the seventh day (2021)

Bel film horror sulla possessione demoniaca. La trama mi ha molto coinvolto, il finale mi è piaciuto particolarmente.

Un film che sdogana la possessione e l'esorcismo che siamo abituati a vedere nei film a tema, proponendo qualcosa che cerca di non fermarsi troppo sull'atto in sè ma che possa approdare su nuovi lidi. Purtroppo è un tentativo che non riesce del tutto e se è vero che tenta di non battere troppo su un unico tasto, dall'altra si lascia prendere la mano, in più occasioni, nella spettacolarizzazione del demone di turno proponendo siruazioni e dinamiche piuttosto enfatiche per i miei gusti.
Non malissimo il cast, discreti gli effetti gore, qualche jumpscare assestato al momento giusto e una storia abbastanza lineare anche se non eccelsa.
Vedibile ma senza grande entusiasmo.

Un B movie ch'osa sfuggire l'horror effettistico e citofonato della saga di "The Conjuring" per tornare ai punt'irrisolti dell'onnipervasività del male (la celebre tesi d'Hanna Arendt venne confutata da Milgram col suo esperimento). 3° millennio e il paolino "mysterium iniquitatis" di 2 Tessalonicesi 2, 7 (https://www.biblegateway.com/passage/?search=2+Tessalonicesi+2%3A7&version=VULGATE;CEI), così come Boezio (430) e Leibniz (1710), ancora chiedono invano: "si Deus non est, unde bonum?".

Mauro Lanari