Un sassofonista, dopo aver ricevuto da uno strano individuo cassette in cui viene ripreso in casa sua durante la sua vita quotidiana, viene accusato dell'omicidio della propria moglie. Ma, una volta in carcere, si trasforma in un'altra persona, che viene scarcerata e inizia una vita in qualche modo parallela a quella precedente...
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Bhè questo film ha il marchio impresso di David Lynch. Film molto Lynchiano, come per Mulholland Drive, INLAND EMPIRE e Ereserhead gran parte del film è rappresentata da un sogno, da un mondo per così dire parallelo (che è appunto il mondo dei sogni..) dove tutto è perfetto, dove siamo, facciamo tutto ciò che invece non ci accade nella vita reale. Ed ecco quindi il"solito" e affascinante intreccio lynchiano, ci si immerge nel mondo di David Lynch, il mondo dell'inconscio umano. Ed ecco la genialata che alla prima visione può sfuggire, anzi probabilmente sfugge e e deve sfuggire: gran parte del film è praticamente la descizione di una frazione di secondo, e così tutto miracolosamente combacia e riporta come in un grande e magnifico puzzle. A Lynch piace descrivere l'uomo, descrivere il desiderio dell'uomo, descrivere lo stacco che l'uomo ha tra la sua vita e la vita che vorrebbe, e lo fà magistralmente, in modo geniale come solo lui sà fare, come ha dato dimostrazione qui, ma anche in tutta la sua fantastica filmografia. A Lynch affascina il desiderio dell'uomo, l'impeto dell'uomo; a Lynch affascina l'uomo, l'essere uomo, riesce sempre ad andare così a fondo di ciò che è l'uomo e ce lo descrive sempre a suo modo con pellicole fantastiche che oserei di più definire "opere" come è Strade Perdute. E tu non puoi che rimanere affascinato e ringraziare David Lynch.