manifest - stagione 1 (2018)

Non mi succede spesso, anzi non mi succede quasi mai, eppure ho abbandonato la stagione a tre puntate dalla fine. L'idea propulsiva iniziale si sgonfia presto e lascia spazio ad eventi ripetitivi e ad una serie inenarrabile di piagnistei personali che i protagonisti sembrano dovere per forza trattenere con dignità. Mettiamoci che i loro interpreti non sono tanto meglio dei personaggi monodimensionali presenti e chiudiamo mestamente il cerchio su di un serial del quale si può fare anche a meno.

Le prime puntate mi hanno incuriosita (poi non avendo visto Lost mi è parsa anche abbastanza originale l'idea). Peccato per gli attori, veramente pessimi. Verso la fine ho avvertito una certa stanchezza anche nella sceneggiatura. Complessivamente non arriva ad una piena sufficienza.

Gli sceneggiatori hanno preso il versetto paolino Romani 8, 28 ("...tutto concorre al bene di coloro che amano Dio...") deturpandolo con un'esegesi onnicomprensiva funzionale a riempire di cani, porci e porcate le previste 7 stagioni, val'a dire colmando progressivamente quel "tutto" biblico con ogni scemenza utile ad allungare la brodaglia. Un sincretismo inclusivo quanto dispersivo ch'immola comprensibilità e plausibilità pur d'inventarsi nuovi episodi sempre più sgangherati. Ulteriore stramberia nella scelta del cast: i comprimari sono più fotogenici e attorialmente decenti dei protagonisti fissi. Per produrre un simile guazzabuglio Zemeckis dev'essersi fumato il cervello. A metà della 3a stagione mi son'arreso.