southland tales regia di Richard Kelly USA 2006
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southland tales (2006)

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locandina del film SOUTHLAND TALES

Titolo Originale: SOUTHLAND TALES

RegiaRichard Kelly

InterpretiThe Rock, Seann William Scott, Sarah Michelle Gellar, Mandy Moore, Miranda Richardson, Kevin Smith

Durata: h 2.20
NazionalitàUSA 2006
Generecommedia
Al cinema nell'Aprile 2006

•  Altri film di Richard Kelly

Trama del film Southland tales

4 luglio 2008: un attacco nucleare sconvolge l'America. In California un generatore di energia altera la rotazione terrestre. Una star di action, una pornodiva e due gemelli cercano di arginare i danni…

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Voto Visitatori:   5,90 / 10 (39 voti)5,90Grafico
Voto Recensore:   7,50 / 10  7,50
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Voti e commenti su Southland tales, 39 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  13/04/2024 23:13:02
   10 / 10
The supplication of a dead man's hand Under the twinkle of a fading star.
T.S. Eliot

La fine del mondo come la più grande sconfitta di ogni paura e finalmente l'Abbandono ma anche una storia di amore sottocutaneo che sopravvive al cancro mediatico: Southland Tales di Richard Kelly.
Non come una messa ma come una processione di guerre ignorate dai mezzi di informazione, sempre intenti all'auto-glorificazione e alle curiosità di tragiche morti locali e geolocalizzate. È il ritratto gang bang di un impero che muore di sfuggita, a pezzi di fast-food che prolificano, maniacalità a bottoni, network come dittature da far collassare con line-dance direttamente dal sistema cardiovascolare del futuro, profetico da miocardio nel controllo totale dell'immagine e della trasmissione centralizzata dei dati, illusorio come un castello di cartapesta e pixel a piramide, tutto questo mentre il sonoro di Moby sfregia pavimenti industriali scoprendo ferraglie di bellezza.
Lo sconvolgimento visivo e immaginifico che Richard Kelly opera con il montaggio fortemente sineddoche mina le palpebre e provoca aritmie visive nello spettatore in un collasso talmente postmoderno da essere post e basta. L'artificio effettato scopre la carne nuda, organi interni che non sapevamo di avere, e con questa la scoperta di una malattia autoimmune che sorge da noi per in noi morire.
Prima di ogni tentato suicidio allo specchio e porno-star che rimangono star, un ballo the killers da soldati in lustrino di un occidente allo sfascio sotto le fucilate overload di uno spionaggio d'accatto, superpotenza in vagoni di bare che tornano da oltre oceano in una delle scene accuratamente tagliate dal Grande Fratello in vesti di dietologo di realtà.
Lo schianto POP a capitoli è un call-center di cecchini in radiografia temporizzata, e prima dell'apocalisse, il ballo degli angeli della memoria, affinché lo scoppio sia sincronizzato, dal cielo di un'astronave, e soprattutto, la cosa più bella che avrete mai visto.

[sourhland tales, richard kelly, USA 2006]

#therock #southlandtales #richardkelly #cannes #thekillers #moby #eliot

Mauro@Lanari  @  03/10/2019 23:01:05
   10 / 10
L'APOCALISSE SECONDO KELLY: UN CAPOLAVORO
La miglior aggiornata trasposizione cinematografica del libro conclusivo delle Scritture cristiane. Se non siete esperti d'apocalittica, non avrete modo di cogliere i singoli, specifici e meticolosi rimandi: la confusione del testo biblico che si fa incomprensibile e ingestibile compessità-caos postmoderno, la denuncia di Babilonia, "la grande prostituta", che diventa critica sociopolitica e religiosa, il ballo sullo Zeppelin alle struggenti note di Moby ("Memory Gospel": https://www.youtube.com/watch?v=sSY5HaXxTgI) prima della sua esplosione da novello Titanic e mentre poi sui titoli di coda s'ascoltano i Blur di "Tender" ("Come on, come on, come on, love's the greatest thing": https://www.youtube.com/watch?v=SaHrqKKFnSA), gl'attori scelti con la scommessa (vinta) che recitassero agl'antipodi dei loro cliché (straordinario Dwayne Johnson nel ruolo dell'intellettuale cosmologo e sceneggiatore che, dall'alto della sua possanza muscolare, muove solo i due tic alle mani e alle palpebre), il perdono e la riconciliazione verso sé stessi resi tramite uno sfasamento dello spaziotempo che permette il confronto fisico con la propria soggettività compresente ma non contemporanea (https://i.imgur.com/rAvnzWh.jpg), l'idea d'una trasmutazione di tipo glocal per influsso mic-mac (ipotesi già usata sia in "Donnie Darko" col ciclo di lunazione, sia in "The Box" con la sotterranea connessione universale nel propagarsi della negatività), gl'eventi che si compiono "secondo le Scritture", in questo caso secondo il plot di Kelly ribadito da Dwaine. I difetti del film coincidono con le obiezioni che si possono e devono muovere direttamente all'esperienza mistica del "veggente di Patmos", poiché altrimenti, dentro quei confini (abbastanza angusti), "Southland Tales" è privo di pecche.
Kelly 2013: "This work is the thing that I'm most proud of, and I feel like it's sort of the misunderstood child or the banished child." "The Village Voice" critic J. Hoberman: "'Southland Tales' is a visionary film about the end of times comparable in recent American film only to David Lynch's 'Mulholland Drive'". Who is David Lynch?
(Mauro Lanari)

-Uskebasi-  @  22/08/2012 12:57:22
   7 / 10
Particolare. Affascinante. Assurdo. Immenso. Indecifrabile. Variegato. Illuminante. Unico. Incomprensibile. In 2 parole: Richard Kelly.
Mi rendo sempre più conto di quanto voglia bene a questo regista che se ne frega del giudizio di tutti, si mette legato in un bersaglio e dice "Guardate il film, poi se volete sparatemi!", e chi lo farà, come chi non lo farà, sarà ancora a bocca aperta.
E' uno di quei pochi registi che si fa riconoscre in 2 minuti, nel bene e nel male, uno di quei pochi registi insostituibili, che ci piaccia o meno. Ha qualcosa che mi cattura sistematicamente ma non so bene cosa, ed anche questo film che lo ritengo il suo peggiore, alla seconda visionea, alle 2 di notte, mi ha conquistato. Poco importa se non capivo un càzzo di quello che vedevo, se non saprei raccontare a qualcuno di che cosa parla, finché un'opera ti cattura e ti avvolge con il suo fascino merita di essere al mondo.
Ma la sua assurdità non è come quella assoluta di Lynch, nei film di Kelly hai sempre la netta sensazione che sei tu a non averci capito niente, ma che in realtà esista effettivamente una logica che non riuscirai mai ad inquadrare del tutto.
E quella parte prima del finale, prima dell'Apocalisse, con Memory Gospel di Moby...
Che atmosfera...
Che meraviglia.


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DarkRareMirko  @  22/01/2012 23:21:41
   8½ / 10
In assoluto tra i più controversi film mai girati.

Furbo, sornione, incomprensibile, inconcludente, provocatorio, ma anche ben diretto, ben interpretato (anche The rock convince, tra sguardi virili e tic vari), avvincente, spiazzante.

Mai in un colpo solo ho visto mix così incredibili tra trash, sequenze oniriche e rilassanti ottimamente realizzate, cast così variegati (c'è pure Eli Roth in un cameo, che al solito muore subito e Lambert, da me sempre apprezzato, si nota), dialoghi che paiono usciti da Scary movie e ambizioni weird e arty (Lynch più o meno c'entra ma non troppo).

Forse più stile (arraffazzonato) che sostanza ma, mettiamola così: è un Donnie Darko più incasinato.
Se la prima volta Kelly incantò senza lasciar sospetti, stavolta incanta, ma il pubblico si accorge eccome di stare assistendo ad una mezza boiata.

Mezza boiata ben fatta comunque, da vedere assieme ad un manga che include i primi 3 capitoli della storia.

Da vedere e rivedere.

All'appello riguardo Kelly rimangono 2 corti (mai visti) e The box, anch'essi da recuperare.

Sardello  @  30/08/2010 11:39:02
   7 / 10
Bastano pochissime parole.

Incasinato e confuso da morire, non si capisce molto... ma visivamente ha il suo perchè.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  15/07/2010 15:55:38
   7 / 10
Kelly è un furbacchione,non si cono dubbi,ma dalla sua ha la forza di essere un furbo coraggioso che se ne frega delle regole (rasentando la sfrontatezza).
E dopo il successo di Donnie Darko decide di fare qualcosa di mastodontico e strabordante,una saga partita con 3 fumetti e poi conclusa con un film presentato a Cannes per prendersi i fischi e le prese per il cul0 del pubblico,che giustamente lo trovò un'accozzaglia di cose senza senso.
Premesso che la lettura dello strano fumetto è d'obbligo per capire almeno qualcosina in più di questo pastrocchio di film,in ogni caso l'opera seconda di Kelly non è assolutamente riuscita,tutt'altro.

Il fumetto va dal mediocre al passabile ed è esattamente con il film: tante e troppe cose che vogliono essere raccontate,domina su tutto una confusione assoluta.
Almeno il film è una commedia apocalittica e dell'apocalisse imminente ha tutta l'irrazionalità e la follia crescente. Ma il regista dà vita anche ad un minestrone in cui butta dentro di tutto e di più: religione,politica,intrattenimento,guerra e droghe con toni da dramma,commedia o azione (anche musical,addirittura). Gli attori,impacciati,non aiutano.
Southland tales ha però momenti di grandiosa bellezza visivamente ammalianti e affascinanti e a una seconda visione è uno di quei lavori che di solito si rivalutano completamente perché si trova il particolare che non si era visto in precedenza,o un nuovo senso (sempre che lo abbia). Le musiche di Moby e quelle scelte dal regista sono particolarmente azzeccate e adatte al tono da fine del mondo.
Quindi è verissimo quello che è stato scritto precedentemente,è un film che va dal brutto al bellissimo.
Ma predomina una confusione assoluta che danneggia un'opera troppo bistrattata (non è il peggior film della storia del cinema,non esageriamo),che a differenza del suo illustre predecessore Donnie Darko non dosa i toni,risultando tanto eccessivo da irritare.
Però,siccome Kelly non è presuntuoso come altri (Snyder) e i suoi progetti se li inventa lui,con coraggio e con il rischio di prendere cantonate non indiffereni (anche per colpa sua) gli va dato merito di essere un film unico nel suo genere,troppo unico purtroppo.
A differenza della precedente creatura di Kelly,questo suo secondo progetto non merita di essere rivalutato.

Invia una mail all'autore del commento nrgjak  @  18/02/2010 14:43:11
   6½ / 10
a metà tra schifezza e capolavoro, non riesco a trovare un voto adatto per questa pellicola. kelly forse vuole strafare e gioca con lo spettatore per più di due ore dicendo tutto e niente. lontano anni luce dalla magia di donnie darko, è un film che comunque ipnotizza e rapisce.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  16/01/2010 12:19:44
   9 / 10
Parto con una precisazione: questo voto non è soggettivo ma di più. Ci ho pensato tanto, ma quando una cosa mi piace mi piace, non posso dare un voto basso solo per far credere che capisco di cinema.

Questo film ha tanti difetti. A partire dagli attori (che spero recitino in quel modo a posta). Ma visivamente è stupendo, mi ha emozionato, divertito ed esaltato. Per non parlare del finale che è puro cinema. Kelly sa muovere una telecamera. Forse prende in giro lo spettatore. Forse si crede (o vuole credersi) più di quel che è. Ma ha fatto un film che mi ha esaltato, e questo è quanto.

Nota 1: il film va visto dopo aver letto la novel graphic che ne racconta i primi tre capitoli. Non è un allegato, è parte integrante del progetto.

Nota 2: i paragoni con Lynch sono inutili (se non per il fatto che Kelly tenti di ispirarsi a lui, e la presenza della Del Rio non lascia dubbi). Solo perchè uno faccia un film che apparentemente non ha senso non significa che si può paragonare a Lynch.

4 risposte al commento
Ultima risposta 16/01/2010 13.18.39
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marfsime  @  06/08/2009 13:31:47
   6 / 10
E' oggettivamente difficile dare un voto ad un film del genere..l'impianto generale m'è piaciuto..ma la complicatezza della trama non aiuta ad apprezzarlo a pieno secondo me. E' il classico film lynchiano..molto ermetico e che si presta a più interpretazioni (se le si riesce a cogliere).

Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  28/05/2009 12:30:03
   9½ / 10
Oddio che film spettacolare!!!!! comprato a 4,90euro nel cestone di Media Word abbandonato al proprio destino tra il corso di cucina in dvd, e un film d'azione con Nino D'angelo e Bracconieri.... non mi sarei mai aspettato nulla del genere...questo merita la confezione d'alluminio, altro che il cestone....

Che dire... da dove cominciare... i personaggi, le musiche, le atmosfere....proprio non so da dove iniziare!

Mi limiterò a consigliarlo, perchè proprio non riesco a valutarlo questo film, so solo che ti cattura..spesso si fa una fatica immane a seguire la trama...ma nonostante ciò ti cattura terribilmente...le musiche di sottofondo sono esagerate, per non parlare della voce narrante, dei dialoghi, e poi i personaggi!!!!!....lasciamo stare i personaggi e come vengono introdotti sennò facciamo notte!!!!
Questo film ha un non so che di poetico, di apocalittico, è stato girato da un genio in persona, in maniera "STRAORDINARIA"

Non perdetelo...
Grande kelly...sicuramente un flop al botteghino, ma questo è il suo secondo capolavoro e siamo al suo secondo film!!!!! spero sia rivalutato col tempo (come è successo con Donnie Darko) perchè davvero se lo merita!!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  14/12/2008 00:14:42
   7 / 10
Parafrasando il titolo del film di Griffith, Nascita di una nazione, questa pellicola potrebbe essere intitolata "il collasso di una nazione" perchè più che di apocalisse viene in mente un collasso o una implosione.
Come base è un film di fantascienza, ma vengono attraversati tutti i generi con molta, forse troppa disinvoltura ma possiede comunque, non sempre nell'arco della durata del film, una certa capacità di intrigare lo spettatore. I buchi nella sceneggiatura ci sono, a volte si ha la netta sensazione che allunghi un po' troppo la minestra. La prova del cast è disomogenea soprattutto The Rock può essere utile come spalla o caratterista ma in ruoli principali non ce lo vedo proprio.

Max78  @  15/11/2008 15:07:39
   8 / 10
Mi sentivo come un serpente ipnotizzato dal suo incantatore.


Lo consiglierei al mio miglior amico? NO
Lo consiglierei al mio peggior nemico?? NO
Lo consiglierei??? Boo!

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Ultima risposta 20/11/2008 05.17.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  04/10/2008 19:46:06
   6 / 10
Il problema di ST risiede nella cripticità deterrente\repellente a scapito di una sceneggiatura che non si regge in piedi neanche con l'ausilio di stampelle omologate. Si vedano i mosaici perfettamente simmetrici di Lynch: non solo eccezionali et talentuoserrime suggestioni.

Passo e chiudo.

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Ultima risposta 25/11/2008 15.09.49
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/09/2008 09:59:33
   7 / 10
Sono rimasto spiazzato dopo la visione di “Southland tales”,mi aspettavo qualcosa del genere da ciò che avevo letto,ma non credevo che Richard Kelly arrivasse a tanto.
Il film infatti prosegue il racconto di una graphic novel composta da tre episodi ed inizia,breve introduzione a parte,come se lo spettatore fosse già a conoscenza dei personaggi e di alcuni avvenimenti.La pellicola infatti si suddivide in tre atti numerati partendo dal numero quattro.La trama è meno complessa di quel che ci possa aspettare,ma è anche indubbio che soprattutto inizialmente appare ostico cercare di capire qualcosa senza aver letto la cosidetta pre-saga.Risulta molto più appagante affrontare questa massa delirante di avvenimenti,dialoghi,personaggi ed immagini apparentemente scollegati senza porsi troppe domande,alle quali non vi saranno risposte esaustive ma alcune delucidazioni solo nel finale,indubbiamente molto ispirato e coinvolgente.Lasciano però perplessi le motivazioni che hanno spinto Kelly a sobbarcarsi un lavoro simile,"Southland tales" parrebbe infatti dedicato a pochi adepti e mescola senza alcun ritegno gli argomenti più disparati.Il folle risultato finale è tutt'altro che disprezzabile,ma appare addirittura suadente e in un certo qual modo affascinante,capace di attrarre in maniera morbosa.
Buchi di sceneggiatura e sequenze scollegate tra loro sono la normalità nell’ambito di questo delirio di personaggi che compaiono e scompaiono nel nulla,fagocitati da una sceneggiatura a dir poco coraggiosa e pazzesca che ammucchia una serie interminabile di situazioni e snodi narrativi dei quali si potrebbe stare a disquisire per ore.
Kelly non contento si rifà anche al suo bellissimo film di debutto,ovvero “Donnie Darko”, inserendo nel calderone già strabordante di temi anche viaggi nel tempo e anomalie spazio-temporali.
Sul fatto che questo regista abbia talento non ci piove,a mio avviso è molto bravo nel citare a mani basse una miriade di fonti d’ispirazione ed a miscelarle con ciò che accade nel mondo reale senza mai scadere nel becero copia/incolla,è inoltre un tipo dalle notevoli capacità visionarie in grado di creare delle sequenze a dir poco geniali ed è anche straordinario nello scegliere la colonna sonora più adatta per il suo girato.Rimane però il dubbio che il tutto non sia solo un mero esercizio di stile, anche molto ambizioso e non sempre in grado di raggiungere le vette prefissate nonostante le indubbie qualità sopracitate.Altra bizzarria da sottolineare è la composizione del cast,per i ruoli più importanti Kelly si è affidato ad un gruppo di attori notoriamente poco dotati che regolarmente forniscono delle prove dimenticabili.
“Southland tales” è da prendersi con le molle,un gioco all’accumulo di proporzioni mastodontiche (vista anche la durata della pellicola),qualcosa che va oltre il significato di cinema inteso nel senso classico del termine e che comprensibilmente da molti potrà essere additato come pura immondizia da altri come capolavoro.Personalmente aspettando gli eventi,ovvero la prossima fatica del regista,rimango nel mezzo rimuginante,ancora stordito e confuso.

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HATEBREEDER  @  26/09/2008 11:24:49
   8 / 10
Sono confuso, ma anche tanto felice.

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Ultima risposta 26/09/2008 12.08.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  29/08/2008 11:06:58
   9 / 10
La mie grandi aspettative per il regista che aveva stupito critica e pubblico con il suo fantastico Donnie Darko sono state ripagate con questo Southland Tales.

Non siamo di fronte esclusivamente ad un film ma ad un'opera divisa in due parti: la prima è formata da tre capitoli di una graphic novel, la quale esiste esclusivamente in formato cartaceo e, a quanto ne so, solo in lingua inglese). La seconda è appunto il film in questione.
Non ricordo di altri casi nella filmografia dove la visione del film è imprescindibile dalla lettura di un libro o un fumetto.
Già questo indica la scelta non commerciale del regista: aggiungiamo un cast che alla lettura dei nomi farebbe storgere il naso a chiunque (The Rock, Buffy, Steve Stifler di american Pie e Justin Timberlake) ed una trama abbastanza complessa sui varchi spazio-temporali (ormai uno dei marchi di fabbrica di Kelly) per capire che ci troviamo di fronte ad uno dei registi odierni meno commerciali che per la sua libertà creativa può ricordare un certo David Lynch.

Il film inizia dove la novella era finita (perciò è come se iniziasse il secondo tempo, con tutti i personaggi che sono stati già introdotti e approfonditi e la trama ha già avuto un suo sviluppo) nell'ipotetico futuro-presente dove i conservatori repubblicani devono stare in guardia dalle sommosse popolari neomarxiste (più che dal loro nemico ufficiale, ovvero il terrorismo) e far fronte ad una carenza energetica, la cui unica soluzione è rappresentata da una fonte alternativa di energia prodotta dal moto ondoso. Lo scenario in cui è ambientata la vicenda ha una marea di citazioni: da Orwell alla Bigelow, passando per lo spesso bistrattato Starship Troopers di Verhoeven.

Lo sviluppo della storia è complesso ma comprensibile: come per Donnie Darko, una seconda visione è consigliata ma il concept generale è chiaro dopo la prima visione (ripeto ancora una volta, sempre dopo aver letto la novella).
Si diceva dei marchi di fabbrica di Kelly: oltre ai viaggi nella quarta dimensione, il regista americano ha il coraggio e l'abitudine di prendere attori di "seconda fascia" (ricordiamo Patrick Swayze) e calarli perfettamente nella parte (premetto però di aver visto il film non in lingua originale).

The Rock è fenomale nelle sue espressioni (considerando anche il ruolo "serio" che ha nella trama), i dialoghi sono volutamente sopra le righe e spesso farciti di battute assolutamente spiazzanti (la scena sulla spiaggia di Venice Beach è fenomenale).

Altra caratteristica di Kelly è la meticolosità con cui unisce musica a immagini.
Se in Donnie Darko "Mad World" riassumeva lo spirito del film, qui è "All These Things That I've Done" a far venire i brividi.

Una nota stonata, a mio parere, si ha verso il finale.

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Non saprei se questo lavoro è migliore di Donnie Darko: il primo aveva forse un velo di malinconia che avevo molto apprezzato, inoltre mostrava per la prima volta lo stile personale di Kelly.
Questo per certi versi è più spiazzante e coraggioso.

Grande film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  05/08/2008 18:43:45
   10 / 10
ad oggi, il mio film preferito.

14 risposte al commento
Ultima risposta 09/08/2008 20.34.39
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  01/08/2008 21:28:38
   9 / 10
Allora da dove cominciare, ah si, innanzitutto leggete qualcosa della graphic novel di Southland Tales, è quasi indispensabile, molto più del libro di Nonna Morte in Donnie Darko.
Per quanto riguarda il film, posso dire che è uno dei più coraggiosi che ho mai visto, l'inizio è bellissimo ma molto confusionario, si sente abbastanza la presenza di grossi buchi nella trama.
This is the way the world ends. E' scoppiata la terza guerra mondiale, il terrore e il panico hanno preso il sopravvento, attacchi nucleari sono all'ordine del giorno, il caro benzina e la mancanza di carburante sono grossissimi problemi. Un'azienda riesce a produrre un macchinario in grado di trarre energia dal moto ondoso dell'oceano. Però, c'è un però. Il governo tiene in ostaggio la nazione, e solo alcuni tentano di ribellarsi.
In questa immagine di un'America allo sbando ci vengono presentati vari e strambi personaggi, interpretati (secondo me) volontariamente in modo eccessivo e al limite del grottesco. Sarah Michelle Gellar, Sean William Scott, The Rock e la voce narrante di Justin Timberlake.
Molto ma molto Lynchiano, infatti durante la visione ho provate le stesse sensazioni che provo durante un suo film, con tanto di citazioni abbastanza esplicite al regista di Strade perdute. Per non parlare delle bellissime atmosfere da fine del mondo, e le teorie sull'esistenza.
La seconda opera di Kelly, girata in pochissimo tempo e vittima di numerosi tagli, è comunque uno di quei film che è impossibile dimenticare. Vuoi per i temi trattati, vuoi per alcune sequenze spettacolari come l'indimenticabile finale o quella di Justin Timberlake in preda al fluid karma che canta I've got soul but I'm not a soldier.
Insomma non vedo l'ora di rivederlo per poterlo apprezzare ancora meglio, ma gia il fatto che mi prudono le mani per la voglia di andare a cercare notizie, teorie per farmi un quadro completo, direi che è sintomo di capolavoro. Uno di quelli che è impossibile apprezzare alla prima visione, o ancora alla seconda, uno di quelli che ci vorranno anni per comprendere del tutto e resterà comunque ancora avvolto nell'alone di mistero che il geniale Kelly ha saputo creare.
Il regista inoltre è veramente bravo con la macchina da presa e le musiche sono davvero eccezionali. Di sicuro ha svolto un lavoraccio che è giusto premiare, perchè pochi cineasti in appena due film realizzati, sono riusciti a stupire e ad'incantare come ha fatto lui.
Il finale è bellissimo ma devo ancora capirlo. C'è un mondo intero dietro questo film.

phemt  @  22/07/2008 14:04:43
   8½ / 10
“Così finisce il mondo,
non già con un lamento, ma con uno schianto”

Qualche anno fa (dopo lunghe traversie distributive) vedeva la luce Donnie Darko film che, grazie anche ad un enorme battage pubblicitario, ebbe un successo strepitoso esaltando la critica e dividendo nettamente il pubblico comune… C’era chi vedeva in Kelly IL regista della nuova generazione, quello in grado di riabilitare il cinema e portarlo a vette estreme, e chi lo credeva un cialtrone sopravvalutato dalla critica colta…
Aldilà dei pensieri personali Kelly era comunque riuscito a regalarci uno spaccato degli anni 80, mostrando che, se si hanno stile ed idee, si può rendere apprezzabile anche un teen movie nato come prodotto ammiccante verso il grande pubblico…

Dopo qualche anno (con ancora grossi problemi distributivi) e un’accoglienza a Cannes fatta di fischi e sberleffi sembra ormai giunta ora di vedere cosa ha combinato Kelly alla seconda attesissima prova (che dividerà ancor di più critica e pubblico secondo me)…

Fantascienza, grottesco, comicità, intrighi, critica politica, religione, viaggi nel tempo, astrofisica, doppi e tripli giochi, tradimenti, omicidi, spunti da telenovelas, azione e molto altro ancora sono gli ingredienti di questo Southland Tales… Il tutto è frullato in due ore e mezza francamente difficili da seguire e da metabolizzare specialmente alla prima visione… Infatti parto subito col dire che questo film è parecchio complesso, frammentario, quasi confuso, talmente difficile da seguire che è praticamente normale perdersi verso la parte finale… Mi verrebbe quasi da dire che al confronto Donnie Darko è un episodio dei puffi!
In realtà è così complesso perché il film è la continuazione di una graphic novel, quindi se non si è letta la graphic novel (come me) praticamente è come se non si fosse visto metà film… Quindi vi consiglio di recuperare informazioni su questo fumetto (cosa che naturalmente io ho fatto solo dopo aver visto il film), altrimenti potreste non capirci una mazza…

Commedia nera pre-post-apocalittica, Southland Tales è ambientato in un futuro prossimo che ormai abbiamo già superato (il 2008)… Errore questo di Kelly che secondo me non avrebbe dovuto contestualizzare il film ad una data precisa così da lasciare quell’aria da futuro incombente come fece Kubrick in Arancia Meccanica…
Da qui partono mille storie e mille personaggi (forse pure troppi personaggi), c’è un attore che scompare e poi riappare, una ex attrice porno, un’elezione incombente, una di quelle invenzioni che cambiano la storia del mondo, un gruppo di estrema sinistra pronto per la rivoluzione e tanto altro… Un po’ Orwell e un po’ Dick, Kelly ci mette comunque parecchio del suo con una storia apparentemente senza senso che non si capisce bene dove voglia andare a parare… A metà tra la fantiescienza e la (surreal)spy-story il regista riesce comunque ad infilarci dentro diversi momenti divertenti, un tocco di musical, critica politica e religiosa e ne esce fuori qualcosa di veramente fuori dall’ordinario… Film del genere non se ne vedono quasi mai, soprattutto se hanno alle spalle produzioni e cast del genere e con destinazione il pubblico mainstream…

E’ chiaro che non mancano i difetti, a partire dalla trama bislacca e dai punti inspiegati (effettivamente Kelly non viene per nulla incontro allo spettatore) passando per la ricerca del dialogo ad effetto stile Tarantino (che andava bene dieci anni fa ma che ora comincia a rompere le scatole)…
Il modo in cui avanza la storia è come già detto frammentario, i continui colpi di scena a volte son fin troppi ricercati e al limite del grottesco e nella parte finale il film parte per la tangente…
Ma in realtà nel finale qualcosa che colpisce c’è, mentre il Mondo è destinato alla rovina, la rivoluzione in atto e i potenti ormai inermi su una mongolfiera, Taverner incontra se stesso e da via all’ultimo paradosso temporale prima del nuovo inizio… E si viene al punto focale del film secondo lo stesso Kelly: Southland Tales alla fine parla del perdono… Del perdono da parte di te stesso verso te stesso per un fatto di sangue di cui in realtà non sei nemmeno il vero colpevole…

Chiaramente però c’è qualcosa che non mi torna:


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Ottima regia, Kelly riempie il film di finezze e particolari facendo un lavoro mostruoso (e si che il film è stato girato in 30 giorni) e regalandoci alcune scene di pregevole fattura… Adatte le musiche con all’attivo gente come Moby, Pixies, Radiohead e Beethoven, alla fine ci sta bene addirittura Tender che al tempo dell’uscita mi fece capire definitivamente che la fine dei Blur era ormai prossima…

Tra citazioni a Kubrick, Lynch e Dick (omaggiato alla grande) Kelly mostra di essere già pronto all’auto-citazione (il ballo al rallenty contemporaneamente all’occhio ferito e i poster con il coniglio)…

Il cast è a dir poco assurdo: Kelly mette insieme The Rock (ex wrestler e pessimo attore), Mandy Moore, la Gellar e Timberlake… In realtà per quanto possa odiare The Rock devo dire che le sue tre-espressionit-tre sono adatte al ruolo che interpreta… E devo dire che anche Timberlake è uno che tutto sommato se la cava, bene Sean William Scott, camei per Kevin Smith e Eli Roth…

Complesso ma dannatamente affascinante, rimane sempre il sentore che Kelly ci stia coglionando spacciando per profondo e sensato un delirio bello e buono… Ma finché i lavori sono di sto livello a me tutto sommato va bene così…

Da alcuni definito il nuovo 2001 Odissea nello Spazio, da altri definito immondizia comunque sia non è un film che passa inosservato e rimane a girare in mente per giorni e giorni…
Alla faccia di tutto il movimento mainstream, dei festival e della distribuzione, per fare un film del genere ci vuole una fantasia fuori dal comune e due palle grosse così… Tanto di cappello quindi a Kelly!

La domanda alla fine fondamentalmente è una sola: Capolavoro o grossa presa per il ****? Forse il tempo ci dirà… Personalmente sento di voler premiare il coraggio di questo giovane regista!

In attesa di vedere The Box (il suo prossimo film, incursione nel genere horror) Kelly annienta tutti gli altri registi emergenti… Ribadisco quanto detto per Donnie Darko, sto regista in proiezione futura è qualcosa di portentoso!
Se poi magari di tanto in tanto pensasse anche allo spettatore e a dare un po’ di linearità alle sue opere non sarebbe male…

Comunque assolutamente da vedere! O perlomeno provateci…

18 risposte al commento
Ultima risposta 07/08/2008 10.15.12
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