piccoli brividi - stagione 1 (1995)

Serie cult della mia infanzia.........
Gran parte degli episodi erano veramente brutti,diretti ed interpretati in modo mediocre.
Qualche episodio carino comunque c'era,a me piaceva parecchio "Il lupo della palude" ed "Il campeggio degli orrori"...........
Nonostante i grossi difetti non riesco ad essere obbiettivo e a dare a questa serie il brutto voto che meriterebbe.
Sufficienza regalata.

Uno di quei casi in cui si valuta più col cuore che con la testa.
Storie banali e simili tra loro, cast ridicolo ed effetti speciali che nemmeno negli anni '60 facevano così schifo. In definitiva è una serie per ragazzini di poche pretese. Meglio leggere i libretti di Stine.
Episodi migliori: "La maschera maledetta" e "I prigionieri della torre".

Si, lo so.
Il voto dovrebbe essere notevolmente più basso.
Ma non ci riesco.
Sia i libri di Stine che questa serie TV mi ha accompagnato nella mia infanzia, non riesco q essere obiettivo nella valutazione.
Le recitazioni sono scarse, il doppiaggio è peggio ancora, gli effetti speciali rasentano la follia dell'osceno... Inoltre anche la fotografia è molto sciatta e spenta.
Però alcune storie meritano, s viste da bambini.
Ancora adresso ricordo il colpo di scena finale del campeggio degli orrori ( terra???), oppure il mistero dello scienziato pazzo.
Inoltre la figura di Slappy mi invoglia a dare un voto positivo.
Consigliato se si hanno meno di 10 anni.

Con i libri di R.L. Stine hanno poco in comune. Le storie sono abbastanza simili, ma la sceneggiatura di base è proprio infantile ed elementare. Il tutto farcito con effettacci di serie z e recitazioni scolastiche.
Si salvano alcuni episodi come quello de "Il pupazzo parlante" (che pur avendo il titolo del primo, è ispirato al libro n°2), o le 2 parti de "La maschera maledetta", ma anche "I prigionieri della torre" non è male. Diciamo che risveglia vecchi ricordi (la prima puntata che vidi fu "Al mostro! Al mostro!), ma rivedere quelle puntate oggi è quasi una chiavica.
Comunque, come dicevo, alcune sono degne di nota, e tuttavia le introduzioni di R.L. Stine all'inizio (e delle volte anche alla fine) sono abbastanza divertenti.