tepepa (1968)

La resa dei conti finale - violenta e ben coreografata, con lo scontro tra il rivoluzionario Tepepa ed il generale Cascorro - e la coda che ne consegue valgono da sola visione e sufficienza; prima la pellicola di Petroni riserva ai suoi personaggi continui quanto noiosi ribaltamenti di sorte e stucchevoli flashback amorosi, fondendo insieme oltre il lecito la rivoluzione da portare sullo schermo con il clima sessantottino che si respirava allora in Italia. Anche per questo i tre protagonisti non riescono mai a raggiungere una loro piena statura morale restando, nelle loro contraddizioni, tre facce ben scelte sempre attente a non trasformarsi in macchiette. Fino al, già citato, stupendo finale, finalmente ricco di poetica. Belle musiche di Ennio Morricone.

La trama intrigante di Tepepa finisce con la prima ora di film. Poi questo western di Petroni (meno cupo e serio rispetto al precedente Da uomo a uomo) si accartoccia su di sè perdendo l'atmosfera credibile della prima parte. La stazza di Orson Welles impreziosisce la storia, ma si ha la sensazione che il film sia stato costruito sul personaggio del rivoluzionario di Tepepa-Milian, bravo ma non sufficiente a dare un valore più che buono al film, che comunque resta un godibile western all'italiana anomalo.

Questo è un film che si avvale di una sceneggiatura perfetta (il grande Franco Solinas)! Poi inutile dire che Milian e Wells sono due mostri e la colonna sonora è di Morricone. Il film è uscito prima di Giù La Testa, quindi semmai è quest'ultimo ad aver preso spunto da Tepepa.

E' presente una certa reciprocità di ispirazione fra il Giù la testa di Leone e Tepepa di Petroni. Se il primo ha usato il contesto storico della rivoluzione messicana per raccontare la sua disillusione, la struttura costellata di flashback di Tepepa usata per delineare il rapporto conflittuale tra i due personaggi principali presenta delle analogie a per qualche dollaro in più di Leone. Non è tanto l'incedere lento della pellicola il difetto maggiore, ma l'evanescenza del personaggio di John Steiner, soffocato dal carisma di Tepepa di Milian. Uno squilibrio che nuoce in parte alla riuscita del film che offre comunque un Orson Welles quinliano quanto basta per farsi odiare.

Western con alti e bassi ma con varie scene classiche di sparatorie e azione niente male. Cast d'impatto ma con risvolti troppo forzati e a tratti risulta un pò pesante. Per gli amanti del genere non sfigura.