro anima al demonio permettendo di raggiungere quei paesi colmi di innocenti. Alcuni erano camuffati da SS, altri erano infiltrati tra i partigiani (quanti film esistono sul doppio gioco delle spie?). E' qui che magari vale la pena di riflettere.

amsterdam  @  24/12/2009 12:53:20
   7½ / 10
L'ho trovato piacevole, un bel film.
Anche se a tratti è un pò irreale.*

Consigliato, anche se non un must.

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NandoMericoni  @  11/12/2009 11:01:06
   6 / 10
mi dispiace ma sto film è stato una mezza delusione, ho trovato la regia approssimativa, alcune ricostruzioni dei combattimenti fatte male, la donna italiana che, mentre aspetta il marito disperso in russia, la da al primo che passa. Molto buona invece (sic) la scena del massacro...

outsider  @  22/09/2009 18:39:55
   9 / 10
La scena della bambina alla fine mi fa sentire davvero un dispiacere sol se ricordo la scena. Popolo barbaro quello tedesco, capace in rari casi di capire l'errore prima di commetterlo. Ottusi e cattivi questi crucchi. Le cose orripilanti furono commesse anche dagli italiani, è vero, così come dalle frecce ungheresi ( ricordo il povero grande eroe Perlasca) e da altri. Però la malvagità in grandi numeri dimostrata dai crucchi è stata superata nella storia solo da alcune genti dell'est e dagli slavi. Lasciate perdere il Vietnam. Quella è un'altra storia. Non confondiamo le marionette della guerra con la natura malvagia che estrinsecava un'ideologia sbagliata. Scrivo ueste cose poichè in molti hanno criticato con varie argomentazioni il genio di Spike Lee che ha voluto racchiudere in una visione di mista fantasia la realtà della connivenza e del tradimento mercenario di alcuni italiani. Questo accadde realmente, magari non a Sant'Anna, ma altrove.
Grande Spike!

19 risposte al commento
Ultima risposta 29/06/2011 11.47.42
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ronaldinho80  @  19/08/2009 11:23:44
   9 / 10
Il film è stupendo e si puo' definire un'armonia di emozioni che ti avvolge a 360 gradi. E' vero comunque che a volte l'argomento razzismo viene troppo esasperato e a volte e anche fuori luogo. Per il resto complimenti a tutti!

orwell00  @  20/06/2009 18:13:09
   7 / 10
Un grazie a spike Lee che, pur toppando la ricostruzione storica, riesce a fare un buon prodotto cinematografico.
La sceneggiatura non si capisce bene dove voglia andare a parare ma il film scorre comunque bene.Ottimo il montaggio nelle poche scene delle battaglie, centrate nel vivo dell'azione.
Fa riflettere che per fare un film sulla resistenza debba venire un regista dagli states senza un supporto pubblicitario degno di nota.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi  @  07/06/2009 09:51:25
   7½ / 10
Spike Lee è uno degli autori che mi piace di più e devo dire che anche questo film è annoverabile tra i suoi prodotti migliori, anche se non si può tacere la confusione nell'individuare un tema preciso nel film, forse Lee mette troppa carne al fuoco e ad un certo punto non si capisce cosa centrino i miracoli e le contrapposizioni partigiani-fascisti (e tedeschi) con la discriminazione bianchi contro neri americani, ossia il leit motiv di questo autore. Però la regia (e fotografia) è ancora una volta notevole e in molte scene ci si commuove sinceramente. Menzione speciale per tutti gli attori italiani, qui davvero credibili e bravi.

Paolo70  @  25/05/2009 18:09:46
   9 / 10
Film che fa riferimento ad un fatto realmente accaduto. Bella ambientazione con le riprese di guerra all'interno del paese. Film che inoltre risalta gli episodi di razzismo nei confronti dei soldati di colore Americani.

Da&Le'  @  17/05/2009 20:35:20
   8 / 10
Il solo fatto che casualmente non sia stato pubblicizzato come qualsiasi altro film proprio qui in italia (e la cosa è veramente vomitevole) dovrebbe far pensare... e se non altro vuol dire che vale la pena vederlo.

Noioso e fuoritono all'inizio, ma il seguito è meglio di come me lo aspettavo, anche se non lo si può annoverare fra i film storici è senz'altro un film da vedere.

vale1984  @  26/04/2009 18:51:24
   6 / 10
Bah...questo film non mi ha convinto, non si capisce se il miracolo sia il bambino, se parla della guerra, del razzismo, della strage di s.anna o di cosa...parla di tutto e di niente, non è fatto male ma non soddisfa, lascia perplessi in molti punti, soprattutto sul finale. Una storia potenzialmente bella che diventa banale e si perde...all'italiana insomma, si perde...Bravi Tray e il bambino ma gli altri attori non danno molta soddisfazione... senza infamia e senza lode.

ANDECA  @  27/03/2009 15:35:12
   6 / 10
un film diverso dal genere di spike lee anke se nei suoi film ci deve sempre essere la discriminazione razziale anke quando nn c'è motivo......
dato ke sono un grande fans di james gandolfini ovviamente x la serie televisiva i soprano qualkuno sa dirmi ki interpreta nel film? l'uniko ke ji somijava era il colonnello nazista ma nn mi pare fosse lui......bohhhhh

Wally  @  10/03/2009 04:10:10
   7½ / 10
Davvero un bel film... con una trama coinvolgente... Finalmente un pò d Italia in un film di guerra... Consigliato a tutti... Grandi gli attori

Chemako  @  06/03/2009 20:50:14
   6½ / 10
Medio tra il 6 del 1° tempo (abbastanza noioso) e il 7 del 2°.
Nel complesso e' fatto bene anche se non entusiama tanto.
Anche io non ho capito quale fosse il miracolo....

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.. ed il finale... scontato ed un po stupido....

andrea_83  @  05/03/2009 15:24:23
   8 / 10
la semantica delle parole è d'obbligo conoscerla, stiamo parlando di un film o di un documentario??Il regista prende spunti dalla storia e romanza la narrazione facendogli assumere la connotazione di una favola (consiglio vivamente di impegnarsi a leggere le spiegazioni iniziali)!!
Il riferimento ad altri film mi sembra inappropriato, potrei trovarne mille di similitudini in ogni film e giustificare i miei voti "fantasiosi"!!
Film che mi ha emozionato, ottima fotografia e molto bravi gli attori, soprattutto il fascista convinto,la figlia birichina, il "gigante di cioccolato", e il bambino (boccio Pierfrancesco Favino).
Ottimi costumi , ambientazioni e inquadrature particolari , forse un pò monotona la colonna sonora ma parecchio intensa.
L'utilizzo del bambino come "Deus ex machina" serve parecchio allo spettatore, per capire il nesso logico finale collegato ad un inizio disarmante e spiazzante.
A parte qualche errore nelle scene di guerra, nella comunicazione tra i civili e i soldati americani e nel rappresentare la popolazione toscana "furbescamente", il film mi ha colpito molto, a tratti tenero, a tratti crudo, ha rappresentato la guerra in modo eccezzionale.
Epiche le scene della preghiera e del fascista convinto che inneggia al fascismo.
Gli storici convinti, i cinici e i patriottici stiano lontani da questa pellicola, sarebbero, come molti, poco obiettivi e prevenuti!

andrea

Ethian  @  22/02/2009 19:50:07
   8½ / 10
Non capisco la media così bassa,l'ho trovato veramente un ottimo film. Chi se ne frega se non rispecchia la storia, dopotutto c'è scritto anche all'inizio che non si attiene totalmente ai fatti storici.



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JOKER1926  @  12/02/2009 12:19:21
   7 / 10
"Miracolo a Sant'Anna" di Spike Lee č una pellicola recente (Genere guerra/drammatico/storico) che tratta tematiche di guerra, siamo negli anni quaranta, l'Italia č "ubriacata", violentata dalla presenza di americani, tedeschi e partigiani…

Gli americani (o meglio, gli afroamericani) sono stati scelti per la spedizione in Italia, i soldati neri nel loro paese sono stati sempre umiliati, mortificati, essi costretti a marciare nella penisola Italiana cercano paradossalmente di "auto crearsi" un alone di gloria, esuberanza…
In questo periodo in Italia nasce il movimento di rivolta, uomini senza logica cercano di portare ordine e disciplina, ma la loro azione di violenza danneggerŕ tutta una popolazione… Signori ecco a voi i partigiani…
A completare il grottesco quadro ci sono i tedeschi che cercano di schiantare il movimento partigiano…

Grosso modo la trama č questa, il regista usa, o meglio "manipola" la storia di Sant'Anna e narra episodi nuovi, il regista introduce degli episodi, delle vicende un po' "fantastiche" e addirittura false.
Ma il regista purtroppo qualche "passo" del genere doveva pur farlo, infatti per rendere la sua pellicola "dinamica", scorrevole č costretto a introdurre degli elementi particolari; la storia del bambino č importante nell'economia concettuale cinematografica di Lee, infatti il bambino č il "gancio", Angelo infatti č indispensabile nell'"operazione revisiona mento", grazie al ragazzo il regista ritorna indietro nel tempo e delinea la sua storia…

Quando si trattano tematiche belliche, storiche a volte le incongruenze (vuoi per necessitŕ, vuoi per incapacitŕ) ci sono, inoltre ci sono da segnalare tantissime forzature che nel complesso tolgono qualcosa al film.
La storia vede come protagonisti la combriccola di neri che "girovaga" goffamente per la Toscana, essi quasi sono figure "evangeliche", i neri potevano essere un po' piů "grezzi", la loro figura doveva essere piů "ruvida", in parte il tutto doveva essere costruito meglio…
I tedeschi invece sono stati almanaccati in buon modo, altri film descrivono l'esercito tedesco come un esercito di ferro, cinico, crudo…
Ma si puň notare tutta la "noia", la rassegnazione, l'umanitŕ dei tedeschi che cercano un' "oasi" di pace, questo concetto č sviluppato all'inizio del film. (č grande gesto di filantropia verso il finale!)
La figura dei partigiani trasmette angoscia, si viene a formare un' area di preoccupazione, la comitiva come accennato in precedenza porterŕ morte e distruzione, il (pseudo) movimento partigiano č una sorta (in chiave metaforica) di carro armato che marcia ad occhi chiusi sul terreno del nostro popolo e schiaccia tutti bambini, tedeschi, vecchi, donne…
Questo "movimento" č la vera carneficina!

Il regista per "armonizzare" la pellicola usa il bambino, (tale ragazzino mi ricorda passivamente quello della "Vita č bella") non mancheranno scene ampollose, e non č tutto…
Infatti con l'introduzione di questo soggetto entra in scena l'elemento "fantastico", alcuni episodi risultano essere troppo grotteschi, "barocchi" e dunque non veri…
Inoltre il film ricorda "Full Metal Jacket", e questo č un pregio!
E' importante notare la vita nella "trincea", i soldati si incazzano e cercano di salvare la proprio pellaccia, essi sono stremati, vogliono scopare e sono lontanissimi dalla loro terra…

La parte piů importante č quella centrale, in questo "troncone" di film si sente,si tocca praticamente in modo concreto la sofferenza della guerra, in questa fase sono "scandite" le personalitŕ di vari personaggi, le povere donne vecchie straziate ma quasi "abituate" a soffrire, le ragazze senza marito (soldati morti in battaglia)…
Ma la vera figura, l'icona interessante č piů profonda č quella del vecchio Fascista…
Il signore porta avanti la sua mentalitŕ Fascista, in quel periodo non era facile, molti detestavano il Fascismo (uomini di poca fede), ma il "nostro" vecchio rimane sulle sue e non si fa fottere dalla confusione, dalla rozzezza generata dai partigiani e in parte dai tedeschi…
Il titolo del film ("Miracolo a Sant'Anna") č in pratica il miracolo che si verifica verso la fine del film ove il bambino (importante č il concetto di "invisibilitŕ" trattato con "vivacitŕ" dal soldato nero in precedenza con Angelo) riesce a sopravvivere al disastro…
Il pezzo finale del film č molto violento (la violenza nel film infatti non mancherŕ!), morti, sangue e drammaticitŕ…
Il vecchio dinanzi ai tedeschi mostra con orgoglio la sua Mentalitŕ Italiana… Noi Siamo Fascisti!
Ecco la frase importante che dona al povero uomo un po' di gloria persa purtroppo in questo mondo di accattoni…
Dopo questa convulsa, barocca storia si ritorna al presente, episodi sbrigativi e quasi forzati ci guidano verso un finale magniloquente (fotografato in modo superbo) e poco reale… Ma in effetti un finale fastoso puň starci…

Dopo aver elencato la parte concettuale del film č importante lodare la parte tecnica…
Fotografia ineccepibile, ambientazioni, costumi curati in modo superbo; le uniche pecche sono la colonna sonora (leggera, irritante, inopportuna) e forse alcune recitazioni… (ma anche il cast in linea di massima soddisfa)

"Miracolo a Sant'Anna" č dunque un film particolare, il regista cura anche la tematica razzismo e confeziona un omaggio (anche se il film come detto č fastoso e a tratti falso), una sorta di ricordo alle povere persone innocenti (ovvero i civili) decadute vergognosamente sul proprio suolo di appartenenza per via di concezioni "trasportate" in luride pratiche partigiane...

5 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2010 16.59.54
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  27/01/2009 08:50:14
   6 / 10
Seppur non condivida la scelta di una sceneggiatura non aderente alla realtà dei fatti, il tagflio magico e fiabesco della storia comunque in parte la giustifica; dopo un primo tempo in tutta sincerità monotono, il film recupera nella seconda parte. Tuttavia, rimane una colonna sonora totalmente inadeguata, così come alcune scelte attoriali come quella di Lo Cascio. Da vedere, comunque, per non dimenticare quello che fu fatto a S.Anna di Stazzema il 12 agosto 1944.

Sciamenna  @  06/11/2008 19:49:32
   7 / 10
Il taglio dato da spike lee è evidentemente fiabesco, magico, non credo abbia molto senso individuare nella poca adesione alla realtà dei fatti una critica al film ; si può, semmai, discutere dell'opportunità di andare a fantasticare con le emozioni e con la narrativa sullo sfondo di avvenimenti di cruda drammaticità.

Io penso che non sia un delitto. Credo che le favole servano ad elaborare emozioni talvolta talmente indefinibili, talmente più grandi da non poter essere " raccontate " in altro modo. Non credo, personalmente, sia stato fatto un torto alle vittime.

Non ho ben decifrato l'apparentemente assurda scena finale, e l'allusione alla " sicurezza " come occupazione dell'oramai cresciuto Angelo, anche se un'idea me la sono fatta..

E' una pellicola permeata di spirito cristiano. Ed anche questo, può piacere o no..

Alessandro810  @  01/11/2008 11:13:23
   10 / 10
Veramente bello lo consiglio a tutti!!!!

thegame90  @  28/10/2008 19:11:01
   10 / 10
com'è possibile che un film del genere non abbia NEANCHE la sufficienza!?!?!?
questo è un capolavoro, appassionante, di lunga durata ma che non annoia mai. per quelli che dicono che miracolo a sant'anna è un'offesa alla memoria: ma pensate veramente che ci saremmo liberati solo grazie ai nostri partigiani?? ignoranti

6 risposte al commento
Ultima risposta 29/04/2009 23.04.18
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fbb8  @  26/10/2008 01:41:46
   7 / 10
Non capisco tutti sti brutti voti, bel film, non sarà un capolavoro ma per quello che sta girando al cinema in questo periodo è il meglio che si può vedere...

cinemamania  @  12/10/2008 23:58:04
   8 / 10
Veramente un film bellissimo. La recitazione è eccezionale, la fotografia è bellissima, i dialoghi sono appassionanti, la colonna sonora è bellissima, Spike Lee dirige il film davvero molto bene.
E' molto bello vedere questo confronto tra americani e italiani.
Proprio bello questo film.

castelvetro  @  12/10/2008 20:13:27
   8 / 10
Oggi al cinema astra a modena ci sono stati i Botti
e metà film è saltato il dialogo di Favino e tutti si sono
inca.z.zati a nastro...

Questo è un film che regala scene davvero toccanti
da una parte, dall'altra delude con scelte a tratti bizzarre
a tratti discutibili.

Imbarazzanti per esempio i discorsi dei soldati americani,
ok, forse veritieri, ma Spike... Se devi farci sopra un film caz.zo...
Come anche la storia di inchi@ppettarsi la tipa... Ma per favore!
Siete in guerra caz.zo!

La scena del massacro e quella della preghiera, i costumi,
la fotografia comunque sono davvero spettacolari.
Come anche la scelta degli attori, tutti azzeccati
nelle loro parti. Il vecchio prima di tutti... E' il migliore...

Un film che dura un sacco di tempo comunque, ma non sembra
affatto perchè intrattiene parecchio e provoca anche un sacco
di emozioni.

La colonna sonora a volte fa sbuffare perchè è una continua tiritera
che perdura decine e decine di minuti e sembra non finire mai...

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Ultima risposta 08/02/2009 15.35.23
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Invia una mail all'autore del commento marcvs90  @  12/10/2008 15:15:44
   8 / 10
Daccordissimo con amterme63. Una pellicola sicuramnete da vedere. Un intreccio ben organizzato tipico di Spike in un contesto molto drammatico come è la storia italiana durante la seconda guerra mondiale e il razzismo dei bianchi nei confronti della popolazione di colore il tutto ambientato nella Toscana del 1944. La speranza e l'innocenza rappresentata da Angelo e dal "gigante di cioccolato" rendono il film un qualcosa di fiabesco e allo stesso tempo magico. Tutto questo alternato alla spietatezza di certi comandanti tedeschi (sequenza dell' eccidio di S. Anna di Stazzema, uccisione dell'amichetto di Angelo), alternato alla vicenda dei partigiani confusi e sconvolti che non sanno come agire tra le montagne portandoli cosi al tradimento o alla spietatezza di quell esercito che tanto combattono(scena accoltellamento del soldato tedesco). alternato alla vicenda di questo battaglione di soli neri che ricevono un trattamento squallido da parte dei superiori bianchi. Spike inserisce il problema della razzia dei bianchi nei confronti dei neri che, a mio parere, non guasta in questo film, e che invece a tanti non è sembrato giusta e adeguata. Alcune inquadrature sonon davvero dei capolavori come quell'istante in cui Ludovico alza il braccio ulrano "sono fascista" prima di venir ucciso assieme alla figlia; un'altra degna di nota è quando tutti i soldati impietriti guardano fisso nell'obiettivo della cinepresa e lentamente uno alla volta se ne vanno e subito dopo viene inquadrato ciò che loro stavano guardando e cioè un muro con su affissi dei cartelloni nazisti/razziali. Il film ricordo è tratto da un romanzo e i fatti che vengono raccontati (è scritto belllo in grande all'inizio del film) prendono solo spunto dai fatti realmente accaduti.
Alcune cose non mi sono piaciute: la recitazione di Valentina Cervi nel ruolo di Renata e il fatto che, come dice cemsal, ci provi con il nero; mi sembrava una di quelle commediuole alla italiana in quella scena li. Non mi è piaciuta la location della sequenza finale(Bahamas). Il luogo dove viene girata la scena mi sembra un alienazione troppo forte rispetto a tutto il film e rispetto anche alla drammaticità di tutto il film. Se fosse stata girata a S. Anna sarebbe stato piu gradevole anche nel rispetto di questa città o magari a Firenze vicino al ponte da cui è stata "rubata" la statua.

Per il resto è un film che come dicevo deve essere visto e che magari alla fine, come ha gia detto qualcuno, potrebbe strappare qualche lacrima.

Marco Londero

Supergiaf  @  11/10/2008 22:27:46
   7 / 10
Un film certamente da vedere non fosse altro per la polemica dell'ex fascista ed ex razzista (firmo' le Leggi razziali di Mussolini) Giorgio Bocca.Spike Lee ci fa vedere come tra i cosidetti partigiani c'erano degli squallidi personaggi, come anche fra i tedeschi albergasse l'animo umano, come i soldati di colore rappresentassero la migliore democrazia americana.Un bel rimescolamento delle carte.Per il resto ci sono tanti spunti davvero originali:la religiosità del film e della gente, un certo dialoghismo quasi parodistico viste le situazioni drammatiche.Ovviamente il 99% degli italiani non conosceva la Strage di Santa Anna di Stazzema innescata dalla sconsideratezza dei cosidetti resistenti come per le fosse ardetaine.Ci voleva un regista di colore e americano per aprirci gli occhi dopo i capolavori di Gian Paolo Pansa.

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Ultima risposta 12/10/2008 19.57.50
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marvy  @  11/10/2008 14:54:21
   8½ / 10
Duro e cruento seppur anche delicato e toccante. Bello l'intreccio ed avvincente tutta la storia, nonostante le quasi tre ore di film.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  11/10/2008 00:08:18
   7 / 10
E’ un film in cui si cerca soprattutto di affermare certe idee e principi, principalmente quelli del diritto/dovere da parte dell’etnia di colore degli Stati Uniti di far parte integrante della vita sociale e morale di quella nazione; il grande valore che ha la spiritualità nella vita di ogni singolo uomo; la constatazione che il bene e il male sono diffusi in egual misura in ogni gruppo di persone. Quello che preme a Spike Lee è dimostrare queste tesi e per questo nel film passano in secondo piano veridicità e esattezza storica, come pure la plausibilità delle sceneggiatura. La storia soffre perciò di tanti difetti, ingenuità e incongruenze che tanti prima di me hanno fatto notare. I personaggi sembrano fatti apposta per rappresentare qualcosa, più che essere persone in sé.
Quello che riscatta il film è il fatto che dietro tutte queste forzature ci sono emozioni, sentimenti, situazioni molto intense, molto vere. A ciò si aggiunge un’ottima recitazione da parte di tutti gli attori, una buona fotografia e alcune scene chiave che lasciano il segno e che non si scordano, anche se ogni tanto (soprattutto nell’artificioso finale) si ricorre alla lacrima facile. Comunque, il modo “vero” con cui vivono i personaggi e l’ottima resa visiva e emotiva della guerra bastano per uscire soddisfatti dal cinema e portare con sé qualcosa in più che prima non avevamo.
Il perno intorno a cui gira il film è l’insensatezza del pregiudizio razziale in USA. Nel film le persone di etnia nera dimostrano di essere più attaccate ai valori fondanti americani dei bianchi stessi. Combattono e muoiono da eroi, nonostante la propaganda disfattista dei tedeschi e il disprezzo dei commilitoni bianchi. I neri poi sono più attaccati a Dio degli altri (grande onore per un americano). Addirittura c’è il capo della pattuglia dei neri (il protagonista) che riprende un soldato perché non ha un comportamento “retto”, crede solo in valori materialistici e ha un atteggiamento sfiduciato e fatalista nei confronti della società del suo paese. Il protagonista fa da portavoce delle idee di Spike Lee che vorrebbe spronare i neri a credere nella nazione in cui vivono e addirittura a portarne avanti i valori che i bianchi stanno lasciando andare in decadenza.
Gli screzi e le divisioni interne a ogni gruppo fanno capire che non è facile e semplice far affermare idee come quella della tolleranza o della libertà. A tale scopo sono stati introdotti personaggi cattivi nella parte buona e personaggi buoni nella parte cattiva. Fra gli americani c’è il capo-plotone bianco che manda allo sbaraglio i suoi soldati neri e li tratta con disprezzo. Fra i partigiani italiani introduce la figura del traditore che non fa certo onore alla categoria e quindi capisco benissimo le rimostranze di molti commentatori. Inventare qualcosa del genere non fa certo pubblicità a una categoria fin troppo messa a processo negli ultimi tempi in maniera pretestuosa.
Qualcosa che accomuna tutti i personaggi è però la stanchezza e il ripudio della guerra. Certo, si sente il dovere di prendere le armi e difendere quello in cui uno crede, ma che strazio, che distruzioni, che carneficine. No, la guerra è un’esperienza da non ripetere, da non augurare, da non vivere mai più. Su questo non ci piove.
Devo dire, da Toscano, che la parte dedicata ai civili è fatta molto bene. La Lucchesia è sempre stata una zona molto religiosa; le superstizioni, le credenze fantastiche e le leggende erano molto diffuse e la gente ci credeva. Anche il modo di fare della gente, un misto fra il gioviale, il solidale, l’ironico e lo strafottente, è quello normale di tutti i giorni. Devo ammettere che qui Spike Lee è stato molto bravo.

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Ultima risposta 16/10/2008 12.47.30
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roy rogers  @  09/10/2008 20:15:24
   7 / 10
A me il fim è piaciuto ..........ammetto che mi aspettavo qualche cosa di diverso con una ricostruzione più fedele ai fatti relamente accaduti; ma devo dire che lo svolgimento direi quasi fiabesco della storia contribuisce ad conferire al film un tono più interessante e piacevole.........la scena della strage molto cruda e ci sono altre scene nel film molto dure......nel complesso una buona pellicola.

Bleek  @  09/10/2008 16:56:13
   6½ / 10
Spike Lee ci ha abituato bene, e forse proprio per questo alla fine della visione della sua ultima opera si rimane un po’delusi.
Miracolo a S.Anna tratto dal romanzo omonimo di James McBride ha sempre il rigore stilistico del regista afro-americano, con i suoi movimenti di macchina, un commento musicale chiaro e conciso e una fotografia molto curata, ma il racconto si accavalla spesso in episodi che creati per enfatizzare maggiormente lo scontro razziale, finiscono per essere ripetitivi.
Il film inizia con un colpo di scena, un omicidio apparentemente incomprensibile di un’anonimo cliente delle poste per mano di un’altrettanto anonimo dipendente delle stesse a cui la poizia rinverà in casa la testa della Primavera una delle statue del ponte distrutto di S. Tinità di Firenze.
Per sciogliere il mistero il regista ci riporta indietro negli anni fino ai tragici fatti dell’agosto 1944, quando i nazisti sterminarono centinaia di civili, a S. Anna di Stazzema.
Qui il film si interroga e ci interroga sul nostro passato che non vuol passare, partigiani e fascisti l’uno contro l’altro per ideali differenti, ma in fondo dentro un ineludibilità della Storia che macina, amicizie e vite.
La scena in cui il partigiano “ La grande farfalla” dice che ha ucciso il suo migliore amico perché stava nelle file fasciste e che anche l’amico avrebbe fatto uguale perché vedeva in lui il partigiano nemico, ci illustra magistralmente gli stati d’animo e quello che realmente successe in quegli anni maledetti.
Se c’era una parte giusta in cui stare, questa non impediva che due amici si scontrassero fino alle estreme conseguenze.
Le polemiche suscitate dal film dimostrano una volta di più, che questa pagina della nostra storia recente non è stata ancora metabolizzata, accecati alla ricerca di un buono e un cattivo non si riesce a vedere quello che realmente è la guerra: uomini soli contro uomini soli.
Viene alla mente la “Guerra di Piero” di De Andrè che poeticamente illustra ciò, e l’ assurdità della guerra.
Spike Lee, furbescamente mette le mani avanti, con una didascalia iniziale che ci rassicura che i fatti narrati pur avendo una base storica si basano su un romanzo, facendo vedere che conosce molto bene la società italiana dove le ferite sono difficili a sanarsi.
Il flaschback, sulla guerra, che occupa la maggior parte del film ci svela piano piano le cause che hanno scatenato l’omicidio iniziale che rimane il pretesto per parlare d’altro.
Certo l’intolleranza razziale dentro e fuori l’esercito americano e il buon rapporto dei militari di colore con i civili italiani, rimane un punto centrale del film, che però viene offuscato dalla tragicità della guerra, come il tradimento del partigiano.
Infine la scena finale con il bambino, trait d’union, fra un prima e un dopo, che incontra l’assasino-superstite, davanti uno splendido mare, ricorda il finale di “Barton Fink” dei Coen, anche lì in fondo una testa seppur umana c’era.

saraceno12  @  09/10/2008 01:56:11
   7 / 10
Prima di inserire il mio commento (non essendo un cinefilo), leggo quelli degli altri filmscoopisti; e in questo caso ho notato che miracolo a Sant' Anna, si presta a molte chiavi di lettura, perche' è un film di guerra, ma uno dei protagonisti è un bambino fantasioso, sprazzi di razzismo, ma grandi sentimenti tra il gigante di cioccolata e il ragazzino, un paesino italiano accogliente(anche troppo.....), ma il Giuda è in famiglia, i tedeschi cattivi ma non tutti, gli americani buoni , ma non tutti........ Film piu' complesso di come puo' apparire ad uno spettatore disattento quale sono io....finisco col dire ....il miglior attore? La testa di pietra (altro elemento che si presta a diverse letture).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/10/2008 18:02:39
   7½ / 10
Ok, il cinema bellico sta cercando disperatamente di uscire dagli schemi o di affiliarsi dal "sensazionalismo": dopo l'insuperabile "Letters from Iwo Jima" di Eastwood (ma in questo caso farŕ fede il pur incoerente "Flags of our feathers") a dirci tutto questo diventa il respiro, insolitamente universale, di Spike Lee, colto a tramandare i furori razziali nel terreno bellico, fuori (apparentemente) dal monolitismo urbano del passato.
E' una "fuga" che cerca di riabilitare e colmare l'assenza dagli schermi della figura afroamericana nella seconda guerra mondiale (e lo stesso bestiario caratteriale dei soldati bianchi divisi in tipologie umane) ma trova il suo percorso in un film dilatato, romanzato, smaccatamente fiabesco, con qualche frammento che cita il Mattatoio 5 di Vonnegut: quel che preoccupa perň č l'approccio stilistico del regista, che sembra rileggere Spielberg con lo stesso spirito del nostro Benigni ("La vita č bella").
Un disincanto ora grandissimo, ora furbo, certo del tutto arbitrario davanti all'impegno che reclama allo spettatore per vederlo: contrariamente alla parabola di Angelo e dei tanti "children in war" che affastellano il cinema da decenni a questa parte.

Il risultato č a dir poco spiazzante, ma con diversi momenti sublimi: la sequenza iniziale, con la voce della "nemica" tedesca che si diffonde per tutto il campo (a sfidare i clichč correnti sulla virilitŕ dell'uomo nero tanto per intenderci) e soprattutto l'eccidio di massa davanti alla chiesa: basterebbero queste due sequenze per consegnare il film alla storia. Perň...

Perň pur con la consapevolezza di un Lee finalmente libero (almeno geograficamente) dai suoi schemi consueti, č pur sempre un regista americano colto a raccontare la Resistenza italiana (enfatizzo il suo significato non le doverose luci e ombre...) con una spudoratezza stilistica piuttosto sconcertante.
Si avverte del manierismo, anche se il realismo finale quasi annienta la novella spirituale della vicenda, e la favola morale finisce per persuadere lo spettatore che si debba a tutti i costi raccontare il dramma della guerra facendo della poesia anche gratuita (v . l'ossessione quasi coercitiva di volerci commuovere nell'epilogo finale).
Forse di questi tempi adattare la realtŕ ai tempi alle cadenze e al linguaggio di un romanzo č un atto di coraggio: ma tra 5 e 10 č doveroso tagliare a metŕ, con tanti saluti all'"uomo che dorme"

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Ultima risposta 11/10/2008 00.19.43
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Hartigan81  @  06/10/2008 17:12:40
   8 / 10
IO NON CAPISCO LO SCETTISCISMO E LE CRITICHE PER QUESTO FILM CHE IO PERSONALMENTE TROVO MOLTO BELLO..INTERESSANTE LUNGO QUANTO BASTA..CHE NON ANNOIA E CHE FINO ALL'ULTIMO TI TIENE INCOLLATO ALLA POLTRONA...NON SONO UN GRANDISSIMO FAN DI SPIKE LEE MA QUESTO FILM L'HO APPREZZATO VERAMENTE...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  06/10/2008 17:10:31
   7½ / 10
La didascalia iniziale sottolinea che questo film non vuole essere una ricostruzione storica dei fatti di S.Anna di Stazzema, ma solo una versione romanzata, quindi la polemica sulla veridicità storica della pellicola non esiste.
Pur avendolo visto qualche giorno fa, trovo ancora difficile commentare questo film. Da un lato trovo che sia abbastanza ambizioso stilisticamente: l'elemento fiabesco molto forte della pellicola è nuovo per un regista come Lee e questo può far storcere il naso a molti (a ragione o a torto non sta a me giudicare). La storia è dilatata all'inverosimile, soprattutto nella prima parte, tant'è che alla fine del primo tempo, non ero pienamente sicuro di dove volesse andare a parare il regista. Però, pur tra qualche ombra, è un film che mi ha affascinato, possiede momenti molto forti ed efficaci come la scena del massacro e la sparatoria finale ed è ben incastonato il flashback della Louisiana, efficace nella sua denuncia di discriminazione che subivano i soldati di colore.

cemsal  @  06/10/2008 15:15:16
   7 / 10
Il film non è affatto male (per lo meno la parte principale ambientata in Toscana). Concordo con chi giudica "imbarazzanti" alcune cose (il finale - processo e bahamas..., la femmina vogliosa che tenta in tutti i modi di farsi il nero - irrealistico se si pensa che siamo nel '44) ma nel complesso il film emoziona e, soprattutto, ha il pregio di parlare di un massacro troppo spesso dimenticato, quello di sant'anna di stazzema.
Inoltre tocca tantissimi temi, e in primo luogo le differenze: di colore, di lingua, di pensiero; credo sia un film per gli americani, come la maggior parte dei film di Lee, più che per il pensiero europeo, ma alla fine risulta godibile e lascia belle immagini.

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Ultima risposta 06/10/2008 15.31.17
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ilMoralizzatore  @  06/10/2008 14:32:35
   7½ / 10
Albert Kesserling, comandante supremo delle forze tedesche del fronte italiano dal 1943 al 1945, è citato nel film come colui che emanò il seguente ordine: "per ogni soldato tedesco ucciso da un partigiano verranno uccisi 10 civili italiani a discrezione del comandante presente". Occorre fare un po di chiarezza su questo punto. Kesserling, come scrive nel suo libro "soldato fino all'ultimo giorno", dice di aver fatto il possibile per contrastare il pericolo partigiano senza che la popolazione ci rimettesse, ma che le responsabilità per i massacri andrebbero attribuite perlopiù ai partigiani e non all'esuberanza delle truppe germaniche. La verità sta nel mezzo...Le azioni partigiane erano molto odiate dai tedeschi tantochè si creo un corpo di SS specifico a contrastare questo fenomeno. Il comandante di questo corpo era sotto il comando di Kesserling ma aveva una responsabilità propria (cioè Kesserling non aveva potere su di loro). Praticamente avevano carta bianca, e come si vede nel film durante il massacro aspettano l'ordine dal comando per accollarsi la responsabilità delle loro azioni. Le SS "erano uno stato nello stato" e dipendevano direttamente da Hitler passando per Himmler. In parole povere la Germania si prodogò molto per estirpare i partigiani dall 'Italia e questo lasciò senza ombra di dubbio spazio ad azioni (non giustificabili) esasperate contro la popolazione figlie della rabbia provata per questi "terroristi". Dalla parte loro i partigiani con la loro sola presenza in un paese o città mettevano a repentaglio la vita della popolazione senza contare che molte testimonianze desrivono gruppi di essi come "peggio dei crucchi". In guerra non ci son santi....
Chiarito ciò resta il film. Colonna sonora fuori luogo ed errori "grossolani" (es. una raffica di MG42 a distanza di pochi metri avrebbe letteralmente dovuto tagliare a metà le persone) non compromettono il film eccessivamente. La storia tra il bambino e il soldato la trovo piacevole come la vicenda dell'omicidio secondo me è ben pensata. Costumi, sceneggiatura e ambientazioni molto buone. Buoni anche i dialoghi ma resta l'interrogativi di come facessero a capirsi tra di loro. Fuori luogo trovo "soltanto" la polemica razziale tipica dei film di Lee. In guerra non ci son santi...neppure santi neri.

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Ultima risposta 11/12/2009 10.33.50
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Rand  @  06/10/2008 11:08:27
   6 / 10
Parliamo di un film di due ore, che ha certamente delle pecche nel montaggio e nella sceneggiatura, la colonna sonora è passabile, ma funge da semplice accompagnamento, gli interpreti sono abbastanza bravi, chi più chi meno, e mi riferisco per il "meno" agli italiani, questo comunque non è un film sulla guerra o sul Massacro di Sant Anna di Stazzema, ma sull'integrazione razziale e il razzismo, tipico tema caro a Spike Lee, la sua regia qui non è superlativa ma si salva, specie per l'esiguità di mezzi, l'inizio bellico è passabilissimo, quello che non mi ha convinto è stato il seguito, forse sorretto da un libro non proprio superlativo Spike Lee ha mostrato molto in due ore, perfino siparietti comici notevoli, la ricostruzione storica sembra accurata, anche i costumi, buone le location, è certamente un film personale di Spike Lee, e non è il suo miglior film, per le polemiche, mi sembra che non ce ne siano da fare, anche se i partigiani sono un pò esagerati, raccontati da un americano daltronde, mostrano più colore dei nostri "classici partigiani".
E qui mi fermo, dato che sono il fratello buono di Rand. Vedi spoliler per gli appunti alla sceneggiatura

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Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  05/10/2008 14:04:47
   7 / 10
E' un film recitato da cani.
E' un film che ha come sottofondo una colonna sonora brutta e fastidiosissima.
E' un film che parte lento..ma che poi incomincia a prendere sempre di più quota man mano che passano i minuti e alla fine passi dallo sbadiglio a qualche emozione.
Finito il film ti senti come se la tua squadra ha pareggiato al 90esimo e quindi non sei così tanto incazzato per la partita in generale..
Sicuramente è la tremenda differenza tra la prima mezz'ora e il resto del film ad aumentare quel leggero apprezzamento finale.
Cmq bella l'idea, difficile, di far convivere varie tematiche nel film :

il razzismo sui nerid'america
il dramma del nazifascismo
la religione

Alla fine un 7 se lo è meritato.

Invia una mail all'autore del commento eugenio45  @  05/10/2008 09:45:25
   6 / 10
Un film per cui tutto sommato si può pagare il prezzo del biglietto, sicuramente non il miglior Lee (ma si può andare sempre al massimo?)

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