ultimo spettacolo (2004)

Un giovane rimasto appiedato trova riparo casuale in un cinema, nell'attesa del passaggio verso casa si troverà risucchiato in un incubo.
Molto abile nell'occasione Alex Visani, il regista concretizza atmosfere malsane caratterizzate da una forte inclinazione onirica e da scelte cromatiche variamente azzeccate.
A rendere ancora più inquietante la disavventura notturna ci pensano la lugubre colonna sonora e un bigliettaio dall'infido eloquio e dal ghigno beffardo, elementi ben sfruttati per creare una certa tensione avvertibile soprattutto nella sequenza dei bagni, con apparizione debitrice ai j-horror. Non vi è traccia di violenza, tutto è basato su situazioni minacciose sempre ben rese.
Non è esattamente cristallino il motivo per il quale il protagonista sia oggetto di tale malsano interesse; si potrebbe tentare un'ipotesi riguardante la chiusura dolorosa di molti esercizi in una visione nostalgica in cui le sale, ribellandosi al triste fato, cominciano a reclutare in maniera coercitiva spettatori e attori per uno spettacolo infernale senza fine.