giungla d'asfalto regia di John Huston USA 1950
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giungla d'asfalto (1950)

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locandina del film GIUNGLA D'ASFALTO

Titolo Originale: THE ASPHALT JUNGLE

RegiaJohn Huston

InterpretiSterling Hayden, Louis Calhern, Jean Hagen, James Whitmore, Sam Jaffe, John McIntire, Marilyn Monroe

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 1950
Generepoliziesco
Tratto dal libro "Giungla d'asfalto" di W.R. Burnett
Al cinema nel Settembre 1950

•  Altri film di John Huston

Trama del film Giungla d'asfalto

Prima di uscire dal carcere Doc mette a punto il piano per rapinare una gioielleria. Radunati i complici, si mette all'opera ed il colpo riesce quasi alla perfezione perchè proprio all'ultimo nel corso di una sparatoria rimangono tutti feriti gravemente, solo Doc riesce a cavarsela..

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Voto Visitatori:   8,72 / 10 (36 voti)8,72Grafico
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Voti e commenti su Giungla d'asfalto, 36 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  26/04/2024 11:57:25
   8½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Grandissimo film di Huston, una delle sue opere più famose e tra i capostipiti del caper movie moderno e del poliziesco, uno dei film in cui l'autore esce dai canoni del noir, lo stravolge a favore di una maggiore quantità d'azione e della ricerca di un piano elaborato che farà scuola più avanti nel decennio, influenzando oltre che altri cineasti americani anche diversi autori europei.

L'opera si può facilmente dividere in due parti, la prima a detta di molti non tanto riuscita, è una minuziosa preparazione del piano e presentazione dei personaggi, posso capire che effettivamente qui il quantitativo d'azione è parecchio limitato, restando spesso in dialoghi serrati in interni che siano tra il corpo di polizia o i vari organizzatori del piano per questa grande rapina, mostrando fin da subito la vera natura ingannatrice dei caratteri, dal poliziotto costantemente corrotto all'allibratore in bancarotta che proverà a fregare i suoi stessi compagni, fino ad arrivare agli effettivi organizzatori del piano, prevalentemente delle personalità in bisogno di soldi che in un modo o nell'altro vogliono fare un grande colpo per uscire poi dal giro - questo elemento verrà ripreso poi in chissà quanti film simili -

Huston nella seconda parte invece, va molto più a piede libero. una volta che viene messo in atto il piano ci regala delle sequenze deliziose, giocando un po' con la suspense un po' col fatalismo di fondo della vicenda, a partire dalle splendide inquadrature che ci regala durante il colpo, vogliamo parlare della grata che si chiude impallando i personaggi proprio prima di uscire? Facendo semanticamente intuire l'infausto destino a cui andranno incontro, prima sfruttando la tensione della fuga, con quello sguardo attraverso le finestre del palo che spia i poliziotti arrivare dopo che sono suonati gli allarmi, poi tramite le fughe e i continui ricatti e controricatti che avvengono anche tra i membri del colpo stesso.

Nella parte finale vi è un progressivo disciogliersi della vicenda, alla quale la polizia verrà efficacemente a capo, pian piano i membri complici del colpo cadranno, tra chi muore in circostanze fortuite e chi viene incastrato dai testimoni, come dice Erwin stesso, aveva calcolato tutto alla perfezione, non poteva prevedere questo accanimento del fato.

Huston dirige un'opera ormai diventata iconica, ma oltre alla splendida regia dell'autore ciò che colpisce sono le ambientazioni, con quel bianco e nero così suggestivo, e le scenografia della città, prettamente notturna in un'immersione del contesto che è straordinaria, il regista ci porta in un mondo fatto di sigari, wiskey, cappelli fedora, scommesse sui cavalli, ci porta nei fumosi locali della malavita o in un elegante salottino di un allibratore con troppe spese da sostenere, in una Chigago di fine anni quaranta molto affascinante, in cui le malefatte sono all'ordine del giorno, appunto come da titolo, diventata una giungla d'asfalto a cui i poliziotti cercando di dare una ripulita.

Godbluff2  @  02/08/2022 22:28:24
   9 / 10
Il capolavoro di John Huston, per bellezza e importanza. "Giungla d'asfalto" ha tracciato una strada, lasciato un'impronta solidissima da seguire per moltissimi altri registi e film a venire. Tanto nel cinema "Noir", quanto nel sotto-filone dei film "di rapine" (i "caper movie" cosiddetti), questo è un film da "un prima e un dopo di lui".
Sembra quasi che, all'esatto ingresso negli anni '50, questo genere cinematografico fosse pronto per un'ulteriore evoluzione, un'ulteriore rivisitazione di se, pronto a mettere in scena qualche idea nuova, narrativa o formale-estetica che fosse, destinata a restare a sua volta classica, un decennio dopo la data "formale" di nascita del cinema "noir" con il falcone maltese di Hawks e tante cose belle passate in mezzo.
Innanzitutto Huston (anche co-sceneggiatore del film) cementa una ripartizione narrativa in tre atti destinata a diventare la più classica per i successivi film "crime/heist" di questo tipo: 1)introduzione dei personaggi-composizione della banda 2) meticolosa messa in atto del colpo, programmato nei minimi dettagli e 3) le conseguenze, irrimediabilmente drammatiche e sanguinose, che perseguiteranno i protagonisti fino alla fine inesorabilmente violenta.
Poi il lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi, più approfonditi e stratificati. Sono criminali, ma sono profondamente umani, nel bene e nel male, nei loro vizi e nelle loro debolezze, chi viscido, chi vigliacco, chi opportunista, chi ottuso nessuno di loro è tratteggiato mai come un banale "malvagio" gangster. Hanno fragilità verosimili, realistiche e proprio queste caratterizzazioni saranno centrali nello sviluppo narrativo e segneranno il loro destino al momento del "terzo atto".
La cura nello sviluppare i rapporti tra i personaggi e rendere più profonda e molto più grigia la "lotta tra bene e male", tra forze dell'ordine e criminali insomma, è eccellente.
C'è poi la città, più protagonista che in passato. La città è sporca, trasuda sporcizia, oscurità, vita ai margini, corruzione, decadimento. Nessuno è pulito, tantomeno i "difensori della legge". Nessuno è al sicuro. La città è buia e opprime inesorabilmente i suoi abitanti. Non abbiamo ancora una città davvero reale, non abbiamo ancora il realismo di riprese effettivamente in esterni, effettivamente sulla strada, come avverrà più spesso già nell'immediato futuro, ma non ce ne accorgiamo nemmeno; il lavoro scenografico de "La Giungla d'Asfalto" (Cedric Gibbons e Randall Duell), la ricostruzione negli studios degli ambienti esterni è una delle più eccelse mai realizzate ad Hollywood e riesce ad offrire un'immersività ed un realismo quasi totali. Altra caratteristica, questa, sfruttata ottimamente da molti negli anni successivi (con cinepresa a scendere davvero nelle strade).
Tutte queste caratteristiche che Huston ha messo in scena hanno sparso i loro semi ben oltre Hollywood, ramificandosi strettamente fin nel cinema europeo, con la Francia che ha ben nobilitato certe lezioni. Il primo "allievo" di questo cinema e di questo tipo di storie che viene in mente è il grandissimo e mai abbastanza applaudito Jean-Pierre Melville, maestro del "polar" francese e ammiratore convintissimo di Huston e di questo film in particolare, ma l'influenza della giungla hustonana la si trova un po' ovunque anche, per dire un nome proprio sconosciutissimo e fare lo snob, nel primo Kubrick.
Per quanto importante, dal punto di vista della scrittura e della narrazione non ritengo "Giungla d'Asfalto" un capolavoro; molto bello, si, davvero appassionante, si, ma non un capolavoro. Lì ci arriva con la forma e con la tecnica. La regia di Huston è una delle più curate che abbia mai visto nel cinema noir americano, è perfetta. Lo studio di ogni inquadratura, l'intensità dei primi piani e l'uso degli spazi e della profondità, l'utilizzo misurato e intelligente del piano sequenza, realizzato con superba maestria, naturalmente l'eccellente fotografia di Harold Rosson, questo è tutto cinema del più alto livello. L'eccellenza di Huston in questo senso è quello che mi fa applaudire questo film come il capolavoro che è.
"Giungla d'Asfalto" è un film pienamente inserito nel contesto del cinema moderno, che ormai correva veloce al fianco della mai dimenticata, ma non più dominante, linearità formale del cinema "classico" ed è un film della corrente moderna della Hollywood anni '40 e '50 tanto narrativamente che formalmente. Ed è splendido, davvero splendido. Ogni inquadratura, ogni angolazione della mdp, ogni posizione dei personaggi negli spazi indica la sua lontananza dai vecchi schemi classici (quelli dominanti negli anni '30, soprattutto, per capirci) e per accentuare la sensazione di maggior realismo, la fotografia di questo film noir abbandona le fascinosità quasi "mistiche" dei giochi d'ombra di molti capolavori del genere del decennio precedente (devo di nuovo nominare "Double Indemnity" ? Massì, male non farà).
Gli attori, diretti benissimo, sono perfetti. Hayden e Jaffe (da notare la scelta di nomi non eccessivamente di primissima "fama" diciamo così) soprattutto ma ogni singolo carattere nel film se la cava alla grande. E si, Norma Jean buca lo schermo, pure se mentre recitava cercava l'approvazione della sua insegnante di recitazione al di la della quarta parete. Vabè, alla fine è una delle sue interpretazioni più convincenti, insieme ad un altro paio (devo citare ancora Billy Wilder ? Massì, male non farà... Allora cito "A qualcuno piace caldo" dai).
Insomma, questa "Giungla d'asfalto" di John Huston è capolavoro, monolito miliare del cinema noir e vetta della carriera di un grande maestro del cinema.

VincVega  @  18/10/2018 22:36:32
   8½ / 10
La prima parte è di preparazione, come ogni grande noir deve essere, per poi esplodere nella seconda. Ottime le caratterizzazioni dei protagonisti e le interpretazioni, tra cui spicca Sam Jaffe. "Giungla D'Asfalto" è sicuramente tra le vette del noir e di John Huston, ma a mio avviso non è ai livelli de "I Gangster", di quattro anni prima.
Due curiosità: probabilmente è il primo ruolo importante per Marilyn Monroe (giovanissima e bellissima) e si può riconoscere la voce di Alberto Sordi che doppia un poliziotto.

Italo Disco  @  16/10/2018 16:26:46
   9½ / 10
A distanza di tantissimo tempo regge ancora alla perfezione... molto duro, molto drammatico... teso e appassionante senza tempi morti. Più che eccellente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/06/2016 18:45:07
   7 / 10
Sono rimasto francamente un po' deluso da questo poliziesco universalmente riconosciuto come semi-capolavoro. Ok, di pregi ce ne sono parecchi, a cominciare dall'ottimo profilo dei protagonisti, ma la suspense è assente ingiustificata per buona parte della pellicola e tutto il meccanismo complessivo impiega troppo tempo per ingranare.
Parte finale assolutamente all'altezza delle aspettative, ma la prima oretta causa qualche sbadiglio di troppo. Comunque nel complesso molto buono.

Goldust  @  21/04/2016 12:08:49
   9 / 10
E' vero, nella prima parte la pellicola di Huston fatica a carburare, pur non perdendosi mai nella lunga presentazione dei personaggi; poi il racconto prende indubbiamente quota e diventa uno dei migliori noir della storia dove, in un mondo di meschinità e tradimenti, di vincitori non ve ne sono ed, anzi, la tragedia è dietro alla porta.
Finale poetico per un film epocale in cui sono straordinari tutti gli interpreti, a partire dal professorino di Sam Jaffe.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/04/2016 14.34.49
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DogDayAfternoon  @  03/01/2016 14:39:53
   6½ / 10
Troppa fatica a carburare, i primi 40 minuti sono veramente vuoti: non succede praticamente nulla, vengono introdotti troppi personaggi alla rinfusa e in maniera poco approfondita e troppo spezzettata e disomogenea, creando confusione e anche noia nello spettatore.

Peccato perché poi nella seconda parte come noir funziona abbastanza bene, con una suspense e un interesse via via crescenti. Passabile, ma assolutamente non al livello di altri noir dell'epoca.

JOKER1926  @  14/07/2014 02:32:41
   7 / 10
Un grande nome degli anni cinquanta è quello di John Huston, autore di film importanti e di qualche lavoro molto pubblicizzato. "Fuga per la vittoria", "Il mistero del falco" sono tutti titoli che hanno fatto storia, in tutto ciò non manca qualche leggero errore di valutazione, cioè parliamo di piccole grandi sopravvalutazioni fatte alla regia in questione…

"Giungla d'asfalto", comunque, fra i numerosi prodotti partoriti dalla regia americana , è fra i più famosi, su questo non ci piove.
La trama verte nel poliziesco, le vicende si verificano in una narrazione davvero compatta, senza dimenticare il grosso e indovinato lavoro di sceneggiatura. Inoltre il titolo è quanto mai significativo, visionando il tutto lo spettatore potrà carpire il disegno. Insomma la giungla d'asfalto non è altro il mondo animalesco (ovvero quello dell'uomo) che dal selvatico è passato all'urbano (l'asfalto) ma resta pur sempre una bestia in cerca di danaro, fra morti e tanti giri imperdonabili di corruzioni e falsità.
"Giungla d'asfalto" solo per questo, cioè già solo per la sua proiettività di pensiero meriterebbe una grossa valutazione, in tutto ciò si aggiunge un buonissimo lavoro di Huston con la camera; appurata la maestria con la macchina da presa, la regia rafforza il suo progetto con un lavoro di selezione degli attori davvero perspicace. Sam Jaffe , ad esempio, dona al film un alone di classe e di tipicità temporale, icona curatissima dal sigaro ai comportamenti old style. Ci sarebbe anche Marilyn Monroe ma recita poco in una parte (appositamente) bislacca.
Dal cast potremmo, comunque, ritornare a parlare della sceneggiatura, perché se tutto gira bene e gli attori si danno da fare come dei dannati, è merito di un programma perpetrato per incastrare le cose in modo perfetto. La sceneggiatura propone momenti esilaranti e offre ad ogni personaggio una valenza diversa ma una fine amara; Huston nella situazione incriticabile.
Insomma "Giungla d'asfalto" non cede alla tentazione di incasinare le carte e di proporre storie intrecciate fino allo spasimo; l'obiettivo del regista è di illustrare linearmente una storia ma dando ad essa una morale abbastanza intuibile.

Operazione portata a termine, da qui si forma uno strascico di applausi al film forse un po' troppo lungo, ma in fondo, ci sono molti meriti.

dagon  @  13/07/2014 18:20:51
   9 / 10
Uno dei capisaldi del genere heist movie. Sceneggiatura cesellata, personaggi "duri" al punto giusto, splendida atmosfera noir. Imperdibile classico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  12/03/2013 11:41:59
   8½ / 10
Immenso poliziesco anni '50 diventato giustamente un cult.
Ogni tassello è perfetto, dalla regia alla sceneggiatura, dal cast alla fotografia in bianco e nero!
I protagonisti hanno un fascino unico, caratterizzati molto bene, non sono dei semplici delinquenti ma hanno tutti un 'anima ben scolpita.
Uno dei migliori del genere.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  14/01/2013 18:52:53
   9 / 10
Un colpo perfetto o quasi. E su quel quasi Huston crea un affresco di personaggi indimenticabili, con Sterling Harding e Sam Jaffe che fanno a gara per bravura e magnetismo. Accanto a loro un cast perfetto che ci accompagna in una storia solo all'apparenza convenzionale.
Piccoli ricettatori, avvocati corrotti, raffinati geni del crimine, pupe: un'umanità dei bassifondi descritta con rara bravura drammatica.

Un vero diamante del cinema di genere, serrato, fotografato da maestri e con un finale d'antologia. Quando ad Hollywood c'erano idee e professionisti!

gianni1969  @  02/01/2013 20:51:23
   10 / 10
a mio avviso il miglior film di genere di sempre,tutto perfetto,storia,regia,cast,tensione,dialoghi,con un finale leggendario

guidox  @  09/09/2012 03:19:02
   8 / 10
ben costruito, sceneggiatura solida e attori bene in parte.
personaggi con una loro psicologia ben delineata e che pongono in essere una metafora della vita all'interno del mondo criminale.
finale epico.

gemellino86  @  08/04/2012 17:54:22
   10 / 10
Un capolavoro indiscusso. Nel suo genere è una perla del cinema poliziesco. Monroe bellissima e bravissima.

edmond90  @  21/12/2011 17:43:50
   10 / 10
Non è solo il prototipo del fortunato genere del caper-movie.
E'probabilmente anche il miglior film di John Huston e soprattutto una toccante ricognizione sul microcosmo criminale e le sue peculiarità.Un mondo di emarginati e disillusi,di profittatori senza scrupoli e sordide donnine,uno spaccato impressionante di una società malata alla radice,nella quale l'istinto di sopravvivenza ha la meglio sul resto.
Il confine tra legalità e fuorilegge diviene una sorta di astrazione,un qualcosa che esiste solo su carta,che non ha e non può avere un'attuazione pratica.
La caratterizzazione dei personaggi è magistrale,e lo stile quasi documentaristico di Huston quantomai funzionale all'immedesimazione dello spettatore:nessuna enfasi,solo una precisa cronaca degli eventi.
Persino Kubrick,nel comunque stupendo The killing,non riuscirà a raggiungere i livelli di quest'opera cardine del cinema americano.

Niko.g  @  02/11/2011 02:24:02
   9 / 10
Avvincente poliziesco con personaggi ottimamente caratterizzati e con un ruolo speciale riservato al "caso", protagonista invisibile, capace di annullare qualunque piano umano, benché accuratamente progettato (tematica a cui sarà sensibile anche Kubrick nel suo "Rapina a mano armata").
Poliziesco, noir, tragedia, intrecciati da un ritmo serratissimo. Regia perfetta, attori straordinari, tra cui la splendida Marilyn Monroe, dal fascino ancora grezzo ma non meno letale.
Un classico intramontabile.

wallace'89  @  02/08/2011 18:55:56
   8½ / 10
Il film che ha dato il via al filone post- noir del genere poliziesco, è solido e convincente sotto tutti gli aspetti. A cominciare da una sceneggiatura e una regia calibrata fin nel minimo dettaglio, di intelligenza, misura e spessore.
Spariscono le "ombre" dal tono esistenzialista del noir classico, la cui luce si rifletteva sui personaggi, e si fa spazio a un'umanità più dolente, sfaccettata, su cui non pende giudizio ma non per questo, come da tradizione, sottratta all'inevitabilità del destino.
Bravi tutti gli interpreti, su tutti Sterling Hayden protagonista di una memorabile e struggente scena finale, che interpreterà una parte simile nel Kubrickiano "Rapina a mano armata" che però ho preferito pur debitore.
L'unico appunto che posso fargli è che è un film talmente rodato, che gli manca giusto la facoltà dei più grandi capolavori di sorprendere, per il resto è un perfetto rappresentante di un archetipo di cinema.

"Oh, non hanno niente di speciale i criminali, in fondo il delitto è solo una forma sinistra della lotta per la vita."

7219415  @  08/07/2011 00:07:31
   9 / 10
Uno dei polizieschi migliori di sempre!!!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  15/01/2011 23:54:29
   9½ / 10
Prendete un attore pazzesco (Sterling Hayden) - con una faccia da delinquente "quasi" rassicurante, un cineasta incredibile, uno script assolutamente perfetto e un congegno a orologeria senza il minimo cedimento, e avrete più o meno il più grande post-noir della storia del cinema. Senza contare uno stuolo di indimenticabili caratteristi, con una piccola parte di M.M. alle prime armi. Disilluso, amaro, carismatico come solo i grandi film d'epoca sanno essere

Guy Picciotto  @  30/09/2010 19:37:20
   9½ / 10
questo film è pocale

The BluBus  @  18/07/2010 23:33:20
   8½ / 10
Gran bel noir.
(Marilyn, alle prime apparizioni, decisamente affascinanante)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  07/02/2010 12:22:55
   8½ / 10
La giungla è una giungla di prati d’asfalto, di vicoli torvi, tra gli strepitii delle sirene e il mesto oblio della tensione stagnante, dove l’ombra è un breve conforto per chi fugge. Talvolta appena colpita da un tremito di luce d’un lampione o l’ingannevole accoglienza del fuoco di un camino, dove le bestie (gli uomini) combattono ognuna per difendere il proprio covo; dove non ci si sente sicuri nemmeno lì; dove i predatori divengono le prede; dove si cede all’avidità e all’inganno; dove le donne sono le docili complici; dove infine si lotta anche quando si è feriti a morte.
In questa giungla non ci sono vincitori.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  24/11/2009 09:13:16
   9 / 10
Quando il noir si era appena evoluto a genere a carattere psicologico, John Huston getta le basi per IL prototipo del poliziesco; centinaia e centinaia di film a venire col colpo grosso che s' ha da fare. Spariscono le atmosfere e le luci contrastate che definivano la psicologia e il destino avverso dei protagonisti per dare spazio ad una fotografia fosca (MEMORABILE l' incipit) e di taglio documentaristica. La sceneggiatuara abbandona definitivamente il classico intreccio hard-boiled proponendo, forse per la prima volta, un film corale con personaggi tanto indimenticabili perché a tutto tondo per davvero. Kubrick imparò in fretta. Il suo "Rapina a Mano Armata" è sì molto personale, ma infinitamente debitore a "Giungla D' Asfalto".

Dr.Orgasmatron  @  01/10/2009 02:21:38
   9 / 10
Premessa: evitare la versione computerizzata a colori. Uno dei migliori di John Huston, con anche la giovane Marilyn Monroe protagonista. Capostipite del genere, si farà fatica a batterlo per completezza ed approfondimento. Anche qui, il denaro fa il guastafeste

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  14/03/2009 03:19:21
   9 / 10
Grande poliziesco diretto in maniera sublime da Huston dove la giustizia sembra essere l'unica vincitirice. Gran film con ottimi spunti ripresi poi negli anni successivi da altri registi. Ottima atmosfera, mi ha davvero colpito. Lo consiglio a tutti, non fatevelo scappare. Scene pazzesche e trama perfetta.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/01/2009 17:10:55
   10 / 10
Giungla d'asfalto può essere considerato un vero e proprio prototipo di un certo cinema di genere. Vi è un perfetto equilibrio tra la struttura narrativa che porta al colpo e la descrizione dei personaggi, i quali sfuggono a a qualsiasi definizione manicheistica di buoni o cattivi: lottano per sopravvivere, lottano per avere agi e ricchezza sempre appesi ad un filo che si può spezzare da un momento all'altro anche per circostanze banali. E' una vita senza compromessi tra avere il successo o morire. Grandissimo Huston.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  30/06/2008 20:53:34
   9 / 10
Immenso film di Huston. Il capostitpite del genere poliziesco anni 50. Splendide atmosfere, imitate e citate migliaia di volte.
Grande script e grande regia. Imperdibile

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  16/06/2008 11:58:03
   9 / 10
Capostipite del genere poliziesco assieme a "Rapina a mano armata", con cui condivide il protagonista, "Giungla d'Asfalto" ha posto le basi per praticamente tutto il cinema di genere a venire: delinquenti/antieroi duri ed efferati ma con un fondo di umanità verso i quali ci si sente di parteggiare, piani criminosi che vanno a rotoli per una serie di coincidenze sfortunate, donne bellissime e polizia corrotta.
Un masterpiece.

phemt  @  11/06/2008 08:55:13
   7½ / 10
Poliziesco di Houston con echi da noir che finirà per far scuola e segnare le regole di un genere che avrà grande successo negli anni 50… Una rapina a far da sfondo alla storia di alcuni personaggi ben caratterizzati e un finale abbastanza beffardo… Bene il cast, male il doppiaggio!

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/06/2008 08.55.42
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xxxgabryxxx0840  @  05/03/2008 00:48:39
   8 / 10
Gran poliziesco firmato John Huston

Dick  @  22/07/2007 14:33:36
   8½ / 10
Poliziesco che è qualcosa di più e cioè un' analisi di personaggi ben fatta in un microcosmo non roseo.

Beefheart  @  13/04/2007 22:51:38
   7½ / 10
Un bel gangster-movie propriamente tale, dalle tipiche tinte noir. Rapine rocambolesche, pistole imparziali che sparano facilmente, sbirri corrotti, ferite sanguinanti e fumi di sigaretta: tutto magistralmente orchestrato dal grande John Huston che dirige un altrettanto grande Sterling Hayden nei panni, tanto per cambiare, del malavitoso sfortunato ed una giovane Marilyn Monroe nel ruolo della pupa svampita e poco scrupolosa. Ottime fotografia, sceneggiatura e, soprattutto, caratterizzazione dei personaggi, molto diversi tra loro, perfetti nel contesto ed accomunati dalla medesima, disperata, avidità. Scevro da impurità, estraneo a inutili spettacolarizzazioni, duro e asciutto. Nel proporsi come ottimo film non scherza affatto e centra in pieno l'obiettivo. Unico neo il doppiaggio un po datato.

Paolo70  @  11/12/2006 17:33:37
   7 / 10
Film poliziesco ben fatto con una buona sceneggiatura che suscita interesse.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  29/07/2006 11:33:56
   8½ / 10
Bellissimo poliziesco di Huston, in cui la rapina, benchè nodo centrale della storia, diviene anche e soprattutto un mezzo per sottolineare determinati aspetti che caratterizzano da una parte la società - corruzione innanzitutto (sia ad alti livelli sia in polizia) - e dall'altra i personaggi singolarmente presi - slealtà e inganno ma in minima parte anche rispetto; ottima, infatti, l'analisi psicologica dei personaggi (simbolici, in merito, il finale e la storia di Dix).
Con tali presupposti lo scenario assume sempre più le caratteristiche, appunto, di una vera e propria giungla, in cui ognuno cerca di spuntarla.
Bravo Sterling Hayden, anche se mi è piaciuto molto di più in "Rapina a mano armata"..e ottimo Sam Jaffe.

moebius  @  19/05/2005 21:01:56
   10 / 10
capolavoro... semplicemente...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  12/10/2004 12:22:59
   10 / 10
Capolavoro dei John Huston, "Giungla d'asfalto" è il film che segna il passaggio dal Noir tipico negli anni '40 (di cui uno dei precursori era stato lo stesso Huston con "Il mistero del falco") , al poliziesco anni '50, che inverte completamente le atmosfere, da rarefatte e torbide a realistiche e quasi documentaristiche.
Splendido Starling Haiden , che sarà ripreso 5 anni dopo da Kubrick in "Rapina a mano armata", come vera e propria citazione vivente di questa pellicola. Il film Di kubrick, e prima quello di Huston diventeranno i capostipiti del polizieco americano anni 50.

Inimitabile!

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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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