Voto Visitatori: | 4,52 / 10 (61 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 6,50 / 10 | ||
Ispirato ad un fatto realmente accaduto (ma più specificatamente ad un articolo di "Vanity Fair"), "Bling Ring" è un film diretto da Sofia Coppola (premio Oscar per "Lost in Translation - L'amore tradotto") dove sono narrate le gesta di un gruppo di giovani che, svaligiando diverse abitazioni di vip, si ritrovano per le mani un cospicuo bottino dal valore di svariati milioni di dollari (3 milioni per l'esattezza).
Ciò che Sofia Coppola mette in risalto, o meglio tenta di mettere in risalto, sono le cattive abitudini di un mondo che di certo non è alla portata di tutti: feste sfarzose, ville appariscenti, automobili di lusso abbandonate con le portiere aperte, abiti firmati, montagne di contanti... insomma tutto il meglio dei vizi della Los Angeles hollywoodiana.
In questo contesto si muovono i giovani protagonisti della vicenda: controllano l'indirizzo di casa del vip che su internet annuncia una sua assenza da LA e, dopo una breve riunione per escogitare il metodo per entrare, si recano nell'abitazione della famosa vittima, svaligiandola a più non posso.
Sotto un profilo prettamente narrativo, "Bling Ring" non annoia, anzi lo stile di Sofia Coppola (figlia del celebre Francis) risulta abbastanza garbato, nonostante le immagini "rumorose" fatte di musiche "tunz tunz", di urla isteriche sotto l'effetto di alcol e cocaina e delle ormai classiche foto Facebook che immortalano tutti questi bei momenti di vita adolescenziale.
L'ossessione per il capo d'abbigliamento appartenuto al vip diventa oggetto di venerazione e culto, ed ecco che la Coppola non ci risparmia nulla e ci fa entrare all'interno della mega abitazione di Paris Hilton, oppure nell'appartamento di Lindsay Lohan, dove i capi firmati e gli oggetti di valore non si risparmiano per numero.
La regista, inoltre, riesce a creare una certa atmosfera documentaristica grazie anche a dei piccoli spezzoni di interviste sparsi durante la pellicola, che dovrebbero farci comprendere le motivazioni di tali gesti, anche se purtroppo la missione fallisce clamorosamente. Infatti, ciò che la sceneggiatura (che segue comunque l'andazzo del film) non riesce a spiegare, viene affidato a piccoli intermezzi dove i nostri giovani protagonisti si lasciano andare a qualche "mea culpa" o al cosiddetto "scaricabarile"; questo intento pur essendo lodevole non raggiunge lo scopo prefissato.
L'unica spiegazione (cercando di psicanalizzare i personaggi) che la Coppola riesce a comunicare in maniera chiara e cristallina è che forse i nostri giovani eroi hanno fortemente voluto tutti quegli oggetti costosi, rischiando il tutto per tutto, per potersi avvicinare a quel mondo che a noi comuni mortali sembra così lontano.
Ciò che invece risulta immediatamente fastidioso è la superficialità di tale mondo.
"Bling Ring" è un film diretto abbastanza bene ma i contenuti appaiono irritanti e scarni. Il concetto di base è quello di cinque ragazzi viziati dalla bella vita delle Hollywood Hills dei giorni nostri che, senza alcun timore verso le conseguenze, entrano in case enormi per commettere furti da milioni di dollari, e si ci chiede se era proprio necessario narrare tutto questo. Forse sì o forse no, sta di fatto che questa pellicola della Coppola è quasi un testamento che mette a nudo, con una piccata critica, l'universo dello star system americano.
La velata (forse neanche troppo) denuncia della regista è rivolta agli sfarzosi eccessi di un mondo fatto di luci della ribalta, ma anche di ombre che celano vizi e depravazioni, nonché ossessioni per quel mondo fatto solo di celebrità.
Il cast è composto da volti giovani, ma comunque noti. Katie Chang ("CUTEeGRL") se la cava abbastanza bene nel ruolo di Becca, stessa cosa dicasi per Israel Broussard ("The Flipped").
Ad apparire un po' sottotono sono proprio le due più note, Emma Watson (la famosa Hermione della saga di "Harry Potter") e Taissa Farmiga ("American Horror Story"), la prima troppo esagerata e la seconda decisamente non adatta al ruolo di bad girl.
Per il resto, "Bling Ring" si mantiene su standard discreti, sicuramente difficile giudicarlo in maniera distaccata, ma la buona mano della Coppola si vede.
E' comunque ben lontano dal poter essere definito un film pienamente riuscito, per via non solo dei contenuti superficiali e abbastanza irritanti per i nostri tempi bui, ma anche per una sceneggiatura insufficiente ed alcune interpretazioni frivole. Di fondo rimane una piccola soddisfazione per chi quel mondo (un po' per invidia e un po' per coscienza) lo detesta abbastanza e che non ci vede altro che superficialità. Alla fine, dopo la visione, sono le parole del personaggio Marc a riecheggiare nella testa:
"... è un po' imbarazzante che tante persone mi apprezzino per qualcosa di così negativo per la società".
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 16/09/2013 17.16.00
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