Intellettuale russo viaggia in Italia sulle tracce di un compatriota, musicista del Settecento morto suicida. Gli fa compagnia una bionda italiana, ma la nostalgia per la madrepatria lo consuma.
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Bellissima la fotografia di Beppe Lanci, meravigliosa l'interpretazione dell'attore russo. Poetica visiva e non solo. Riconoscibile la mano di Guerra nella sceneggiatura, ma ciò che colpisce è la regia perfetta. Probabilmente non sarà riuscito come Stalker, ma resta un’opera meravigliosa in cui le lunghe carrellate e i meravigliosi piani sequenza danno vita ai personaggi. Non c’è finzione, non c’è montaggio, ma solo il ritmo caustico e lento della vita.