Una bellezza femminea, due occhi blu e una vita all'insegna dell'ambiguità, questo il ritratto di Jonathan Rhys-Meyers, il giovane attore irlandese divenuto in breve tempo uno dei divi più promettenti dell'ultima generazione.
Nato a Dublino il 27 luglio 1977, primogenito di quattro frartelli, Jonny (così è chiamato in famiglia) è venuto al mondo con gravi problemi cardiaci, che fanno temere per la sua vita, costringendo la madre a ricoverarlo frequentemente in ospedale, durante i primi anni di vita.
Circa un anno dopo la sua nascita la sua famiglia si trasferì nella Contea irlandese di Cork, dove il giovane attore, ribelle e anticonformista, continua a vivere tuttora.
Inoltre, quando Jonny ha tre anni, suo padre abbandonò la famiglia, lasciando da sola la moglie Geraldine Meyers, a preoccuparsi per la salute del figlio e a crescere gli altri tre bambini più piccoli, Jamie, Alan e Paul.
Jonathan trascorre un'infanzia turbolenta e diventa un ragazzo irrequieto e indisciplinato, tanto che viene espulso da scuola all'età di sedicici anni.
'Libero' dagli impegni scolastici, il ragazzo passa gran parte delle sue giornate bighellonando per i pub a bere birra e giocare a bigliardo con gli
amici.
Un giorno un agente della Hubbard Casting nota questo ragazzo dalla bellezza androgina e gli procura un'audizione con il produttore David Puttnam che cercava interpreti per il film 'War of the Buttons', che il regista John Roberts si accingeva a girare
Non supera la selezione e non ottiene la parte, ma, in compenso, viene scritturato per girare uno spot pubblicitario che reclamizzava in tutto il paese le minestre della Knorr.
Nel 1994, a soli diciassette anni, Jonathan O'Keefe, divenuto Jonathan Rhys-Meyers, debutta nel cinema con un piccolo ruolo nel film "UN UOMO SENZA IMPORTANZA", di Suri Krishnamma, accanto ad Albert Finney che impersona un conducente d'autobus, colto e omosessuale represso, che tenta di mettere in scena la 'Salomè' di Oscar Wilde, scontrandosi con il perbenismo e l'ignoranza dei suoi concittadini.
Terminato la lavorazione, Jonathan ottiene un ruolo nel film "THE DISAPPEARANCE OF FINBAR FLYNN", di Sue Clayton, ambientato in Lapponia.
A causa del disgelo, però, le riprese del film, dopo sei mesi di lavorazione, sono state interrotte e Jonny ha fatto ritorno a casa dove ha ricevuto la chiamata per sostenere il ruolo dell'assassino dell'eroe dell'indipendenza irlandese, nel dramma politico e Leone d'oro a Venezia 96, "MICHAEL COLLINS", di Neil Jordan, biografia del leader dei guerriglieri dell'IRA e primo Presidente dell'Irlanda libera, ucciso in un'imboscata dai nazionalisti capeggiati dal suo ex amico e poi rivale politico De Valera.
In seguito è stato tra gli interpreti della pellicola spagnola "LA LENGUA ASESINA" di Alberto Sciamma, in cui sosteneva il ruolo di un giovane americano dal carattere debole e quasi femmineo.
Jonathan odiava quel ruolo ed inoltre era solo e infelice: aveva soltanto diciotto anni e da otto settimane viveva da solo nella capitale spagnola.
Provvidenziale è arrivata la chiamata per ritornare in Lapponia a terminare le riprese del film di Clayton.
Dopo aver finito di girare entrambe le pellicole, Jonathan è volato in Marocco a filmare due scene nel film per la TV "Sansone e Dalila", in cui sostiene il ruolo dell'eroe biblico da giovane.
A differenza dei precedenti, il soggiorno in Marocco è stato molto piacevole e divertente, e il fascino di quei luoghi ha fatto nascere in lui un profondo interesse per il paese nordafricano.
E' stata poi la volta di un altro sceneggiato TV, "The Tribe", girato a Londra, al termine del quale, il giovane attore è partito alla volta della California dove è stato il convincente protagonista del melodramma "SCELTE PERICOLOSE", di Tim Hunter, in cui sostiene il ruolo di un giovane texano diciottenne, Josh, che passa il tempo a sniffare colla e sognare una bella poliziotta, fino a quando il fratello maggiore, che non vedeva da anni, non lo coinvolge in furti e truffe sempre più pericolose.
Per interpretare al meglio il suo personaggio, Jonathan è stato costretto, nel giro di una sola settimana, ad imparare la slang americano, cosa che gli è riuscita perfettamente.
Nella successiva pellicola, girata nel 97 sempre in America, Jonathan ha sostenuto brillantemente il ruolo del compagno di scuola e rivale di Brad Renfro in "TELLING LIES IN AMERICA".
Dopo due anni di assenza e una grande nostalgia di casa, con una carriera in castante ascesa, il giovane attore ha accettato con entusiasmo di tornare in Inghilterra per girare a Londra, sotto la regia di Michael Radford il dramma dai toni maledetti "B. MONKEY - UNA DONNA DA SALVARE", in cui, con crudo realismo interpreta il ruolo di un ragazzo cattivo e bisex; segue l'intenso apologo femminista "LA GOVERNANTE", di Sandra Goldbacher, in cui Minnie Driver, ragazza ebrea, alla morte del padre si fa assumere, sotto mentite spoglie, come governante da uno scienziato che vive su una remota isola scozzese; ne diviene l'amante, lo aiuta a scoprire la fotografia, poi, però, rivendica la sua libertà e la sua cultura.
Il film che segna la vera svolta e lo consacra al successo però è "VELVET GOLDMINE" del 1998, di Todd Hayes. Eccentrico, suggestivo, clamorosamente kitsch, il film ripercorre la filosofia del glam-rock inglese, che mitizza il travestimento come pretesto per annullare qualunque identità sessuale e considera la finzione come momento assoluto di verità.
Allontanandosi dalle consuete biografie musicali, il film racconta la storia dell'ultima avanguardia del secolo in fatto di musica e spettacolo. Qui Jonathan veste i panni, sfolgoranti di taffetà e lustrini, del musicista glam degli anni settanta, Brian Slade, scomparso misteriosamente dopo aver messo in scena, durante un concerto, il suo suicidio artistico. Dall'inchiesta che un giornalista americano, CHRISTIAN BALE, sta conducendo, emergono i particolari sul suo complicato matrimonio con Mandy e il rapporto con l'eccentrica e trasgressiva rock-star Curt Wild, interpretato da un ispirato EWAN MCGREGOR.
Il personaggio di Brian Slade, che Rhys-Meyers interpreta a soli diciannove anni, cogliendone lo spirito con un realismo talmente autentico come pochi altri vi sarebbero riusciti, si ispira alla storia del cantante David Bowie, eclettica icona del rock, mentre Curt Wild è identificabile con il trasgessivo Iggy Pop.
Il film ha ottenuto il premio per il miglior contributo artistico al Festival di Cannes 1998, ed ha una colonna sonora strepitosa, con brani di Brian Eno, Slade, T-Rex, Roxy Music, Lou Reed, ecc. ma non ne contiene nessuno di Bowie che non ne ha autorizzato l'utilizzo.
Conclusa la formativa esperienza con Hayes, l'attore continua la sua carriera con Mike Figgis che lo dirige ne "LA PERDITA DELL'INNOCENZA", interessante esperimento di film verità, in cui Jonathan è il regista da adolescente di cui, mentre Adamo ed Eva vengono scacciati dal paradiso terrestre dai poliziotti, scorrono episodi della sua vita: dalle prime esperienze da ragazzo alla scoperta del sesso, dall'incontro con la morte alla insoddisfazione coniugale, fino al tragico episodio in mezzo ai tuareg, di cui sarà vittima innocente.
Altra interessante esperienza di formazione la realizza nel successivo impegno con il regista taiwanese Ang Lee e la partecipazione al film "CAVALCANDO COL DIAVOLO", che narra una pagina di storia americana ai tempi della guerra civile, quando tre ragazzi del Sud, il figlio di un immigrato tedesco, il figlio di un proprietario di piantagioni e uno schiavo affrancato, decidono di combattere da irregolari la loro guerra contro il Nord. Il film, che ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per un gruppo di giovani attori, come Tobey Maguire, SKEET ULRICH, JAMES CAVIEZEL e lo stesso Jonathan Rhys-Meyers, che da lì hanno visto la loro carriera prendre slancio o consolidarsi definitivamente, è la storia starordinaria di questi ragazzi che, attraverso gli orrori della guerra, scoprono il valore dell'amicizia, dell'amore e degli ideali.
Un film 'particolare' anche il successivo, "TITUS", di Julie Taymor, tratto, dopo il successo off-Broadway, modernizzando la più truculenta tragedia di Shakespeare, in cui Anthony Hopkins è il generale Tito Andronico, il quale, caduto in disgrazia, deve subire la vendetta della barbara regina Tamara (Jessica Lange), della quale, Jonathan è uno de figli, che trasformati in pasticcio culinario, vengono offerti in pasto alla madre.
Seguono una serie di altre pellicole, rimasti inspiegabilmente inediti in Italia (misteri della nostra distribuzione), come: "HAPPY NOW", "PROZAC NATION", in cui lavora a fianco di Cristina Ricci, "TANGLED"; inoltre è protagonista della miniserie di successo "Gormenghast", accanto a Christopher Lee.
Nel 2000, a dimostrazione della sua maturazione artistica e della capacità di ricoprire qualsiasi ruolo, interpreta la commedia etnica "SOGNANDO BECKHAM", di Gurinder Chadha, in cui è il timido allenatore di una squadra di calcio femminile in cui milita una ragazza anglo-indiana che sogna di diventare brava come il suo idolo, il campione David Beckham.
La sua carriera a questo punto decolla definitivamente e interpreta numerosi film, uno di seguito all'altro: "THE TESSERACT", "OCTANE", "THE EMPEROR'S WIFE" e "I'LL SLEEP WHEN I'M DEAD", accanto a OWEN WILSON; inoltre è tra i protagonisti della serie TV "The Lion in Winter".
Nel 2004, dopo aver girato "LA FIERA DELLE VANITA'", di Mira Nair, accanto a Reese Witherspoon, il giovane idolo ha fatto parte del cast del kolossal di Oliver Stone "ALEXANDER", in cui interpreta, accanto a divi affermati e altrettanto affascinanti come Colin Farrel, ANGELINA JOLIE e JARED LETO, il ruolo di Cassandro, uno dei luogotenenti del grande condottiero macedone.
Nel 2005 ha impersonato il ruolo del grande Elvis Presley, nello sceneggiato TV "Elvis", sbaragliando la concorrenza di oltre 200 aspiranti, poi è entrato alla corte di Woody Allen interpretando, accanto alla sua nuova musa Scarlett Johannsson, l'ambizioso thriller "MATCH POINT", che racconta la storia di un giovane maestro di tennis londinese, che diventa amico del rampollo di una famiglia dell'alta società: deciso a salire la scala sociale, intraprende una relazione con la fidanzata dell'amico, ma sposerà sua sorella, per tornare poi tra le braccia della cognata. Quando questa rimane incinta organizza un crimine perfetto per uccidere l'amante e far sembrare l'omicidio opera di un ladro sconosciuto, continuando a godere del benessere raggiunto.
Tenendo fede alla sua indole ribelle e anticonformista, la giovane star irlandese pubblicamente ha dichiarato di non amare particolarmente il
suo mestiere d'attore, ma la recitazione è stata l'occasione della sua vita perchè è riuscita a tenerlo lontano dalla vita di strada e dalla
prigione.
L'attore è anche un apprezzato musicista e cantante di musica irlandese; ama ogni genere musicale ma soprattutto gli piace ascoltare la musica di Bob Marley.
Gli piace molto trascorrere il tempo libero con gli amici, e non disdegna la vita familiare. Attualmente vive nella contea di Cork, in Irlanda e possiede una casa in Marocco, paese che adora particolarmente, dove ama recarsi tutte le volte che è libero dagli impegni di lavoro.
Un saggio delle sue doti canore si può avere ascoltando la colonna sonora originale del film "VELVET GOLDMINE", in particolare i brani 15 e 18.
Nel 1998 il Cosmopolitan Magazine l'ha classificato al 34° posto tra i 100 uomini più sexy del mondo.
Ha cambiato il suo cognome, O'Keefe, quando ha cominciato a recitare, assumendo quello da nubile della madre, Meyers.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 03/10/2005
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