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In generale l'ho apprezzato, anche se sono d'accordo più o meno con tutti nel dire che il secondo episodio è complessivamente il peggiore e il terzo il migliore. Nel complesso la qualità tecnica mi è parsa buona, anche se il secondo l'ho trovato realizzato in una maniera in un certo senso abbastanza particolare (non necessariamente inteso in maniera negativa). Comunque, tutto sommato mi ha intrattenuto anche quell'episodio.
Pubblicizzato come Three... Extremes II, poiché distribuito in Occidente subito dopo il successo clamoroso dell'antologia firmata Chan/Miike/Chan-wook, anche il film in questione segue il medesimo format. A differenza del ben più noto sequel, però, Three è niente più che un (riuscito) esercizio di suspense elegante e sottile terrore, in cui ogni parvenza di critica sociale e politica viene meno a favore dell'atmosfera pura. A livello formale il lavoro globale lascia a bocca aperta, merito delle gelide sgranature operate da ben tre direttori della fotografia (tra cui il sodale di Wong Kar-Wai, Christopher Doyle) e di un'attenzione maniacale per le scenografie. Che si tratti degli asettici agglomerati urbani della Corea del Sud, delle cupe aree rurali della Thailandia o delle decadenti case popolari di Hong Kong, l'ambiente è sfondo e insieme personaggio, un carattere fondamentale nella cifra estetica dell'antologia. Le trame dei tre mediometraggi sono classici da film horror, niente di particolarmente originale e tuttavia funzionalissime, capaci di suscitare più di qualche brivido o scheggia di vera inquietudine. La recitazione si adegua a un solido professionismo. A mancare è proprio l'estremo vero, falsamente promesso dal fuorviante titolo scelto dalla distribuzione; il che è pure un vantaggio, dal momento che l'eccesso avrebbero sicuramente nuociuto a un film che fa della sobrietà il suo cavallo di battaglia.
Memories : caruccio, si lascia guardare , nulla di che . Però mi sento di dargli 6 the wheel : il film mi ha annoiato , girato malissimo secondo me , confusionario (ed io adoro i film complicati) , un'idea di base sulle loro tradizioni ottima ma sfruttata malissimo secondo me con un episodio che è il peggiore . Do un 4 . Going Home : il meglio girato , con una trama interessante , qualche buco ho trovato ma non importa , il film mi ha tenuto tutto il tempo . Do un 7 .
Con una media arrivo al 5.66 , però in generale non è male , potrebbe essere migliore quindi do la sufficienza . Il successivo Three...extremes però è un capolavoro a confronto :)
Precessore del bellissimo THREE...EXTREMES che non regge assolutamente il paragone con il sequel, che è un horror costantemente intelligente e originale, ovvero il contrario di questo film qui. Gli episodi sono i seguenti.
MEMORIES (Corea Del Sud): un uomo si reca da uno psichiatra per cercare di ricordare cos'è successo a sua moglie, sparita qualche giorno prima. Proprio la moglie, apparentemente morta/svenuta, si risveglia su una strada, senza avere idea di come sia finita lì. I due cercheranno di capire cosa è successo. Dietro la macchina da presa, un Kim Jee-Woon alle prese con l'horror per la prima volta. La storiella ha il suo fascino, è tesa e talvolta persino spaventosa, è anche ben interpretata e accompagnata da una piacevole colonna sonora. Purtroppo la trama è troppo scontata, oltre che piuttosto prevedibile. Voto: 6½.
THE WHEEL (Thailandia): un costruttore di marionette giace in un letto, spaventato e circondato da fantasmi dalla sembianza di bambole. L'uomo era coinvolto in una maledizione, che alleggia anche sulle marionette e uccide tutti quelli che le posseggono. La Thailandia fa davvero una brutta figuraccia, e la fa fare anche all'intero film. Non è un caso che in THREE...EXTREMES sia stata sostituita dal Giappone, che ci ha regalato l'episodio migliore del film, THE BOX del mitico e geniale Miike. Come hanno già sottolineato gli utenti sotto di me, questo è senz'ombra di dubbio il peggior episodio. Di buono e interessante ci sono solo i continui richiami alla cultura, alla tradizione e ai costumi locali. Per il resto, è una storia bruttina, insensata e un po' banale, fatta male e recitata ancor peggio. La regia è affidata a Nonzee Nimibutr, nome che a molti non dirà niente, ma è invece un regista prolifico e che ha alle spalle un cult del Thai-horror: NANG NAK. Peccato, perchè la Thailandia è comunque un buonissimo paese per gli horror. Voto: 4.
GOING HOME (Hong Kong): un poliziotto e suo figlio si trasferiscono in un grosso palazzo dall'aria molto tetra. Il bambino è inquietato dalla presenza di una misteriosa bimba vestita di rosso, mentre il padre scoprirà che uno degli inquilini nasconde un orribile segreto. Dopo i precedenti episodi, il primo nulla di ché, il secondo bruttissimo, GOING HOME è decisamente spiazzante. Davvero meraviglioso. GOING HOME è uno di quei particolari horror/dramma alla AUDITION, dall'atmosfera spaventosa e morbosa, e al tempo stesso cupa e malinconica. Una storia d'amore e di morte davvero struggente, solo mascherata da horror, per il suo leggero tocco sovrannaturale. Tutta la sequenza finale è così triste e pessimista da far star male. Non è un caso che questo episodio (singolarmente) abbia vinto 3 premi: miglior attore (Leon Lai), migliore nuova interprete (Eugenia Yuan) e miglior fotografia (Christopher Doyle, una garanzia). Voto: 9.
Il risultato finale è un 6½ spaccato. Non è nulla di ché, si può vedere, ma è il terzo episodio a valere la visione dell'intero film. Sicuramente, per chi vuole un horror davvero bello, è più indicato THREE...EXTREMES.
Il buon voto è meritato soprattutto per il terzo episodio (GOING HOME) che eleva di molto lo spessore poetico e visionario della pellicola. Il secondo (THE WHEEL) è indubbiamente poca cosa e non riesce nè a coinvolgere nè a risultare interessante. Il primo episodio (MEMORIES) è un horrorino teso ed ansiogeno quanto basta, condito con qualche scena ad effetto come la mini cascata di dita mozzate e qualche altra, ma niente di così eclatante anche se sufficientemente valido.
Analizzando storia per storia: La prima è buona, anche se molto di già visto La seconda è una schifezza pari a Tales of Horror sulle tracce del terrore La terza è particolare, ma non mi ha preso più di tanto. Tuttavia è anche originale, e quindi non da bocciare. Nel complesso i 3 film, nel bene e nel male, lo fanno raggiungere questo maledetto 6, ma c'è da dire, che c'è di meglio.
inferiore rispetto a Three...Extremes ma non per questo inguardabile! la vera tragedia è il secondo episodio dei 3 qui presentati...gli altri molto belli
Gli avrei dato di più se non fosse per il secondo episodio che è davvero pessimo, noioso e senza senso.
Il primo episodio è stupendo, la regia è spettacolare... il senso d'inquietudine è presente fin dai primi secondi... le poche parole rendono le scene ancora più godibili.
Il terzo episodio l'o trovato molto originale, una regia sobria ed essenziale... i personaggi ben costruiti... una storia d'amore forte e allo stesso tempo raccapricciante.
Opera di discreto interesse dedicata soprattutto agli amanti del genere horror made in oriente. Il film è strutturato su tre episodi,il migliore è sicuramente l'ultimo,quello di Chan, una bella storia d'amore con annessi soprannaturali e misteri dalla lettura non elementare che sta allo spettatore interpretare. Il primo episodio è invece una scopiazzatura,tutto sommato elegante (cio' va detto) del cinema del maestro giapponese Hideo Nakata,infatti tornano temi cari al cineasta nipponico,presenti soprattutto in The Ring e Dark Water,che lo spettatore appassionato non si lascera' sfuggire,episodio quindi penalizzato dall'assenza,totale,di originalita'. Decisamente brutto l'episodio centrale,una sciocca storia di marionette capaci di uccidere tramite una maledizione,gia' visto troppe volte,inoltre zero brividi....