'The Most Beautiful Man in the Movie' o 'The Beautiful Viking God', come lo definivano i manifesti pubblicitari della Paramount, avrebbe potuto limitarsi ad interpretare solo il ruolo di Jonnhy Logan, il pistolero di "JONNHY GUITAR" e sarebbe diventato lo stesso un'icona del cinema, e invece Sterling Hayden ha avuto la fortuna di interpretare almeno un altro paio di capolavori e un consistente numero di grossi successi, cosa capitata solo a pochi altri, e ciò dà la misura della grandezza di un attore, che tutto avrebbe immaginato di fare nella vita tranne che diventare un divo del cinema.
Nato il 26 marzo 1916 ad Upper Montclair nel New Jersey da George Walter e Frances Simonson, Sterling Hayden si chiamava in realtà Sterling Releya Walter.
Rimasto orfano di padre nel 1925, venne adottato dal secondo marito di sua madre, James Hayden, che gli diede il suo cognome, facendolo diventare Sterling Walter Hayden.
Cresce in condizioni economiche piuttosto disagiate, al tempo della grande depressione, e questo costringe la sua famiglia di adozione a spostarsi continuamente tra il New Hampshire, il Massachusetts, la Pennsylvania, Washington D.C. e il Maine.
Nonostante siano molto poveri, la mamma e il patrigno lo fanno studiare presso la Wassookeag School di Dexter, nel Maine.
A tredici anni è già un ragazzone alto e robusto, e trova lavoro come inserviente in un porto del Maine stesso.
A diciassette anni si imbarca come mozzo su una nave mercantile, con la quale fa il giro del mondo e, sulla quale, nel corso di cinque anni, fa carriera fino a diventare capitano, dopo essere stato marinaio e vigile del fuoco.
A venticinque anni su suggerimento di alcuni amici, che gli procurano un incontro con il regista Edward H. Griffth, si sottopone ad un provino presso gli studi cinematografici della Paramount.
Viene subito scritturato anche se è piuttosto impacciato e poco espressivo davanti alla macchina da presa, ma a suo favore ha che è biondo, ha gli occhi azzurri, è alto e atletico, proprio il classico tipo di'fusto' che la Paramount andava cercando.
Viene lanciato dalla casa di produzione come 'l'uomo più bello del cinema' e viene fatto debuttare, nel 1941, sotto la regia di Edward H. Griffith, nel film "VIRGINIA".
Nello stesso anno, sempre con Griffith, gira "PASSAGGIO A BAHAMA", con cui comincia e farsi conoscere nell'ambiente cinematografico.
Dopo appena due pellicole, però, quando stava cominciando a farsi apprezzare ad Hollywood, gli Stati Uniti, in seguito al bombardamento giapponese di Pearl Harbor, entrano ufficialmente nella seconda guerra mondiale.
Da buon americano, amante della patria e di indole avventurosa, si arruola subito sotto le armi, e parte militare.
Ufficialmente entra nei marines; in realtà, scaltro e coraggioso com'era, non molto dissimile dai personggi dei suoi film, viene arruolato, per azioni spionistiche, dall'O.S.S. (Office of Strategy Services, predecessore della CIA), diretto dal Colonello William 'Wild Bill' Donovan, che lo conosceva molto bene perchè aveva navigato insieme a suo figlio, al tempo in cui faceva il marinaio sulle navi mercantili.
Sotto il falso nome di John Hamilton, è destinato in Jugoslavia e gli viene affidato il compito di fungere da ufficiale di collegamento tra le truppe alleate e i partigiani comunisti del comandante Josip Broz 'Tito'.
Forzando il blocco tedesco dell'Adriatico a bordo di un peschereccio, libera alcuni piloti americani che erano stati abbattuti e fatti prigionieri dai tedeschi, poi si fa paracadutare in Croazia, dove rifornisce di armi e di viveri i partigiani di Tito.
Diventa così un eroe di guerra.
Alla fine del conflitto, come riconoscimento per il suo valore, riceve la 'Menzione Speciale' da parte del Maresciallo Tito, mentre il Presidente Truman gli assegna la 'Stella d'argento' e lo promuove capitano.
Tornato ad Hollywood, forte dell'esperienza con i partigiani e affascinato dagli ideali dei 'compagni' slavi, si iscrive al Partito Comunista americano e comincia un'intensa attività nel sindacato attori.
Tutto questo quasi in incognito perchè, già allora, il partito comunista in America era fuorilegge.
BAGLIORE A MEZZOGIORNO" di John Farrow, mentre nel 1949 è l'interprete de "LA TRACCIA DEL SERPENTE", un film poliziescao di Lewis R. Foster.
Sempre nel 1949 comincia a coordinare l'attività del 'Comitato per il Primo Emendamento', di cui fanno parte star come HUMPHREY BOGART, sua moglie Lauren Bacal, John Huston, Danny Kaye, John Garfield e molti altri, fondato per protestare contro la 'blacklist', la lista di proscrizione dei cosidetti 'Ten Hollywood', accusati dalla Commissione del sen. MacCarthy di attività antiamericane.
Appena i suoi colleghi però scoprono la sua militanza comunista, a poco a poco cominciano a defilarsi costringendo così il 'Comitato' a sciogliersi.
Nel 1950 gira il suo primo capolavoro, quel "GIUNGLA D'ASFALTO" che risulterà uno dei migliori film di John Huston e uno dei più bei noir di tutti i tempi, con quella cronaca di una rapina di gioielli finita in un massacro.
Nel film Hayden interpreta Dix Handley, antieroe e rapinatore per bisogno, più uomo comune che delinquente, il quale, coinvolto nel fallimento dell'atto criminoso, riesce a sfuggire alla resa dei conti fra i banditi, ma rimane ferito ed è costretto a ricorrere alle cure di un medico. Riconosciuto da costui, scappa per andarsene a morire dissanguato in mezzo ai suoi cavalli, con a fianco la refurtiva.
Film stilisticamento perfetto e allegoricamente morale con la bellissima e indimenticabile sequenza della morte di Hayden, entrata ormai nella memoria collettiva e nella storia del cinema, e a cui tutti i film gangsteristici del futuro finiranno per dovergli qualcosa.
Nel 1951 commette quella che chiamerà 'la peggiore azione della mia vita', e della quale non smetterà mai di rammaricarsi: chiamato a testimoniare davanti alla Commissione MacCarthy, Hayden confessa la sua militanza e i suoi legami col Partito Comunista, salvando così la carriera ma non la sua onorabilità.
Di questo cedimento morale si pentirà quasi subito, e maledirà per sempre coloro che lo costrinsero a sentirsi un rinnegato per il resto della sua vita.
Nel 1952 gira "LA DIVA" e poi "FUOCO A CARTAGENA": nel film di Stuart Heisler si trova a lavorare accanto a Bette Davis, mentre in quello di Sidney Salkow, un film di avventure e di amori pirateschi, ha come partner una provocante Rhonda Fleming.
Nel 1953 è la volta della commedia "PORTAMI IN CITTÀ", di Douglas Sirk, a cui segue il drammatico "SOLO PER TE HO VISSUTO", di Robert Wise, sulle tribolazioni di una madre che vorrebbe che il figlio fosse un ragazzo perbene, mentre questi agogna fare soldi in fretta per potersene andare lontano da lei.
Il 1954 è l'anno de "LA CITTÀ SPENTA", di André de Toth e di "GANGSTER IN AGGUATO", di Lewis Allen, ma è soprattutto l'anno in cui interpreta quello straordinario personaggio del pistolero Jonnhy Logan, in quella straordinaria storia d'avventura e d'amore che è "JOHNNY GUITAR", di Nicholas Ray, un western atipico, straziante e poetico, disperato e complesso, cupo e intellettuale, che tocca temi come l'essenza della tolleranza, la forza dei sentimenti, la condanna, neppure tanto velata del puritanesimo repressivo e del maccartismo oscurantista, la forza della voglia di riscatto.
Nel film Hayden è, appunto, Johnny Logan, detto 'JOHNNY GUITAR' (un personaggio che da solo vale tutta una carriera, e che gli si è appiccicato addosso come una seconda pelle), un vecchio pistolero che fa di tutto per nascondere il suo passato, compreso quello di suonare, disarmato, la chitarra nei saloon, fino a quando la donna da lui sempre amata non viene condannata all'impiccagione, ingiustamente accusata di aver partecipato ad una rapina.
Allora ritorna ad essere Johnny Logan il pistolero, per aiutare la sua donna a sconfiggere la sua acerrima nemica e poi andarsene lontano con lei.
Indimenticabile la colonna sonora e grande prova recitativa da parte di Sterling Hayden e della sua partner, una fiammeggiante Joan Crawford, in una delle più straordinarie figure di donne nella storia del cinema western.
Ancora nel 1954 gira un film di cappa e spada, "IL PRINCIPE CORAGGIOSO", di Henry Hathaway, sulle avventure di un giovane principe in procinto di diventare cavaliere di Re Artù.
Nel 1955 offre la seconda magnifica prova della sua carriera: il personaggio di Johnny Clay, ex galeotto appena uscito di prigione, in "RAPINA A MANO ARMATA" di Stanley Kubrick.
Intenzionato a non cambiare vita, Johnny progetta una rapina ad un ippodromo, con la complicità del cassiere frustrato e di un poliziotto corrotto.
Il colpo riesce ma, al momento di spartirsi il bottino, la moglie del cassiere, gelosa del marito, e l'avidità di un gangster estraneo al gruppo fanno andare tutto e tutti in malora.
Gangster-movie lucido, spietato, vigoroso, che conserva intatto, a distanza di anni, tutto il suo fascino e la sua bellezza, in cui la tensione è palpabile e il gioco degli incastri perfetto, "RAPINA A MANO ARMATA" e Kubrick offrono ad Hayden l'opportunità di tratteggiare uno dei personaggi più straordinari della sua carriera; quella 'faccia d'asfalto' che raggiunge il suo acme di drammaticità nel finale quando, dopo che i componenti la banda si sono decimati l'un l'altro, convinto che le cose si mettono bene per lui e per la sua ragazza, si avvia verso l'aereo che li porterà via, ma il destino, sotto forma di un cagnolino, taglia la strada al convoglio dei bagagli facendo cadere la valigia con i dollari in mezzo alla pista e, mentre i biglietti si sparpagliano nella notte, due agenti appaiono dietro i vetri dell'aerostazione.
Il 1957 vede Hayden interpretare un altro bel noir, "DELITTO SENZA SCAMPO", di Gerd Oswald, in cui è Bill Doyle, un ispettore di polizia, che la moglie/Barbara Stanwyck vorrebbe più ambizioso e con una posizione migliore. Per raggiungere lo scopo circuisce il superiore del marito e ne diviene l'amante. Quando però questi offre la promozione ad un altro agente lei non esita ad ucciderlo, e toccherà proprio a Bill cercare l'assassino e scoprire la verità.
L'anno successivo Hayden è protagonista del western "IL TERRORE DEL TEXAS", di Joseph H. Lewis, nel ruolo di un cacciatore di balene scandinavo che, arrivato in una cittadina del Texas, ha il suo bel da fare per riportare la pace tra i coloni, soggiocati dalle propotenze di un uomo d'affari.
Passano sei anni, durante i quali l'attore si dedica prevalentemente alla TV, prima di tornare nuovamente al cinema.
E vi ritorna con un film d'autore, l'ironico e sarcastico "IL DOTTOR STRANAMORE", ancora di Stanley Kubrick, che lo vuole con sè in quello che è considerato il suo atto d'accusa contro la follia atomica e contro il militarismo.
Nel film Hayden è il generale Jack Ripper, comandante una base americana che, in preda a delirante anticomunismo, si convince che l'URSS stia preparando un complotto contro gli USA, inquinando le riserve di acqua potabile per danneggiare irrimediabilmente i 'fluidi vitali' degli uomini e imporre così il suo dominio sul mondo libero.Ordina allora un attacco contro la superpotenza comunista e a nulla valgono le mosse del Presidente USA per impedirlo, perchè, a bordo di un bombardiere impazzito e a cavalcioni di una bomba atomica scenderà a picco sull'obiettivo.
Lucida e sarcastica denuncia, sotto forma di satira polica, dei problemi derivanti all'umanità dall'uso delle armi atomiche, viste come metafora sessuale.
Metafora resa maggiormante esplicita dalla scena del pilota a cavalcioni della bomba (quasi un enorme sostituto fallico), che culmina con l'ineluttabile eplosione finale, il film non nasconde un attacco all'ottusità dei potenti che ci governano e ai loro miti che, da sempre, sono il cardine delle loro azioni, ma anche all'idiozia umana che impedisce alla gente di prendere coscienza dei grandi temi esistenziali.
Il film è costantemente nei primi venti posti della classifica delle 250 migliori pellicole compilata dall'American Film Institut, ed è stato selezionato per la conservazione dal National Film Registry degli USA.
Da manuale sono inoltre alcuni nomi degli interpreti, utilizzati in chiave beffarda: Jack Ripper (Jack lo squartatore, il comandante la base americana), Turgidson (il gen. impotente), Mandrake (il coordinatore sottomesso).
Dopo l'ironia beffarda de "IL DOTTOR STRANAMORE" c'è la suspense del thriller "UNO SPORCO CONTRATTO", girato da Sterling Hayden sotto la regia di G. Lee Pogostin nel 1969, cui segue l'amara riflessione di "LOVING - GIOCO CRUDELE", di Irving Kershner, uno dei migliori del filone 'crisi di mezza età dell'uomo medio americano'.
Nel 1971 ritroviamo Hayden nel ruolo di uno sbirro americano mezzo alcolizzato, in un film italo/francese di Yves Boisset, "DA PARTE DEGLI AMICI FIRMATO MAFIA !", basato sulla faida tra uno speculatore edilizio e un clan di costruttori rivali; mentre l'anno successivo è il Capitano Mark McCluskey nel clamoroso successo di Francis Ford Coppola, tratto dal libro omonimo di Mario Puzo, "IL PADRINO", sulla saga del clan mafioso messo su dalla famiglia italo-americana dei Corleone, quando Mike Corleone, il figlio più giovane, eroe della seconda guerra mondiale ed estraneo alle attività criminose della 'famiglia', dopo l'attentato al padre, don Vito, viene coinvolto sempre più negli affari del clan e, dapprima affianca i fratelli e poi li sostituisce, in una gestione più manageriale, ma di inaudita spietatezza, del clan e del potere mafioso.
Nel 1975 il cinquatasettenne attore appare nel ruolo del fanatico maggiore Lindberg, nel film fantascientifico "ALPHA-OMEGA: IL PRINCIPIO DELLA FINE", di Robert Fuest, su un gruppo di scienziati impegnati a recuperare un microfilm che contiene un programma per creare un essere perfetto, peccato che il risultato dell'esperimento sia uno scimmione, antenato del genere umano.
Subito dopo Robert Altman gli offre di interpretare il ruolo del vecchio scrittore alcolizzato, Roger Wade, detto Billy Joe Smith, nel suo poliziesco "IL LUNGO ADDIO", che Hayden rappresenta in modo impeccabile e perfetto.
Il film, che rispecchia lo stile di vita hollywoodiano degli anni '70, è la storia del crepuscolo di Philip Marlowe, investigatore 'sui generis', impegnato a risolvere, prima il caso di un suo amico accusato di uxoricidio, nella Malibù della ricca e corrotta borghesia, poi quello che gli assegna la moglie dello scrittore stesso.
Un altro ruolo molto significativo e importante, quello di Leo Dalco, il patriarca contadino della famiglia Berlinghieri, glielo fa interpretare nel 1976 Bernardo Bertolucci, nel film "NOVECENTO", sua personale visione della storia della lotta di classe in Italia, vista con gli occhi di due bambini nati lo stesso giorno di inizio '900, l'uno, Alfredo, è il figlio dei Berlinghieri, ricca famiglia di proprietari terrieri, l'altro, Olmo Dalco, è il figlio della coppia di contadini che lavora per loro.
Il film segue la loro adolescenza, durante la quale si rafforza il loro legame di amicizia, poi la giovinezza, i primi amori, la prima guerra mondiale, le violenze del nascente fascismo, le prime differenziazioni politiche e ideologiche che li condurranno su opposte barricate, senza dimenticare mai, però, il legame di solidarietà e amicizia che li unisce.
Al film di Bertolucci segue due anni dopo "IL RE DEGLI ZINGARI", di Frank Pierson che, sfruttando il filone folcloristico gitano, racconta di un vecchio re zingaro che, morendo, lascia il suo potere al più moderno nipote invece che al figlio, scatenando così l'ira di quest'ultimo.
Nel 1979 fa parte del nutrito cast del noir "REBUS PER UN ASSASSINIO", di William Richter, che, nonostante la presenza di nomi famosi e l'interessante e sorprendente partecipazione di John Huston in veste d'attore, non è riuscito ad evitare un clamoroso e immeritato fiasco al botteghino.
Il film racconta del fratello del presunto assassino del Presidente degli Stati Uniti (il riferimento a Kennedy è evidente) che, vent'anni dopo quell'attentato, vuole far riaprire le indagini per scoprire le ragioni che portarono alla morte di suo fratello, implicato nel caso, e si ritrova coinvolto, suo malgrado, in un vortice di trame e sospetti.
Nel 1980 sostiene un ruolo di secondo piano nella commedia femminista "DALLE 9 ALLE 5...ORARIO CONTINUATO", di Colin Higgns, e l'anno successivo battezza il debutto registico di Tony Luraschi, interpretando, nel suo film d'esordio "MORIRE A BELFAST", il ruolo del nonno di un giovane americano di origine irlandese, il quale, infiammato dai racconti del vecchio, che gli parla delle sue azioni contro il governo inglese, parte per il suo paese d'origine e si unisce ai guerriglieri dell'IRA. Quì dapprima viene strumentalizzato dai compagni, poi scopre che i racconti del nonno non sono del tutto veritieri.
La sua ultima apparizione sul grande schermo risale al 1982, nel brutto thriller "VENOM", di Piers Haggard, in cui interpreta il ruolo di un vecchio nonno che, insieme al nipotino, viene tenuto in ostaggio dalla cameriera e dall'autista che agiscono agli ordini di un criminale tedesco, in una casa dove circola indisturbato un pericolosissimo serpente.
Partecipa successivamente ad un mini serial Tv, prima di ammalarsi di tumore alla prostata.
Sterling Hayden si è sposato cinque volte, anche se per ben tre volte con la stessa donna: il primo matrimonio, con l'attrice Madeleine Carrol, conosciuta sul set del suo primo film, "VIRGINIA" e sua partner anche nel successivo "PASSAGGIO A BAHAMA", è durato dal 14 febbraio 1942 al 8 maggio 1946; il secondo, con Betty Ann de Noon, è durato dal 1947 al 1953, dopo il primo divorzio l'ha risposata nel 1954 per divorziare di nuovo nel 1955; nel 1956 l'ha risposata per la terza volta ma, questa volta, dopo altri due anni di vita in comune, i due si sono lasciati definitivamente.
Da Betty Ann, nel corso dei tre matrimoni, Sterling Hayden ha avuto quattro figli, Christian, Dana, Gretchen e Matthew.
Il quinto e ultimo matrimonio, con Catherine Devine McConnell, Sterling l'ha contratto il 9 marzo 1960 ed è durato fino alla sua morte; da lei l'attore ha avuto altri due figli, Andrew e David.
Gli era stato offerto di interpretare il ruolo di Tarzan in sostituzione di Lex Barker, ma Sterlin ha rifiutato di girare il film.
Ha sfidato una sentenza della Corte che gli vietava di partire in barca alla volta di Tahiti con i suoi bambini, dopo la sentenza di divorzio da Betty Ann de Noon.
Ha scritto una autobiografia dal titolo 'Wander', pubblicata nel 1963 e un romanzo, 'Voyage' pubblicato nel 1976, dove racconta le sue avventure di viaggio. Entrambi i libri hanno avuto un grosso successo di pubblico.
Avrebbe dovuto interpretare il ruolo di Quint ne "LO SQUALO", ma problemi fiscali,gli hanno impedito di rientrare in patria dall'estero dove si trovava per sfuggire alle esose richieste del fisco americano.
Muore a Sausalito, ucciso dal cancro alla prostata, il 23 Maggio 1986.
Scompare così l'uomo che era stato definito il 'comunista più temuto di Hollywood'.
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 04/10/2007
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