Flashback, festa da ballo. Il boyfriend di Carlotta non è ben visto dalla famiglia della ragazza, una delle più facoltose del sud. Durante il party viene orribilmente massacrato a colpi di accetta. Anni dopo, Carlotta anziana vive nella stessa casa e non ha superato il trauma. La visita di una cugina non migliorerà le cose, e anzi farà uscire alla luce una orribile macchinazione.
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Piccola premessa, adoro questo tipo di film e il voto potrebbe essere di parte... il fatto, poi, che la protagonista sia una certa Bette Davis accentua ancor di più il tutto!!
A parte la possibile soggettività del mio voto direi che su una cosa non si può non essere d'accordo. Questo è un gran film!! Dopo il clamoroso "Che fine ha fatto Baby Jane" Aldrich riesce a ripetersi mancando il bersaglio grosso (eguagliare il precedente lavoro) davvero di poco. Inizialmente concepito come il seguito della pellicola sopra citata, questo "Piano... piano, dolce Carlotta" ha poi preso una strada a sé per svariati motivi, e la scelta non credo l'abbia in alcun modo penalizzato anzi, un seguito avrebbe corso il rischio di presentare una vicenda che mancasse di freschezza, cosa che qui non accade affatto. Tutto si apre durante una festa da ballo. Carlotta, figlia di una delle famiglie più ricche del sud, ama un uomo che, oltre ad essere già sposato, non è ben visto dal padre. Pochi minuti e assistiamo al terribile omicidio dello stesso ragazza con un accetta. Anni e anni dopo Carlotta, divenuta anziana, vive da sola nella stessa casa del fattaccio. Non ha superato il trauma e mostra evidenti cenni di squilibrio mentale. Il tutto non farà che intensificarsi con la notizia dell'esproprio della villa e, soprattutto, con l'arrivo della cugina, il quale porterà a galla più di un segreto. Da dove partire? Ho assistito a una pellicola di spaventosa bellezza e mi riesce difficile persino cominciare da qualche parte. Vabbé, credo che la regia di Aldrich meriti il primo posto. In una parola? Pazzesca!! E lo si capisce già dal prologo, con la scena dell'omicidio che ricorda molto da vicino quella di "Psyco", subito seguita da quella in cui assistiamo all'entrata nel salone di Carlotta... l'inquadratura che abbraccia tutti gli invitati con lei e il suo abito macchiato di sangue sulla soglia è davvero fantastica. Ma non è finita qui, ci sarebbero decine di scene degne di nota, dai primi piani sugli sguardi spiritati della Davis a una delle scene più belle, il flashback poco prima del finale in cui abiti e persone risaltano quasi avessero un'aurea angelica. Fa specie usare l'aggettivo "angelica" per una storia così, ma è proprio il primo termine che mi è venuto assistendo alla scena. Non meno importante risulta essere l'atmosfera. Proprio grazie alla fantastica regia di Aldrich riesce ad ergersi a motivo principale della pellicola, esattamente come accaduto nel lavoro precedente. Là, se possibile, era ancora più opprimente e malata, ma pure qui non si scherza. La colonna sonora, unita ai suoni e i rumori che disturbano la mente già provata di Carlotta sono davvero notevoli. E poi c'è il cast!! Aldrich conclude il processo di rinascita della Davis riproponendola anche qui e dando così inizio a quella che sarà la terza e ultima fase della sua straordinaria carriera. E lei non delude le aspettative... ciò che le manca fisicamente rispetto agli anni migliori viene ampiamente ricompensato da un'espressività spaventosa; poi quegli occhi!! Certo, gli occhi più belli di tutta Hollywood secondo molto, ma allo stesso tempo anche i più inquietanti quando li spalanca in preda all'ira o al risentimento. E' davvero favolosa e mi fermo qui. Non delude nemmeno la sua controparte femminile, quella cugina inizialmente affidata alla Crawford la quale, però, ha dovuto abbandonare il set per problemi di salute. Il cambio con la De Havilland non toglie nulla al personaggio... quest'ultima si mostra cinica e spietata quanto avrebbe potuto esserlo la stessa Joan. In più la sua espressività delicata e poco appariscente fa da perfetto contrasto con quella esplosiva della Davis. Senza dimenticare gli altri, dalla Moorehead alla Astor (qui al suo ultimo film) passando per un Joseph Cotten assolutamente credibile. Mezzo capolavoro!!!