the green inferno regia di Eli Roth Usa 2013
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the green inferno (2013)

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locandina del film THE GREEN INFERNO

Titolo Originale: THE GREEN INFERNO

RegiaEli Roth

InterpretiLorenza Izzo, Ariel Levy, Sky Ferreira, Nicolas Martínez, Kirby Bliss Blanton , Aaron Burns, Magda Apanowicz, Matías López

Durata: h 1.40
NazionalitàUsa 2013
Generehorror
Al cinema nel Settembre 2015

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Trama del film The green inferno

Justine, giovane studentessa di un college d’élite di New York e figlia di un funzionario delle Nazioni Unite, convinta dal dal discorso di Alejandro, studente carismatico e pericolosamente affascinante, decide di entrare a far parte di un gruppo di attivisti che hanno in progetto di andare nella foresta amazzonica e incatenarsi a degli alberi che stanno per essere abbattuti. Il loro scopo e filmare il tutto e grazie a Social Network mostrare a tutti la distruzione perpetrata dall'uomo. Il progetto ha successo, e felici i ragazzi si apprestano a tornare a casa. Ma durante il volo di ritorno l'aereo precipita nel bel mezzo della foresta amazzonica. Gli studenti sono feriti e terrorizzati. Nel frattempo, la tribù di nativi che erano andati a salvare raggiunge lentamente il luogo dell'incidente e, inaspettatamente, li prende in ostaggio. Oscure usanze primitive dominano ancora la giungla amazzonica: atti barbarici, cannibalismo e altri rituali che distruggono la mente, il corpo e l'anima.

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Voto Visitatori:   5,51 / 10 (74 voti)5,51Grafico
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Voti e commenti su The green inferno, 74 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

kazikamuntu  @  13/10/2016 00:38:01
   3½ / 10
Vedo anche voti alti, leggo Eli Roth lo ha fatto apposta, ha voluto omaggiare, ha fatto citazioni... Le situazioni ridicole le ha messe apposta.Che genio... Ma davvero basta mettere due citazioni per essere perdonato di tutto?

Il film fa schifo , ha una trama insulsa, attori pessimi, e soprattutto qualunque fosse l'intento del regista non lascia alcuna emozione.

Eli, se hai fatto apposta a fare un film pessimo ci sei riuscito in pieno.


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2 risposte al commento
Ultima risposta 21/10/2016 00.27.43
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mark75  @  27/02/2016 23:44:02
   4 / 10
Devo partire con una premessa, amo molto gli horror ma gli splatter un po' meno (per questo nessun film di roth mi esalta).
Detto questo il film non mi e' piaciuto,non c'e' tensione,paura,nulla...
Preferisco sorvolare sul finale dell'immagine satellitare, penosa.

p.s. ma qualcuno sa' dirmi dov'e' finita quella che e' scappata e si e' infilata nella barca?

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/01/2017 23.29.11
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/10/2015 11:32:18
   4½ / 10
Il quarto film da regista di Eli Roth conferma alcune peculiarità del personaggio. Ovvero: l'innegabile abilità dietro la mdp, l'incapacità di scrivere una sceneggiatura decente (qui stesa con Guillermo Amoedo), la fortuna di avere un ufficio marketing coi controcosi (oltre a "qualche" amicizia di spessore) in grado di vendere la solita fuffa come roba imperdibile. Roth getta fumo negli occhi, stuzzica i vecchi fans del cannibal-movie evocando il ritorno del cinema più brutale, attira le nuove leve promettendo efferatezze a iosa.
Alla fine il tutto si risolve nella prevedibile bolla di sapone. Deodato e Lenzi (tanto per citare due tra i più famosi esponenti del genere) erano altra cosa, considerata anche l'epoca in cui proposero i loro lavori. L' approccio in quel caso, pur spesso compiaciuto, era davvero sovversivo e disturbante. Roth si limita a scimmiottare risultando anacronistico e fasullo, arrivando a creare un inferno di plastica, altro che green.
La trama pretestuosa clona "Hostel" con l''interminabile parte introduttiva, e a seguire quella dove i protagonisti vengono fatti a pezzi nelle maniere più fantasiosamente tedianti. Non si prova alcun emozione, perchè la storia è improponibile, i personaggi sono descritti talmente male da risultare idioti, antipatici o semplicemente dimenticabili in un battibaleno. Lasciamo perdere i twist caratteriali, di un'incoerenza imbarazzante con il leader della spedizione - tale Alejandro- simbolo di assoluta demenzialità.
Alla fine si fa il tifo per i cannibali vista la discutibile caratterizzazione dei giovani attivisti, specchio di una società che aspirerebbe a pulirsi la coscienza. Roth fa satira ma non sa da che parte girarsi per gestire al meglio il lato più "impegnato" dell'operazione. Sfora nel trash, tira fuori gag improponibili, si prende gioco di chi arriva per difendere e finisce massacrato proprio dal debole. Il legame con l'attualità è affrontato in maniera goffa, la deforestazione e l'infibulazione sono temi importanti qui eletti a meri spunti per descrivere le pecche da una parte della società "civile" e dall'altra di quella meno evoluta. L'analogia innesca una riflessione di grana grossa, francamente molto banale.
Ennesimo bluff attira gonzi di un regista che continua ad avere troppi santi in paradiso.

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Ultima risposta 03/11/2015 10.49.34
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BlueBlaster  @  23/10/2015 01:14:06
   5 / 10
Un vero macello di film in tutti i sensi...
Per gli afecionados dei cannibal movies anni 80/90 questa pellcola probabilmente sarà un oltraggio, per puritani e schizzinosi un ostentazione gratuita di violenza fine a se stessa...allora l'ago della bilancia la fanno i patiti dell'horror moderno che decideranno se Roth ha fatto centro o no!
Se vogliamo parlare delle sequenze violente e splatter bisogna dire che ci sono e sono piuttosto forti e ben realizzate...il plot di base anche se derivativo (in primis "Cannibal Holocaust") ci può stare e la regia è tutto sommato più che discreta.
I punti deboli del film sono senz'altro nella sceneggiatura, nella recitazione e nelle intenzioni del regista.
La sceneggiatura è appunto fiacca e priva di idee ma anzi trasforma il tutto nel classico teen horror in cui i protagonisti delirano-fuggono-combattono...come da copione dei film di Roth ed infatti a grandi linee se prendi un Hostel, un Aftershock e questo ci trovi parecchie cose che li accomunano...i dialoghi seriosi sempre in bilico tra comico involontario ed impegnato, i protagonisti (con attori abbastanza pessimi e mal doppiati) tutti uguali con sempre uno che somiglia allo stesso Eli Roth, un inizio inutile e cretino ecc...
Insomma non si capisce se sto regista vuole fare horror o commedie...ci prende forse per il c.ulo?! A sto punto pare di si vista la fama immeritata che si è guadagnato...mah sarà un regista che si è saputo vendere bene, per me poteva appunto lavorare in una macelleria che era più utile!
L'ho trovato un film insopportabile ma non per le scene disgustose quanto invece per l'inutilità e le idiozie a livello di dialoghi...sto voto in fin dei conti non terribile è dato dalle buone riprese della foresta pluviale e per la sequenza del primo sacrificio con degustazione di occhi, lingua e smembramento.

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Ultima risposta 28/11/2015 13.13.40
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LuckyLù  @  21/10/2015 20:22:12
   6 / 10
Ammetto che dopo i primi 5 minuti di film ero convinto di essere a casa a guardare una puntata di Geo&Geo invece che un horror, d'accordo mostrare i luoghi (peraltro meravigliosi...), ma su 1h30 di film buona parte viene usata per mostrare il panorama, va bene tutto ma dopo un po' anche basta.
In ogni caso non malissimo questo film anche se da Eli Roth mi aspettavo molte scene più forti, mentre alla fine quelle davvero cruente forse sono un paio a dir tanto.
La trama e alcuni personaggi lasciano parecchio a desiderare, insomma questo gruppetto (tra cui la protagonista) seguono questo demente e la sua degna compare in un viaggio in Perù per riprendere col cellulare le attività distruttive in corso (e già se ne potrebbe discutere...), poi arrivati sul posto si ricorda che ha omesso di dire che possono sparargli addosso, ma nonostante tutto il gregge gli va dietro.
Da lì in poi c'è poco da commentare,vengono rapiti dai nativi e da lì in poi si svolgerà tutto nel villaggio con tentate fughe annesse.
Ma la ragazza tatuata che riesce a scappare a metà film che fine fa?! boh non è dato saperlo o sono io che l'ho persa? forse era una di quelle impalate? ha raggiunto il campo dei lavori? lavora da Starbucks? insomma non se ne sa più niente...
Anche il finale lascia un po' così e ti viene da chiedere perché?
Insomma bene ma non benissimo anzi, gli do una sufficienza striminzita perché è un genere che si vede poco sul grande schermo e per l'interpretazione della protagonista e della ragazza in preda alle crisi di panico che non mi sono dispiaciute per niente. Per il resto c'è poco da salvare ma tutto sommato se non si ha niente da fare un'occhiata a questo film si può anche darla...
Ho letto che è in programma un sequel nel 2018, caro Roth anche no grazie

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Ultima risposta 22/10/2015 10.56.37
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Invia una mail all'autore del commento luca986  @  30/09/2015 10:06:25
   6½ / 10
Premio la scelta coraggiosa di fare un cannibal movie oggi. Oggettivamente non bello, ma divertente e con alcune scene cultura.

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Ultima risposta 28/10/2015 15.15.20
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Giovans91  @  18/09/2015 15:10:34
   8 / 10
Ho avuto la fortuna di vedere questo film e di conoscere Eli Roth durante il Festival internazionale del film di Roma nel novembre del 2013. Finalmente posso commentarlo, dopo quasi due anni, il 24 settembre 2015 esce al cinema!

Posso dire che Eli Roth è un grande appassionato del cinema di genere italiano degli anni '70, soprattutto del filone cannibal-movie. Questo "The Green Inferno" infatti omaggia il film "Cannibal Holocaust" del regista Ruggero Deodato, uscito nel 1980, il quale Eli Roth è molto affezionato.
Ovviamente avrei preferito che fosse un regista italiano a rilanciare il cinema di genere italiano, ma visto che noi italiani non riusciamo più a confezionare (tranne in rare eccezioni, vedi film dei Manetti Bros.) un film tale di questo nome, ecco che ci pensano gli americani a valorizzare il nostro cinema del passato.
Comunque sono ugualmente contento, perché adoro il cinema di Eli Roth, una miscela perfetta di scene splatter e inquietanti con momenti divertenti. Una particolarità che potrà anche non piacere alla critica internazionale e dar fastidio forse al grande pubblico, ma è un tocco registico che rende le sue pellicole uniche nel suo genere.

Riguardo il film, la sceneggiatura di "The green inferno" è molto classica ma ben strutturata ed equilibrata, in alcuni frammenti ricorda vagamente il cinema di Terrence Malick (forse un altro omaggio del regista vuole fare).
La pellicola mostra da subito la sua potenza visiva, con una magnifica scena iniziale: una ripresa aerea di tutta l'area della foresta Amazzonica, accompagnata da un sonoro molto roboante, questo per far capire allo spettatore che dentro questa bellezza naturale si nasconde l'inferno. Il male è lì e attende.
Bisogna attendere un po' di minuti prima di assistere alla prima scena di cannibalismo. Una lunga e inquietante sequenza, forse la più cruda e violenta di tutto il film; ma chi ama questo genere il divertimento è assicurato. I cannibali di "The Green Inferno" non conoscono censura: spezzando braccia, corpi, ossa, bevendo sangue, masticando occhi e interiora, per poi cucinare i malcapitati di turno come se fossero tacchini del Ringraziamento.
Da precisare, "The Green Inferno" prende una strada diversa rispetto al film di Deodato (dal genere found footage), non vediamo nessuno stile reportage e inquadrature sporche, ma un'opera molto più cinematografica, visivamente affascinante, con una bellissima fotografia e dalle immagini nitide e pulite. -Lo spettatore vive e partecipa in prima persona a questa impressionante ed elettrizzante avventura-.
Eli Roth, in conclusione, lancia una critica al mondo dei social network e all'uomo civilizzatore. Infatti a fine film lo spettatore si domanda "…ma chi sono i veri cannibali?".

Dopo averlo visto in anteprima al festival alle 9:00 del mattino […], ora lo vedrò in sala per gustarmelo nuovamente. Il film lo consiglio solo agli amanti del genere (anche se è meno violento secondo me di "Hostel part 2"), ma non so se soddisferà le persone, ma questo è normale, è avvenuto per tutti i film di Eli Roth.
W ELI!

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Ultima risposta 27/09/2015 00.08.19
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