adam resurrected regia di Paul Schrader Germania, USA, Israele 2009
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adam resurrected (2009)

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locandina del film ADAM RESURRECTED

Titolo Originale: ADAM RESURRECTED

RegiaPaul Schrader

InterpretiJeff Goldblum, Willem Dafoe, Vasile Albinet, Idan Alterman

Durata: h 1.46
NazionalitàGermania, USA, Israele 2009
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 2008

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Trama del film Adam resurrected

Adam Stein nella Germania degli Anni Venti era stato una star del Cabaret. Mago, clown e abile entertainer conduceva una vita agiata con la moglie e due figlie. Aveva però un problema: era ebreo. Oggi, Anni Sessanta, Adam è un sopravvissuto all'Olocausto

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (22 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su Adam resurrected, 22 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

BlueBlaster  @  27/01/2024 18:10:51
   6½ / 10
Quest'anno per il Giorno della Memoria volevo vedere qualcosa di diverso e con questo film ci sono riuscito...
Particolare, abbastanza confuso, metaforico ed intimista...non è un film che consiglierei a chiunque ma mi è piaciuto nella sua atipicità anche perché tratta il tema poco abusato della sindrome post-traumatica da stress dei sopravvissuti.
Ottima interpretazione di Jeff Goldblum!

biosman2010  @  19/01/2024 01:20:38
   8 / 10
Una rappresentazione ad hoc di Paul Schrader sul tema olocausto, come sempre ben riuscita..
Altro non posso commentare perchè già splendidamente fatto dagli utenti che mi hanno preceduto..

Mauro@Lanari  @  10/11/2023 18:06:04
   8½ / 10
"There has never been anything like it in the history of cinema" (The NY Observer). "L'uomo, figlio d'un cane": è questo il significato letterale di "Adam ben kelev", il titolo originario del romanzo di Yoram Kaniuk da cui Schrader ha tratto il film. "Adam Resurrected" non solo è, e di gran lunga, la miglior pellicola sulla Shoah o più di preciso sui suoi devastanti postumi, m'assurge per direttissima a una delle più profonde analisi sull'identificazione col carnefice/aggressore e dunque, inevitabilmente, sull'esistenza tout court. Follia a ogni frame, delirio che genera delirio da sempre e forse per sempre oppure no, Schrader lascia uno spiraglio aperto alla positività. L'essere tentati dal destino del nostro Primo Levi fino all'(etero-)autodistruzione e al suicidio, però poi desistere in extremis. Schrader si tuffa nei meandri sconvolti e disarticolati dell'animo e dei comportamenti d'un gruppo d'ebrei/giudei tornat'in Israele per una terapia sperimentale, e la quotidianità nel manicomio antipsichiatrico è rappresentato dall'interno dei loro cervelli, la struttura narrativa, la recitazione, la fotografia, il montaggio sono dal loro punto di vista, riproducono la loro prospettiva traumatizzata. Una tantum l'approccio allucinato e visionario ha motivo d'esistere. E più s'affoga nella pazzia, più se ne coglie il senso: è logico e sensato che l'illogico e il nonsenso restino tali. Ulteriore pregio è che l'argomento vien'affrontato con tocco lieve e delicato, non indugiando su particolari drammatici pur forniti negl'insistiti flashback: il "giorno della Memoria" dev'essere imposto soltanto a chi non è dilaniato da quei ricordi. "Quanto a me, sono diventato un uomo qualunque. Non posso più procurarmi malattie né infliggere la fine a me stesso. Non porto più un Klein dentro. Vivo in una valle graziosa, ma le colline sono sparite per sempre. Non ci sono più deserti spaventosi. La sanità mentale è piacevole e calma, ma non c'è grandiosità: né vera gioia, né il dolore terribile che dilania il cuore."

Filman  @  10/11/2023 09:14:22
   8 / 10
Nessuno può mettere in dubbio che il film sia un po' facile e piacione, soprattutto nella prima parte, oltre che un tantino esagerato. C'è da dire che però ADAM RESURRECTED è un film sull'olocausto diverso dal solito, laterale nella sua prospettiva e non facile da comprendere e assimilare in tutto e per tutto.
Paul Schrader, in anni di difficoltà artistica, si rifugia in una possibile confort zone per realizzare invece qualcosa di insolito e bello allo stesso tempo, sicuramente uno dei migliori film sull'Olocausto.

AMERICANFREE  @  11/04/2020 19:40:09
   9 / 10
Per me questo film e' un capolavoro,e' un pugno allo stomaco che ti rimane dentro, e' poesia e drammaticita' allo stesso tempo. Meravigliosa la colonna sonora e interpretazio da oscar di Goldblum. Film sottovaluto e assolutamente da vedere

DogDayAfternoon  @  09/09/2018 12:07:04
   6 / 10
Sinceramente mi aspettavo di meglio. Non mi ha emozionato, né coinvolto più di tanto, situazioni quasi farsesche e comportamenti incomprensibili da parte di alcuni personaggi (l'infermiera su tutti). Vista la delicatezza del tema, e la mole impressionante di film che ne trattano, pur riconoscendo una certa originalità non è di certo un film che ricorderò a lungo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  03/02/2016 21:05:40
   6½ / 10
Il problema del film e' il suo nascondersi dietro a sbocchi onirico-soprannaturali che tendono a confondere e costringono chi guarda a perder tempo a spremersi (senza trovare risposte sicure) anziché emozionarsi; ed e' un peccato visto l'argomento trattato inevitabilmente drammatico e l'apporto fondamentale di un Goldblum in uno dei ruoli piu' memorabili della sua carriera.

C'e' molto di buono, e in determinate sequenze tocca come da aspettative, ma si poteva fare di meglio. Di certo c'e' che non e' il Schrader dei bassifondi.

76mm  @  19/11/2015 17:01:41
   6½ / 10
Paul Schrader è stato ed è tuttora un grande sceneggiatore.
Dietro la macchina da presa è però discontinuo come pochi (si veda l'ultimo film con Nicolas Cage).
In questo caso riesce nel non facile obiettivo di essere altamente discontinuo all'interno di uno stesso film.
Qui si va dal sublime


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al ridicolo

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Nel complesso vedibile, ma sia sul tema olocausto che sul tema malattie mentali c'è di molto meglio.

DarkRareMirko  @  18/11/2015 00:50:07
   9 / 10
Ennesimo film eccellente per Schrader, con un duo di attori superlativo e fenomenale (Goldblum e Dafoe al loro meglio); fastidioso, talvolta simbolico (il ragazzo-cane al guinzaglio fa venire in mente Salò), rappresenta una buona via alternativa per riflettere sugli orrori del nazismo.

Tecnicamente perfetto, non sbaglia nulla: tutto, dalla caratterizzazioni alle scene, dai dialoghi allo script, trasmette l'idea che cast e crew siano perfettamente consci di cosa dire e di cosa mostrare.

Si riflette anche sull'umorismo e sull'intrattenimento qui intesi, come la pazzia, come fughe dalla realtà che consentono la sopravvivenza.

Uno di quei film "con la sicura" che non vedevo da tanto; quasi ipnotico, conferma le doti del maestro.

topsecret  @  17/10/2015 19:42:00
   7½ / 10
Un ottimo film con un grande Jeff Goldblum che sforna una prova sentitissima e particolare.
ADAM RESURRECTED è un concentrato di emozioni, le più varie, che animano la vita, i ricordi, le tragedie di un uomo sopravvissuto all'olocausto. Un uomo in perenne bilico tra follia e raziocinio che riesce a trovare il sentiero ideale liberandolo dal tormentoso passato, restituendogli dignità e normalità.
Un bel film, coinvolgente ed emozionante, denso di umanità, ben costruito nei dialoghi e nella regia, cesellato da una discreta fotografia che immortalano momenti davvero intensi come l'abbraccio tra Adam e il piccolo David, cane-bambino che rinasce a nuova vita.
Una pellicola da consigliare.

BrundleFly  @  08/05/2014 10:58:45
   7 / 10
La rinascita di Jeff Goldblum in un ruolo da protagonista dopo anni di assenza dalle scene o destinato a parti di contorno.
Mi aspettavo qualcosina di più da questo film, soprattutto dal punto di vista drammatico trattando un tema delicato come l'olocauso, ma nel complesso è un prodotto gradevole, ben girato e recitato.

Cianopanza  @  28/01/2014 01:59:49
   6½ / 10
Interessante, ma non mi ha convinto del tutto. Ottimi attori, artistico e impegnato. Ma risulta un film costantemente sopra le righe: drammatico, ma con poche emozioni; pieno di simbologie, ma con pochi messaggi.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  27/01/2013 23:36:50
   7½ / 10
Un ottimo film alternativo per la Memoria.
E' un film che, seppur non mostri violenza direttamente, ha saputo mettermi a disagio. I flashback, il cane-bambino, l'istituto sperduto nel deserto... tutti questi elementi insieme rendono questa pellicola di difficile catalogazione: non è solo drammatica, è anche fanstascientifica, grottesca... molto originale nello sviluppo a mio avviso, e Goldblum ha interpretato magnificamente questo difficile personaggio. Basta dirvi che solo dopo mezz'ora avevo capito che era un ricoverato, mentre all'inizio credevo che fosse un medico. Vedere per credere.

Federico  @  17/03/2012 12:58:31
   8 / 10
molto bello con un goldblum fantastico

peccato che sia poco conosciuto, merita sicuramente di essere visto

boiledfish  @  01/07/2011 01:07:11
   5 / 10
Della serie: "la comprensione è un optional".

O, forse, come potrebbe segnalarmi qualche volenteroso, per afferrare i significati di questo film è necessaria la preventiva lettura del testo letterario da cui deriva.
...
Beh... in tale evenienza, io avrei da obiettare che sarebbe come dare un sorso alla gazzosa che abbiamo ordinato, scoprire che è tiepida e priva delle necessarie "bollicine"... protestare col barista e sentirsi rispondere che il refrigeratore e la bomboletta di anidride carbonica bisogna portarseli da casa.

O, forse, chissà... avrei dovuto coltivare con più attenzione la mia formazione artistica e/o poetica.
...
Ma... esistono davvero queste dimensioni? E... se esistono... come mai, non dispongono di una definizione univoca e solidamente caratterizzante dal punto di vista semantico?

Ma sarò sicuramente io, che non ci arrivo e, di conseguenza, rimango attonito.

C'è chi parla di prove attoriali e registiche di valore ma, per me, valgono quanto una "piece" della buonanima Carmelo Bene che... non capivo assolutamente cosa facesse ma... sembrava farlo con un discreto talento e impegno! Qualunque sia, il valore di qualcosa di "sofisticatamente incomprensibile". :-)

Il voto che accompagna il mio intervento non definisce una dimensione qualitativa dell'opera che, per me, è del tutto indefinibile (oltre che debolmente intelligibile) ma va inteso (parafrasando la "clinica-non luogo" che citano alcuni altri commentatori prima di me), come un "non voto".

Di un film così, comunque, lo stimolo migliore che posso trarne è la lettura dei commenti di coloro che ne parlano come se ne avessero compreso il senso. Quasi un premio di consolazione. :-)

PS
Abbiamo davvero bisogno di "ermetismo" o, come lo chiama qualcuno, di roba "colta"?

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/05/2011 17:54:56
   8 / 10
la colpa di essere sopravissuto all'Olocausto, la colpa di aver salvato sia pure involontariamente il proprio carnefice e quello della sua famiglia. Adam è un uomo annichilito dal proprio dolore interiore, mascherato dalla buffa maschera di clown istrionico.
Perfettamente in linea con le sue tematiche, Schrader sceglie di collocare la clinica per sopravissuti in mezzo al deserto, luogo simbolico di espiazione e purificazione. Grandissima intepretazione di Jeff Golblum, un attore messo un po' da parte negli ultimi anni, ma capace come in questa occasione di sfornare una delle più belle intepretazioni della sua carriera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  22/04/2011 12:42:16
   8 / 10
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Quando si parla di Olocausto molto spesso vi si abbina un'altra parola: Memoria. L'accezione però con cui si usa tale termine è perlopiù riferito a una memoria collettiva, al dovere di ricordare, al non dimenticare, all'esser tutti consapevoli di quello che è accaduto, perchè la Shoah deve esser parte di noi se vogliamo essere uomini migliori. Come una singola persona impara dai propri errori così l'intera umanità, in senso lato, deve farlo dai suoi. C'è un'altra memoria però, quella dei protagonisti, aguzzini e sopravvissuti, una memoria più intima, più vera, più vissuta, un orrore passato in prima persona che per quanto possa essere tramandato non potrà minimamente restituire in chi non l'ha vissuto ciò che realmente è accaduto.
Adam Resurrected è la storia della memoria privata di Adam Stein, un clown-cabarettista ebreo vissuto a Berlino nei primi anni 20 e poi deportato in un campo di concentramento. Adam sopravviverà al campo perchè un gerarca nazista deciderà di usarlo come suo cane di compagnia, letteralmente, con tanto di camminata a 4 zampe, cibo in scodelle e abbai anzichè parole.
Anni dopo si ritrova a Tel Aviv in un centro recuperi (in pieno deserto) per sopravvissuti ai campi di concentramento colpiti da vari traumi psicologici. Adam è la "star" del centro, vera e propria presenza catalizzatrice grazie al suo carisma, le sue abilità e una sensibilità e sesto senso che sfiorano la veggenza. Il suo problema però è il non aver dimenticato, portare dentro di sè il cancro dell'Olocausto, dell'umiliazione subita e il fatto di esser sopravvissuto alla sua famiglia, sterminata dai nazisti. Ecco però che (non si capisce bene se ciò sia casuale o dovuto a una precisa terapia dei medici) nel centro fa la conoscenza con un ragazzino che crede anch'esso di essere un cane (terribili le scene con il lenzuolo che lo avvolge). Adam prova un sentimento incredibile per lui, come un contrappasso si ritrova, lui che ha vissuto (in maniera coercitiva però) la stessa esperienza, ad avere tutte le conoscenze, abilità e affinità per aiutare il ragazzo.
Un Goldblum straordinario interpreta Adam in una maniera che restituisce tutte le sfaccettature del personaggio, carismatico, attraente, intelligente ma al tempo stesso debole, martoriato, ossessionato. La narrazione procede in maniera perfetta con l'alternanza di flashback sulla vita di Adam. Ottimo anche tutto il resto del cast e una regia che alterna classicismo e mestiere con leggere punte di visionarietà e di ispirazione.
Adam è come se fosse quel ragazzino che cerca di aiutare e, un'indimenticabile finale (con la camminata storpia sul deserto), capiremo che soltanto quando il piccolo sarà riuscito ad alzarsi in piedi, Adam sconfiggerà i demoni del suo passato. Entrambi erano cani, nel senso meno nobile e più servile che si possa immaginare, entrambi, insieme, si alzeranno in piedi, chi fisicamente chi metaforicamente e si riscopriranno uomini.
Film difficile, intimo, probabilmente colto. Anche se non lo si comprende appieno però, restituisce tutte le emozioni che cercava di raccontare.
E ancora una volta la memoria, quella di Adam, diviene Memoria, quella mia, di chi sta leggendo questo commento e di tutti quelli che sono disposti a tenerla con sè.

fabrix  @  13/04/2011 22:45:50
   8½ / 10
Da un bel pezzo, aspettavo Goldblum. Sublime come sempre. Bravo il regista. Bravi tutti.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  22/03/2011 18:46:01
   7 / 10
Rispetto al libro me lo aspettavo differente, tuttavia ben girato e ben interpretato da Goldblum.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/01/2011 18:58:22
   7½ / 10
Un film drammatico sul processo di guarigione e di liberazione mentale di un sopravvissuto ai campi di sterminio.
Un luogo-non luogo immerso nel deserto per ritrovare se stessi e la propria identità troppe volte violata e calpestata.
Una regia accurata e sobria, una fotografia eccellente e un grandioso Jeff Goldblum donano a questa storia motivazioni in più per guardarla.
L'uso del flashback non è assolutamernte invasivo come in altri film.
Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  17/01/2011 16:34:44
   7½ / 10
Conosciuto più che altro per essere lo sceneggiatore di Scorsese,suoi gli script di "Taxi Driver" e Toro Scatenato" tanto per citare due tra i titoli più celebrati concepiti dal felice connubio,Paul Schrader è anche regista dalle notevoli capacità troppo spesso sottovalutate dal mercato italiano.
"Adam Resurrected" è un lavoro decisamente adatto per inquadrare la bravura di un autore fuori del comune,anticonformista come pochi altri nell'elaborazione dei temi più disparati.
Le ripercussioni subite dai sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti sono lo spunto introduttivo alla cronaca di una rinascita.Partendo da una clinica collocata in mezzo ad un desolante panorama desertico,quasi un non luogo come a voler sottolineare la dissociazione di uomini scampati alla morte ma non a terribili ricordi,approfitta di un immenso Jeff Goldblum per dar vita all'ammaliante figura di Adam Stein,ex intrattenitore da cabaret un po' mago e un po' comico,un po' veggente e un po' saltimbanco,costretto per un lungo anno di prigionia a vivere e comportarsi come un cane per il diletto di un sadico ufficiale nazista.
La comparsa di un paziente convinto di essere un cane scatenerà un doloroso processo curativo per Adam .La rielaborazione dei propri incubi e soprattutto dei suoi immensi sensi di colpa sarà favorita proprio dalla condizione di disagio speculare con cui verrà in contatto.Ciò che conquista è il tocco garbato con cui Schrader descrive i suoi personaggi,lascia che dal loro malessere trapelino note grottesche,quasi da black comedy e senza insistere su particolari struggenti,pur fornendo dei drammatici flashback in bianco e nero,realizza un film per certi versi stravagante riuscendo ugualmente ad entrare nella psiche di Adam e a rendere un realistico quadro del suo struggimento.

kossarr  @  29/12/2010 04:32:30
   9 / 10
"Vivo in una valle graziosa ma le colline sono sparite per sempre... non ci sono più deserti spaventosi e io non salto più nel fuoco... ho paura di bruciarmi... la sanità mentale è piacevole e calma... ma non c'è grandiosità, né vera gioia, né il dolore terribile che dilania il cuore... "
Poesia.
Jeff Goldblum superlativo, fotografie e musiche semplicemente perfette.
Il ritmo di questo film è molto lento, mettetevi alla visione solo se avete intenzione di riflettere e di trovarvi di fronte ad un autentico capolavoro.
Percorso di guarigione di una persona che ne ha passate tante, forse troppe.
Una piacevole sorpresa.
Consigliato a chi ha tempo e voglia di immergersi completamente e senza distrazioni.

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Ultima risposta 08/01/2011 03.47.39
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