Recensione lola montes regia di Max Ophüls Francia, Germania 1955
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione lola montes (1955)

Voto Visitatori:   8,45 / 10 (11 voti)8,45Grafico
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film LOLA MONTES

Immagine tratta dal film LOLA MONTES

Immagine tratta dal film LOLA MONTES

Immagine tratta dal film LOLA MONTES

Immagine tratta dal film LOLA MONTES
 

Max Ophuls è stato per diverse ragioni un autore fondamentale: egli ha usato la rappresentazione teatrale e cinematografica per raccontare il palcoscenico della vita, dell'amore, del dramma e della morte. In un certo senso, condizionato sia dal feuilleton che dal decadentismo europeo, ha saputo interagire sui personaggi, approfondendo il loro ruolo nella storia: si può dire che la rappresentazione sortiva un effetto speculare ai protagonisti dei suoi film e alle rispettive vicende.
La carriera di Ophuls è stata più volte interrotta e ripresa da eventi personali e sociali (la fuga dal nazismo, la seconda guerra mondiale) che lo hanno costretto all'esilio in Austria e il Francia (dove ha ottenuto la cittadinanza), e, successivamente negli Stati Uniti - con una brevissima parentesi italiana negli anni 30" ("La signora di tutti"), e infine con il ritorno in Francia negli ultimi anni della sua carriera, fino alla morte avvenuta nel 1957.

La rappresentazione scenica, specialmente nell'ultimo arco di vita e carriera, è fastosa e volutamente barocca, tecnicamente minuziosa, e soprattutto è ancor oggi uno straordinario esempio dell'uso della macchina da presa.
Ophuls non si ricorda oggi solo per le raffinate riduzioni cinematografiche di classici letterari (Maupassant, Schnitzler, Goethe), ma anche per una particolare tecnica ispirata probabilmente alle ardite sperimentazioni del cinema muto dei primi del XX secolo: la camera che si muoveva circolarmente attorno a un soggetto statico. Per questa ragione, egli fu un degno prosecutore dell'arte di Melies, e ispirò a sua volta diversi autori contemporanei.

ATTO I - "ANDRA' TUTTO BENE" (cfr. L.M.)

Nel 1955, Ophuls dirige il suo ultimo film, "Lola Montes", liberamente tratto da una novella di Cecil Saint Laurent, e ispirato alla vita e alla carriera di una "scandalosa" cortigiana (contessa Maria Dolores De Lansfeld) e ballerina spagnola del XIX Sec. che sconvolse l'opinione pubblica europea per la sua esistenza dissoluta, finendo per rappresentare se stessa in un circo americano, dove "gli spettatori possono baciarle la mano per un dollaro".
Il film lasciò sconcertati anche gli ammiratori del regista, poco propensi ai virtuosismi scenici di un'opera che rappresenta probabilmente la summa di tutta la sua lunga carriera.
Esso rivela, infatti, la particolarità di Ophuls di essere al tempo stesso anacronistico (nella rappresentazione di un mondo che non esiste più) e moderno: non a caso l'autore aveva avuto modo di sperimentare gli effetti controversi degli spettatori e soprattutto dei censori, indignati per la scabrosa (?) rievocazione Schnitzleriana di "La ronde" (1950), segno tangibile che il mondo non era ancora pronto a manifestare apertamente la sua modernità.

"Lola Montes" fu un fiasco di critica e pubblico, e dovette subire dei tagli della censura che rischiarono di compromettere l'esito finale. Le eventuali scene compromesse e censurate sono probabilmente andate del tutto perdute e mai più recuperate.
La particolarità del film non sta soltanto nella sua straordinaria tecnica, ma nell'elaborazione di uno script a uso dell'autore, che riesce così a raccontare l'identità della protagonista attraverso quello che Truffaut chiamava "un mosaico o un puzzle atto a condensare frammenti poetici, e non tanto a condensare in 100' l'essenza di una vita".
Un personaggio come Lola Montes dovrebbe trovare ancor oggi - esattamente come nel laido impresario del circo Peter Ustinov tanto desideroso di scritturarla - un forte interesse da parte dei cinefili, ella rappresentò fino alla fine un'esistenza degna di essere raccontata, e soprattutto "filmata" al cinema.
Non a caso di recente (2000) la TCP (Tanti Cosi Progetti), compagnia teatrale che opera attraverso P.I.E.R.C.E. (Produzioni Indipendenti Emilia Romagna Cantiere D'Europa) ne ha realizzato, a Bologna, una riduzione teatrale, "Le ceneri di Lola Montes" (...).
L'insuccesso del film comunque costrinse Ophuls a tornare proprio nel mondo del teatro che aveva abbandonato da anni, e dove trovò anche la sua morte.
A distanza di anni, il film è stato recuperato, rivalutato, e oggi è ritenuto da alcuni critici un vero capolavoro della storia del cinema.

Fin dall'inizio, lo spettatore intuisce come si tratti di una storia già destinata all'epilogo, e che il passato verrà raccontato più tardi, alla maniera di altri capolavori del regista, come "Lettere da una sconosciuta" o "Il piacere".
L'ambientazione è quella di un circo, dove l'impresario (Ustinov) prepara il pubblico pagante al numero più spettacolare e atteso, quello che costituisce il perno della serata, ovvero l'esibizione di Lola.
Le luci si accendono e si riflettono sul volto di Martine Carol, presentata come "la regina dell'amore la rivoluzione fatta donna, il trionfo e la decadenza".
Abbassa gli occhi e tenta di dare risposte alle impertinenti e volgari domande del pubblico: "dove sono i tuoi figli?" oppure "tua madre era come te?" o ancora "ti piaceva più amore o denaro?" - alle quali l'impresario aggiunge qualcosa di suo ("Lola Montes non ha figli").
All'ultima domanda "lei ricorda il suo passato, Contessa?" la macchina da presa inquadra il volto della donna, e Ophuls procede al rutilante movimento di macchina mentre Lola Montes torna indietro con la memoria: la storia ha finalmente un vero inizio.

ATTO II - "I SOGNI SONO SEGRETI: NON SI POSSONO DIVIDERE CON ALTRI, E TALVOLTA SONO MOLTO IMBARAZZANTI"

La scelta di Martine Carol può sembrare irriverente, o casuale: non è mai stata una grandissima attrice, e forse anche in questa sua difficile prova non riesce sempre ad essere credibile, probabilmente esposta a un'eccessiva e indisponente empatia nei confronti del personaggio che è costretta a recitare.
Per quanto il suo carisma sia limitato, nei momenti migliori ostenta una grazia e un atteggiamento di moderata superbia che ricorda la Vivien Leigh degli anni 40".
Ophuls continua, per tutto il film, a sovvertire realtà e fantasia, avvenimenti della vita reale alla rappresentazione del circo, lì dove si muovono decine di comparse (figure di cera comprese), atte a interpretare le varie età della protagonista, i suoi flirt scandalosi e prestigiosi, amici, parenti, tutto e sempre per la lasciva curiosità del pubblico pagante.
Vita e (imminente?) morte si intersecano in una gamma emotiva sconvolgente, nelle sfumature di Lola Montes, eroina che sembra realmente un incrocio tra Lina Cavalieri e la Violetta Valery de "La Traviata".
Ma, in un certo senso, Ophuls non ama celare l'ambiguità dei suoi personaggi, che sono forse una proiezione di se stesso e della sua attrazione/repulsione verso l'incantesimo dell'amoralità.

A seguire il primo puzzle o mosaico (per continuare a dirla alla Truffaut) seguiamo Lola mentre vive la fine di una relazione col suo amante, il musicista Liszt che prima di lasciarla le scrive un'inutile quanto intensa lettera ("la mia musica ti dirà: grazie per la tua menzogna, e grazie per lasciarmi credere che sono io che me ne vado, e non tu che parti").
Oltre a Liszt (appunto) Lola colleziona una serie incredibile di flirt, ma è attraverso l'oscura libertà che domina le sue gesta e il suo sguardo ("la vita è movimento") che troverà via via la sua predestinazione al fallimento affettivo e sociale.

ATTO III - INFANZIA E ADOLESCENZA

Il circo dove Lola si esibisce illustra in un secondo tempo le fasi della sua infanzia, raccontando di come - dopo la morte del padre colonnello - sia stata quasi costretta a sposare un vegliardo amico del medesimo, e di come abbia minacciato di fuggire, riuscendo a unirsi in matrimonio con un giovane ufficiale che manifestò ben presto tutta la sua violenza, ubriacandosi e tradendola di continuo.

Questa fase del film è interessante perché riesce ad evocare certe analogie con la vita successiva della protagonista: l'importanza dell'oppressione materna, atta principalmente a maritare la figlia con un vecchio barone ricco, in una situazione economica non esaltante per la famiglia, e soprattutto il modo ora doloroso ora fatalista della stessa di adattarsi a qualsiasi circostanza (piange lacrime vere nella nave stipata tra tante persone in una cabina promiscua, ma è disposta ad accettare una modesta camera in affitto in una infima pensione bavarese).

Ophuls è fedele alle cronache del personaggio, ne rivela le strane abitudini (la prima donna europea a fumare i sigari?), ne racconta l'escalation da cui essa si dichiara sopraffatta dall' indipendenza (lascia il violento tenente James) e al tempo stesso la cerca ripetutamente, trovando in ogni nuova destinazione un segno fatale della sua indiscussa seduzione.
Madrid, Roma, Varsavia, Ragusa, la Costa Azzurra, Parigi sono le tappe inter-medie dove la donna debutta in vari teatri passando in rassegna una serie di relazioni e di amori più o meno illustri, contesa da generali (Paskijevic), lottato-ri, diplomatici, direttori d'orchestra (Claudio Perrotto, segretamente sposato), e nuovamente musicisti (Chopin) e ufficiali del Re di Baviera Luigi I (Fredinand Von Kleivert).
L'ultima tappa del viaggio, drammaticamente singolare, è quella che la porta in Baviera per un provino.

ATTO IV - "MOSTREREMO QUELLO CHE TUTTE LE DONNE SOGNANO DI FARE MA CHE NON HANNO IL CORAGGIO DI FARE"

Poco prima del viaggio in Baviera, Lola Montes viene avvicinata per la prima volta dall'impresario di un circo, un uomo inquietante misogino e riprovevole che pensa soprattutto al profitto, le propone un contratto da firmare, ma lei in un primo tempo declina l'offerta: mentre se ne va egli la saluta in questo modo "posso chiamarvi Lola? In fin dei conti siamo della stessa pasta"

ATTO V - "TUTTO CIO' CHE E' PROIBITO MI ESASPERA"

Ma è davvero così evidente che l'unica ragione che muove la Contessa nelle sue azioni siano i soldi?
E' facile obiettare di sì, ma la realtà smentisce, per quanto al regista non interessi particolarmente rivalutare la figura della sua eroina, né di descriverla in un'ottica diversa: egli si limita a rievocarne gli avvenimenti, e tra questi non può non stupire l'esaltante e irriverente modo con cui la protagonista beffeggia il direttore d'orchestra Perrotto, reo di averle nascosto il suo matrimonio, o la fortissima empatia psicologica nei confronti del Re Luigi I di Baviera, che a sua volta lascia la moglie per vivere con lei un rapporto scandaloso e assai inviso ai suoi sudditi.
Ecco, prevalgono, in queste fasi, le contraddizioni della protagonista, avversa al potere e alle regole classiste (ridicolizza l'ufficiale Von Kleivert davanti a un picchetto cavalcando davanti al Re in persona) ma al tempo stesso reticente davanti all'amoralità dei personaggi che seduce e si fanno a loro volta sedurre: per quanto assurdo possa sembrare, l'indipendenza di Lola Montes appare quasi un segno impellente e inevitabile di resa davanti all'impossibilità di tro-vare vero amore.
Non a caso, quando infine si trova corteggiata e (forse) amata per la prima volta nella sua vita, da uno studente ventenne (interpretato dal grande Oskar Werner) essa si ritrae, in parte rassegnata dal proprio conflitto morale, e dall'impossibi-lità di credere ancora in una dimensione affettiva sincera.

ATTO VI - "VOI INCARNATE L'AMORE, LA LIBERTA', TUTTO QUELLO CHE ESSI DETESTANO..."

La carriera artistica di Lola Montes è costellata di successi e fallimenti: non ha un grande talento ma riesce ugualmente a sfruttare le occasioni e a "vendersi" per ottenere quello che desidera. In un certo senso il personaggio, antitetico e così diffuso nel nostro mondo contemporaneo, dimostra una modernità assoluta rispetto all'epoca della sua esistenza.
Non a caso in Baviera riesce a rivolgere un fallimento (un provino deludente) a suo favore, servendosi dell'aiuto del Re in persona, che si innamora di lei, e per questa ragione ottiene la sua riconoscenza. La figura di Luigi I andrebbe valutata alla luce degli avvenimenti politici e sociali della Germania del XIX Sec: da una parte la Prussia, governata da Bismarck, dall'altra la Baviera. Agli occhi dei Prussiani, la regione appariva come un regno dissoluto e scandaloso, incontestabilmente "vizioso" rispetto al rigore e al prestigio internazionale di Bismarck e del suo Primo Reich.
La storia dei Re della Baviera non è costituita dal solo "scandalo" di Luigi I, che lascia la moglie per vivere con "una straniera nota per la sua esistenza burra-scosa", ma anche dalle vicende del suo successore e di altri ancora (su tutti cito Ludwig, rievocato da un noto film di Visconti).

L'anziano Re, ultrasessantenne e sordo, trova in Lola una fugace e liberatoria fuga dalle responsabilità sociali, abdicando non tanto o solo al suo ruolo, ma a quanto simboleggia.
Dal canto suo, Lola diventa incomprensibilmente slavata e volgare nei confronti di ciò che rappresenta, ma ne coglie la cavalleria e l'atteggiamento solitario, forse persino la sua remissiva tristezza. La loro storia si conclude in modo drammatico, con una sommossa popolare al palazzo, e l'imminente fuga di Lola dalla Baviera ("ha salvato un matrimonio e se stessa" dice la gente).
E tutto torna, inesorabilmente, nel circo dove Lola ha finalmente deciso di trascorrere il resto della sua vita, "pagata" esclusivamente per rispondere delle sue colpe, nell'amara consapevolezza della fragilità dell'esistenza stessa.

La passionale (o semplicemente commossa?) rievocazione dell'ultima tappa delle avventure della protagonista in Baviera, che rischia di provocare una rivo-luzione popolare di enormi proporzioni, è una sorta di episodio a sé stante, è quasi un'altro film.
Ophuls ama enfatizzare il rapporto con le rigide regole che essa sovverte, ma è particolarmente ben disposto a rivelare quanto l'enorme portata della sua ultima "impresa" sia atta ad esprimere la fragilità nazionalista e revanscista di una nazione monoliticamente chiusa nel suo "Regno".

"Lola Montes" è, dunque, la rappresentazione poetica ma anche lucida e fredda di uno stile di vita che oggi verrebbe tacciato come un esempio di anarchismo incompiuto.

Il tema citazionista della rievocazione anteriore rispetto a quella successiva ha avuto proseliti ovunque nel cinema: noi spettatori inseguiamo Martine Carol nel pudore, nella reticenza e pure nell'irriverenza di acclamare comunque la sua identità, ad ogni costo.
Nel finale, sappiamo - o ne siamo consapevoli oppure crediamo di valutarne le ragioni - che le scelte della donna l'hanno portata a cercare invano una sicurezza anche economica, però lasciandola affettivamente sola , quasi impassibile davanti a un destino che clamoroso ma recidivo, e soprattutto inesorabilmente avviato (appunto) verso la decadenza.
La vita stessa diventa eternità, ma è inevitabile pensare che la morte sia la deriva di tutto ciò che è stato vissuto nell'"abbondanza".

Ridondante e quasi kitsch nella rievocazione Circense, imponente ai limiti del grottesco nell' immaginario Reale (quasi da vignetta umoristica la memorabile sequenza "ago e filo" con i servi e custodi del palazzo che si chiamano a vicenda), abbacinante nel suo trionfale Cinemascope, "Lola Montes" resta un'operazione magniloquente ma geniale che fa dell'esistenza un vorticoso giro di giostra, o un sontuoso walzer che ci porta davanti a una gabbia di ferro.

Dove la finzione è complementare a quella strana Arte del XX Sec. chiamata Cinema.
Dove la vita finisce e ne reca l'immortale impronta del suo Mito.

Commenta la recensione di LOLA MONTES sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di kowalsky - aggiornata al 30/10/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbaianime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidariblitz (2024)buffalo kidscaddo lakecampo di battagliacarry-onclean up crew - specialisti in lavori sporchicloud
 NEW
conclavecriaturedesire' (2024)
 NEW
diamantidisclaimerdo not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinifrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkhayao miyazaki e l'aironehey joeidduil buco - capitolo 2il corpo (2024)il giorno dell'incontroil gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil monaco che vinse l'apocalisseil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleindagine di famigliainter. due stelle sul cuoreinterstella 5555
 NEW
io e te dobbiamo parlareio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginkraven - il cacciatorela bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola nostra terra (2024)la scommessa - una notte in corsiala stanza accantola storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafkale deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvaggeleggere lolita a teheranlimonovlinda e il polloll grande natale degli animalilonglegsl'orchestra stonatalove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femmeme contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
mufasa: il re leonenapad - la rapinanapoli - new yorknasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon dirmi che hai pauranon sono quello che sonooceania 2ops! e' gia' nataleoutsideoverlord: il film - capitolo del santo regnoozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopeper il mio benepeter rabidpiccole cose come questepiece by pieceping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsisolo leveling reawakeningsolo per una nottespeak no evil - non parlare con gli sconosciutisqualistella e' innamoratastranger eyessulla terra leggerisuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trumpthe bad guy - stagione 2the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffronothe devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet eastthelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranza
 NEW
tofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotransformers onetrifole - le radici dimenticateuna madre
 NEW
una notte a new yorkuna terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille voltiwickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1056831 commenti su 51536 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIEN INTRUDERARI-CASSAMORTARIASSASSINI SILENZIOSIBLUE LOCK IL FILM: EPISODIO NAGIBOUDICA - LA REGINA GUERRIERABOY KILLS WORLDCOME E' UMANO LUICOMPAGNE NUDECONSUMEDDANGEROUS WATERSDEAD WISHPERGLI AMICI DEGLI AMICI HANNO SAPUTOHAIKYU!! BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTOHERETICHOLD YOUR BREATHHOUSE OF SPOILS - IL SAPORE DEL MALEI CALDI AMORI DI UNA MINORENNEIL RAGAZZO E LA TIGREINQUIETUDINEL'ARTE DELLA GIOIALATENCYLE AVVENTURE DI JIM BOTTONEL'UNICA LEGGE IN CUI CREDOMALABESTIAMASCARIANATALE A BILTMORENATALE AI CARAIBINESSUNO MI CREDENIGHTFORCEPECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI CAMPAGNAPLACE OF BONESROBO VAMPIRE 2: DEVIL'S DYNAMITEROBO VAMPIRE 3: THE VAMPIRE IS STILL ALIVESULLE CANZONI SCONCE GIAPPONESISVANITI NELLA NOTTETHE AMBUSHTHE DELIVERANCE - LA REDENZIONETHE HYPERBOREANTHE LAST BREATHTHE PEEPING TOMTRAPPED - IDENTITA' NASCOSTEUN NATALE MOLTO SCOZZESEYOKAI MONSTERS: ALONG WITH GHOSTS

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net